Fatti sentire! è organizzato dal gruppo comunicazione di Carteinregola e gestito da: Anna Maria Bianchi, Giulia De Benedetti, Luana Firmani, Clara Habte, Thaya Passarelli, Lorenzo Minio Patuello, Riccardo Susigan.
I materiali prodotti sono a disposizione dei partecipanti, dei soci di Carteinregola e dei comitati della Rete. L’accesso è tramite password personale. Per partecipare ai prossimi incontri scrivere a: fattisentirecir@gmail.com
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COME COMUNICANO I COMITATI
(25 maggio 2018 )
Come comunicano i comitati
Cominciamo oggi a realizzare un progetto che coltiviamo da tempo, quello di offrire strumenti per la comunicazione a comitati e cittadini attivi. Nel novembre scorso abbiamo diffuso un questionario tra i comitati e le associazioni della nostra rete e del censimento comitatiromani per capire esigenze e difficoltà.
Che ci ha confermato quello che avevamo già toccato con mano in questi cinque anni di vita di Carteinregola, nei quali abbiamo incrociato moltissime realtà cittadine, che, in misura diversa, condividevano una caratteristica: impegnarsi molto nel proprio territorio e/o nel proprio campo, facendo cose interessanti, spesso fantastiche, nella pressochè totale ignoranza del resto della città e della popolazione.
Il motivo, oltre all’oggettiva dispersione di un territorio urbano gigantesco e alla miriarde di iniziative e realtà sparpagliate in quel territorio, è a nostro avviso dovuto a tre fattori. La prima è la volontà/motivazione di uscire dal proprio ambito. Sembrerà assurdo, ma molto spesso cittadini e comitati che dedicano molto tempo, energie e creatività per portare avanti le proprie battaglie ed iniziative sul territorio, non investono pressochè nulla nella comunicazione ad ampio raggio di quelle battaglie. Il “fatto trenta facciamo trentuno”, non è molto praticato. Si investono ore in riunioni, volantini, organizzazione di un evento, ma spesso non se ne raccoglie e diffonde traccia. In un’epoca in cui la comunicazione può fare la differenza, tra comitati e cittadini la sua importanza è spesso sottovalutata, e dipende dalla presenza o meno di membri di buona volontà che se ne facciano carico, spesso da soli, senza riflessioni condivise sugli obiettivi. La seconda è la mancanza di strumenti per utilizzare – o utilizzare al meglio – le potenzialità della comunicazione. Spesso chi gestisce la comunicazione di un gruppo – come chi scrive – è un autodidatta, che ha fatto un po’ di esperimenti, ma che non ha mai avuto l’occasione di approfondire tutte le possibilità (e i trucchi) che in molti casi, oltre a migliorare i risultati, alleviano anche la fatica. Ma quando parliamo di strumenti, non ci riferiamo solo a strumenti tecnici: non basta saper impacchettare e diffondere un messaggio se il messaggio stesso non è stato ben costruito. E questo vale a maggior ragione per il terzo punto, cioè la possibilità di entrare in un circuito più ampio. Che vuol dire “fare rete” con altre realtà cittadine, che è poi il tentativo e l’obiettivo che Carteinregola persegue fin dalla sua nascita, con la creazione della sua rete di comitati autonomi ma collegati, con il censimento dei comitati romani – un database accessibile a chi ne fa parte – e con l’iniziativa “Piediperterra” per creare una comunità allargata a tutta la città di persone che condividono esperienze nei territori – e anche con “Fatti sentire!”. Ma vuol dire anche la capacità di interloquire con i media offrendo informazioni e notizie con modalità che le rendano comprensibili e utilizzabili facilmente dai giornalisti (e a maggior ragione dai rappresentanti istituzionali e dagli altri cittadini). Troppo spesso i protagonisti di una vertenza territoriale si affidano a lunghi resoconti orali e alla consegna di una mole di atti e documenti che scoraggerebbe anche il più volenteroso reporter. Quando basterebbero alcuni accorgimenti e buone pratiche per rendere immediatamente comprensibili e accessibili le proprie analisi dei problemi e le proprie proposte ai vari interlocutori. E, con un minimo di continuità, si potrebbero mettere a disposizione di tutti un archivio organizzato che mantenga la memoria di quanto è successo e di quanto è stato fatto.
A questi tre punti si aggiunge una considerazione più generale che dovrebbe essere sempre il punto di partenza non solo di ogni comunicazione, ma di ogni sforzo civico, per valorizzarlo il più possibile. Che è la fatidica domanda: a chi mi rivolgo? Perchè? Cosa voglio ottenere? Sembra banale, ma in realtà molte attività di comunicazione – non solo di cittadini e comitati attivi – sono più monologhi che dialoghi. Ci si concentra su cosa si vuol far sapere al resto del mondo, ma non ci si mette nei panni dei destinatari dei messaggi, si dà dà troppo per scontata la conoscenza della problematica o la capacità di comprensione di un testo, che spesso è noioso perchè si dilunga in particolari irrelevanti, o non mette bene a fuoco qual’è l’obiettivo che si vuole perseguire, o non tocca il tasto giusto che può far scattare l’interesse e la solidarietà…
Cominciamo oggi un cammino insieme, con gli amici che parteciperanno all’incontro e a quelli che si aggiungeranno. I primi due incontri serviranno a parlare degi strumenti che molti già usano, i social e le newsletter, che ma che possono essere resi più efficaci, ma soprattutto serviranno a conoscerci e a capire come impostare la serie di incontri che organizzeremo più sistematicamente dopo l’estate, a cui inviteremo anche esperti: giornalisti, webmaster, videomakers, grafici etc.
I materiali che produrremo – le slides, i testi, le biblografie e i link utili – li inseriremo in una sezione a disposizione dei partecipanti e dei comitati della nostra rete e del censimento.
Crediamo che la cittadinanza attiva sia l’unico anticorpo che può difendere l’interesse pubblico e il rispetto delle regole uguali per tutti, per la tutela dei cittadini, soprattutto i più deboli, dell’ambiente e del patrimonio collettivo. E siamo disposti a impegnarci fino in fondo perchè la nostra voce e quella degli altri comitati possa farsi sentire. FORTE E CHIARA.