Quali regole per il #PatrimonioComuneRoma – 2. Per la trasparenza
Autore : Redazione
E’ in corso un serrato quanto appassionato dibattito sulla Delibera con la bozza di Regolamento delle concessioni dei beni immobili appartenenti al demanio e al patrimonio indisponibile di Roma Capitale, che coinvolge numerose realtà della società civile che autogestiscono immobili comunali per finalità sociali e culturali. L’obiezione principale mossa alla Delibera dalle associazioni, compresa Carteinregola, è quella di considerare il patrimonio comunale esclusivamente “una fondamentale risorsa economica, strumentale a garantire l’autonomia finanziaria della comunità locale” e non una risorsa fondamentale per la città, che deve essere resa pienamente fruibile al fine di promuovere la coesione sociale, la crescita culturale e il benessere dei cittadini.
Una impostazione che non sappiamo se potrà essere profondamente modificata dal confronto avviato dal Presidente della Commissione Patrimonio Ardu, primo firmatario della Delibera, o se invece continuerà a permanere nel testo, che negli ultimi giorni è approdato nei Municipi di Roma per raccoglierne i pareri (non vincolanti). Carteinregola, augurandosi che il dibattito sul Regolamento si allarghi a tutta la città, raccogliendo contributi che possano emendare significativamente il testo, propone, a integrazione delle modifiche più generali, alcune considerazioni e un emendamento all’ “Articolo 4 – Pubblicità del patrimonio capitolino”, legato a uno dei temi sui quali Carteinregola è in prima fila da anni: la trasparenza (1) Seguiranno altri articoli sulla bozza di Regolamento su cui Carteinregola sta lavorando anche con altre associazioni. (AMBM)
Per la trasparenza del Patrimonio di Roma Capitale
di Thaya Passarelli
In vista delle prossime riunioni della Commissione capitolina Patrimonio nonchè delle Commissioni e dei Consigli Municipali aventi ad oggetto l’esame e la discussione della bozza di Regolamento delle concessioni dei beni indisponibili e del demanio, l’Associazione Carteinregola, nelle more degli esiti del confronto in atto con varie realtà associative, chiede fin d’ora che all’art 4 dell’attuale bozza di Regolamento (2) siano apportate alcune integrazioni necessarie a garantire una piena e assoluta trasparenza della consistenza e gestione di tutto il patrimonio immobiliare capitolino.
Proponiamo, quindi, che l’articolo 4 venga emendato come di seguito riportato, anche con alcune integrazioni che il Regolamento inserisce nell’Art. 6, attribuendo ad altre strutture quegli obblighi di trasparenza (3) che a nostro avviso devono permanere anche a un livello unitario centrale [in rosso gli inserimenti/modifiche]:
“Il Dipartimento Patrimonio compila e aggiorna costantemente – in collaborazione con le strutture capitoline affidatarie dei beni – l’elenco di tutti gli immobili disponibili e indisponibili di proprietà di Roma Capitale
L’elenco è pubblicato on line in formato open data sul portale di Roma Capitale unitamente alle indicazioni riguardanti l’indirizzo, la consistenza, la destinazione d’uso, l’intestatario della concessione – ad esclusione dei casi previsti dalla normativa sulla tutela dei dati personali –la data della stipula e la scadenza della concessione, gli eventuali interventi di manutenzione straordinaria, i dati catastali, il Municipio e/o la Struttura Capitolina che lo ha in gestione.
È altresì pubblicata la mappa che localizza gli immobili e ne identifica graficamente la diversa destinazione di utilizzo.
Nella Sezione Amministrazione Trasparente/Albo Pretorio sono altresì pubblicati e accessibili tutti gli atti emessi dal Dipartimento patrimonio (Determine Dirigenziali, concessioni, contratti, ecc) riguardanti la gestione, l’affidamento, la presa in carico di beni immobili del patrimonio capitolino.
La pubblicazione deve avvenire nel rispetto delle regole di accessibilità alle informazioni dettate dalla normativa vigente”.
Riteniamo, inoltre, che i riferimenti alla normativa vigente non siano esaustivi e debbano invece essere richiamati con precisione gli estremi di legge, sia nelle premesse che nel Regolamento stesso, specificatamente per quanto riguarda la trasparenza e l’informazione ai cittadini.
Infine, riteniamo che sarebbe un segnale importante, nella direzione da sempre annunciata di trasformare Roma Capitale nella Casa di Vetro dei romani, la pubblicazione on-line dei testi delle concessioni rilasciate per i beni disponibili e indisponibili.
