(IN CALCE LA SCHEDA, I MATERIALI, LA CRONOLOGIA DETTAGLIATA)
Il Piano Casa 2 , da noi battezzato “Polverini/Zingaretti” perchè la maggioranza di centrosinistra aveva prorogato, il 31 ottobre 2014, le norme edilizie del Piano casa del centro destra con pochi ritocchi, è scaduto il 1 giugno 2017.
Gli effetti del Piano casa Polverini/Zingaretti, in particolare quelli derivanti dall’art. 4 “Interventi di sostituzione edilizia con demolizione e ricostruzione degli edifici”,che prevede che “In deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici e dei regolamenti edilizi comunali vigenti o adottati sono consentiti…interventi di sostituzione edilizia con demolizione e ricostruzione, con ampliamento … della volumetria o della superficie utile esistente…” si sono visti su alcune tipologie di edifici che si trovano nelle zone che nel 2012 il Comune (Consiliatura Alemanno) non aveva ritenuto di escludere dall’applicazione del Piano casa.
L’11 luglio 2017 il Consiglio Regionale a guida centrosinistra ha approvato una legge sostitutiva, “Norme per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio” che in realtà, più che uno strumento per la riqualificazione urbanistica, si configura essenzialmente come un provvedimento edilizio, sul solco del Piano casa Zingaretti. in particolare l’Art. 6 – Interventi diretti- permette sostituzioni edilizie con aumenti di cubatura e cambi di destinazione d’uso senza alcuna pianificazione o limite stabilito dai Comuni. Così agli interventi del Piano casa, si sono aggiunti e continuano ad aggiungersi quelli della Legge della rigenerazione, che vanno a cadere nelle zone centrali storiche, più appetibili dal punto di vista immobiliare, anzichè in quelle più periferiche e degradate. La ripetuta mobilitazione di cittadini, comitati, associazioni e di molti esponenti del mondo culturale non ha fatto fare passi indietro alla classe politica, neanche in occasione delle elezioni regionali del 2023, che hanno visto tornare alla guida della Regione il centrodestra di Francesco Rocca.
Anzi, l’attuale maggioranza sta avviando una serie di provvedimenti che allentano le regole vigenti a tutela dell’ambiente, del paesaggio e della vivibilità per i cittadini e aumentano le potenzialità edilizie dei privati: l’ultima Proposta di deliberazione approvata dalla Giunta Rocca all’inizio di agosto 2024 interviene pesantemente sulle norme del Governo del Territorio, a partire proprio dalla Legge regionale della rigenerazione urbana. (> vedi L’urbanistica del centrodestra nel Lazio – vedi Regione Lazio: un’altra legge a favore della rendita)
LA SCHEDA
Il cosiddetto “Piano casa” nasce da un’Intesa Stato-Regioni del 2009, che introduce la possibilità di ampliamento delle cubature per “edifici residenziali uni-bi familiari”, o nell’ambito di “interventi straordinari di demolizione e ricostruzione”, per un periodo che non deve superare i 18 mesi. La Regione Lazio di Piero Marrazzo approva un Piano in linea con l’Intesa, ma con l’arrivo del centrodestra di Renata Polverini, nel marzo 2010, due successive leggi regionali (nel 2011 e nel 2012) modificano il Piano, estendendo a dismisura – allora unica Regione in Italia – le possibilità edificatorie dei privati, perfino in aree protette. Due diversi Ministri ai Beni Culturali impugnano i provvedimenti davanti alla Corte Costituzionale. L’opposizione PD, Radicali italiani, SEL, IDV, FdS, Verdi, insorge e minaccia referendum.
Ma quando torna il centrosinistra, nel febbraio 2013, la giunta Zingaretti, modificati gli articoli a rischio incostituzionalità con la PL 76, il 31 ottobre 2014, con il voto unanime della maggioranza (Pd, Sel, Lista e Listino Civico Zingaretti), approva la PL 75, la legge che regola gli aspetti edilizi, che mantiene inalterati i capisaldi urbanistici del Piano Polverini. Si continuano così a prevedere gli ampliamenti per edifici ancora da costruire, si consente il cambio di destinazione d’uso, trasformando ad esempio capannoni industriali in appartamenti o addirittura in centri commerciali, e soprattutto si continuano a estromettere i Comuni dalle decisioni che riguardano il governo del territorio. La frase “in deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici”, introdotta per 6 volte dal Piano Polverini, ricorre nelle stesse 6 occasioni nel Piano Zingaretti. E questo nonostante l’Intesa del 2009 prescrivesse chiaramente che le leggi regionali di applicazione del “Piano Casa” fossero scritte «in coerenza con i principi della legislazione urbanistica ed edilizia e della pianificazione comunale”. scarica L.R. 10 novembre 2014 n. 10 Modifiche alle L.R. relative al governo del territorio
Il Piano casa Polverini/Zingaretti è stato prorogato fino al gennaio 2017, poi fino al 30 giugno 2017. Non si è mai saputo quanti interventi siano piovuti e pioveranno ancora sulle città, nella Capitale, con la sola eccezione di quelle zone che sono state escluse dal Piano Casa “in ragione di particolari qualità di carattere storico, artistico, urbanistico ed architettonico” in base a una Delibera approvata dall’Assemblea Capitolina nel gennaio 2012. Una Delibera che ha permesso gli interventi di demolizione/ricostruzione con aumento di cubatura e cambi di destinazione d’uso del Piano casa, decisi dai privati in possesso dei requisiti previsti, su molti tessuti pregiati storici nelle zone più appetibili dal punto di vista immobiliare come i quartieri Trieste, Parioli, Prati, Città Giardino e molti altri, su edifici che non hanno specifici vincoli come beni culturali. E le stesse possibilità sono state offerte dall’Art. 6 della successiva Legge 7 sulla Rigenerazione urbana e per il recupero edilizio approvata sempre dalla Regione Lazio nel luglio 2017, che esclude dagli “interventi diretti” solo l’area all’interno delle Mura aureliane, lasciando buona parte della Città Storica alla mercè della legge del profitto, senza alcuna regia pubblica delle trasformazioni e senza alcuna ricaduta nei quartieri periferici dove la rigenerazione urbanistica e sociale sarebbe stata necessaria.
Nell’ottobre 2017 è stato istituito un Tavolo per la salvaguardia con la Soprintendenza speciale di Roma Archeologia Belle Arti e Paesaggio, l’Assessorato all’Urbanistica di Roma Capitale, la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e la Regione Lazio, con lo scopo di individuare una forma di tutela anche dei tessuti urbani storici non vincolati, che tuttavia ha dato risultati esigui e inadeguati, anche perchè il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale, approvato definitivamente – sempre dalla maggioranza di centrosinistra – nell’aprile 2021, ha continuato a escludere il centro storico di Roma dalla tutele previste per gli altri centri storici del Lazio. E nell’aggiornamento della Carta per la Qualità approvato dall’Assemblea Capitolina nel giugno 2024 non sono state inserite particolari tutele per le morfologie dei tessuti storici, ma solo per immobili e spazi puntuali.
Nell’agosto 2024 la Giunta Rocca ha approvato una Proposta di delibera da sottoporre al Consiglio regionale presentata dall’assessore all’Urbanistica Pasquale Ciacciarelli, che già dal titolo “semplificazioni e misure incentivanti il governo del territorio” denuncia lo scopo (e i destinatari) del provvedimento: semplificazioni e incentivi ai privati. Nella Proposta ci sono 21 articoli che intervengono sulla normativa esistente inerente al Governo del territorio, a partire proprio dalla Legge 7/2017, a cui vengono apportate nell’Art. 2 (rigenerazione urbana) ben 25 modifiche, che riguardano regole per la sostituzione edilizia, l’abitabilità dei sottotetti, la possibile trasformazione delle sale cinematografiche in centri commerciali, il ridimensionamento delle tutele paesaggistiche e molto altro.
SCARICA la circolare esplicativa: “Indirizzi e direttive per l’applicazione delle “Disposizioni per la rigenerazione urbana ed il recupero edilizio” di cui alla legge regionale 18 luglio 2017, n. 7 scarica Deliberazione 19 dicembre 2017, n. 867Circolare esplicativa Legge Rigenerazione 7_2017
Linee Guida per la redazione delle deliberazioni e per le elaborazioni cartografiche ai fini dell’applicazione della legge regionale 18 luglio 2017, n. 7 «Disposizioni per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio»”.
Testo della Legge Regionale 18 luglio 2017, n. 7Disposizioni per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio con i passaggi collegati della circolare esplicativaDeliberazione 19 dicembre 2017, n. 867 Approvazione circolare esplicativa: “Indirizzi e direttive per l’applicazione delle “Disposizioni per la rigenerazione urbana ed il recupero edilizio” di cui alla legge regionale 18 luglio 2017, n. 7″e note con le principali fonti e passaggi normativi citati dalla Legge e dalla circolare a cura di Carteinregola aggiornata con l’evidenziazionedelle modifiche successive scarica https://www.carteinregola.it/wp-content/uploads/2023/01/legge-rigenerazione-urbana-circolare-Regione-Lazio-con-riferimenti-8-1-23.docx
vai alla CONFERENZA STATO REGIONI DEL 2009 CONFERENZA UNIFICATA STATO-REGIONI E STATO-CITTA’ ED AUTONOMIE LOCALI (EX ART. 8 DEL DECRETO LEGISLATIVO 28 AGOSTO 1997, N. 281)PROVVEDIMENTO 1 aprile 2009 Intesa, ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra Stato, regioni e gli enti locali, sull’atto concernente misure per il rilancio dell’economia attraverso l’attivita’ edilizia. (Repertorio atti n. 21/CU del 1 aprile 2009). (09A04766) (GU Serie Generale n.98 del 29-04-2009)
SCARICA LA VERSIONE DEFINITIVA DEL PIANO CASA ZINGARETTI CIVITA: BURL n.90 del 11-11-2014, la Legge Regionale n.10 del 10 novembre 2014 recante “Modifiche alle leggi regionali relative al governo del territorio, alle aree naturali protette regionali ed alle funzioni amministrative in materia di paesaggio”, concernente, tra l’altro, le modifiche al Piano casa regionale. PIANO CASA LAZIO DEFINITIVO NOVEMBRE 2014
Nelle intenzioni del Governo Berlusconi, il “Piano casa” era una legge che si poneva sul percorso iniziato con lo slogan “padroni in casa propria”, con l’intenzione di permettere ai piccoli proprietari, attraverso varie semplificazioni burocratiche, di ampliare di qualche stanza villini e appartamenti. La prima bozza di decreto legge predisposta dal Governo riguardava infatti edifici residenziali uni-bifamiliari, con un volume entro i mille metri cubi, con un aumento di cubature complessivo di max duecento metri cubi. Ma Presidenti di Regione e Sindaci chiedono un approfondimento congiunto dell’argomento, per cui si decide di istituire un tavolo tecnico-politico.Il 31 marzo 2009 [1]si giunge a un’Intesa in sede di Conferenza Unificata, ai sensi dell’art. 8, legge. n. 131 del 2003, per “favorire l’armonizzazione delle rispettive legislazioni o il raggiungimento di posizioni unitarie o il conseguimento di obiettivi comuni”. VAI ALLA CONFERENZA UNIFICATA In base all’Intesa, le Regioni si impegnano ad approvare, nel termine di 90 giorni, leggi regionali che: a) consentano interventi di ampliamento della volumetria fino al 20% di edifici residenziali uni-bi familiari o comunque di volumetria non superiore ai 1000 metri cubi per un massimo di 200 metri cubi, al fine di migliorare anche la qualità architettonica e/o energetica; b) consentano, allo stesso fine, interventi straordinari di demolizione e ricostruzione con ampliamento per edifici a destinazione residenziale entro il limite del 35%; c) semplifichino e accelerino l’attuazione di detti interventi. Il Governo, dal suo canto, si impegna a emanare, entro 10 giorni, un decreto legge, ma il decreto legge non viene poi più emanato, anche perché non si riesce a trovare un accordo sul suo contenuto con le Regioni e con il sistema delle autonomie. Ciò nonostante tra maggio e dicembre 2009 ben sedici Regioni emanano leggi relative al “Piano casa”, in maniera ovviamente disomogenea. (> leggi l’articolo su democrazia e Diritto 1/2009 Il secondo “piano casa”: una (incostituzionale) de-pianificazione del territori di Cerulli Irelli, Vicenzo; De Lucia, Luca) In particolari alcune Regioni come Toscana e Emilia Romagna mettono a punto Piani che prevedono interventi limitati, mentre Lombardia e Veneto approvano “Superpiani casa” con possibilità di intervento molto più ampie.
