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Regolamento del Verde e patrimonio capitolino, una richiesta

Casale delle Cavalle Madri, Villa Ada, II Municipio (foto AMBM)

Tra le proposte di modifica al Regolamento del Verde che abbiamo presentato ai consiglieri capitolini insieme alle altre associazioni, ce n’è uno che ci sta particolarmente a cuore, che riguarda la gestione degli immobili nelle aree verdi.

Carteinregola si occupa di regole fin dalla sua nascita, nella convinzione che solo delle regole certe – democratiche e in continua evoluzione – possano tutelare l’interesse pubblico, il patrimonio comune e i diritti di tutti.

Per questo vogliamo sottolineare una richiesta di emendamento alla Proposta di regolamento del Verde e del Paesaggio Urbano che abbiamo presentato ai consiglieri capitolini, che riguarda un tema di cui da tempo si occupa la nostra associazione, il patrimonio capitolino e i criteri della sua gestione/affidamento a terzi, tema di cui fa parte anche il dibattito sui cosiddetti “patti di collaborazione”, su cui ci siamo più volte espressi in relazione alla Delibera di iniziativa popolare “Regolamento per la gestione, la cura e la rigenerazione condivisa dei beni comuni” promosso dalla Coalizione per i Beni Comuni.

Al di là dei rilievi avanzati da altre organizzazioni sulla mancata sottolineatura del “non profit” dall’ultima versione (2021) rispetto alla precedente (2019) (1), che può apparire pleonastica (2), ma che può essere anche utile esplicitare in ogni articolo, ci teniamo a una modifica dell’art. 54 che regola “l’accesso e la fruizione di parchi, giardini pubblici e aree verdi” per quanto riguarda gli edifici ivi presenti. Il Regolamento infatti rispecchia e perpetua l’attuale situazione del patrimonio immobiliare comunale, in carico al Dipartimento Patrimonio, che è tuttavia sparpagliato tra vari enti per quanto riguarda la sua gestione: oltre al Dipartimento Patrimonio stesso, molti beni sono assegnati anche al Dipartimento Ambiente e al Dipartimento Cultura, nonchè ai Municipi, non solo per funzioni e servizi delle istituzioni stesse, ma anche con la possibilità – come si evince dal comma – di affidarli in concessione a terzi. Tale situazione, come da noi documentato da anni, ha contribuito sensibilmente alla attuale situazione della gestione del patrimonio capitolino assai poco trasparente e ad assegnazioni con criteri non omogenei e spesso non equi. Da tempo chiediamo che il patrimonio immobiliare della città sia riunificato, sia virtualmente, con database facilmente consultabili dai cittadini (4), sia amministrativamente, con un sistema di regole che fissino i criteri delle assegnazioni per le varie fattispecie e con una chiara suddivisione delle competenze tra il Dipartimento Patrimonio e, per i casi di competenza, i Municipi. Inoltre non riteniamo che spetti a un Regolamento del Verde Pubblico regolare le modalità di concessione degli immobili, che sono attualmente oggetto di una Proposta per un Regolamento delle concessioni dei beni immobili appartenenti al patrimonio demaniale e indisponibile di Roma Capitale” (5), Regolamento che peraltro, a nostro avviso, avrebbe dovuto comprendere Beni Indisponibili e Disponibili, fornendo un riferimento normativo chiaro e completo.

Quanto ai patti di collaborazione, mutuati in parte dal “Regolamento per la gestione, la cura e la rigenerazione condivisa dei beni comuni” adottato da molte città – ma non approvato dall’Assemblea capitolina – facciamo presente che, pur condividendo lo spirito e le intenzioni dell’iniziativa, abbiamo da tempo avanzato alcune obiezioni, che tuttavia non riguardavano l’adozione di aree verdi, che rientra per lo più nella fattispecie dei “patti semplici” e di una cura che esclude scopi di lucro, ma proprio gli immobili, oggetto di “patti complessi” che prevedono la “gestione condivisa” tra amministrazione e “cittadini attivi” di “beni comuni” in realtà assai diversi, per tipologia, destinazione, possibile utilizzo, e soprattutto valore, tra i quali   “spazi e beni comuni che hanno caratteristiche di valore storico, culturale o che, in aggiunta o in alternativa, hanno dimensioni e valore economico significativo”. E riteniamo che questo aspetto – immobili di grande valore che spesso richiedono grandi invesitmenti per il restauro – con il “combinato disposto” dell’inserimento, nella definizione di “cittadini attivi” a cui possono essere affidati, anche di “soggetti di natura imprenditoriale” (senza precisarne le categorie nè esplicitarne le finalità non a fini di lucro) possa dare adito a distorsioni rispetto agli obiettivi prefissati.

