Piano Urbano Parcheggi: perchè abbiamo scritto all’ANAC
Autore : Redazione
Le associazioni Carteinregola e Cittadinanzattiva Lazio hanno scritto all’Autorità Nazione Anti Corruzione (ANAC)(*) già Autorità Vigilanza sui Contratti Pubblici (ACVP), con la richiesta di espressione di parere su alcuni punti che riguardano in particolare la mancata applicazione da parte di Roma Capitale di una Determinazione del 2005 e di una Deliberazione del 2012 dell’Autorità, con le quali l’ACVP si era espressa sulle procedure connesse al rilascio delle concessioni per la realizzazione degli interventi su suolo pubblico del Piano Urbano Parcheggi di Roma. La richiesta riguarda anche l’ Applicazione del Codice dei contratti pubblici per alcuni parcheggi introdotti dal Sindaco Commissario Gualtieri tra gli interventi “essenziali” (due anche “indifferibili”) per il Giubileo 2025. La nota è stata inviata anche a Roma Capitale, con la richiesta che fosse messa agli atti della Conferenza dei servizi relativa al progetto di parcheggio di Lgotevere Castello quale osservazione della Associazione Carteinregola.
Alla CA di Giuseppe BusiaPresidente Autorità Nazionale Anticorruzione*
Roma, 26 luglio 2023
Le scriventi associazioni Carteinregola e Cittadinanzattiva Lazio hanno già inviato segnalazioni a codesta Autorità in data 19 luglio 2017 e 13 novembre 2018 in merito al vigente Piano Urbano Parcheggi di Roma Capitale, OC 129/2008 e modificazioni successive.
Ripercorriamo innanzitutto i principali avvenimenti.
In data 13 ottobre 2005l’AVCP – oggi ANAC – con Determinazione n. 8/2005 si esprime sulla Cessione del diritto di superficie su aree pubbliche per la realizzazione di parcheggi evidenziando che “sebbene nella fattispecie in esame l’opera è realizzata per essere asservita ad un’unità immobiliare privata, la stessa è senz’altro un’opera di pubblico interesse perché soddisfa esigenze d’interesse generale (il decongestionamento del traffico) e come tale è inserita in un atto di programmazione territoriale (P.U.P.); è opera d’urbanizzazione ed è destinata a ritornare, al termine della durata del diritto di superficie, nella disponibilità comunale. Conseguentemente, la costruzione di parcheggi, quali quelli in argomento, in quanto opere di interesse generale, realizzate su aree pubbliche destinate a tornare in regime di “piena proprietà” nel patrimonio dell’ente interessato allo scadere del termine di durata del diritto superficiario, rientrano nella nozione di “opere pubbliche”; l’Autorità precisa che “per la realizzazione dei parcheggi de quibus non può essere costituito sic et simpliciter un diritto di superficie in favore di privati, i quali realizzano a propria cura e spese le relative opere, ma deve necessariamente trovare applicazione la disciplina sui lavori pubblici di cui alla legge n. 109/1994 e s.m.i., con conseguente scelta del costruttore con le procedure ivi contemplate. Se così non fosse, infatti, ci sarebbe una palese violazione dei principi di trasparenza e buon andamento dell’azione amministrativa, principi che si traducono nella necessità di espletare una procedura ad evidenza pubblica nelle forme indicate dalla suddetta normativa di settore”. L’AVCP cita anche analoghe determinazioni(n. 22 del 30.7.2002, n..95/2001, 110/2001, 400/2001, 80/2004), concludendo con “la necessità di applicare sempre la disciplina di cui alla legge n. 109/1994 e s.m.i., ove si intenda realizzare un’opera per il soddisfacimento di specifici interessi pubblici e da costruirsi su un’area di proprietà pubblica”.