IL PIANO CASA DELLA REGIONE LAZIO (DA MARRAZZO A POLVERINI/CIOCCHETTI)
L’11 agosto 2009 anche la Regione Lazio, guidata dal centrosinistra di Marrazzo, approva il Piano Casa della Regione Lazio con la Legge Regionale n. 21/09(scarica la legge l.r. 11 Agosto 2009 n. 21 Il primo Piano casa Regione Lazio (Giunta Marrazzo). Una Legge che si inserisce sul tracciato di quelle delle altre Regioni con amministrazioni di centro-sinistra: una pubblicazione della Regione, “Casa Lazio” spiega gli obiettivi e le modalità di applicazione del Piano Casa, che prevede unicamente interventi di ampliamento e demolizione/ricostruzione (scarica “Casa Lazio” GUIDA_CASA_LAZIO
Il 13 maggio 2011 viene approvato il Decreto Legge n. 70 -il c.d. “Decreto Sviluppo”, convertito con legge n. 106 del 12 luglio 2011 – nell’ambito di un’articolata revisione della normativa in materia edilizia, ha poi previsto, all’art. 5, comma 9, una serie di azioni volte a incentivare la razionalizzazione del patrimonio edilizio e la riqualificazione urbana, darecepire in apposite Leggi Regionali, da approvare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della medesima legge di conversione. Scarica IL DL_106_2011_di_conversione_del_DL_70_2011
Art. 5. Costruzioni private 1. Per liberalizzare le costruzioni private sono apportate modificazioni alla disciplina vigente nei termini che seguono:
(…)
comma 9. Al fine di incentivare la razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente nonché di promuovere e agevolare la riqualificazione di aree urbane degradate con presenza di funzioni eterogenee e tessuti edilizi disorganici o incompiuti nonché di edifici a destinazione non residenziale dismessi o in via di dismissione ovvero da rilocalizzare, tenuto conto anche della necessità di favorire lo sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili, le Regioni approvano entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto specifiche leggi per incentivare tali azioni anche con interventi di demolizione e ricostruzione che prevedano:
a) il riconoscimento di una volumetria aggiuntiva rispetto a quella preesistente come misura premiale; b) la delocalizzazione delle relative volumetrie in area o aree diverse; c) l’ammissibilità delle modifiche di destinazione d’uso, purché si tratti di destinazioni tra loro compatibili o complementari; d) le modifiche della sagoma necessarie per l’armonizzazione architettonica con gli organismi edilizi esistenti.
Dopo le dimissioni di Marrazzo e le successive elezioni del marzo 2010, che portano al governo regionale il centro destra guidato da Renata Polverini, la nuova maggioranza, con in testa Luciano Ciocchetti, Vicepresidente della Regione Lazio e Assessore alle Politiche del Territorio e dell’Urbanistica, rimette mano al Piano, integrando ed apportando sostanziali modifiche alla legge precedente con la Legge Regionale n. 10/2011, che viene approvata dal Consiglio Regionale il 27 agosto 2011, Scarica piano_casa_legge_regione lazio n10 http://www.carteinregola.it/wp-content/uploads/2014/09/piano_casa_legge_regione-lazio-n10.pdf
5 agosto 2011, il deputato PD Morassut, ex assessore all’urbanistica di Veltroni promette battaglia (e referendum) al Piano Casa Polverini
L’opposizione di PD, Radicali italiani, SEL, IDV, FdS, Verdi, a altri, attacca duramente le modifiche, (nella foto l’intervista all’ex assessore Morassut su La Repubblica del 5 agosto 2011) e si scaglia anche contro la procedura utilizzata dalla Polverini per l’approvazione della legge, il cosiddetto “maxiemendamento”, una sorta di “fiducia” che prevede la proposizione di un emendamento costituito da unico articolo in cui vengono inseriti tutti gli articoli della legge e gli emendamenti graditi alla maggioranza, da votare “prendere o lasciare”. Su iniziativa dei Radicali, del Partito Democratico, di Sinistra Ecologia e Libertà e gli altri – viene chiesto allora un “parere pro veritate”* a Michele Ainis, giurista e costituzionalista, che fa delle osservazioni assai significative, sia sul ricorso al maxiemendamento, sia sulla mancata adozione, da parte del Consiglio della Regione Lazio, di alcune garanzie democratiche, che ad allora (e a tutt’oggi, 1 novembre 2014) sono rimaste lettera morta… (scarica Parere Lazio Ainis 25 novembre 2011 definitivo )
Le modifiche del Piano Casa Ciocchetti Polverini riguardano, in particolare: l’estensione degli interventi di ampliamento degli edifici anche oltre il limite massimo dei 1.000 mc. (art. 3); l’aumento degli incentivi per la sostituzione edilizia oltre il 35% e fino al 60% (art. 4); l’introduzione della nuova tipologia di intervento dei cambi di destinazione d’uso da non residenziale a residenziale di edifici e di zone edificabili di Piani attuativi (art. 3 ter); inoltre, queste tipologie di intervento sono consentite, dalla nuova legge, anche nella Zona Territoriale Omogenea di tipo “A” come definita dal D.M. n. 1444/1968 ad esclusione del Centro Storico come individuato dal PTPR.
Luciano Ciocchetti
Il Piano Casa di Ciocchetti si presenta subito come una “mutazione genetica” dell’Intesa sottoscritta dalle Regioni, che non ha precedenti in nessun’ altra regione d’Italia e provoca immediatamente una valanga di critiche persino nello stesso centro destra, a partire dal Ministro ai Beni Culturali Galan, che nell’ottobre 2011 chiede di impugnarlo in Consiglio dei ministri, minacciando le dimissioni. Dichiara il Ministro[2]«Non sarò il ministro che permetterà abusi sul paesaggio senza controlli e che di fatto blocca la necessaria tutela del ministero su questo tema così delicato per il futuro del nostro Paese. Non permetterò che il Codice dei Beni culturali e del paesaggio venga smembrato da leggi regionali incostituzionali. Io sono a favore dei piani casa, anzi li sostengo con forza, basta vedere ciò che ho fatto in Veneto. Ma la legge del Lazio usa il suo per inserire norme che nulla hanno a che vedere con la casa….»
Nel piano casa del Lazio rientrano, secondo il dicastero, “60 richieste di infrastrutture portuali su appena 362 chilometri di coste, piste da sci e altri interventi in montagna spesso in aree vincolate, possibilità di deroghe ai vincoli dell’Agro romano per edificare stadi e palazzi annessi, progetti per alberghi e altre strutture turistico-ricettive”. L’allarme del ministero riguarda anche alcuni passaggi in cui la Regione stabilisce le caratteristiche di un’area archeologica. Galan è determinato: «Non permetterò, al tempo stesso, che con la scusa della semplificazione normativa, che chiedo da mesi ed era nel nostro programma di governo, si compiano abusi e si cancellino cento anni di tutela sul paesaggio. Non sarò certo io ad avallare questo tipo di operazioni come ministro per i Beni culturali».[3]
Interviene contro il Piano casa anche Michele Civita, oggi assesore all’urbanistica alla regione, il 3 agosto 2011 assessore alla provincia, sempre guidata da Zingaretti
In particolare la legge regionale del Lazio sorpassa in modo smisurato le intenzioni dell’ ”Intesa”, inserendo aspetti che riguardano ambiti propri di una legge sul Governo del territorio, e soprattutto entrando in aperto conflitto con l’autonomia dei Comuni nelle decisioni urbanistiche.
Il 24 ottobre 2011il Consiglio dei Ministri, su istanza del Ministro per i beni e le attività culturali Galan e di quello dell’Ambiente Prestigiacomo, impugna il Piano di fronte alla Corte Costituzionale, su punti che riguardano soprattutto le norme di tutela delle aree protette e i vincoli paesaggistici (scarica N. 130 RICORSO PER LEGITTIMITA’ COSTITUZIONALE 25 ottobre – 3 novembre 2011Legge 10:2011 lazio
Si schiera invece a favore del Piano casa impugnato dal governo l’Ordine degli Architetti, il cui Presidente Amedeo Schiattarella, nel corso di un’assemblea, scambia con Ciocchetti “parole di stima reciproca” sottolineando “ l’impegno dell’Ordine alla composizione del nuovo regolamento regionale: “Abbiamo partecipato attivamente, abbiamo avuto dei colloqui continui guardando ai nostri obiettivi“. Un piano casa condiviso dall’amministrazione regionale e dagli architetti “che ricercano – ha sottolineato Schiatarella – la semplificazione delle regole, non la loro cancellazione: questo piano va nella direzione delle regole, dà buone garanzie e rende possibile la riqualificazione
Ass. Argos convegno piano casa
“architettonica“[5]. Il Piano incassa anche la benedizione – pasquale – di Sua Eminenza Cardinale Giovanni Battista Re nel corso di un convegno dedicato al Piano dall’associazione “Ius disputando”: il prelato “ nell’auspicareunacelereapprovazionedellanuovaleggeregionale,haevidenziatolasuaconformitàaivaloricristianidell’attenzioneallafamigliaedallefascesocialepiùdeboli”[6]
Il 26 gennaio 2012 viene approvata con la Deliberazione Giunta Regionale n. 20 una circolare esplicativa, che fornisce indirizzi e direttive per la piena e uniforme applicazione degli articoli 2, 3, e 6 del nuovo piano, riguardanti i requisiti di applicabilità della norma, gli ampliamenti degli edifici esistenti ed i titoli abilitativi con i termini di presentazione delle domande”.(scarica Circolare esplicativa Piano Casa (POLVERINI) della Regione Lazio.Una circolare ulteriormente peggiorativa: i consiglieri regionali di SEL Nieri e Zaratti insorgono denunciando che la delibera è stata approvata senza gli emendamenti avanzati dall’opposizione, come l’esclusione dall’edificazione delle aree a verde e i servizi, e segnalando che “entra nel merito degli articoli già impugnati dal governo nazionale, perché gravati da evidenti profili di illegittimità, senza attendere il pronunciamento di merito della Corte costituzionale”[6]. Tradotto significa che qualora il Piano Casa, o parti di questo, risultassero incostituzionali, il Comune rischierebbe di rilasciare delle concessioni nulle.
