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Partecipazione: la città che sa discutere/la città che non sa ascoltare

a Mirella Belvisi

La partecipazione è un fondamentale   strumento di condivisione delle scelte di governo della città e dei territori.

La partecipazione dei cittadini è prevista da due regolamenti di Roma Capitale, del 1994 e del 2006[1], tuttavia, salvo alcuni esempi innovativi avviati nel tempo[2], è generalmente mancato un impegno preciso e concreto per poterla realizzare compiutamente, più o meno con  tutte le amministrazioni che si sono alternate a livello comunale e municipale. Soprattutto è mancato un “regolamento quadro” capace di innescare processi di partecipazione virtuosi a tutti i livelli istituzionali per allargare il concorso dei cittadini alle scelte delle amministrazioni pubbliche, amministrazioni che sono i soli soggetti deputati alle decisioni, ma che non possono sottrarsi al preliminare confronto, all’ascolto, e, nei casi previsti, alla consultazione e alla progettazione partecipata con la cittadinanza[3].

Invece spesso la partecipazione si è risolta in adempimenti formali o episodici, senza entrare nei processi reali per concorrere alle decisioni istituzionali.  E altrettanto spesso ci si è fermati alla sola informazione,  senza avviare o proseguire processi partecipativi aperti ed inclusivi, capaci di portare i cittadini a diventare parte attiva delle trasformazioni sui propri territori           

E molte trasformazioni urbane spesso hanno visto processi partecipativi  non all’altezza alle esigenze dei cittadini,  eppure la pratica della partecipazione restituisce ad ogni cittadino la dignità e la responsabilità di un protagonista attivo, dotato di diritti, creatività e competenze, e ricostruisce una collettività come punto d’incontro di molti individui in una comune dimensione pubblica, dove si impara ad affrontare insieme le diverse fasi dei processi, non solo di trasformazione urbana  ma anche di programmazione, gestione e monitoraggio dei pubblici servizi.

Dal progetto alla decisione, dall’attuazione alla verifica di efficacia. Un percorso virtuoso per le singole persone, per le comunità territoriali e per le istituzioni stesse,  che ha però bisogno di  una diffusa “cultura della partecipazione”.

Un coinvolgimento diverso da quello della cosiddetta “democrazia diretta” introdotta nel 2018 dall’Amministrazione del M5S[4] con una modifica dello Statuto di Roma Capitale che ha inserito i  referendum propositivi e modificato le modalità di consultazione dei referendum consulti e abrogativi, prevedendo  la vittoria con la maggioranza dei voti,  senza “quorum”. Il rischio è che  minoranze organizzate possano condizionare scelte importanti per la città,  anche se non rappresentano né la maggioranza né un consistente numero di cittadini interessati dal provvedimento.  E l’utilizzo  di tecnologie informatiche e telematiche, che permettono al singolo cittadino di esprimere le sue preferenze on line, rischia  di non assicurare  il confronto pubblico,  indispensabile per una scelta informata e consapevole.

scarica la versione stampabilescarica le slides con la sintesi delle richieste

Per una partecipazione diffusa,  inclusiva e qualificata

CHIEDIAMO

A Roma Capitale

  • di inserire il richiamo alle sezioni dedicate alla partecipazione in evidenza in home page del sito di Roma Capitale o, meglio, che si crei un sito dedicato alla partecipazione, come informazione, relazione e interazione nei processi partecipativi previsti nelle sedi dedicate, come realizzato in altre città[5]
  • di ampliare il numero e le categorie di interventi di trasformazione del territorio con valenza urbanistica, economica e sociale,  da sottoporre al processo di partecipazione secondo le modalità stabilite dalle norme  e dai regolamenti comunali[6]
  • diattivare le procedure di informazione e di partecipazione per tutte le opere pubbliche rilevanti, non solo per i progetti legati ad un limite minimo di importo dei lavori[7], a decorrere dal progetto preliminare[8], come previsto dal Regolamento della Partecipazione
  • di rivitalizzare ed estendere le esperienze legate alle Consulte di partecipazione, e che gli eventuali rappresentanti istituzionali siano ufficialmente incaricati dagli enti di appartenenza, per garantire la necessaria consequenzialità delle interlocuzioni e delle decisioni