Non ci sembra sufficiente, a titolo di esempio, che siano pubblicati sul sito di Roma Capitale i dati relativi ai beni indisponibili, disponibili, ad uso sociale e residenziale, senza che l’utente abbia la possibilità di poter aggregare dati, fare ricerca, selezionare singole voci d’interesse. O limitare la trasparenza del Patrimonio immobiliare alla pubblicazione on-line di fogli in formato excel contenenti informazioni disaggregate e parziali sulle singole unità immobiliari (suddivise tra patrimonio disponibile, indisponibile, attività sociali, ecc) senza alcun riferimento alla tipologia di contratto sottoscritta, alla data di sottoscrizione, alla eventuale proroga, allo stato dei pagamenti, alla tipologia e alla rendita catastale, alla metratura dell’unità immobiliare, all’Ufficio responsabile della gestione.
L’attuale Amministrazione ha certamente implementato il data base, che non è tuttavia ancora soddisfacente in termini di trasparenza e stato di aggiornamento, come abbiamo avuto occasione di verificare direttamente. Uno dei principali problemi riscontrati, inoltre, riguarda l’assenza di comunicazione tra le varie strutture capitoline che hanno in gestione un immobile. A nostro parere è fondamentale, quindi, che il Comune continui a detenere e a mantenere anche a livello centrale aggiornato i data base degli immobili di proprietà capitolina, compresi quelli affidati in concessione/gestione ad altre strutture come Municipi e/o Dipartimenti.
Thaya Passarelli
coordinatrice gruppo trasparenza Carteinregola
25 febbraio 2020
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
NOTE
(1) VEDI il documento del maggio 2016 “Quello che vogliamo per Roma” ( NOTA: le richieste di riferivano a tutto il patrimonio comunale, disponibile e indisponibile, compresi centri sportivi, abitazioni, locali commerciali ecc)
Vogliamo Regole e legalità per l’uso del patrimonio pubblico
Da tempo è in atto una progressiva erosione del patrimonio pubblico, un’ eredità lasciataci da chi ci ha preceduto che è nostro dovere trasmettere alle generazioni successive. Per giustificare il passaggio di proprietà pubbliche in mani private, si invoca spesso il debito pubblico, la mancanza di fondi per mantenere immobili e spazi, la difficoltà di gestione, dando per scontata l’inefficienza della gestione pubblica e fingendo di ignorare che le finalità del pubblico e del privato possono essere molto divergenti. In molti casi il passaggio dal pubblico al privato avviene sotto forma di locazione/concessione di appartamenti, fabbricati, spazi, centri sportivi, ecc senza alcuna procedura di evidenza pubblica o senza alcun rispetto delle regole stabilite: pratiche clientelari che nella Capitale prosperano da decenni grazie a una diffusa spartizione consociativa. Una situazione che pur emergendo periodicamente nelle cronache, non viene di fatto mai intaccata, anche grazie alla scarsa trasparenza sul numero, sul valore, sullo stato e sulla custodia delle proprietà pubbliche della Capitale*.
Chiediamo che il patrimonio pubblico venga conservato e riqualificato e utilizzato prevalentemente per scopi sociali; se affidato a terzi, assegnato secondo criteri condivisi con i cittadini, con regole certe uguali per tutti. E’ quindi necessario:
- OPERAZIONE TRASPARENZA SULLE PROPRIETA’ PUBBLICHE
Si proceda in tempi brevi e definiti alla finalizzazione del censimento e alla predisposizione di un database aggiornato delle proprietà pubbliche all’interno del perimetro del Comune di Roma (o di Roma Città metropolitana) che permetta ai cittadini – compatibilmente con le norme sulla privacy – e ai vari Uffici comunali di accedere con semplicità – per ogni singolo bene – alle informazioni riguardanti: titolarità, gestione, tipologia contrattuale, canone, stato dei pagamenti…**
- IL PATRIMONIO PUBBLICO DEVE ESSERE AL SERVIZIO DELLA COLLETTIVITA’
Sia realizzata in tempi brevi e definiti una valutazione delle proprietà che possono essere (re)impiegate con progetti che ne valorizzino l’uso sociale e di quelle che possono essere cedute per ricavare risorse da utilizzare per tali progetti.
Qualsiasi cessione a privati – o a società miste pubblico/private – di patrimonio pubblico deve essere operata all’insegna della trasparenza, a seguito di un dibattito pubblico, con una minuziosa valutazione del rapporto costi/benefici e un’analisi degli effettivi vantaggi pubblici a cura dell’Amministrazione.