Il 30 gennaio 2012 L’Assemblea Capitolina approva la Delibera “Disposizioni in ordine all’attuazione del Piano Casa della Regione Lazio“, che, poichè “gli interventi disciplinati dalla Legge Regionale, sono consentiti in deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici comunali vigenti ed ai relativi regolamenti edilizi e l’art. 2, comma 4, della L.R. n. 21/2009 e ss.mm.ii.“, definisce gli “ambiti del proprio strumento urbanistico ovvero immobili, nei quali, in ragione di particolari qualità di carattere storico, artistico, urbanistico ed architettonico, limitare o escludere gli interventi previsti”. E poichè, come riportato dalla Delibera, “la dimensione della Città Storica di Roma Capitale si estende ben oltre i limiti individuati dall’insediamento urbano storico individuato nel PTPR (> vai al PTPR della Regione Lazio), presentando anche in altri tessuti della città edifici di particolare valore storico e monumentale, meritevoli di tutela“. Scarica 2012-9 Delibera Piano Casa Assemblea Capitolina
Il Manuale del giovane speculatore edito da SEL contro il Piano Casa Polverini
Il 27 luglio 2012 il Consiglio regionale del Lazio, mette di nuovo mano al Piano Casa: la modifica proposta dalla Regione Lazio, dichiara l’assessore Ciocchetti, è parziale, in quanto corregge solo le parti impugnate della legge strettamente attinenti al piano casa, mentre per le parti impugnate relative alla pianificazione paesaggistica si è deciso di lasciare aperta la strada al giudizio della Corte Costituzionale[7] E in effetti nel travagliato iter dell’approvazione delle modifiche vengono inseriti vari emendamenti, alcuni di notte. Un emendamento dello stesso Ciocchetti, poi ritirato dopo le proteste (in particolare di SEL, Verdi e Radicali), consente per la realizzazione o l’ampliamento degli edifici di culto, attraverso il Piano Casa, la realizzazione di edifici a uso residenziale, commerciale, turistico, con volumetria non superiore a quella delle opere religiose. In altre parole si consentirebbe di realizzare nuovi edifici pari alle volumetrie delle nuove chiese che si vanno a costruire.”[8] Fortunatamente la norma sarà poi esclusa dal Piano Casa. La legge n.12 del 2012 si preannuncia subito ancora peggiore della precedente (scarica LR12_12) (scarica Brochure esplicativa Brochure_PianoCasa )e viene nuovamente impugnata dal Consiglio dei Ministri guidato da Monti, Ministro ai Beni Culturali Ornaghi, il 28 settembre 2012, (Scarica N. 143 RICORSO PER LEGITTIMITA’ COSTITUZIONALE L.R. 12/2012 Lazio 12 ottobre 2012) [9] «in quanto contiene alcune disposizioni in contrasto con le norme statali in materia di tutela del paesaggio ed in materia di governo del territorio»[10] . Sottoposte alla Consulta anche le norme a favore dell’edilizia religiosa[8]Si pronuncia a favore di un’impugnazione del Governo di fronte alla Corte Costituzionale il “Piano casa” della Regione Lazio anche nella sua ultima versione anche l’INU del Lazio.[11]
14 dicembre 2012 Approvazione Regolamento regionale concernente: “Determinazione dei criteri e modalità per la definizione del canone calmierato per l’edilizia sociale ai sensi dell’articolo 3 ter della legge regionale 11 agosto 2009, n. 21, introdotto dalla Legge regionale 13 agosto 2011, n. 10 e successive modifiche” (Deliberazione 14 dicembre 2012, n. 599) scarica la legge Piano Casa Polverini DGR_n_599_2012_convenzione_art_3_ter
IL PIANO CASA ZINGARETTI – LE PROMESSE DEL PROGRAMMA ELETTORALE…
La nuova Giunta Zingaretti
Il 26 settembre 2012 Renata Polverini si dimette. Il 27 febbraio 2013 Nicola Zingaretti vince le elezioni regionali e diventa Governatore del Lazio. Nel suo programma elettorale (> vai al programma per l’urbanistica del Presidente Zingaretti) ,si parla anche di Piano Casa: “I “piani casa”, a partire da quello nazionale, per arrivare a quello regionale, dovranno essere profondamente rivisti per abbandonare logiche straordinarie e intraprendere invece soluzioni di medio e lungo periodo e uscire dalla logica dell’emergenza permanente, recuperando innanzitutto il dialogo oggi interrotto con il Governo nazionale e il MIBAC, per superare il ricorso presso la Corte Costituzionale verso alcune norme presenti nell’attuale Piano Casa regionale“. Tuttavia, mentre la nuova maggioranza rimette mano al Piano Casa della Polverini, passano i mesi (alla fine un anno e mezzo), durante i quali le conferenze dei servizi dei progetti proseguono inesorabilmente il loro iter con il piano vigente E soprattutto, non saranno mantenute le promesse elettorali: “...Servono, a regime, regole che garantiscano la sostenibilità urbanistica degli interventi di trasformazione diretta e che restituiscano ai Comuni il governo del loro territorio, semplificando e rendendo più trasparenti le procedure“: come vedremo, se le “semplificazioni” per i privati del Piano Polverini saranno mantenute, le procedure continueranno a non essere affatto trasparenti (non esiste un registro pubblico degli interventi edilizi in corso e previsti)e soprattutto il Piano casa Zingaretti non restituirà ai Comuni il governo del loro territorio, nè sarà garantita la sostenibilità delle trasformazioni urbanistiche, dato che ampliamenti e cambi di destsinazione d’uso degli edifici continueranno a venire concessi “in automatico” a tutti i privati che abbiano i requisiti richiesti. Per gli stessi motivi il nuovo Piano Casa non sarà in grado nenache di “indirizzare gli interventi sulla città esistente mediante il recupero delle areedismesse e del patrimonio edilizio sottoutilizzato per soddisfare la domanda di residenza e servizi”, nè ” garantire sempre l’accessibilità delle aree”nè ” favorire la concentrazione sui grandi assi del trasporto pubblico e in prossimità dei nodi di interscambio”.
Il 5 marzo 2013, pochi giorni dopo l’insediamento, la Giunta Zingaretti approva una Delibera di “Integrazioni e precisazioni” riguardante la Deliberazione Giunta Regione Lazio n. 20 del 26.01.2012: “Circolareesplicativa al PianoCasa della Regione Lazio. Primi indirizzie direttive per la piena ed uniforme applicazione degli articoli 2,3 e 6 della legge regionalen. 21/2009, come modificati,integrati e sostituiti dalla legge regionale n. 10/2011”. scaricalazio_DGR_50_2013 Piano casa
Il 5 settembre 2013 la nuova Giunta vota la Deliberazione n. 277 “Modifica Deliberazione Giunta Regionale n. 20 del 26.01.2012 di approvazione della Circolare esplicativa: “Piano Casa della Regione Lazio. Primi indirizzi e direttive per la piena ed uniforme applicazione degli articoli 2, 3, e 6 della legge regionale Lazio n. 21/2009, come modificati, integrati e sostituiti dalla legge regionale n. 10/2011” Scarica il documento 2013-3665.Circolare Piano Casa (Scarica il confronto della nuova circolare – giunta Zingaretti- con la versione precedente – giunta Polverini) 5 settembre 2013 modifica circolare esplicativa Piano casa
Il 20 settembre 2013la Giunta regionale approva il nuovo piano casa Lazio che consiste in due diverse delibere: la proposta 75, che riguarda gli aspetti prevalentemente urbanistici ed edilizi, e la proposta di legge 76 (scarica la delibera PL 076 Delibera 24 settembre 2013 regione lazio piano casa ) che modifica i punti impugnati davanti alla Corte Costituzionale, sul quale il Ministro Bray esprime soddisfazione per l’approvazione di importanti modifiche migliorative [12] e la Delibera 75 (Scarica la Delibera PL 075-1) che modifica il Piano casa Polverini
L’assessore Michele Civita
La Delibera passa alla discussione in Commissione Urbanistica:l’assessore all’Urbanistica Mobilità e Rifiuti Michele Civita spiega le due proposte di Legge alla Commissione urbanistica presieduta da Panunzi (PD): secondo l’assessore lo scopo è anche “Abrogare o sostituire alcuni articoli che possono stravolgere la pianificazione paesistica, urbanistica e ambientale. Ciò consentirà al Mibact, con cui è stato concordato il nuovo testo, di ritirare il ricorso in Corte Costituzionale e ratificare l’integrazione all’intesa per il Piano territoriale paesistico regionale”
L”udienza della Corte Costituzionale è prevista il 5 novembre 2013: la Corte dovrà esprimersi sulal costituzionalità di alcuni articoli della Legge Regionale 10/2011 e n. 12/2012. Il 22 ottobre 2013 Carteinregola e Cittadinanzattiva Lazio scrivono al Ministro Bray e al Presidente Zingaretti, chiedendo che non venga richiesto alcun rinvio, così che vengano annullati immediatamente gli effetti della Legge Polverini/Ciocchetti ancora vigente e sia allontanato il rischio del rilascio di Permessi di Costruire in riserve naturali vincolate, che potrebbero non essere più annullati neanche da una sentenza della Corte…scarica la lettera lettera Bray Zingaretti per sito Il 2 novembre anche Italia Nostra dirama un comunicato: scarica il COMUNICATO IL PIANO CASA VA FERMATO E MODIFICATO Il 5 novembre il Mibac chiede alla Corte il rinvio dell’udienza. Ma non sarà mai fissata una nuova data.
il 7 novembre si tiene l’audizione delle associazioni ambientaliste (compreso il Laboratorio Carteinregola) presso la Commissione urbanistica della Regione (> leggi l’articolo su Roma daily news ) scarica il nostro dossier e le nostre proposte di emendamento Osservazioni piano casa Carteinregola 12 novembre 2013 [13]
1 dicembre 2013 Il Consiglio regionale veneto approva un piano casa che è un vero e proprio attacco ai principi fondamentali della pianificazione. E’ prevista persino la possibilità di “spostare” gli ampliamenti fino a duecento metri dall’edificio principale. Molti Sindaci del Veneto insorgono contro il provvedimento. 5 dicembre 2013 Case (e non solo): guida ai bonus Regione per RegioneUna “mappa” dei piani casa, prorogati da quasi tutte le amministrazioni regionali. Ma i contenuti variano molto. Le pagine dell’inserto del Sole 24 Ore “Casa 24 Plus”
15 gennaio 2014:Seminario/Dibattito: Dal Piano casa Polverini al Piano casa Zingaretti: il “caso” Lazio. Promosso da Carteinregola e Ordine degli Architetti (> vai alla pagina)
16 gennaio 2014 La commissione Ambiente del Consiglio regionale del Lazio approva la legge 76 in modifica alla Legge Regionale n. 21/09. Spiega l’assessore Michele Civita : “abbiamo abrogato deroghe edilizie previste dalla precedente formulazione della legge sul Piano Casa che potevano stravolgere la pianificazione paesistica” > vai all’articolo di Ediltecnico: Piano Casa Lazio, ecco quali sono le prime modifiche approvate:
– sono state abrogate alcune deroghe alle norme urbanistiche per la realizzazione di impianti sciistici; – si possono realizzare piccoli impianti di compostaggio in zona agricola; – vengono esclusi dal Piano Casa gli edifici situati nelle aree naturali protette, in assenza di specifica previsione nel piano di assetto; – approvate le tutele più stringenti e la proroga di un anno della validità delle norme di salvaguardia in attesa dell’approvazione del Piano territoriale paesistico regionale. – vengono modificate le norme che riguardano i programmi integrati di recupero, si torna al testo originario del 2009 e vengono modulati in modo diverso i premi di cubatura previsti, aumentati fino al 100%, solo per gli interventi che riguardano il recupero di aree costiere.