A Roma Capitale e ai Municipi

  • di realizzare in ogni Municipio una Casa del Municipio in rete con la Casa della Città, come struttura tecnica capace di attivare strumenti di informazione e di partecipazione dei cittadini, e in particolare, per coinvolgere i cittadini nelle scelte di trasformazione urbana e  di realizzare in ogni Municipio un Urban Center, con la gestione di organismi costituiti dalla cittadinanza attiva e dalla società civile organizzata insieme alle istituzioni.
  • di utilizzare spazi pubblici come scuole e altre strutture per creare in ogni quartiere luoghi  di incontro tra i cittadini, associazioni e comitati di quartiere garantendo  l’apertura di almeno di una  parte dei locali  in orari compatibili con quelli extra lavorativi, compresi i giorni semi feriali
  • di inserire nel sito istituzionale un censimento dei luoghi comunali aperti al pubblico, con tutte le informazioni per la richiesta da parte delle realtà civiche senza fini di lucro per attività e riunioni [9]
  • Istituire, secondo le tipologie di intervento pubblico previsto, l’organismo più appropriato (Assemblea, Forum, Consulta ecc) per la consultazione e partecipazione della cittadinanza; dopo l’attivazione del processo partecipativo,  di impegnarsi ad attuare gli esiti e, ove questo non  si verificasse, di rendere pubbliche le ragioni delle decisioni con la massima trasparenza.
  • di prevedere, negli organismi che comprendono rappresentanti di categorie economiche del territorio, tutti i portatori di interessi, compresi i rappresentanti delle realtà civiche iscritti al registro/albo del Comune o del Municipio[10].
  • di introdurre nel “Regolamento del Bilancio partecipativo di Roma Capitale”[11] altre forme di partecipazione dei cittadini, oltre a quella attualmente prevista dell’utilizzo di un’ apposita piattaforma digitale 
  • di garantire  un migliore funzionamento e una più agevole fruizione della sezione “Partecipa” del sito di Roma Capitale12
  • Per una più stretta e trasparente interlocuzione tra istituzioni  e realtà civiche,  come già inserito nelle richieste sulla trasparenza, di istituire un registro delle associazioni e dei comitati, formalizzati e spontanei, in sede comunale ed in ogni Municipio, per facilitare l’informazione, la comunicazione e la convocazione dei processi partecipativi[12] 

Per un uso consapevole degli strumenti deliberativi

CHIEDIAMO

A Roma Capitale

  • di intervenire sulle modifiche allo Statuto di Roma Capitale introdotte con la  Delibera  del gennaio 2018[13], ripristinando il quorum di  un terzo degli aventi diritto  per  il referendum consultivo,  e della maggioranza degli aventi diritto al voto per il referendum abrogativo e   per il referendum propositivo.

Roma, 15 novembre 2022

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

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[1] deliberazione del Consiglio Comunale n. 101 del 14 giugno 1994 “REGOLAMENTO PER GLI ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE E DI INIZIATIVA POPOLARE” scarica  e Delibera 57/2006 del Comune di Roma “Regolamento per l’attivazione del processo di partecipazione dei cittadini alle scelte di trasformazione urbana” scarica

[2] Casa della Città – con molti limiti di agibilità, a partire, come vedremo, dall’orario di apertura, alcune Case del Municipio,  Urban Center municipali e Consulte, alcune progettazioni partecipate. In particolare si segnala la scelta sperimentale effettuata con il coinvolgimento dei livelli istituzionali amministrativi nel 2015 al Municipio XIV con L’URBAN CENTER XIV-Casa del Municipio e, a livello comunale, con la  delibera 40/2015 per la  Consulta sul Santa Maria della Pietà

[3] un esempio virtuoso è la scelta sperimentale, effettuata con il coinvolgimento dei livelli istituzionali amministrativi, nel 2015 al Municipio XIV con L’URBAN CENTER XIV-Casa del Municipio e, a livello comunale, con la  delibera 40/2015 per la  Consulta sul Santa Maria della Pietà

[4] vedi Nuovo Statuto, i rischi per la democrazia della “democrazia diretta” del 15 gennaio 2018

[5] il Comune di Milano ha creato un portale dedicato https://partecipazione.comune.milano.it/pages/regolamentocomunalepartecipazione?format=html&locale=i  

[6] DAC 57/2006 art.3 comma 1: 

“Sono sottoposti al processo di partecipazione, secondo le modalità stabilite dal presente Regolamento:

a) gli strumenti urbanistici attuativi, nelle diverse fattispecie definite da norme statali o regionali, i progetti urbani e i relativi piani attuativi, i programmi integrati, i Contratti di Quartiere, i piani di settore, i progetti unitari delle centralità metropolitane ed urbane e delle centralità locali, di cui agli artt. 60 e 61 delle N.T.A. del Piano Regolatore Generale adottato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 33/2003, gli strumenti di pianificazione e i progetti di trasformazione;

b) la Carta Municipale degli obiettivi, di cui all’art. 15, comma 3, delle N.T.A. del PianoRegolatore Generale adottato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 33/2003;

c) il Piano di Azione Ambientale previsto nell’ambito di Agenda Locale 21 e della Carta di Aalborg del 1994;

d) il Piano di Zonizzazione acustica di cui alla legge n. 447 del 1995.”

 DAC 57/2006 comma 2 art.3:

 “Le disposizioni del presente Regolamento possono essere applicate, previa deliberazione della Giunta Comunale, anche ad altri strumenti o interventi di trasformazione del territorio, di competenza comunale con valenza urbanistica, economica, sociale, individuati anche per categorie”.

