Parere legale Stadio della Roma: una ventata di ragionevolezza
Autore : Redazione
di Maurizio Geusa
La nuova Relazione legale riprende, ribadisce ed estende tutta una serie di perplessità sul Progetto dello Stadio che da almeno cinque anni animano il dibattito nella nostra città. Certamente è un elemento di novità l’origine del Documento: non gruppi di cittadini ma autorevoli esponenti dello stesso movimento che è al governo del Comune.
Questa novità scoperchia una realtà di pareri e relazioni tecniche, che pure con mille e una prescrizioni e condizioni, non si sono messe mai di traverso alla narrazione di #unostadiofattobene e #lostadiosifa. La stessa montagna di prescrizioni e condizioni, e il continuo rinvio della verifica della loro fattibilità a fasi sempre successive, sono l’evidente segno di un malessere dei funzionari chiamati a esprimere valutazioni tecniche su progetti già decisi dalla linea politica della maggioranza.
L’impressione è che uno scudo inossidabile proteggesse il corso del progetto, a partire dall’atteggiamento distaccato da parte degli esponenti pentastellati comunali rispetto alle inchieste della magistratura che avevano investito molti protagonisti e sostenitori dell’operazione stadio, con il continuo rimarcare che l’indagine non riguardasse la correttezza dei pareri tecnici. La stessa mancanza di dibattito pubblico sul progetto dello Stadio, da noi più volte invocato, il sottrarsi alle infinite osservazioni e richieste dei cittadini, appariva strumentale a proteggere decisioni insindacabili.
Ora una Relazione legale e tecnica, sollecitata da quella parte di Movimento cinque stelle che non ha mai accettato la giravolta dei pentastellati capitolini sullo stadio sembra mettere in discussione anche scelte che apparivano inattaccabili.
Intanto, abbiamo oltrepassato la metà di Luglio e la Variante non è ancora arrivata in Assemblea Capitolina. Questo potrebbe indicare che si stia giocando una partita tutta interna al M5S non solo capitolino – come del resto indica la stessa iniziativa dei penatstellati regionali – con un rafforzamento di quella parte che preme per accantonare un progetto da sempre avversato dal Movimento. O meglio forse ci sono ancora nodi da sciogliere nella struttura della Convenzione che dovrà regolare i rapporti fra Comune e proponenti.
Ieri Ferdinando Magliaro, sul Tempo pag. 17 (https://fmmagliaro.blogspot.com/2019/07/stadio-la-roma-va-alla-regione-per-la.html?m=1) segnalava che: “tre società proponenti – Eurnova come “soggetto proponente”, TDV Real Estate come futura acquirente delle aree e Stadio TDV come futuro sviluppatore del progetto – alla Manetti viene chiesto “di confermare” che, gli “interventi necessari ad assicurare la “contestualità” dell’esercizio del trasporto pubblico su ferro”, sono “esclusivamente” quelli inseriti nel “progetto approvato dalla Conferenza di Servizi” e per i quali il privato proponente dovrà curare la “gara d’appalto, il finanziamento, il completamento ed il collaudo” mentre restano escluse quelle opere “al di fuori del progetto Stadio della Roma” la cui realizzazione è indipendente dallo Stadio.
A stare a queste affermazioni, oltre alla domanda posta alla Regione, emergerebbe come Eurnova sia ancora l’unico proponente, mentre le altre società sarebbero ancora “future” acquirenti e sviluppatori del progetto. E questo significa che il progetto non è ancora così certo e sicuro da trovare altri finanziatori.
Altri segnali provengono dal declino della squadra sportiva, nel recente campionato e dalle ipotesi di cessione di pezzi importanti come Edin Dzeko che donotano un certo fabbisogno finanziario.
In conclusione la vicenda Stadio non sembra affatto conclusa e la Relazione promossa da alcuni esponenti del M5S regionale sembra portare una ventata di ragionevolezza e aprire scenari in cui finalmente possa prevalere la logica e l’interesse pubblico.
Maurizio Geusa
Roma, 19 luglio 2019
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinegola@gmail.com