Piano Urbano Parcheggi: siamo sempre allo stesso punto…
Autore : Redazione
I lavori per il parcheggio interrato di Piazza delle Muse a Roma realizzato qaulche anno fa
Una amara riflessione a margine dell’audizione del responsabile U.O. Attuazione Piano Parcheggi in Commissione sullo stato dei progetti dei parcheggi del II Municipio e in generale del Piano Urbano Parcheggi
Sono passati più di 4 anni dall’insediamento dell’Amministrazione capitolina pentastellata, 3 anni dall’espunzione di una manciata di progetti di parcheggi interrati dal Piano Urbano Parcheggi di Veltroni/Alemanno del 2008 tuttora vigente, quando l’allora Assessora alla Mobilità Linda Meleo aveva assicurato che entro il 2018 avrebbe chiuso il vecchio PUP e varato il nuovo con criteri più pubblici e sostenibili (1), 2 anni dal presidio di Carteinregola e dei Comitati NO PUP in Campidoglio con richiesta delle dimissioni dell’Assessora stessa (2) per non aver mantenuto la parola. Assessora che in seguito alla protesta avevamo incontrato qualche volta, senza arrivare a nulla, anche perchè un anno fa è passata all’assessorato ai Lavori Pubblici, sostituita dall’attuale assessore Pietro Calabrese.
Ma va ricordato che sono passati anche 8 anni dalla Deliberazione dell’ Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici (oggi ANAC) che nel 2012, e poi ancora nel 2015, aveva invitato il Comune di Roma a chiudere rapidamente il P.U.P. e a ripristinare il rispetto delle norme vigenti in materia di opere pubbliche.
A due anni e mezzo dall’insediamento della Giunta Raggi, si propone ancora una Relazione prodromica alla stesura di Linee Guida, prodromiche alla chiusura del vecchio Piano parcheggi e alla redazione del nuovo. Obiettivi che, ammesso che si riescano prima o poi a concretizzare in una Delibera, per essere raggiunti dovranno passare per le approvazioni dei Municipi, delle Commissioni capitoline e infine dell’Assemblea. Un tempo infinito, che non è privo di conseguenze, dato che espone la città al rischio di contenziosi e risarcimenti, o a quello, non meno dannoso, della realizzazione di parcheggi che non rispondono più all’interesse pubblico Carteinregola, 15 novembre 2018
Nelle interlocuzioni a singhiozzo che abbiamo avuto in questi anni con Assessora e uffici, nel corso di incontri e Commissioni Mobilità, i responsabili che si sono alternati all’Ufficio parcheggi hanno sempre confermato la correttezza delle nostre analisi e delle nostre rivendicazioni – in primis l’obbligo dell’applicazione del Codice dei contratti – assicurando come imminente la cancellazione dal PUP degli interventi di parcheggi privati sotto suolo pubblico “solo programmati” e mai oggetto di Convenzione e l’avvio di un nuovo PUP all’insegna dell’interesse pubblico, della mobilità sostenibile, del rispetto dell’ambiente e della sicurezza dei cittadini.
[l’Autorità]“… rileva, tuttavia, come il Comune di Roma continui a realizzare parcheggi, da ritenersi rientranti nella nozione di opera pubblica, sulla base delle semplici proposte presentate dai privati oltre venti anni fa, protraendo fino all’attualità l’effetto di procedure ormai non più coerenti con l’attuale quadro normativo; ritiene, pertanto, opportuno che il Comune di Roma proceda ad una ricognizione complessiva degli interventi strettamente riconducibili al citato avviso pubblico ancora da realizzare e al completamento degli stessi in tempi limitati, al fine di poter procedere, nel caso di nuovi ulteriori interventi, con modalità coerenti all’attuale quadro normativo… Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici Deliberazione n. 57 Adunanza 30 maggio 2012
Tuttavia, a oggi, ben poco è accaduto, e, in barba agli allarmi da noi più volte lanciati, gli anni non sono passati invano e oggi rischiamo seriamente di consegnare ai privati, a causa dell’inerzia amministrativa, diritti che non avevano. “Rischio contenzioso” per “responsabilità precontrattuale” ventilato anche dal Responsabile U.O. Attuazione Piano Parcheggi nel corso della Commissione Lavori Pubblici del II municipio che si è tenuta il 28 settembre 2020, di cui mettiamo in calce il report di Riccardo Varanini.