La dichiarazione dell’Emergenza traffico nella città di Roma con D.P.C.M. del 4 agosto 2006 e la successiva Ordinanza n. 2543 del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 settembre 2006 – Interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare l’emergenza determinatasi nel settore del traffico e della mobilità nel territorio della Capitale – attribuiscono al Sindaco poteri straordinari compresi quelli di deroga a numerose normative, compreso il Codice dei contratti pubblici. Il Sindaco Commissario Veltroni, anziché rimettere mano al P.U.P. riordinandolo anche sul piano normativo, si limita a rimodularlo, accorpando e rilocalizzando gli interventi dei proponenti – in molti casi neanche gli stessi operatori iniziali, grazie al passaggio di ramo d’azienda con i relativi “pacchetti” di posti auto da realizzare su suolo pubblico – sommando i posti auto e individuando le nuove localizzazioni ancora una volta sulla base, non di studi sulla mobilità e sul fabbisogno di parcheggi nelle varie aree cittadine, ma delle richieste dei proponenti.
Nel maggio del 2012, su segnalazione di un comitato cittadino a proposito di un intervento in Via Albalonga, l’AVCP, con la Deliberazione 57/2012, torna di nuovo ad esprimersi sulle procedure adottate da Roma Capitale per la concessione di suolo pubblico per la realizzazione di box pertinenziali, ribadendo ancora una volta che, al di là del caso specifico, “pur riscontrando che il quadro normativo allora vigente possa far ritenere che gli avvisi pubblicati nel 1990 e nel 1991 per aggiornamento del P.U.P. abbiano soddisfatto i requisiti di pubblicità della procedura che si stava avviando e che le proposte dei privati siano state legittimamente inserite nel piano medesimo, non può non rilevarsi il tempo eccessivamente lungo impiegato per l’attuazione dei parcheggi, che protrae nel tempo procedure non più coerenti con l’attuale quadro normativo. A distanza di oltre venti anni [oggi 30 NDR] continuano, infatti, a realizzarsi parcheggi, da ritenersi rientranti nella nozione di “opera pubblica”, sulla base della proposta di un privato presentata in risposta ad un semplice avviso, senza tener conto della profonda evoluzione della normativa sugli appalti di lavori pubblici intervenuta nel medesimo periodo” così “protraendo fino all’attualità l’effetto di procedure ormai non più coerenti con l’attuale quadro normativo”; conclude L’AVCPche “ritiene, pertanto, opportuno che il Comune di Roma proceda ad una ricognizione complessiva degli interventistrettamente riconducibili al citato avviso pubblico ancora da realizzare e al completamento degli stessi in tempi limitati, al fine di poter procedere, nel caso di nuovi ulteriori interventi, con modalità coerenti all’attuale quadro normativo; ritiene, inoltre, che nel caso di eventuali decadenze delle convenzioni in atto, l’affidamento della concessione del diritto di superficie a un nuovo soggetto non potrà che avvenire nel rispetto delle procedure di evidenza pubblica previste dalle norme vigenti”.
Il 31 dicembre 2012 cessa il regime commissariale per l’emergenza traffico, ma le prescrizioni della Deliberazione dell’AVCP non sono messe in atto dal Comune. Dopo un ulteriore sollecito dell’Autorità, nel maggio 2015, l’allora Assessore alla Mobilità Improta assicura che il Comune sta provvedendo alla richiesta ricognizione, e predispone una Delibera che avrebbe dovuto riorganizzare il Piano Urbano Parcheggi, espungendo gli interventi non più realizzabili e fissando un termine per gli iter non conclusi a causa di carenze progettuali o procedurali a carico dei proponenti, termine passato il quale si sarebbe proceduto all’ espunzione dal Piano Parcheggi. La Delibera non sarà poi approvata a causa delle dimissioni, prima dell’assessore Improta, poi dell’intera Giunta Marino.
Negli anni successivi, durante l’Amministrazione Raggi, nelle numerose Commissioni mobilità capitoline dedicate al Piano Urbano Parcheggi – alcune sollecitate dalla scrivente associazione – i vari direttori che si succedono alla guida dell’Ufficio parcheggi annunciano ripetutamente l’imminente invio ai proponenti degli interventi del PUP della comunicazione del citato termine per la conclusione delle procedure, ma ad oggi non sappiamo se ciò sia poi avvenuto e con quali risultati. L’Associazione Carteinregola continua a sollecitare ufficialmente l’Amministrazione affinchè porti a termine la revisione del Piano Parcheggi in conformità a quanto deliberato dall’AVCP , nel frattempo diventato ANAC, e invia segnalazioni alla stessa Autorità per segnalare l’inerzia di Roma Capitale.