- REGOLE STRINGENTI PER I PRIVATI E COINVOLGIMENTO DEI CITTADINI Siano stabiliti i criteri per la collaborazione tra pubblico, privato e sociale per trovare risorse per l’effettivo uso pubblico e la gestione delle proprietà pubbliche, che prevedano la partecipazione diretta dei cittadini rispetto alle scelte e ai progetti, in ottemperanza a quanto prevede il Codice Civile***
REGOLE PER BENI PUBBLICI ABBANDONATI VALORIZZATI DAI CITTADINI
Per gli immobili pubblici utilizzati senza autorizzazioni da gruppi di cittadini, diventati di fatto punto di riferimento sociale e territoriale, come accade in tante realtà “tollerate” ma mai formalmente rese titolari dell’uso degli spazi, è fondamentale procedere a una ricognizione delle varie situazioni e ripensare insieme ai cittadini nuove regole che tutelino l’equità nell’assegnazione dei beni stessi e il loro utilizzo collettivo, riconoscendo nello stesso tempo il lavoro – in molti casi importante e significativo – di tanti cittadini che si sono impegnati per il recupero e l’uso sociale delle strutture pubbliche abbandonate.
- UN MONITORAGGIO COSTANTE
Stabilire, ma soprattutto applicare, le regole per l’assegnazione di beni e proprietà pubblici, avviando un sistema di monitoraggio che verifichi il rispetto delle normative in ogni fase procedurale e il permanere dei requisiti degli assegnatari nel tempo. Un lavoro che gli Uffici Comunali devono svolgere con meticolosità, impegno e, soprattutto, imparzialità. Avviando, dove possibile, collaborazioni con i cittadini e le realtà territoriali interessate.
*È doveroso ricordare, tuttavia, un virtuoso tentativo avviato dall’Amministrazione Marino di creare una prima mappatura della proprietà pubblica.
** Non è sufficiente, a titolo di esempio, come avvenuto durante l’Amministrazione Marino a seguito di una nostra richiesta di accesso civico, che vengano pubblicati sul sito di Roma Capitale i singoli contratti di concessione di Circoli/Impianti Sportivi, senza la possibilità di poter aggregare dati, fare ricerca, selezionare singole voci d’interesse. O limitare la trasparenza del Patrimonio immobiliare alla pubblicazione on-line di fogli in formato excel contenenti informazioni disaggregate e parziali sulle singole unità immobiliari (suddivise tra patrimonio disponibile, indisponibile, attività sociali, ecc) senza alcun riferimento alla tipologia di contrato sottoscritta, alla data di sottoscrizione, alla eventuale proroga, allo stato dei pagamenti, alla tipologia e alla rendita catastale, alla metratura dell’unità immobiliare, all’Ufficio responsabile della gestione.
***Codice Civile Capo II, art. 822 (Demanio pubblico), 823 (Condizione giuridica del demanio pubblico), 824 (Beni delle province e dei comuni soggetti al regime dei beni demaniali) e ss..
(2) Questo il testo originale della bozza di regolmento pubblicta dal Presidente della Commissione capitolina Patrimonio Ardu
Articolo 4 – Pubblicità del patrimonio capitolino
Il Dipartimento competente per il Patrimonio compila ed aggiorna costantemente l’elenco degli immobili di cui al presente Regolamento.
L’elenco viene pubblicato on line sul portale di Roma Capitale, con l’indicazione dell’utilizzo del
È altresì pubblicata la mappa che localizza gli immobili e ne identifica graficamente la diversa destinazione di utilizzo.
La pubblicazione avviene nel rispetto delle regole di accessibilità alle informazioni dettate dalla normativa vigente.
(3)
Articolo 6 – Obblighi della Struttura Capitolina consegnataria
(…)
j) pubblicare on line, secondo la vigente normativa in materia di trasparenza, l’elenco dei beni che ha in gestione insieme alle informazioni relative al soggetto concessionario, al progetto aggiudicatario, all’oggetto del provvedimento di concessione, alla specifica destinazione di utilizzo del bene, al canone annuo corrisposto ed alla durata della concessione. Ai fini della pubblicazione viene adottato ogni accorgimento per far sì che le informazioni di dettaglio pubblicate risultino comunque necessarie, proporzionate, pertinenti e non eccedenti rispetto alla finalità indicata.
(…)