[7] come previsto dalla prima parte del citato comma 3 dell’art.3 della del.57/2006

[8] DAC 57/2006 comma 3 art.3 consente alla Giunta comunale di inserire nei processi partecipativi opere pubbliche anche al di sotto dell’importo minimo stabilito, purchè rivestano una particolare rilevanza sul piano urbanistico, economico e sociale.  

comma 3 art.3: “Sono sottoposti, inoltre, ad adeguata e diffusa informazione e partecipazione, a decorrere dall’avvio del progetto preliminare, previa definizione della fattibilità, i progetti di opere pubbliche di importo dei lavori pari o superiore a quanto stabilito dall’art. 7 della Direttiva 31 marzo 2004 n. 2004/18/CE e successive modificazioni.

La Giunta Comunale valuta l’opportunità di attivare la procedura d’informazione e di partecipazione per le opere pubbliche anche di importo inferiore che rivestano una particolare rilevanza e che non costituiscano attuazione di piani o programmi già sottoposti a processi partecipativi”.

[9] Ad aprile 2019 Carteinregola insieme alla sua rete di comitati e associazioni aveva lanciato una campagna per censire tutti gli spazi pubblici di Roma, sollecitando contemporaneamente le amministrazioni – Municipi, Comune, Città metropolitana, Regione Lazio, per ottenere  la pubblicazione degli elenchi di tutti gli spazi utilizzabili  per iniziative civiche e sociali, unitamente ai criteri con i quali potevano essere concessi e alle istruzioni per farne richiesta, inviando una scheda da compilare, ma le risposte non sono arrivate Vedi  Censimento degli spazi pubblici

[10] come previsto dall’art.15   del “Regolamento per gli Istituti di Partecipazione e di Iniziativa popolare” del.CC n.101 del 14/6/94

art.15 del.CC n.101 del 14.6.1994: “Il Consiglio Comunale o i Consigli Circoscrizionali possono istituire consulte per la rappresentanza delle associazioni che operano in un determinato settore o che rappresentano particolari categorie di cittadini”.

 e dall’art.12 comma 2   dello “Statuto del Comune di Roma” del.AC n.8 del 7/3/2013

art.12 comma 2   Statuto Comune di Roma del.AC n.8 del 7/3/2013.

“L’Assemblea Capitolina istituisce consulte e osservatori – ai quali Roma Capitale garantisce mezzi adeguati – assicurando loro l’esercizio di funzioni consultive”.

[11] Il regolamento del Bilancio Partecipativo  rappresenta un complemento tecnico a distanza dello spazio  pubblico in presenza, modificando in tal senso l’art.2  della del. AC n.31 del 4/4/2019.

art.2 – Regolamento Bilancio partecipativo di Roma Capitaledel. AC n.31 del 4/4/2019

“Il Bilancio Partecipativo prevede l’utilizzo di un’unica apposita piattaforma digitale all’interno o comunque collegata al portale di Roma Capitale, per lo svolgimento delle attività previste e disciplinate dal presente Regolamento”

[12] VediLa proposta: il Registro dei Comitati e delle Associazioni  -14 Novembre 2021Continua#

Nota: sono già riconosciute le forme Associative dei cittadini in vari Municipi e in numerosi Comuni limitrofi a Roma Capitale, nonché da Roma Città Metropolitana, che con Deliberazione n. 8 del 5 Febbraio 2009 il Consiglio provinciale ha adottato il Regolamento Albo Associazioni  (da art. 78 comma 3 del suo regolamento) che  prevede l’istituzione di un Albo delle Associazioni,” al fine di attuare la consultazione delle associazioni e garantire la più ampia partecipazione e valorizzazione delle libere forme associative” anche se L’Albo doveva essere aggiornato annualmente entro il 30 Aprile, mentre sul sito gli elenchi arrivano al 2014 ELENCO DEFINITIVO ASSOCIAZIONI anno 2014

[13] Vedi Statuto di Roma Capitale  comma 2 della del. AC n.1 del 9/1/2018. art.10 comma 2 del. AC n.1 del 9/1/2018; del. AC n.5 del 30/1/2018; del. AC n.31 del 13/4/2021

“I cittadini, iscritti nelle liste elettorali, esercitano l’iniziativa dei referendum consultivi, abrogativi e propositivi, relativi ad atti di competenza dell’Assemblea Capitolina, con esclusione degli atti di cui al comma precedente, mediante una richiesta recante un numero di sottoscrizioni, raccolte nei tre mesi precedenti al deposito, non inferiore all’uno per cento di quello della popolazione residente accertata nell’anno precedente al deposito medesimo. Le proposte sottoposte a referendum sono approvate se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi, indipendentemente dal numero dei partecipanti al voto. Per i referendum propositivi ed abrogativi sono altresì esclusi i seguenti atti: a) Statuto di Roma Capitale; b) Statuti di enti, istituzioni, organismi o comunque soggetti controllati o partecipati da Roma Capitale; c) Regolamenti con efficacia meramente interna”.

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