24 gennaio 2014(Casa e Clima):La commissione Urbanistica del Consiglio regionale del Lazio avvia l’esame sulla proposta di legge numero 75, la seconda parte delle modifiche al Piano casa regionale. “Mentre la prima proposta contiene le modifiche concordate con il ministero dei Beni Culturali – ha spiegato l’assessore alle Politiche del territorio, Michele Civita – le norme che cominciamo a discutere oggi sono state decise dalla Giunta e vertono su tre punti: intanto vogliamo modificare le norme del vecchio piano casa che possono stravolgere la pianificazione urbanistica attraverso le deroghe, mi riferisco soprattutto ai cambi di destinazione d’uso e al relativo premio di cubatura; secondo punto, le modifiche alle norme sull’housing sociale; terzo obiettivo, favorire tutti gli interventi sulla città costruita, demolizioni e ricostruzioni e cambi di destinazione d’uso, la cosiddetta rigenerazione urbana, anche attraverso la semplificazione delle norme. Infine modifichiamo anche le norme che riguardano le imprese agricole che avranno la possibilità di fare interventi all’interno dei piani aziendali, dando la possibilità di demolizioni e ricostruzioni, senza modificare la destinazione agricola”.
25 gennaio 2014 (da Gruppo di intervento giuridico)Il Governo impugna il c.d. piano casa del Veneto davanti alla Corte costituzionale.La decisione del Governo nazionale, adottata nel corso della riunione del Consiglio dei Ministri del 24 gennaio 2014, di proporre ricorso davanti alla Corte costituzionale (art. 127 cost.) avverso la legge regionale Veneto 29 novembre 2013, n. 32 contenente la terza edizione del c.d. piano casa è motivata dalla presunta lesione delle competenze statali in materia di ambiente e urbanistica (artt. 117 e 118 cost.) e, indirettamente, per lo svuotamento delle competenze comunali in materia urbanistica. leggi tutto :http://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2014/01/25/il-governo-ha-impugnato-il-c-d-piano-casa-del-veneto-davanti-alla-corte-costituzionale/
31/03/2014 La commissione urbanistica del Consiglio regionale del Lazio dà parere favorevole alle modifiche al Piano Casa del Lazio: si tratta della proposta di legge numero 75, che contiene le modifiche volute dalla Giunta regionale, la seconda dopo la numero 76, già approvata a gennaio
23 luglio 2014: A un anno e mezzo dall’insediamento del nuovo Consiglio è ancora vigente il Piano Casa Polverini, e in questi 9 mesi a nessuno è più venuto in mente di chiedere che la questione fosse riproposta alla Corte Costituzionale, dopo che, grazie alla delibera di Giunta approvata a settembre, il governo regionale ha convinto il ministro Bray – erede del ricorso – a chiedere, il 5 novembre scorso, il rinvio dell’udienza davanti alla Consulta. La proposta di legge 76 – quella costruita per “sanare” i rischi incostituzionalità, che avrebbe dovuto avere una corsia preferenziale, arriva solo ora al voto del Consiglio. L’altra proposta, la 75, che contiene invece le misure edilizie – il “Piano casa Zingaretti” che ricalca in buona parte quello Polverini – è in alto mare. Comincia a diventare sempre più probabile l’ipotesi che il “Piano casa” che scade nel gennaio 2015, sia prorogato di un altro bel po’ (sarà poi approvata il 31 ottobre con proroga al gennaio 2017).
29 luglio 2014 Il Presidente Zingaretti lancia un Appello a maggioranza e opposizione per la rapida approvazione del Piano Casa. Secondo IL tempo«Il Consiglio regionale in un anno ha fatto un lavoro straordinario, ha prodotto molti atti e leggi – ha detto il governatore – Ora bisogna fare un ultimo sforzo per approvare, prima della pausa estiva, la manovra urbanistica, ci sono decine di imprenditori che aspettano”. Ecco, non tanto per la possibile incostituzionalità e i danni all’ambiente, ma “per gli imprenditori che aspettano“.
il 6 agosto 2014 alle 20.14 viene approvata la Proposta di legge 76, quella che “sana” i rischi di incostituzionalità, concordata dalla Regione Lazio con il Mibact. Resta invece ancora da approvare la propota 75, il vero “Piano Casa” Civita Zingaretti, che slitta dopo la pausa estiva (vedi comunicato regione Lazio : Ok a modifiche su pianificazione paesistica e ‘Piano casa’) Ma anche nel mettere mano a quegli articoli che avevano scandalizzato persino Galan, il consiglio ha approvato due emendamenti avanzati dal consigliere Pietro Sbardella (del gruppo misto, ma di area centrodestra e sostenitore di Luciano Ciocchetti: la prima permette di applicare il Piano casa nelle aree protette di area “D” (prossime a zone urbanizzate) per un ampliamento massimo di 38 mq per edificio, subordinando gli interventi all’approvazione del Regolamento attuativo dei Piani di Assetto dei parchi. Ma a quanto pare con una bizzarra invenzione giuridica: qualora il Piano di assetto del parco venisse approvato solo dopo la scadenza naturale del Piano Casa (che finora è ancora il 31 gennaio 2015), il Piano casa verrà “resuscitato” per permettere ai soggetti interessati di procedere all’ampliamento anche oltre ogni tempo massimo. Il secondo prevede che i privati che “delocalizzano” edifici sul litorale (vedremo dall’emendamento se solo marino o anche di fiumi e laghi), ricostruendoli in altre aree, avranno un premio di cubatura non più del 100% , come previsto da Giunta e commissione, ma addirittura del 150%. …scarica la legge 76 definitiva Piano Casa – Pl 76 definitiva 1 RegioneLazio:Leggi.nsf:Ricconsiglio:AE32C43262502941C1257A53003EF276 (in nota [12] il download dei resoconti del dibattito in aula]
22 settembre 2014 Conferenza/assemblea pubblica LA CITTA’ E’ LA NOSTRA CASA Le nostre ragioni contro il Piano casa Polverini/Zingaretti che aggira le regole e le decisioni pubbliche per lasciare le mani libere ai privati ore 17.30 CINEMA TIZIANO via Guido Reni 2d (Flaminio) organizzata da Carteinregola, Cittadinanzattiva Lazio Onlus, Italia Nostra Roma, Legambiente Lazio, Forum Salviamo il Paesaggio Roma e Provincia, Vas Roma, Unione inquilini
Il 29 ottobre 2014, nonostante le opposizioni avessero ritirato la maggior parte degli emendamenti , la Giunta presenta ugualmente un maxiemendamento, una sorta di “fiducia” che taglia ogni con un dibattito . Dopo le polemiche l’assessore Civita è costretto a ritirare il maxiemendamento, “spacchettandolo” in 5 emendamenti, che vengono approvati a uno a uno nella notte tra il 30 e il 31 ottobre. Alla fine la legge passa con il voto unanime della maggioranza (Pd, Sel, Lista e Listino Civico) e voto contrario delle opposizioni (M5s, La Destra, Fi-Pdl, Nuovo Centro Destra, Lista Buongiorno- Udc, Fdi) A sorpresa la proroga viene allungata al gennaio 2017: altri due anni di Piano Casa Polverini/Zingaretti(> vai al comunicato di Carteinregola e Cittadinanzattiva Lazio Onlus) 11/11/2014 la legge viene pubblicata ul B.U.R.L. n.90 con il nome di L.R. n. 10 “Modifiche alle leggi regionali relative al governo del territorio, alle aree naturali protette regionali ed alle funzioni amministrative in materia di paesaggio” (modifiche del cd. “Piano Casa Regione Lazio”)scarica la legge L.R. 10 novembre 2014 n. 10 Modifiche alle L.R. relative al governo del territorio
24 dicembre 2014Il Consiglio dei Ministri riunito “sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi “con “Segretario il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio”, “su proposta del Ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Maria Carmela Lanzetta”, dopo aver esaminato trenta leggi delle Regioni e delle Province Autonome” delibera ” la non impugnativa” della ” Legge Regione Lazio n. 10 del 10/11/2014 “Modifiche alle leggi regionali relative al governo del territorio, alle aree naturali protette regionali ed alle funzioni amministrative in materia di paesaggio”.
Sull’onda del Piano casa Polverini – mutazione genetica dell’iniziale Piano del 2009 – molte Regioni di centrodestra introducono nuove possibilità per moltiplicare cubature e cambiare destinazioni d’uso, spesso aggirando pianificazioni comunali, tutele paesaggistiche e normative idrogeologiche. Tra queste la regione Liguria guidata dal centro destra di Toti. Nonostante gli appelli, tra cui quello dell’archeologo e storico dell’arte Salvatore Settis intervistato da Michela Bompani su Repubblica di Genova, che invita il premier Renzi a impugnare il nuovo Piano Casa della Liguria, il 21/12/2015 il Consiglio regionale ligure hconclude l’iter legislativo del nuovo Piano Casa.
A pochi giorni dalla scadenza del Piano casa – 31 gennaio 2017 – nella notte tra il 30 e il 31 dicembre 2016 viene approvata la manovra finanziaria regionale in cui è stata inserita la proroga del Piano casa “Polverini/Zingaretti” fino al 1 giugno 2017 . Lo stesso Presidente Zingaretti dichiara in Consiglio che si tratta di una proposta del centrodestra accolta dalla maggioranza PD/SI-SEL. Nel testo un impegno a varare entro giugno una legge sostitutiva sulla rigenerazione urbana, (> Vai all’articolo)
2 febbraio 2017 Viene depositata la Proposta di Legge 365 con oggetto: Proposta di legge regionale concernente“Norme per la rigenerazioneurbanae per il recupero edilizio” scarica versione PL 365 testo della Giunta 2 febbraio 2017
27 marzo 2016 Il Consigliere di FdI Righini deposita una proposta di legge per prorogare il Piano casa fino a dicembre (scarica PL 374 Righini FdI proroga Piano casa.
maggio 2017 Il 16 maggio si tiene il convegno dell’Ance (associazione nazionale costruttori edili) di Viterbo e del Lazio con l’assessore Civita e il Presidente della Commissione Palozzi, che secondo Tusciaweb, annunciano una possiible proroga del Piano casa: “La legge sull’urbanistica in corso d’opera si andrà a sommare, o comunque ad affiancare, al già esistente Piano Casa“(Palozzi).“Il Piano Casa scade il 1 giugno – precisa l’assessore regionale Michele Civita – e potrebbe anche essere rinnovato, ma serve lo stesso una nuova legge sull’edilizia, che faciliti i programmi dei comuni per intervenire nelle aree degradate delle periferie, e che permetta ai costruttori di reintervenire sugli edifici già esistenti rendendoli più efficienti ed antisismici”(Civita).