Così, grazie alle scelte assai discutibili delle amministrazioni che hanno lanciato e portato avanti i vari Piano Parcheggi dal 1989 al 2013 (con la superfetazione del PUP di Veltroni 2006-2008, neo commissario per l’emergenza traffico e mobilità), e all’immobilismo delle amministrazioni successive, Roma continua ad avere la spada di Damocle della costruzione di decine e decine di parcheggi interrati, nonostante una gran parte di quelli realizzati da anni sia invenduta, o usata come cantina o magazzino. In verità l’Assessore Improta, della Giunta Marino, nel luglio 2015 aveva pronta una Delibera per concedere ai proponenti di un centinaio di parcheggi un termine oltre il quale i progetti inattuati sarebbero decaduti (3), ma le sue dimissioni prima e poi la caduta dell’intera Giunta, non hanno portato a dama le buone intenzioni. E l’amministrazione pentastellata, che ha ereditato la “patata bollente” ha fatto finora molto poco: la citata Delibera nel 2017 che ha espunto dal Piano Parcheggi qualche decina di interventi (in massima parte su suolo privato), e, più recentemente, l’espunzione, da noi caldeggiata da anni, del Pup del Parco Virgiliano-Nemorense. Restano però ancora nel Piano quegli 8 interventi (sempre senza Convenzione!) osservati e controdedotti dagli uffici con parere negativo da anni, tra i quali 800 box da scavare sotto il Colle del Quirinale, tre piani sotterranei a Lungo Tevere Castello accanto a Castel sant’Angelo, un parcheggio in Via Crispi con villa romana sottostante e un altro nell’area protetta della Chiavichetta lungo la Roma Fumicino (4).
Quanto alle prospettive del nuovo PUP, abbiamo appreso con soddisfazione che il responsabile U.O. Attuazione Piano Parcheggi ha sollevato rilievi simili a quelli a suo tempo espressi da Carteinregola (5) su una “Relazione tecnica per la redazione del Nuovo Piano Parcheggi” dell’ottobre 2018 inviata dall’allora Assessora Meleo ai Municipi, che secondo la Premessa intendeva fornire “indicazioni e considerazioni utili alla elaborazione delle Linee guida per il nuovo Piano parcheggi”. Tuttavia non possiamo che prendere atto che, nonostante l’impegno evidente del Responsabile dell’Ufficio parcheggi, e anche di alcuni suoi predecessori, siamo sempre al punto di partenza. Cioè a un punto morto.
E’ vista l’imminente conclusione della Consiliatura, possiamo dire che sia l’ennesimo finale amaro per chi, come Carteinregola e il Coordinamento dei Comitati NO PUP, si batte da 10 anni per ottenere un cambiamamento della linea del Piano Parcheggi, all’insegna del rispetto delle norme e dell’interesse pubblico Dieci anni di cui quasi la metà con una Amministrazione guidata da “portavoce dei cittadini”.
Anna Maria Bianchi Missaglia
RELAZIONE RIUNIONE COMMISSIONE LLPP II MUNICIPIO 28 SETTEMBRE 2020 SU SITUAZIONE PUP
a cura di Riccardo Varanini
Si è tenuta oggi la riunione della commissione LLPP del II municipio con l’audizione del responsabile U.O. Attuazione Piano Parcheggi di Roma Capitale con all’Odg la situazione dei parcheggi interrati nel Municipio. Erano presenti le associazioni, Carteinregola, Artù, Comitato per il Decoro urbano.
Il responsabile ha chiarito lo stato di alcuni parcheggi per poi passare ad illustrare in sintesi le nuove linee guida del futuro Piano Urbano Parcheggi, facendo riferimento anche alla situazione delle espunzioni dei 119 interventi dal Piano che da tempo attendiamo.