Nel novembre 2017 la Giunta Raggi approva una Delibera che si limita ad espungere un ridotto numero di interventi su suolo pubblico, continuando a lasciare in sospeso decine di parcheggi “solo programmati”, cioè mai stati oggetto di Convenzione. Anche la successiva delibera approvata il 2 marzo 2019 Piano Parcheggi. Fallimenti società Plauto S.r.l. e Sile S.r.l.. Interventi da completare ed espunzione degli interventi improcedibili espunge gli interventi ascrivibili a due società proponenti nel frattempo fallite. Nel 2018 il Comune invia ai Municipi una “Relazione tecnica per la redazione del Nuovo Piano Parcheggi Prot. QG/ 26571 del 30 luglio 2018Aggiornata al 16 – ottobre 2018” che, da premessa, intende fornire “indicazioni e considerazioni utili alla elaborazione delle Linee guida per il nuovo Piano parcheggi”. Si tengono incontri dell’associazione Carteinregola con l’Assessora alla città in Movimento Linda Meleo (che nel 2019 passerà ai lavori pubblici) e altre riunioni dedicate della Commissione mobilità, in cui si continua ad assicurare che è in dirittura d’arrivo la Delibera che prevede l’espunzione di circa 100 interventi non convenzionati e che sono in redazione le linee guida del nuovo Piano urbano Parcheggi, ma la consiliatura Raggi si chiuderà nell’autunno 2021 con un nulla di fatto.
La nuova Amministrazione Gualtieri il 17 giugno 2022 approva Le linee guida per il Programma Urbano Parcheggi, che ripropongono un Piano Parcheggi che di fatto appare improntato, più che dalla pianificazione del Comune, alla raccolta delle proposte avanzate dai costruttori/proponenti, anche se è specificato che “per quelle iniziative su impulso degli operatori privati, sarà utile riferirsi al Partenariato Pubblico Privato ai sensi del D.Lgs. n. 50/2016 s.m.i. parte IV Titolo I ed alle procedure di “project financing” attraverso cui potranno essere proposti da Soggetti privati nuovi interventi nell’ambito del nuovo Programma, oltre agli interventi individuati dall’ Amministrazione e che vorrà bandire” e che “Per le proposte giudicate di interesse pubblico, si procederà all’indizione delle gare e ad espletare tutte le procedure di legge per addivenire alla designazione del concessionario, alla stipula della Convenzione e al rilascio del titolo abilitativo per costruire”.
Tuttavia le Linee guida approvate continuano a rimandare l’espunzione di molti interventi che non hanno mai raggiunto la convenzione, annunciando una ricognizione che, come abbiamo visto, ci risulta già avviata e conclusa sia dall’Amministrazione Marino che dall’Amministrazione Raggi.
Il 4 febbraio 2022, con decreto del Presidente della Repubblica, è nominato Commissario Straordinario di Governo per il Giubileo della Chiesa Cattolica 2025 il Sindaco Roberto Gualtieri, che potrà “operare a mezzo di ordinanza, in deroga a ogni disposizione di legge diversa da quella penale, fatto salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, delle disposizioni del codice dei beni culturali e del paesaggio, nonché dei vincoli inderogabili derivanti dall’appartenenza all’Unione europea” e “in caso di dissenso, diniego, opposizione o altro atto equivalente proveniente da un organo di un ente territoriale interessato”“il Commissario straordinario propone al Presidente del Consiglio dei ministri le opportune iniziative ai fini dell’esercizio dei poteri sostitutivi”.