Adriano Palozzi (FI), il consigliere regionale (e vicepresidente della commissione Urbanistica), che durante la discussione del Piano Casa 2 voleva reintrodurlo nelle aree protette, chiede al centrosinistra “la tempestiva proroga del Piano Casa…un provvedimento fondamentale per cittadini, imprese e per lo sviluppo di un comparto chiave della nostra regione, quale l’edilizia” (osservatore laziale, 24 maggio) .Varie categorie e Ordini professionali legati all’edilizia, a partire da quello degli Ingegneri, chiedono la proroga di un anno “per garantire a cittadini e professionisti tecnici una continuità nei confronti del rilancio dell’edilizia, prima dell’approvazione della legge sulla rigenerazione urbana“.Si uniscono i Giovani Imprenditori e Professionisti del Lazio, che stimano addirittura in circa 1 milione di euro al giorno i potenziali danni per il settore per la mancata proroga. Ma in seguito alla riunione dei capigruppo del 31 maggio in Consiglio regionale è ufficiale che non ci sarà alcuna proroga.
il 29 maggio 2017 la Commissione urbanistica regionale licenzia il testo, con numerosi emendamenti . (> scarica le versione emendata che andrà al coto del Consiglio PL 365_6 rigenerazione urbana regione lazio post commissione) (vai al comunicato (dal sito della Regione Lazio 29 maggio 2017)Parere favorevole a maggioranza alla disciplina che punta a migliorare il patrimonio edilizio del Lazio e riqualificare la città pubblica. Il testo passa ora all’esame del Consiglio regionale. Il primo giugno scadenza per il “piano casa”).Il Presidente della Commissione Panunzi (PD) spiega il provvedimento: “Sono 9 articoli e si attribuisce peraltro alle amministrazioni comunali un ruolo centrale nella scelta, nella valutazione e nella programmazione negli interventi di rigenerazione urbana e di recupero edilizio. Fondamentali le previsioni in materia di efficientamento energetico e miglioramento sismico del patrimonio edilizio. Sono stati approvati emendamenti sulle zone agricole fornendo risposte alle esigenze ed attività specifiche delle stesse, completando per così dire le previsioni dell’agosto scorso sulla multifunzionalità. E’ stata demandata ai Comuni la decisione sull’istituzione del pagamento del contributo straordinario.Altro importante emendamento quello che ha chiarito le previsioni introdotte con la proroga prevista dalla legge di stabilità, eliminando le disparità tra quanti dovevano attenersi al piano casa presentando le domande entro il 31 dicembre 2016 e quelle presentate dal 1 gennaio 2017 al 1 giugno, prevedendo ulteriori 30 giorni per la presentazione della documentazione a corredo“… “Sono previsti interventi nelle zone individuate dal Piano territoriale paesistico regionale (Ptpr) come “paesaggio degli insediamenti urbani” e “paesaggio degli insediamenti in evoluzione”. L’articolo 2 definisce invece il ruolo dei Comuni nella definizione degli ambiti territoriali per interventi complessi per riqualificare il contesto urbano e dotarlo di opere pubbliche. Sono poi previsti articoli che riguardano le disposizioni per il cambi di destinazione d’uso degli edifici (articolo 4), gli interventi da attuarsi con il permesso di costruire convenzionato (articolo 6) e le dotazioni territoriali e le disposizioni comuni (articolo 7). L’art. 7 bis invece riguarda le aree demaniali e gli arenili.Tra le norme da segnalare quella secondo cui toccherà ai comuni, anche su proposta dei privati, individuare gli ambiti territoriali di riqualificazione urbana e recupero edilizio nei quali saranno consentiti – acquisito il titolo abilitativo o il permesso di costruire convenzionato – interventi di ristrutturazione edilizia o di demolizione e ricostruzione degli edifici esistenti con il riconoscimento di una volumetria o di una superficie lorda aggiuntive al massimo del 30 per cento. Consentiti i mutamenti di destinazione d’uso previsti dagli strumenti urbanistici generali vigenti o compatibili e complementari all’interno di specifiche categorie funzionali. Consentite, a particolari condizioni dettate dalla futura legge, le delocalizzazioni delle ricostruzioni in aree trasformabili all’interno dell’ambito territoriale. Introdotto un incremento delle premialità del 5 per cento nel caso in cui gli interventi siano realizzate attraverso concorsi di progettazione per garantire una maggiore qualità degli interventi stessi. Sono state invitate in audizione 32 associazioni di cui 23 sono intervenute apportando validi contributi con osservazioni specifiche.Al di là degli aspetti tecnici quello da mettere in evidenza è che siamo di fronte ad una legge che ha diverse finalità: incentivare la razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente, promuovere e agevolare la riqualificazione di aree urbane degradate, limitare il consumo di suolo (in aderenza ai dettami europei), provvedere alla sicurezza statica dei manufatti edilizi anche mediante interventi di adeguamento sismico, favorire lo sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili (Newstuscia, 29 maggio 2017)
lunedì 12 giugno 2017 la Proposta di legge 365 del 2 febbraio 2017 “Disposizioni per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio” approda in Consiglio Regionale per la votazione
20 giugno 2017 Comunicato del Gruppo M5S della Regione Lazio: http://www.lazio5stelle.it/rigenerazione-edilizia-critici-verso-legge-nel-titolo-affermazione-smentita-articoli/
Lunedì 11 luglio 2017 il Consiglio Regionale del Lazio approva la legge, per la rigenerazione urbana e il recupero edilizio, con 28 voti a favore e 18 contrari. Il testo proveniente dalla commissione recepisce alcuni ordini del giorno approvati in Consiglio, tra cui uno del Movimento Cinque Stelle che prevede che sia istituita“un’apposita sezione del portale web regionale che recepisca tutti i dati relativi all’applicazione della presente legge provenienti dai comuni in forma di open data“.Critici comunque il M5S e, per motivi diametralmente opposti il centro destra, che accusa la maggioranza guidata dal PD di aver approvato una legge che oltre a cancellare posti lavoro e a portare “danni incalcolabili alle entrate finanziarie dei comuni“.
NOTA: nel momento dell’approvazione della legge Carteinregola aveva ritenuto che si trattasse di un passo avanti rispetto al Piano casa di cui prendeva il posto. Solo qualche tempo dopo sono emerse le ricadute dell’Art. 6, che è di fatto un “piano casa” incistato nella legge – legge che contiene altri articoli senza controindicazioni – che permette demolizioni e ricostruzioni con incremento di cubatura in deroga al Piano regolatore. Nel 2018, dopo i primi casi di “villini” demoliti o a rischio demolizione in base all’articolo, anche INU, Italia Nostra e altre associazioni come Carteinregola hanno chiesto inutilmente delle modifiche.
Per il recupero edilizio, per la riqualificazione architettonica e ambientale del patrimonio esistente pubblico e privato e per l’adeguamento sismico e l’efficientamento energetico degli edifici esistenti, nelle zone individuate come insediamenti urbani storici dal Piano territoriale paesistico regionale (PTPR) i comuni, anche su proposta dei privati, con una o più deliberazioni di consiglio comunale, approvano con le procedure di cui all’articolo 1, comma 3, della legge regionale 2 luglio 1987, n. 36 (Norme in materia di attività urbanistico – edilizia e snellimento delle procedure) e successive modifiche, ambiti territoriali nei quali sono consentiti, previa acquisizione del permesso di costruire o altro titolo abilitativo edilizio, interventi di ristrutturazione edilizia come definiti all’articolo 3, comma 1, lettera d), del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia) e successive modifiche.
Gli interventi di cui al comma 33 sono realizzati nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) e successive modifiche e del PTPR.
demolizione della palazzino di Via Ticino – foto Nathalie Naim
Progetto della nuova palazzina di Via Ticino pubblicata dai giornali
13 ottobre 2017 Alla notizia, durante la direzione regionale del Pd, della ricandidatura di Zingaretti alla Presidenza della Regione, i consiglieri del gruppo “Insieme per il Lazio” formato da alcuni consiglieri ex SEL, da alcuni ex membri del Listino Zingaretti e da un ex consigliere PD, ha diffuso un comunicato in cui si rallegrano citando, tra i provvedimenti “giusti e progressisti” della sua consigliatura lo “stop al Piano casa”. Ricordiamo che nella fatidica notte del voto finale – Carteinregola era presente – il consigliere De Paolis, a sorpresa, aveva convintamente votato a favore, come tutti gli altri consiglieri che adesso invitano a “pensare allo stop del Piano casa”.
14 novembre 2017 Circolare esplicativa :”Armonizzazione e unificazione dell’attività edilizia e dei diversi regimi amministrativi (titoli abilitativi) in caso di interventi di mutamento delle destinazioni d’uso dopo il decreto legislativo 222 / 2016 cd decreto scia 2 e L. n. 96 2017 cosiddetta manovrina finanziariascarica
14 dicembre 2017 Il Tar si esprime sul ricorso presentato dalla Zeis, società del gruppo Salini che sta realizzando l’intervento nell’area dell’ex complesso della Città del Gusto su via Enrico Fermi (XI Municipio) , contro il Comune di Roma, avanzato dopo il blocco del permesso a costruire. Il 24 giugno 2017 il Comune aveva bloccato i lavori per alcuni accertamenti sulla legittimità del PdC, dopo un anno da un primo accertamento che rigaurdava “approfondimenti” su un condono del 1991 ottenuto per precedenti lavori. La sospensione del PdC è stata però considerata illegittima dal Tar e Roma Capitale si ritrova, secondo il Tribunale (a quanto scritto dagli articoli qui di seguito), a dover risarcire la Zeis (Vedi Il tempo EX UCI CINEMA, IL COMUNE DOVRA RISARCIRE SALINI di Ferdinando Magliaro http://fmmagliaro.blogspot.it/2017/12/ex-uci-cinema-il-comune-dovra-risarcire.html e Urloweb Piano Casa Fermi: il Comune dovrà risarcire la Zeis Roma Capitale dovrà risarcire la società fino a 4,6 milioni di euro per aver bloccato il permesso a costruirehttp://urloweb.com/municipi/municipio-xi/piano-casa-fermi-il-comune-dovra-risarcire-la-zeis/
19 dicembre 2017 Approvata la circolare esplicativa: “Indirizzi e direttive per l’applicazione delle “Disposizioni per la rigenerazione urbana ed il recupero edilizio” di cui alla legge regionale 18 luglio 2017, n. 7 scarica Deliberazione 19 dicembre 2017, n. 867Circolare esplicativa Legge Rigenerazione 7_2017
febbraio 2018: durante la campagna elettorale molti esponenti di partiti che hanno approvato il Piano casa 2, a partire dall’assessore all’urbanistica Civita, capolista del PD, diffondono notizie inesatte sulle circostanze dell’approvazione e soprattutto sulle possibilità di evitare gli interventi consentiti dalle normative regionali vigenti fino al giugno del 2017 (Vedi Tutte le fake news sulle demolizioni dei villini in seguito al Piano casa 2)
13 marzo: la consigliera del I Municipio Nathalie Naim rende noto su Fb un altro intervento: via Monte del Gallo, Gianicolo, XIII Municipio: un edificio anni 30 ri cui è prevista la demolizione e la ricostruzione con edificio moderno con l’ aumento di quasi 40 per cento della cubatura
19 marzo 2018 L’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) del Lazio pubblica un documento approvato dal suo direttivo che riassume c i rischi a cui sono esposti i quartieri storici realizzati a Roma a partire dall’Unità d’Italia, e in particolare i villini realizzati nella prima metà del secolo scorso, a causa del vecchio Piano casa – dall’INU a suo tempo fortemente avversato, sia nella versione Polverini, sia nella versione Zingaretti – e anche a causa della nuova Legge per la rigenerazione urbana approvata dal Consiglio regionale nel luglio scorso. L’istituto di urbanistica chiede una “modifica della LR 7/2017 che, per gli interventi diretti di ristrutturazione edilizia e di demolizione e ricostruzione con ampliamento (fino al 20%) previsti all’art. 6 della legge” in quanto , “mentre nei precedenti articoli della LR – art. 2 (programmi di rigenerazione urbana), art. 3 (ambiti di riqualificazione e recupero edilizio), art. 4 (cambio di destinazioni d’uso) e art. 5 (miglioramento sismico ed efficientamento energetico) – gli interventi devono essere preceduti da una valutazione di merito del Comune (approvazione di programmi, definizione di ambiti, approvazione di varianti), nel caso degli interventi diretti previsti all’art. 6 l’attuazione “sempre consentita” è rimessa alla sola decisione della proprietà immobiliare“. L’INU avanza nche alcune proposte per impedire lo stravolgimento dei tessuti storici della Capitale alla Regione Lazio, e a Roma Capitale (> vai al documento)INU Lazio 30 marzo 2018 Per difendere i tessuti urbani a villini di Roma scarica2018_03_30_Doc-Villini-CDR-INULazio
20 marzo 2018 L’Assemblea Capitolina approva la Proposta n. 30/2018, con la convenzione “novativa” del “Piano di Assetto e di Riqualificazione Urbana degli ambiti di Piazza dei Navigatori e Viale Giustiniano Imperatore”; nella convenzione, frutto di un accordo con il costruttore, non è stata esclusa la possibilità per il privato di avvalersi dell’art.3 ter del Piano casa (> vedi il nostro post: Delibera Piazza dei navigatori, questo non è un film da 5 stelle)
27 aprile 2018 Montuori emana una circolare che in particolare affronta e regolamenta il tema degli indici densificazione, valori di riferimento che rischiano di “saltare” con il riconoscimento indiscriminato dei premi di cubatura dettati dal piano Casa.