Quello che è dato capire finora è che la materia deve fare i conti con la lentezza della burocrazia comunale e la farraginosità della realtà del Pup finora confezionato specie negli anni della Emergenza traffico.
STATO DEL PUP ED ESPUNZIONI
Il esponsabile U.O. Attuazione Piano Parcheggi ha fatto presente che per decisione del segretariato comunale, che continua a sollevare il rischio di contenzioso e risarcimenti dovuti ai proponenti dei PUP rimasti in sospeso, ogni singola pratica di espunzione, comprese quelle riguardanti interventi che non sono mai stati oggetto di Convenzione, deve essere evasa con la ricostruzione di tutti i passaggi procedimentali, per verificare se non possa essere invocata la “responsabilità precontrattuale” della Pubblica Amministrazione. Infatti anche semplici domande o progetti o – come definiti dal responsabile, “pseudo tali” – di parcheggi interrati – presentati al Comune in passato in enormi quantità – richiedono, se respinti, una motivazione della PA sul perché non sono accoglibili.
Per questo sono stati avviati procedimenti per tutti gli interventi o i gruppi di interventi che si intendo espungere dal Piano Parcheggi. Ma si tratta di centinaia di pratiche.
Quindi prima di chiudere la bozza di delibera di chiusura del vecchio Piano, che ormai da anni si aggira negli uffici, ogni intervento deve essere affrontato singolarmente, convocando i presentatori del progetto, spiegando i motivi della volontà di espungerlo ed ascoltando le eventuali obiezioni e quindi procedendo all’aggiornamento della bozza.
Un lavoro lunghissimo e complesso che sta ritardando molto l’approvazione di una delibera che da anni Carteinregola e i comitati NO PUP sollecitano. Anna Maria Bianchi di Carteinregola ha ricordato come già una analoga bozza di Delibera dell’Assessore Improta del luglio 2015, mai approvata, intendesse dare dei termini stringenti ai proponenti di tutte queste decine di progetti non conclusi, e come da anni si stia sollecitando inutilmente Amministrazioni di diverso colore a procedere con la chiusura del PUP, compresa quella attuale, che governa da più di 4 anni.
NUOVO PIANO URBANO PARCHEGGI
In sintesi, è stata richiesta la revisione delle Linee guida abbozzate da Agenzia Roma Servizi per la mobilità, precedenti alla stesura del PUMS, Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile , linee guida di cui Carteinregola si era già occupata bocciandole totalmente qualche anno fa, non solo perché riproducevano la vecchia concezione del Pup, ma addirittura ritornavano a introdurre, sotto forma di finanza di progetto, il criterio delle proposte dei privati anzichè quello programmazione a guida pubblica degli interventi per la mobilità, senza tenere neanche conto del PUMS, approvato dall’attuale Amministrazione, che rispecchia dall’intento di contenere gli eventuali nuovi interventi lontano dal centro storico e dalle fasce semicentrali.
ROTAZIONE E PERTINENZIALITÀ
E’ stato chiarito poi il tema dell’”accoppiamento” di parcheggi pertinenziali (cioè collegati ad appartamenti o locali e quindi a servizio del residenziale) con parcheggi rotazionali (cioè a sosta oraria tariffata): i primi – i “pup” della Legge Tognoli, Legge 122/89 – nascono a esclusivo servizio di parcheggio di un immobile. Nel periodo 2006- 2012, grazie ai poteri speciali conferiti al Sindaco di Roma Commissario straordinario dell’emergenza traffico e mobilità, si è potuto derogare alla stessa legge; tuttavia dopo la cessazione dello stato di emergenza (31.12.2012) non è più possibile inserire parcheggi rotazionali insieme a quelli pertinenziali.
Il responsabile si è anche espresso sulla revisione della durata della concessione (la legge 122/89 dice “fino” a 90 anni) , facendo presente che il piano economico finanziario dovrebbe essere riparametrato.