Il 15 dicembre 2022 è approvato il DPCM con il Programma dettagliatodegli Interventi essenziali e indifferibili per il Giubileo 2025. Nel Programma anche alcuni parcheggi interrati previsti nel Piano Urbano Parcheggi del 2008 e successive modifiche, confermati nel successivo DPCM dell’8 giugno 2023, che agli interventi “essenziali ed indifferibili”, aggiunge ulteriori interventi “essenziali”, con altri parcheggi interrati da realizzarsi nel I e nel II Municipio. Si tratta di interventi per i quali, nelle relative schede del Dpcm, alla voce “costo dell’intervento” è indicato “Altre fonti di finanziamento” a carico di un “soggetto privato titolare di convenzione PUP”; ma a noi risulta[1] che alcuni interventi inseriti non abbiano mai raggiunto la stipula della Convenzione, e neanche l’OC di autorizzazione alla stipula. Inoltre facciamo presente che, pur con la possibilità, grazie ai poteri commissariali, di derogare alle normative in materia di appalti, nello stesso Programma dettagliatodegli Interventi per altre opere pubbliche, compresi gli interventi classificati come “indifferibili”, nei cronoprogrammi sono specificate le fasi di indizione e pubblicazione delle gare. E non è chiaro in base a quali valutazioni siano stati inseriti nel Programma tali parcheggi prevalemente di tipo pertinenziale, il cui collaudo è previsto per lo più dopo la fine del Giubileo[2].
A 18 anni dalla Deliberazione 8/2005 dell’AVCP e a 11 anni dalla Deliberazione 57/2012 che prescriveva al Comune di procedere con la ricognizione per chiudere gli interventi in essere “in tempi limitati”, non è ancora stata fatta chiarezza sulle modalità di chiusura del vigente Piano parcheggi e sui presunti “diritti acquisiti” dei proponenti degli interventi “solo programmati”, fermi da anni alla fase istruttoria.
Noi riteniamo che, se come stabilito dalla Deliberazione 57/2012 “nel caso di eventuali decadenze delle convenzioni in atto, l’affidamento della concessione del diritto di superficie a un nuovo soggetto non potrà che avvenire nel rispetto delle procedure di evidenza pubblica previste dalle norme vigenti”, tale rispetto delle procedure di evidenza pubblica debba essere applicato anche per gli interventi che non hanno mai raggiunto la convenzione, sempre che l’Amministrazione li ritenga ancora di interesse pubblico. Né si può affermare che la maggior parte degli interventi inseriti nella OC 129/2008 e successive modificazioni siano “strettamente riconducibili al citato avviso pubblico [del 1990 e 1991 NDR[3]]ancora da realizzare”, dato che la maggior parte dei proponenti non sono più le stesse ditte che avevano avanzato le proposte in seguito a tale avviso, né è più la stessa la maggior parte delle localizzazioni, dopo che con le OC 2 del 12 ottobre 2006, 52 del 27 luglio 2007, 98 del 13 febbraio 2008 e 129 del 27 novembre 2008 il Piano commissariale è stato rimodulato con la cancellazione delle localizzazioni iniziali e l’inserimento di nuove localizzazioni in zone anche assai diverse.
Tutto quanto sopra premesso chiediamo a codesta Autorità di esprimersi in merito:
· Alle procedure che Roma Capitale deve adottare per tutti gli interventi inseriti nel Piano Parcheggi di cui dell’OC 129/2008 e modifiche successive “solo programmati” in quanto non hanno mai visto espletate tutte le procedure necessarie a stabilirne la fattibilità e quindi non hanno mai raggiunto la stipula della Convenzione. Corollario al quesito è se Roma Capitale possa, a oggi, stipulare una convenzione con un soggetto privato senza espletare le gare previste dalle normative vigenti.
· Alla mancata ricognizione e chiusura del Piano Urbano Parcheggi del 2008 da parte di Roma Capitale, con tutti i rischi di contenzioso per il prolungato intervallo di tempo nel quale non è stata fatta chiarezza con i proponenti e con i cittadini sulle norme e sui termini a cui il Comune intende attenersi.
· Alla possibilità prevista da Roma Capitale di inserire una quota di parcheggi rotazionali nelle strutture dei parcheggi privati realizzati tramite concessione del diritto di superficie. A nostro avviso tale previsione contrasta con quanto prescritto dalla Legge 122/89, “Legge Tognoli”, che si riferisce unicamente a parcheggi pertinenziali[4] .