28 dicembre 2018 la Regione Lazio approva un articolo inserito nella Legge di Stabilità regionale n. 13, che introduce di fatto deroghe anche alla normativa nazionale del DM 1444. Infatti l’ art.19 , che ha il significativo titolo “Interpretazione autentica dell’articolo 3, comma 1, della legge regionale 11 agosto 2009, n. 21 [il Piano Casa della Giunta Zingaretti prorogato fino al maggio 2017 NDR](5), relativo agli interventi di ampliamento degli edifici“, intende puntualizzare che “la deroga si interpreta nel senso che gli interventi di ampliamento previsti dal comma sono consentiti anche in deroga ai limiti di densità edilizia di cui all’articolo 7 del decreto del Ministero per i lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444″ (> Vedi Il Piano casa della Regione Lazio continua, come gli Zombies)
(foto ambm)
16 gennaio 2019 la conferenza stampa indetta dal Ministero per i Beni e le attività culturali Soprintendenza speciale di Roma Archeologia Belle Arti e Paesaggio Strategie di salvaguardia del Paesaggio urbano. La proposta, che sarà portata, dalla Soprintendenza il prossimo 31 gennaio al Tavolo per la salvaguardia, istituito con l’Assessorato all’Urbanistica di Roma Capitale, la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e la Regione Lazio, è “una nuova tipologia di vincolo per armonizzare le trasformazioni urbane, lo sviluppo sostenibile, la tutela dell’identità culturale dei quartieri storici di Roma“. La novità “risiede nella natura strategica del vincolo, di medio e lungo periodo: governare e non bloccare le trasformazioni, attraverso una tutela graduata, rispetti le caratteristiche storiche e tipologiche dei quartieri della città“.(Vai alla pagina con i video degli interventi e i materiali Villini a rischio abbattimento: la Soprintendenza presenta un nuovo vincolo per salvaguardare il paesaggio urbano)
22 febbraio 2019 Carteinregola scrive alla Sindaca Raggi, all’Assessore Montuori, all’Assessore Bergamo chiedendo informazioni sulla legittimità articolo 19 Legge di Stabilità della Regione Lazio n. 13 del 28 dicembre 2018 e su eventuali ricadute sugli interventi del “Piano Casa” in corso nei quartieri storici della città. Chiede inoltre la tempestiva iniziativa di Roma Capitale presso il Governo Italiano per chiederne l’impugnazione.(> Vedi Il Piano casa della Regione Lazio continua, come gli Zombies) IL Comitato Salviamo Villa Paolina scrive direttamente al Presidente el Cosniglio Conte.
26 febbraio 2019 Repubblica informa che “Tre edifici di proprietà di enti religiosi, tre gioielli dell’architettura di più di 70 anni in via Pola 10, sede delle Suore Mercedarie Missionarie di Berriz, via di Porta Maggiore 38, dell’Istituto Figlie di Misericordia, e in via Levico 14, della Fondazione Misna Onlus Missionary service news agency, sono stati riconosciuti d’interesse storico-culturale” dal Mibact e che “La procedura, che corrisponde all’apposizione di un vincolo, è stata anche ratificata dalla Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale del Lazio”. (vedi Demolizioni dei villini a Roma, la Soprintendenza vincola tre edifici di Paolo Boccacci)
1 marzo 2019 la lista a sostegno del candidato alle primarie del PD Nicola Zingaretti tiene un incontro al II Municipio, in “Piazza Caprera sono in corso degli ingenti lavori di ristrutturazione a un villino storico” per parlare della “tutela e valorizzazione dell’identità culturale della città storica”. Paradossalmente si propone quindi un dibattito pubblico sugli effetti del Piano Casa in una manifestazione elettorale a sostegno di chi ha convintamente prorogato il Piano casa, e proprio davanti a quei tessuti che rischiano di essere scarnificati in base al Piano casa (Vedi articolo Presidente Zingaretti, Presidente Del Bello, sulla tutela dei villini dite (finalmente) la verità ai cittadin
aprile maggio 2019 Un gruppo di senatori PD presenta alla Commissione Lavori pubblici e Ambiente del Senato un emendamento al decreto cosiddetto “Sbloccacantieri” che va al voto del Senato il 28 maggio, che contiene 16 commi – in realtà altrettanti articoli – che compongono una legge sulla rigenerazione urbana che ripropone a livello nazionale molti aspetti di quella del Lazio (Vedi La rigenerazione urbana secondo il Partito democraticodi Giancarlo Storto)
30 maggio 2019 secondo un articolo di Repubblica gli uffici del soprintendente Prosperetti hanno inviato alla Regione la prima proposta di vincolo paesaggistico “basato sugli articoli 138 e 139 del Codice dei Beni Culturali” annunciato a gennaio. Repubblica riporta il cronoprogramma previsto dopo l’inizio “della procedura di tutela graduata che riguarda ampie porzioni del tessuto otto-novecentesco rappresentativo della città giardino“: ” la Regione ha trenta giorni per un esame preliminare ed eventuali osservazioni, prima che il provvedimento venga trasmesso a Roma Capitale e inviato al Mibact, e poi pubblicato sul sito della Regione. A sua volta il Campidoglio dovrà provvedere alla pubblicazione della proposta di vincolo paesaggistico sull’Albo Pretorio per novanta giorni, a depositarne una copia a disposizione del pubblico presso i suoi uffici ed infine a dare comunicazione dell’avvenuta pubblicazione alla Soprintendenza. Dal momento della pubblicazione sull’Albo Pretorio il vincolo sarà operativo. Non solo. La proposta verrà trasmessa anche alla Città Metropolitana che la pubblicherà sul suo sito, mentre la Soprintendenza ne darà notizia almeno su due quotidiani a diffusione regionale, uno a diffusione nazionale e sul proprio sito. Al termine del periodo di pubblicazione sull’Albo Pretorio gli enti territoriali interessati, le associazioni portatrici di interessi diffusi e gli altri soggetti interessati hanno trenta giorni per presentare le loro eventuali osservazioni. Decorso questo periodo, il Mibact, attraverso il Comitato Regionale per il Patrimonio Culturale, entro sessanta giorni valuta le eventuali osservazioni e, sentito il comitato tecnico-scientifico competente, adotta la dichiarazione di interesse pubblico, curandone la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, oppure rinvia la dichiarazione alla Soprintendenza che proporre un nuovo piano“.(> vedi Villini storici Roma, al via l’iter per salvarli dall’abbattimento di Paolo Boccacci)
E’ esclusa dal vincolo Villa Paolina, simbolo della lotta contro le demolizioni dei villini storici di Roma, acquistata da una società costruttrice che aveva presentato un progetto di demolizione e ricostruzione per alzare un palazzo di otto piani e che dopo lo stop del Comune, ne ha presentato un altro per un edificio cinque piani che occupa tutto il lotto. I comitati, a partire perché la Soprintendenza ha già chiesto ai Comitati tecnico scientifici del Mibact una decisione sulla sua tutela, che sarà presa probabilmente la prossima settimana.
luglio- agosto 2019: va alla discussione e al voto del Consiglio regionale del Lazio il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale. Carteinregola e altre associazioni chiedono che il centor storico di Roma e i tessuti abbia un vincolo paesaggistico come gli altri Comuni del Lazio. Ma l’emendamento, presnetato da 4 cosniglieri di diverse liste della maggioranza e dal M5S non viene approvato. Nel battage sui giornali l’Assessore Valeriani fa affermazioni sulla Legge di rigenrazione urbana e sul caso “villini” contestate da Carteinregola, che pubblica i documenti.
Mobilitazione in occasione dell’approvazione al Cosniglio Regionale del Lazio del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale che continua a escludere il centro storico e la città storica della Capitale dalle tutele
20 agosto 2019 Roma Capitale con “ReinvenTIAMO Roma” partecipa a bando “Reinventing Cities” su rigenerazione urbana (> vediReinvenTIAMO Roma per Reinventing Cities)
3 dicembre 2019 l’Assemblea capitolina approva il “Piano di valorizzazione del patrimonio immobiliare ai sensi dell’art.58 della legge 133 del 6/8/2008 e ssmmii . Adozione delle varianti di PRG derivanti dalle nuove destinazioni d’uso urbanistiche degli immobili oggetto di valorizzazione”. Si tratta della delibera collegata al progetto ReinvenTIAMO Roma, che dovrebbe “declinare il tema della rigenerazione urbana all’interno di una visione che intenda riqualificare il tessuto urbano abbandonato e dismesso attraverso progetti di qualità, da armonizzare con il patrimonio esistente, ed evitando ulteriore consumo di suolo, in modo che si affermino processi virtuosi urbani capaci di: sostenibilità ambientale, recupero di immobili e spazi, accessibilità alle linee di trasporto su ferro, nuove sfide sociali, ambientali, culturali, all’interno di percorsi partecipativi che vedano il coinvilgimento attivo della cittadinanza, investimenti del settore privato e forme innovative per la gestione dei luoghi e degli spazi” scarica Deliberazione Assemblea Capitolina n. 90-2019 valorizzazione patrimonio immobiliare
20 12 2019 Regione Lazio https://www.regione.lazio.it/documenti/75284Approvazione “Linee Guida per la redazione delle deliberazioni e per le elaborazioni cartografiche ai fini dell’applicazione della legge regionale 18 luglio 2017, n. 7 «Disposizioni per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio»”.
16 gennaio 2020 Carteinregola insieme al Gruppo di Intervento Giuridico promuove l’appello Salviamo la Sardegna e le sue coste, contro una sorta di “Piano casa” che la Giunta sarda ha approvato a dicembre e che sta per arrivare in Consiglio regionale, l’appello viene sottoscritto da molti epsonenti dle mondo culturale e ambientalista e da Eddyburg, Italia Nostra, Salviamo il Paesaggio e tantissime altre realtà civiche (> Vai all’appello e alla rassegna stampa) –
6 aprile 2020Il Consiglio dei ministri sollevae il ricorso per conflitto di attribuzione per portare il Piano territoriale paesaggistico della Regione Lazio davanti alla Corte Costituzionale.