Per quanto riguarda i parcheggi rotazionali e di scambio, si tratta di opere pubbliche e di pubblica utilità a carico della PA e quindi soggette a regole e norme per esse previste, scelte e localizzate dalla stessa PA, realizzabili eventualmente anche con il sistema della finanza di progetto ed il concorso dei privati, però regolato da rigide norme di attuazione e gestione.
Insomma una esposizione ed una riunione soddisfacenti, ma restiamo in vigile attesa degli sviluppi, soprattutto per l’ennesima dilazione in atto della delibera di espunzione e della persistente spada di Damocle di interventi che non hanno in molti casi nemmeno raggiunto la fase progettuale e che potrebbero essere mantenuti a causa dell’inerzia dell’Amministrazione nel cancellarli dal Piano.
LA SITUAZIONE DEGLI INTERVENTI DEL II MUNICIPIO
Sugli interventi specifici, il responsabile ha annunciato che avrebbe inviato alla commissione del II Municipio una nota con l’elenco dettagliato dello stato di tutti gli interventi presenti. Carteinregola ha chiesto alla Commissione di condividerla con i cittadini. Queste le informazioni anticipate:
Parco Virgiliano: emessa determina dirigenziale in 30 giugno us con cui si dichiara decaduto l’intervento
Piazza Annibaliano: reperiti fondi europei per 3.5 milioni di euro, approntata la commissione di gara per l’affidamento dei lavori previsto entro il 30 ottobre pv
Garage via Chiana: Fondi individuati a febbraio (900 mila euro) ed ultime formalità espletate una settimana fa, manca progetto di esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria ed antincendio (definiti banali) che, se sarà pronto entro la formazione del bilancio potrà consentire di prevedere la fine dei lavori per l’estate del 2021. Inspiegabili i grandi ritardi (più di 2 annidi chiusura) e la confusione delle competenze verificatisi finora ed in via di scioglimento solo per l’intervento del direttore Di Lorenzo
Lungotevere Arnaldo da Brescia: faticosamente nominata la Commissione Alta Vigilanza, , definiti i lavori, si spera entro fine anno la conclusione degli stessi
Via Catania : approfondimento in corso per verificare motivi e validità dell’occupazione di vari locali destinati a parcheggio e diventati depositi di commercianti del mercato, tentando di coinvolgere anche l’assessorato al commercio.
Via Como: segretariato comunale vuole chiarimenti sulla delibera approvata, richiesto da tempo progetto esecutivo al concessionario , si spera in un rapido avvio dei lavori.
1 ottobre 2020
Per informazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
> Vai a Piano Urbano Parcheggi cronologia e materiali
> vai a “Quello che vogliamo per i parcheggi – maggio 2016“
NOTE
(1)vedi Delibera PUP, altri due anni e mezzo passati inutilmente 17 novembre 2017
(2) VEDI Carteinregola e NO PUP hanno chiesto le dimissioni dell’Assessora Meleo 15 novembre 2018 Continua#
(3) Nella primavera 2015 l’allora Assessore Improta, in seguito a un sollecito dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici, aveva avviato e portato a termine una mappatura degli interventi, individuando gli interventi “solo programmati” e predisponendo una delibera di espunzione di quelli bocciati dagli uffici (compresi gli 8 attualmente salvati) assai simile nell’impostazione a quella approvata poi nel novembre 2017. Con una differenza: nella bozza di delibera Improta, veniva dato un termine di 90 giorni ai proponenti degli altri 75 interventi mai convenzionati: e quelli che non avessero perfezionato quanto chiesto dagli uffici, sarebbero stati espunti. Da allora sono passati 1885 giorni…