· Alle possibilità di deroga alle normative vigenti con i poteri del Sindaco commissario per quanto riguarda gli interventi “essenziali e indifferibili” o “essenziali” del Programma dettagliato degli Interventi per il Giubileo 2025, con l’affidamento degli interventi a privati senza l’espletamento delle gare, e se tale deroga richieda un’esplicita indicazione procedurale da parte del Commissario.
Pur nelle more di un nuovo auspicabile pronunciamento dell’Autorità, riteniamo non rinviabile che Roma Capitale ottemperi a quanto già Deliberato dall’AVCP da anni. Riteniamo inoltre che l’Amministrazione non possa discostarsi da quanto previsto dalle normative vigenti, per assicurare la tutela dell’interesse pubblico nella realizzazione di interventi di pubblica utilità in quanto conformi alla Legge, nonché evitare il rischio di richieste di risarcimenti non dovuti che potrebbero derivare dall’inerzia amministrativa, con il conseguente danno economico diretto o indiretto per la Città di Roma e per i suoi cittadini.
In merito si richiede ogni possibile iniziativa utile da parte di codesta spettabile Autorità
In fede
Anna Maria Bianchi
Presidente Associazione Carteinregola
Elio Rosati
Segretario regionale Cittadinanzattiva Lazio
5 agosto 2023
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
(*) La lettera è stata inviata per conoscenza a: Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma Capitale e Commissario Straordinario per il Giubileo della Chiesa Cattolica 2025, Segretariato Generale di Roma Capitale, Direzione Generale di Roma Capitale, Ufficio di Supporto al Commissario Straordinario di Governo per li Giubileo della Chiesa cattolica 2025. E a: Direttore Dipartimento Mobilità Sostenibile e Trasporti di Roma Capitale, Direttore Sosta e accessibilità Dipartimento Mobilità Sostenibile e Trasporti di Roma Capitale, Responsabile del procedimento Conferenza di Servizi decisoria Parcheggio interrato Lungotevere Castello, Eugenio Patanè, Assessore alla mobilità; Ornella Segnalini, Assessore ai Lavori Pubblici, Maurizio Veloccia, Assessore all’urbanistica, Giovanni Zannola, Presidente Commissione Mobilità, Tommaso Amodeo, Presidente Commissione Urbanistica, Antonio Stampete, Presidente Commissione Lavori Pubblici, Consigliere e Consiglieri di Roma Capitale, Presidenti, Giunte, Consigli dei Municipi di Roma Capitale
NOTE
[1] Sappiamo da accesso agli atti che non è mai stato convenzionato l’intervento di Lgotevere Castello, ma abbiamo avanzato richiesta di accesso agli atti generalizzato per avere conferma che non siano stati oggetto di convenzione, ma che la procedura sia ferma alla fase sitruttoria, come ci risulta dalle ricognizioni del Dipartimento mobilità fino al 2018, anche gli interventi di via della Renella, di Lungotevere Flaminio,di Largo Capponi – Via Porcari, quest’ultimo mai inserito nell’OC 129/2008 Piano Parcheggi né oggetto di Ordinanze commissariali successive.
[2] Per tutti i parcheggi interrati inseriti come interventi “essenziali” il collaudo è previsto nel 2026, ma anche per il parcheggio di Lungotevere Castello, “essenziale e indifferibile” il collaudo è previsto nel III trimestre del 2025.
[3] l’Amministrazione comunale di Roma aveva pubblicato due avvisi su quotidiani a diffusione nazionale, il 29 luglio 1990 e l’8 luglio 1991, che davano atto dell’aggiornamento in corso del P.U.P., invitando i soggetti interessati, “in attuazione degli artt. 6 e 9 co. 4” della legge n. 122/89, a proporre, entro un termine prefissato, iniziative per la costruzione di parcheggi, indicando gli uffici cui rivolgersi per “informazioni e notizie”
[4] La quota rotazionale era stata inserita in deroga alla Legge 122/89 proprio grazie ai poteri speciali, cessati nel 2012, con il ritorno dell’aplicazione alle condizioni poste dalla Legge.