6 maggio 2020 Viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Ricorso per conflitto di attribuzione ex art. 134 Cost. e art. 39 della legge 11 marzo 1953, n. 87, sollevato dal Presidente del Consiglio – su proposta del MIBACT – contro la Regione Lazio, per l’annullamento della deliberazione del consiglio regionale del Lazio n. 5 del 2 agosto 2019, recante «Piano territoriale paesistico regionale (PTPR)», pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Lazio (BURL) n. 13 del 13 febbraio 2020. Tra i punti contestati (Vedi Piano Paesaggistico della Regione Lazio perchè il Ministero dei Beni culturali l’ha impugnato), anche l‘Art. 14. Interventi sul patrimonio edilizio esistente e sulle infrastrutture. Eliminazione delle barriere architettoniche. Nelle motivazioni si legge che [16] : “(…)La normativa approvata dalla regione introduce ipotesi di interventi in deroga che non erano presenti nel testo del 2015 concordato con il Ministero. In particolare, il comma 4 stabilisce – innovando radicalmente rispetto agli accordi raggiunti – che sono sempre consentiti una serie di interventi di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio, tra i quali gli interventi di rigenerazione urbana di cui alla legge regionale n. 7 del 2017 (Disposizioni per la rigenerazione urbana ed il recupero edilizio); legge che, pur non impugnata avanti alla Corte costituzionale, era gia’ stata oggetto di rilievi da parte del Ministero (…)(Vedi Piano Paesaggistico della Regione Lazio perchè il Ministero dei Beni culturali l’ha impugnato)
3 agosto 2020 tra alcune modifiche inserite all’articolo 10 “Semplificazioni e altre misure in materia edilizia” del DL 76 /2020 [17] che intervengono sul testo unico per l’edilizia 380/2001, due commi sembrano introdurre delle limitazioni alle demolizioni ricostruzioni nei centri storici. I commi, successivamente integrati da un emendamento della senatrice De Petris (gruppo misto), suscitano le contestazioni di associazioni professionali, imprenditoriali e sindacali, e anche alcuni esponenti politici, tra i quali Claudio Mancini, deputato del Partito Democratico e il capogruppo del PD capitolino Giulio Pelonzi, che ne chiedono la cancellazione(vedi Decreto semplificazioni e rigenerazione urbana: in Parlamento è il momento della verità)
Il centro storico (e la città storica di Roma) sono esclusi dalle tutele degli altri centri storici e dall’obbligo di autorizzazione paesaggistica degli interventi:
Articolo 44 Insediamenti urbani storici e relativa fascia di rispetto comma 19. Non si applicano le disposizioni di cui al presente articolo all’insediamento urbano storico sito Unesco – centro storico di Roma. L’applicazione di specifiche prescrizioni di tutela da definirsi, in relazione alla particolarità del sito, congiuntamente da Regione e Ministero, decorre dalla loro individuazione con le relative forme di pubblicità. Nelle more della definizione di tali specifiche prescrizioni, il controllo degli interventi è comunque garantito dalla Soprintendenza competente nel rispetto di quanto stabilito dal Protocollo d’Intesa tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il Comune di Roma (QI/57701 dell’8 settembre 2009) [che fin dalla copertina prevede un parere consultivo].
marzo 2022 – Una mozione dell’Assemblea Capitolina e una Delibera di Giunta dell’aprile 2022 dichiarano la necessità di aggiornare il Piano regolatore di Roma anche in base alla Legge 7/2017(> Vai a Modifiche PRG)
27 luglio 2022 Direttiva dell’Assessore all’Urbanistica n. 3 del 27.07.2022 prot. 129289con cui è “richiesto al Dipartimento Programmazione ed Attuazione Urbanistica, tra l’altro, di voler predisporre gli atti deliberativi necessari per la definizione degli ambiti di applicazione della sopra indicata legge, ovvero le porzioni di territorio urbanizzato, come previsto dall’art. 1, commi 2 e 7 della L.R. 7/2017“;
24 ottobre 2022 una nota (Prot. QI/2022/0177981) viene inviata dal Dipartimento Urbanistica alle direzioni dei Dipartimenti, ai Municipi, alla Soprintendenza capitolina, all’Assessore all’urbanistica e al Direttore generale che ha per oggetto la “condivisione di pareri relativa a quesiti inerenti gli artt. 6, 7 e 8 della Legge 7/2017, non presente sul sito del Dipartimento urbanistica, ma messa on line dal sito dell’ordine degli ingegneri https://www.ording.roma.it/images/Pdf/Parere-Dipartimento-su-rig-Urbana-del-24-10-2022.pdf
15 dicembre 2022 Determinazione Dirigenziale n. 1805 presa d’atto degli elaborati cartografici predisposti dalla Società in house Risorse per Roma, finalizzati all’individuazione del territorio urbanizzato di cui all’art. 1 commi 2 e 7 della legge Regione Lazio n. 7/2017 in cui sono ammessi gli interventi di cui ai suddetti artt. 2, 3, 4, 5 e 6 della stessa norma, redatti sulla base delle indicazioni espresse dalla Regione Lazio in apposite Linee Guida. Determinazione Dirigenziale n. 1805-2022 (f.to Pdf – Kb 120) Relazione illustrativa (f.to Pdf – Mb 20,90) (> vai alla pagina con gli elaborati Ambiti territoriali di applicazione della LR 7/2017 per la rigenerazione urbana e il recupero edilizio)
* il 6 agosto 2014 alle 20.14 è stata approvata la Proposta di legge 76, quela che “sana” i rischi di incostituzionalità, concordata dalla Regione Lazio con il Mibact. Resta invece ancora da approvare la propota 75, il vero “Piano Casa” Civita Zingaretti
[1] Oppure il 1° aprile 2009 , la data non è chiara
[2]. Come vedremo, il PD, diventato partito di governo con il Presidente Zingaretti nel 2013, ricorrerà ancora a questa pratica nel luglio del 2014, per l’approvazione del bilancio, e prrsenterà ancora un maximendamento nell’ottobre successivo (poi ritirato), sempre per il Piano Casa, nonostante il capogruppo Vincenzi avesse assicurato pochi mesi prima che la prassi non sarebbe più stata adottata per tutta la consigliatura (vedi sotto dalla pagina youtube dei Cinquestelle).
(8) Emendamento modificativo all’articolo l della PLR N. 340/2012
Dopo il comma 9 dell’articolo l della p.l.r. n. 340/2012 è inserito il seguente: “9 bis. Dopo il comma 2 dell’articolo 5 della L.R. 09 Ml.uzo 1990. n. 27, è aggiunto il seguentecomma 3: “3. Al fine di garantire agli Enti istituzionalmente competenti le risorse finanziarie necessarie per larealizzazione o l’ampliamento di edifici di culto, di attrezzature religiose e complessi parrocchialisulle aree nella disponibilità per tali fini di detti Enti è consentita la realizzazione di interventi ad uso residenziale, commerciale, direzionale, turistico o a servizi, con una volumetria non superiore a quella delle opere religiose. I proventi derivanti a detti Enti dalla cessione a terzi a qualsiasi titolo delle aree edificabili, ovvero dei relativi diritti edificatori o degli immobili realizzati sono integralmente destinati alla esecuzione delle opere religiose. Il progetto o programma unitario dei suddetti interventi è approvato in variante al P.R.G. con ricorso alle procedure di cui all’artA della L.R.36/87 ovvero con l’accordo di programma di cui all’articolo 34 della L.267/2000.
[9] da Paese sera 27 luglio 2012 http://www.paesesera.it/Cronaca/Regione-approvato-il-Piano-Casa-Ecco-le-modifiche
Nella nuova versione viene rafforzato il ruolo del ministero dei Beni culturali nella procedura stabilita per superare contrasti circa l’effettiva esistenza di beni sottoposti a vincolo paesaggistico, rispetto alle perimetrazioni contenute nel Ptpr. Vengono chiariti la data di entrata in vigore della legge (28 agosto 2008) e il termine di applicazione (31 gennaio 2015). Viene eliminata la parte relativa alle concessioni in sanatoria ottenute tramite silenzio-assenso.
Viene poi specificata la necessità del nulla osta preventivo dell’ente gestore nel caso di interventi che ricadono in aree protette. Viene specificato che i programmi integrati di riqualificazione urbana e ambientale, previsti dal piano casa, sono interventi volti alla valorizzazione del territorio. Viene eliminata la parte relativa alla possibilità di realizzare impianti sportivi nelle aree naturali protette. Vengono precisate le norme sulle opere di urbanizzazione secondaria e sul rispetto degli standard urbanistici. Viene previsto un regolamento redatto dalla giunta per disciplinare l’housing sociale.
Viene reso meno oneroso il passaggio alla proprietà piena per i soci delle cooperative assegnatarie di alloggi costruiti in diritto di superficie. Viene introdotta la possibilità di chiedere una nuova localizzazione dell’intervento per le cooperative a cui i comuni non hanno assegnato le aree su cui edificare nuove “167”. Viene introdotta la possibilità per gli enti religiosi di finanziare la realizzazione di edifici di culto attraverso la costruzione di strutture residenziali, commerciali, direzionali, turistiche o per servizi, per una volumetria pari a quella delle opere religiose fino a un massimo di 3mila metri quadrati, su terreni di proprietà dell’ente stesso.
Viene modificata la norma sulle modalità di assegnazione delle case popolari, limitatamente a Roma capitale, in maniera da favorire l’esaurimento delle vecchie graduatorie anche in presenza di nuovi bandi. Viene precisato che, per quanto riguarda i comuni costieri, le aree liberate dai programmi di demolizione e ricostruzione sono destinate alla fruizione pubblica del litorale. Vengono chiarite le norme che regolano gli interventi su edifici destinati a servizi socio-assistenziali. Vengono modificate le norme sui cambi di destinazione d’uso che saranno possibili non solo sull’intero edificio, ma anche per parti di esso, sono esclusi teatri e cinema. Vengono inseriti anche gli “articoli 11” fra le aree in cui è possibile applicare il piano casa, ma in questo caso non è possibile la cosiddetta “monetizzazione” degli standard urbanistici”.
[12] Comunicato del Ministro Bray MIBAC: BRAY, “BENE MODIFICHE PIANO CASA REGIONE LAZIO” Il Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Massimo Bray, esprime soddisfazione per l’approvazione di importanti modifiche migliorative al Piano casa 2011 della Regione Lazio all’interno del quale sono state accolte le osservazioni mosse dal MiBACT, che nella precedente legislatura era stato impugnato dal Governo davanti alla Corte Costituzionale leggi il comunicato
[13] Per la PL 75 imarranno praticamente lettera morta tutte le proposte di modifica, comprese molte richieste avanzate da membri dell’area “ambientalista” della stessa maggioranza
22/10/2014 Alla vigilia della sessione del Consiglio regionale che discuterà il piano casa il presidente dalla sezione Lazio dell’Istituto Nazionale di Urbanistica Domenico Cecchini – assieme al vicepresidente della sezione regionale Gianfranco Buttarellli e ai membri del Consiglio direttivo regionale Daniel Modigliani e del Consiglio direttivo nazionale Simone Ombuen – ha inviato una lettera e all’assessore regionale all’Urbanistica Michele Civita e al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
Questo il testo della missiva: “La Sezione Lazio dell’Istituto Nazionale di Urbanistica ha criticato duramente in passato la legge Ciocchetti cosiddetto ‘Piano casa’. Riteniamo che tali critiche siano tuttora valide. Pur apprezzando la riduzione effettuata dal testo attualmente all’esame del Consiglio regionale di alcuni dei peggiori effetti negativi di quella legge, auspichiamo che essa abbia comunque termine alla prevista scadenza del 31 gennaio 2015; ove ciò non fosse possibile, che la proroga sia breve, comunque non superi il 2015.
“Auspichiamo anche, sempre per ridurre i guasti prodotti da quella legge, che sia esclusa dai suoi benefici l’edilizia ancora da realizzare, ancorché dotata di permesso di costruire. Riteniamo indispensabile superare finalmente la logica dei cosiddetti ‘piani casa’ concludendo al più presto il lavoro della Commissione nominata nel novembre 2013 per riorganizzare, semplificare e innovare la normativa urbanistica ed edilizia e dotando il Lazio della attesa nuova legge per l’urbanistica e il governo del territorio”
[16] L’art. 14 prevede, oltre all’ipotesi degli interventi finalizzati alla rimozione delle barriere architettoniche (comma 3), altri interventi, di varia tipologia, sul patrimonio edilizio o sulle infrastrutture che si considerano consentiti anche in deroga alle norme di Piano.