(4)vedi http://www.carteinregola.it/index.php/diario-del-presidio-contro-la-delibera-che-non-taglia-i-pup/
la “Delibera 24/2016″ ha espunto dal Piano Parcheggi qualche decina di interventi (in massima m parte su suolo privato) in realtà riprendeva la precedente delibera dell’Assessore Improta del 2015 (mai approvata causa dimissioni) che prevedeva l’espunzione dal Piano urbano Parcheggi degli interventi con pareri negativi degli uffici /o della Soprintendenza. Nel pugno di interventi cancellati dall’attuale Amministrazione un anno fa però non sono stati ineriti o 75 interventi su suolo pubblico “solo programmati” (privi cioè di un atto di convenzione tra Comune e privati) e nemmeno –gli 8 interventi citati vedi http://www.carteinregola.it/index.php/delibera-pup-altri-due-anni-passati-inutilmente/
(5) Relazione tecnica per la redazione del Nuovo Piano Parcheggi dell’ottobre 2018″ Prot. QG/ 26571 del 30 luglio 2018
Aggiornata al 16 – ottobre 2018”
I PUNTI PIU’ CONTROVERSI DELLA RELAZIONE TECNICA secondo Carteinregola
A un’attenta lettura del documento non si trova alcun passaggio fattivo né riguardo a un Nuovo Piano Urbano Parcheggi – anzi, viene ventilata un’ipotesi di sostituzione, di fatto, di un “Piano” con una serie di proposte individuate e avanzate da privati con il project financing che il Comune valuta in base a una serie di criteri – né riguardo alla chiusura del vecchio Piano, dato che si limita a fotografare e descrivere una situazione già ampiamente fotografata e descritta da anni – senza dare alcuna indicazione concreta su come procedere per voltare pagina
- CHIUSURA DEL VECCHIO PIANO: NESSUNA CHIAREZZA SULLE PROCEDURE Permangono omissioni e ambiguità su un punto ineludibile e basilare, che da tempo poniamo all’attenzione dell’Amministrazione, cioè sulla impossibilità di stipulare nuove Convenzioni per interventi provenienti dal Piano del 2008 senza applicare le gare di evidenza pubblica prescritte dalle normative vigenti per le opere pubbliche (mentre nella Relazione si parla addirittura – citando a sproposito il PGTU – di “diritti acquisiti” dei proponenti). A 6 anni dalla Deliberazione dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici che invitava il Comune a procedere “ad una ricognizione complessiva degli interventi [del Piano Urbano Parcheggi] strettamente riconducibili al citato avviso pubblico [quello del 1990/91] ancora da realizzare e al completamento degli stessi in tempi limitati, al fine di poter procedere, nel caso di nuovi ulteriori interventi, con modalità coerenti all’attuale quadro normativo” ancora non si è proceduto al “completamento degli stessi in tempi limitati”, né all’esclusione di quelli “non strettamente riconducibili”. Anzi, nella Relazione tecnica si manifesta l’intenzione di concedere ancora “un tempo massimo da determinare” agli interventi che necessitano di integrazioni progettuali (anche a quelli privi di Convenzione?), si parla di prendere in considerazione l’espunzione degli interventi di quelle ditte che non hanno dato seguito alla realizzazione dell’intervento, ma anche di “possibile scelta degli interventi ricadenti nel PUP attuale che si intende proseguire” (come?), e si dichiara infine che “la rimodulazione del Programma Urbano Parcheggi attuale dovrà prevedere la verifica giuridica dei diritti che i proponenti hanno effettivamente acquisito con la stipula della Convenzione e con l’ottenimento del Diritto di Superficie (ma come mai non è stato fatto in tutto questo tempo? E, ancora una volta, quali diritti si intendono riconoscere ai proponenti che non hanno mai stipulato la Convenzione?)
