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Province e città metropolitane: una riforma che non deve restare incompiuta

opemnpolis testata con art province                                                       di Piero Filotico

Openpolis ha pubblicato in questi giorni una approfondita analisi, realizzata di concerto con la trasmissione RAI Report, sulla situazione delle Province (1), definite una “terra di nessuno”. L’analisi si suddivide in 4 parti: situazione, effetti sulla politica locale, servizi fondamentali senza risorse, effetti della mancata semplificazione.

Carteinregola si impegna  da tempo  per la realizzazione  di Roma città metropolitana, ritenendo che  la sua trasformazione in un vero organismo – con il decentramento nei 15 municipi di varie competenze e l’elezione diretta delle cariche – sia la chiave di volta di un percorso che potrebbe finalmente consentire alla Capitale di uscire dal groviglio di un’amministrazione arcaica e inadeguata, con enti di prossimità dotati di reali poteri amministrativi e quindi  più vicini ai cittadini.

La questione ha origine da un progetto lontano nel tempo e tendente all’abolizione delle province (2). Dopo vari tentativi, la riforma degli enti locali prevista dalla legge Del Rio del 2014 (3) pareva aver centrato l’obiettivo, inquadrandolo però nel più ampio progetto di revisione costituzionale. In sintesi, la legge “si presentava come il primo tentativo di revisione e di regolazione organica dell’intera disciplina degli enti locali, secondo una nuova ed ambiziosa visione d’insieme dell’intero sistema territoriale italiano. Chiaramente influenzata dalla volontà di costruire un diverso sistema di governance territoriale integrata a superamento del tradizionale modello napoleonico di stratificazione dei poteri locali – c.d. millefeuille territoriale –, due sono stati gli obiettivi principali avuti di mira dalla legge: il rafforzamento del livello comunale, a mezzo principalmente di fusioni e Unioni di Comuni, e il complessivo riordino del livello intermedio, attraverso la trasformazione delle Province in enti ad elezione indiretta e l’istituzione delle Città metropolitane dall’analoga forma di governo”. (4)

Ma, miseramente fallito il Referendum costituzionale del 2016, ci sono voluti due anni perché si tornasse a pensarci. Il d.l. n. 91 del 2018 dispose infatti “l’istituzione di un tavolo tecnico-politico, presso la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, (5) per la redazione di linee guida finalizzate ad una serie di obiettivi, tra i quali l’avvio di un percorso di revisione organica della disciplina in materia di ordinamento delle province e delle città metropolitane.” (6)

Tuttavia, dopo la seduta  dell’8 novembre 2018 (7) in cui la Conferenza deliberò l’istituzione del tavolo tecnico-politico, non è stato fatto nessun passo in avanti e la situazione è rimasta al palo con tutte le relative conseguenze per quanto riguarda principalmente il personale e i costi di gestione. In estrema sintesi, alle province è tuttora rimasta quasi esclusivamente (eccezion fatta per alcune competenze sull’ambiente) la sola responsabilità dell’edilizia scolastica e delle strade non statali, peraltro di fondamentale importanza.

Un discorso a sé merita infine il sistema di elezione “di secondo grado” delle cariche previste dalla legge Del Rio –  gli elettori sono i Sindaci e  Consiglieri comunali dei Comuni della Città metropolitana – che è diventata esclusiva della politica locale escludendo così i cittadini da un diritto fondamentale.

In realtà il nuovo Statuto di Roma Città metropolitana,  varato nel novembre 2014 e al quale Carteinregola aveva  dato un piccolo contributo inviando proposte in parte accolte (8), prevede invece l’elezione diretta del Consiglio della  Città Metropolitana da parte dei cittadini; purtroppo e nonostante i nostri numerosi solleciti (9) ribaditi in occasione delle elezioni del giugno 2016,  i cittadini di Roma e Provincia  non hanno avuto la possibilità di votare i propri rappresentanti a causa della mancanza di  alcuni passaggi legislativi e normativi nazionali e regionali che nessuno si è preoccupato di portare a buon fine. E, se nessuno se ne farà carico, ciò succederà puntualmente anche alle prossime elezioni del 2021.

In conclusione, la mancata riforma ha introdotto nuove e gravi incertezze nell’intrico di competenze all’interno dei vari livelli dello Stato già di per sé complesso. Carteinregola ha lanciato qualche mese fa un “Manifesto per una  Grande Roma” e sta per lanciare  una  campagna che promuova  la piena autonomia dei Municipi e l’effettiva attuazione della Città metropolitana, nonché l’elezione diretta del Sindaco metropolitano, in vista delle prossime elezioni del 2021 per il Comune di Roma.

18 maggio 2020

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

Vedi anche:
Manifesto di Carteinregola per una Grande Roma
Dossier Roma Città Metropolitana

Come si Governa Roma – dai Municipi a Roma Città Metropolitana Convegno organizzato da Carteinregola 22 novembre 2015 

La vera storia di Roma Città metropolitana e le domande di Anna Maria Bianchi

Le città metropolitane – esempi europei di Piero Filotico

Note

(1)  Openpolis: province, terra di nessuno
(2)  Roma Città Metropolitana cronologia materiali
(3)  Legge Del Rio, n. 56 del 7 aprile 2014
(4)  da Federalismi.it (3 aprile 2019)
(5)  Conferenza Stato Città ed autonomie locali          
(6)  Servizio studi della Camera dei Deputati: Città metropolitane e province.
(7)  Deliberazione della Conferenza Stato-città dell’8 dicembre 2018

(8) vedi Statuto Roma città metropolitana il documento che Carteinregola ha  presentato il 25 novembre nel corso dell’audizione presso la Commissione per lo Statuto del Consiglio di Roma Metropolitana, 26 novembre 2014

(9) vedi Roma città metropolitana: le elezioni fantasma  – 8 ottobre 2016

Roma Città Metropolitana, un fantasma ricorrente     -18 settembre 2016   

 

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