La normativa approvata dalla regione introduce ipotesi di interventi in deroga che non erano presenti nel testo del 2015 concordato con il Ministero. In particolare, il comma 4 stabilisce – innovando radicalmente rispetto agli accordi raggiunti – che sono sempre consentiti una serie di interventi di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio, tra i quali gli interventi di rigenerazione urbana di cui alla legge regionale n. 7 del 2017 (Disposizioni per la rigenerazione urbana ed il recupero edilizio); legge che, pur non impugnata avanti alla Corte costituzionale, era gia’ stata oggetto di rilievi da parte del Ministero.
Il comma 6 fa inoltre salve tutte le ulteriori deroghe previste dalla legge regionale n. 24 del 1998 (Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposti a vincolo paesistico), ossia gli interventi sul patrimonio edilizio esistente e sulle infrastrutture previsti dagli articoli 18-ter e 18-quater della medesima legge. Deve evidenziarsi in proposito che negli ultimi anni la regione è in più occasioni intervenuta sulla legge regionale n. 24 del 1998, apportando unilateralmente modifiche con implicazioni anche sulla tutela del paesaggio, oggetto di osservazioni da parte del Ministero, delle quali non si e’ proposta l’impugnativa costituzionale a fronte di specifici impegni da parte della regione a intervenire in modifica, impegni peraltro il piu’ delle volte disattesi.
COMMA 70. Alla legge regionale 18 luglio 2017, n. 7 (Disposizioni per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio) e successive modifiche, sono apportate le seguenti modifiche:
a) alla lettera a) del comma 4 dell’articolo 5 le parole: “parti esistenti” sono sostituite dalle seguenti: “superfici preesistenti a carattere accessorio o pertinenziale”;
b) il comma 2 dell’articolo 6 è sostituito dal seguente:
“2. Nell’ambito degli interventi di cui al comma 1 sono consentiti i cambi di destinazione d’uso nel rispetto delle destinazioni d’uso previste dagli strumenti urbanistici generali vigenti, indipendentemente dalle percentuali previste dagli strumenti urbanistici comunali per ogni singola funzione nonché dalle modalità di attuazione, dirette o indirette, e da altre prescrizioni previste dagli stessi. Sono, altresì, consentiti incondizionatamente i cambi all’interno della stessa categoria funzionale di cui all’articolo 23 ter del d.p.r. 380/2001 e successive modifiche”;
c) al comma 1 dell’articolo 8:
1) le parole: “devono prevedere la cessione all’amministrazione di aree per gli standard urbanistici di cui agli articoli 3 e 5 del decreto del Ministero dei lavori pubblici 1444/1968” sono sostituite dalle seguenti: “tale da esigere il reperimento di ulteriori standard urbanistici secondo i parametri minimi previsti dagli articoli 3 e 5 del decreto del Ministero dei lavori pubblici 1444/1968, devono prevedere la cessione di queste ultime all’amministrazione comunale”;
2) dopo le parole: “possono essere monetizzati” sono inserite le seguenti: “previa valutazione del comune eseguita secondo le disposizioni del proprio ordinamento”;
3) dopo le parole: “inferiore a 500 mq” sono inserite le seguenti: “, previa valutazione del comune,”
MATERIALI
PROPOSTA DI LEGGE 76 APPROVATA 6 AGOSTO 2014 (temi ambientali)
– Delibera AC 9 del 2012 Attuazione Piano Casa Disposizioni in ordine all’attuazione del Piano Casa della Regione Lazio, ai sensi dell’art. 2 della Legge Regionale n. 21/2009, come modificata dalle Leggi Regionali nn. 10 e 12 del 2011. [30.01.2012 | Deliberazioni]
– D.D. prot. 25840 del 13/12/12 Procedura per la valutazione delle proposte di intervento di cui al Capo II della L.R. n. 21/2009 e ss.mm.ii. dei beni inseriti nell’elaborato “Carta per la Qualità” del P.R.G. Vigente.. [13.12.2012 | Determinazioni Dirigenziali]
Scarica l’articolo del Sole 24 ore del 21-10-2013 “Per i piani casa suona l’ora della proroga” con lo schema di confronto tra le caratteristiche dei Piani casa di tutte le RegioniSo_21_10_13_pianocasa
30/11/2013 La sezione veneta dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, pur condividendo la scelta di intervenire sulla città costruita rigenerando il tessuto urbano esistente, tema al centro anche del recente Congresso nazionale INU tenutosi a ottobre a Salerno, guarda con preoccupazione al piano casa regionale nel suo complesso. Si condivide quindi la preoccupazione di chi, Sindaci ed associazioni, vede nell’approvazione dl piano casa ter il tentativo di superare la pianificazione del territorio dando soluzione al singolo caso. (altro…)
Piano casa, che pericolo per i centri storici veneti 29/11/2013In Veneto si appresta ad entrare in vigore la terza versione del piano casa. Una riflessione sul provvedimento e sulla filosofia che l’ha ispirato: è sensato affermare implicitamente che sono le regole e la pianificazione il motivo della crisi epocale del comparto edile? L’articolo de la Nuova di Venezia
6 febbraio 2014 Agenparl CASA: ABBRUZZESE (FI), NO AD ESTROMETTERE DA BENEFICI COMUNI SENZA PRG.”La politica deve necessariamente garantire a tutti i cittadini le opportunità relative all’applicazione del piano casa. Pertanto ho sempre sostenuto l’importanza di estendere la normativa anche a quei comuni, al di sotto dei diecimila abitanti, che ancora non sono in possesso del Piano Regolatore Generale (> leggi)
9 Gennaio 2014 Padova Oggi Piano casa Veneto, sindaci contro Studio nuovo progetto di legge Piano casa Veneto, sindaci contro Allo studio nuovo progetto di legge I primi cittadini dei capoluoghi veneti, Padova inclusa, si sono incontrati giovedì a Venezia per fare il punto su una “legge in odore di incostituzionalità e illegalità” e salvaguardare diritti i delle città http://www.padovaoggi.it/politica/piano-casa-veneto-sindaci-contro-progetto-legge.html
6 gennaio 2014 Eddyburg Ricorso contro il c.d. piano casa del Venetodi Stefano DeliperiLa denuncia di un ulteriore strumento legislativo per proseguire e rafforzare la speculazione edilizia e la devastazione del territorio, e un aiuto tecnico a chi vuole contrastarlo. Gruppo d’intervento giuridico onlus, 5 gennaio 2014 http://www.eddyburg.it/2014/01/ricorso-contro-il-cd-piano-casa-del.html
2 Dicembre 2013 Corriere della Sera Il cemento del Veneto e l’offesa al territorio di Gian Antonio StellaChi critica giustamente questa legge bestiale dovrebbe ricordare che essa ha la sua radice nell’ideologia della crescita e dello “sviluppo”, che ha nel Pil la sua cifra e nel mercato il suo totem e che domina nella maggioranza delle teste dei governanti e dei governati. Corriere della Sera, 2 dicembre 2013.http://www.eddyburg.it/2013/12/il-cemento-del-veneto-e-loffesa-al.html
25 Novembre 2013 EDDYBURG: “Piani casa” delle regioni. Lotta dura, per una maggiore cubatura di Edoardo Salzano Il contrasto al consumo di suolo, il risparmio energetico, la qualità ambientale e l’edilizia sostenibile diventano alibi per derogare agli standard urbanistici e alle tutele della natura e provocare città invivibili. Il grimaldello del decreto Fare.http://www.eddyburg.it/2013/11/piani-casa-delle-regioni-lotta-dura-per.html
7 novembre Roma daily News Regione Lazio, urbanistica: associazioni ambientaliste su Pdl modifica piano casaLa Commissione Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica, presieduta da Enrico Panunzi (Pd), ha ricevuto in audizione le associazioni ambientaliste sulle due proposte di legge di modifica del c.d. Piano Casa approvato dalla precedente amministrazione. http://www.romadailynews.it/regione/regione-lazio-urbanistica-associazioni-ambientaliste-su-pdl-modifica-piano-casa.php
5 novembre 2013 Romatoday Piano Casa, Carteinregola scrive a Zingaretti e Bray Piano Casa, Carteinregola scrive a Zingaretti: “E’ allarme sugli interventi avviati”Il coordinamento di comitati ha chiesto al presidente della Regione Lazio e al ministro Bray di permettere alla Corte Costituzionale di pronunciarsi: “Valore retroattivo (> vai all’articolo)
30 ago 2013 LA NUOVA SARDEGNA (DA EDDYBURG) Piano Casa: poco lavoro e paesaggio devastato di Antonietta Mazzette Ancora una denuncia delle devastazioni perpetrate dalla giunta Cappellacci. Ma restano confinate sui mass-media dell’Isola, mentre dietro l’alibi dell'”aggiornamento” tentano di distruggere le tutele del “piano Soru”. http://www.eddyburg.it/2013/08/piano-casa-poco-lavoro-e-paesaggio.html
15 gennaio 2013 La Repubblica Roma, Il piano Casa moltiplica il cemento di PAOLO BOCCACCI Come volevasi dimostrare, la variante laziale del provvedimento voluto da Berlusconi, rende ancora più semplici le speculazioni edilizie. http://www.eddyburg.it/2013/01/il-piano-casa-moltiplica-il-cemento.html
28.01.2012 Il Fatto quotidiano Relitti urbani, dopo il piano casa Roma chiede altro cemento. Per fare affari col territorio le inventano tutte; perfino di costruire più cubatura sulle aree “degradate”, anche se “verdi” Di Blasi, Eduardo http://archivio.eddyburg.it/article/articleview/18414/0/39/
15 novembre 2011 Repubblica le inchieste Dal 1984 al Piano casa, storia di una legge Il Parlamento approva la prima legge di condono edilizio proposta da uno degli ultimi governi di centrosinistra nel 1984, pochi mesi prima dell’approvazione della famosa legge Galasso sulla tutela del paesaggio italiano. Allora si disse che sarebbe stato il primo e l’ultimo.http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-roma/2011/11/15/news/roma_la_storia_dei_condoni-25057444/
12 Settembre 2011 Il sole24ore Piano casa: Ondata di ritocchi dalle Regioni di Maria Chiara Voci http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-09-12/ondata-ritocchi-regioni-064446_PRN.shtml ...Di grande sostanza anche la riforma del Lazio, dove è arrivato il via libera agli interventi in zona agricola, su edifici oltre i mille metri cubi, sulle ville a schiera e nei centri storici, purché ci sia il via libera della Soprintendenza. L’amministrazione Polverini, però, è già dovuta intervenire con una rettifica quando la nuova legge non era ancora pubblicata in Bur (è sul supplemento n. 160 al Bollettino 30 del 27 agosto) e ha inserito nell’assestamento di bilancio la possibilità di autorizzare da subito i piccoli interventi di ampliamento degli edifici, in attesa che i Comuni si esprimano sul resto della legge (per delimitarne gli ambiti di applicazione) entro il 31 gennaio del 2012…
05.04.2009 Eddyburg.it – PIANO CASA – Urbanistica tradita Il Tirreno PIANO CASA – Urbanistica tradita Parigi, MauroCritiche competenti alla superficialità del dibattito in corso e qualche esempio di buone pratiche urbanistiche. Da Il Tirreno, 5 aprile 2009 (m.p.g.) archivio.eddyburg.it/article/articleview/12975/0/356/
Si ringrazia per la collaborazione Eddyburg e Peppe