- NEL FUTURO PUP LA PIANIFICAZIONE RESTA AI PRIVATI Nonostante una vasta letteratura sui limiti del PUP vigente – citata anche nelle premesse della Relazione – raccomandi di rimodulare il Piano alla luce di uno studio e di un piano complessivo della mobilità, la Relazione propone di basare ancora una volta la realizzazione del sistema dei parcheggi sulle richieste/proposte dei costruttori privati. E di abbinare ai parcheggi pertinenziali (cioè di pertinenza di appartamenti e locali) quote di parcheggi a rotazione, e di escludere tali tipologie miste di parcheggi dalla pianificazione strategica e attuativa dell’intero sistema della mobilità cittadina (di cui farebbero parte solo i nodi di scambio). Anziché riportare in mano pubblica una volta per tutte la pianificazione e la collocazione dei parcheggi si ipotizza, per l’area esterna alle Mura Aureliane (quindi per tutta la città escluso il centro storico), di raccogliere e valutare le proposte avanzate dai costruttori privati stessi, abdicando così platealmente a quella regia pubblica che caratterizza qualsiasi buona Amministrazione. Facendo fare a Roma un incredibile salto nel passato, quando, a partire dall’inizio degli anni ’90, le varie Amministrazioni che si susseguirono permisero di fatto che fossero i privati a scegliere localizzazioni e le tipologie dei parcheggi, spesso assecondandone i desiderata con ricollocazioni sempre più convenienti per i proponenti, senza alcuna valutazione dell’utilità pubblica dei parcheggi inserita in un quadro di ampio respiro.
- CHI E COME DECIDE IL FABBISOGNO DI PARCHEGGI PRIVATI? Nella Relazione tecnica si propone un’analisi del fabbisogno di sosta degli ambiti territoriali della Capitale effettuata secondo vari parametri, che tuttavia sembra non tenere conto dell’offerta di garages pubblici e privati già presenti nelle diverse zone e soprattutto dei posti auto invenduti nei PUP già realizzati (per non parlare dei tanti parcheggi pubblici finiti e mai aperti). Che sono davvero tanti, in tutta la città. Avviandosi così a replicare il perverso fenomeno della Capitale che ben conosciamo, quello del continuo incremento delle cubature edilizie a fronte di migliaia di appartamenti/uffici/locali vuoti, che in questo caso vuol dire permettere di realizzare decine di posti auto nel sottosuolo a pochi metri da altri parcheggi pertinenziali semivuoti. Con una differenza: i condomini e gli uffici invenduti sono edificati da privati su aree di proprietà privata, secondo quanto stabilito dal Piano Regolatore. I parcheggi pertinenziali invece sono opere pubbliche realizzate su suolo pubblico e devono essere improntate a criteri di pubblica utilità. Quale pubblica utilità può avere un parcheggio che sorge a pochi metri da un’analoga struttura dove da anni sono esposti i cartelli “Vendesi box”? E cosa se ne farà l’Amministrazione, nei prossimi decenni, quando, si spera, l’uso dell’auto privata sarà finalmente ridimensionato, di tutti quei bunker scavati nel sottosuolo cittadino?
- LE RAGIONI DEI RESIDENTI SONO IGNORATE Si continua a non introdurre, neanche come accenno, alcun efficace correttivo alle scarse tutele per i cittadini che vivono negli edifici intorno ai parcheggi. Continuano infatti ad essere i costruttori privati a proporre gli interventi e a fare tutte le verifiche preliminari – si ricorda che il ruolo della Commissione Alta Vigilanza è meramente consultivo, dato che non ha alcuna responsabilità sui progetti che è chiamata a “validare”- e ad avere tutte le repsonsabilità. Non si fa nessun cenno alle assicurazioni per gli edifici contermini e al soggetto pubblico che dovrebbe valutarne la congruità (ruolo, come abbiamo scoperto, non previsto dall’Amministrazione). Persino l’adozione delle famose “Linee Guida per i parcheggi interrati a Roma” elaborate qualche anno fa dall’Ordine dei Geologi del Lazio in collaborazione con l’Amministrazione comunale – anche su impulso del Coordinamento Comitati NO PUP – “con l’obiettivo di garantire la sicurezza e il benessere di chi vive e lavora nei pressi dei siti interessati dagli interventi, e di tutelare altresì gli edifici che insistono su tali aree” resta nel limbo delle possibilità. E non sono contemplati ancora molti altri aspetti che da anni il Coordinamento NO PUP segnala inutilmente, a parte il positivo accenno all’”individuazione del giusto prezzo di vendita” e a una più congrua determinazione degli oneri concessori, oltre alla raccomandazione di realizzare stalli aperti al posto dei box, che hanno trasformato tanti parcheggi in cantine e magazzini. Troppo poco.