Riteniamo quindi che il Regolamento debba contenere solo la previsione/prescrizione di un adeguamento alle normative e ai regolamenti vigenti, sperando che presto venga messa mano, da parte dell’Amministrazione, al non più procrastinabile riordino del patrimonio capitolino, alla sua mappatura all’insegna della totale trasparenza (4), a regole eque per le assegnazioni a terzi, che siano cittadini attivi o soggetti imprenditoriali e commerciali, e alla riorganizzazione ammistrativa con la suddivisione della gestione degli immobili tra Comune e Municipi.

Emendamento Art.54 comma 8

Qualora il bene risulti inutilizzato, le proposte relative alla possibile utilizzazione saranno presentate agli enti preposti con le modalità previste dalle normative e dai regolamenti vigenti. Entro il 31 marzo di ogni anno il Dipartimento Tutela Ambientale pubblica sul sito istituzionale, il piano di gestione degli immobili di competenza e la lista delle concessioni correnti con indicazione dei canoni/obblighi cui sono sottoposte. Tutti gli atti di disposizione relativi agli immobili di competenza sono consultabili anche attraverso un apposito collegamento ipertestuale inserito nel Catasto del Verde.

Gruppo patrimonio Carteinregola

1 mrzo 2021

NOTE

(1) AFFIDAMENTO IN ADOZIONE DELLE AREE A VERDE [comma 1 di art. 9]  

Il testo “Montanari” diceva:

  1. Per affidamento in adozione si intende la gestione di aree a verde pubblico, con interventi di pulizia e cura, nonché di riqualificazione da parte di persone in forma singola o associata per finalità no profit.

Il testo “Fiorini” (Proposta di Deliberazione 20219:

  1. L’affidamento in adozione è uno strumento attraverso il quale Roma Capitale favorisce la conservazione e il miglioramento degli spazi verdi consentendo al cittadino, in forma singola o associata, di provvedere alla gestione, manutenzione e cura delle aree di proprietà capitolina.

(2) Pare superflua la precisazione: no profit, dato che non si hanno esempi di cura e manutenzione di aree verdi che possano configurarsi a scopo “profit”. C’è la sola esposizione di una targhetta a testimonianza del servizio svolto.

(3) Art. 54, comma 8 Il GRUPPO LAVORO Coord. Regolamento del Verde – ha propostio di Modificare il testo del comma 8, art. 54

(comma 7. Relativamente alla gestione degli immobili che insistono su parchi, giardini ed aree verdi Il Dipartimento Tutela Ambientale sulla base dell’elenco di cui al comma 6 dell’art. 15 del presente Regolamento, entro il 31 marzo di ogni anno predispone il piano degli interventi manutentivi occorrenti per la salvaguardia e fruibilità degli immobili di propria competenza, accompagnato da una stima di massima dei lavori minimi eventualmente necessari allo scopo. Il piano è pubblicato nei 15 giorni successivi).

Comma 8. Qualora il bene risulti inutilizzato, nei trenta giorni successivi alla pubblicazione di cui al comma precedente, chiunque può presentare, mediante posta elettronica certificata proposte relative alla possibile utilizzazione del bene. Entro il 30 settembre di ogni anno il Dipartimento Tutela Ambientale pubblica sul sito istituzionale il piano di gestione degli immobili di competenza. Tutti gli atti di disposizione relativi agli immobili di competenza sono consultabili anche attraverso un apposito collegamento ipertestuale inserito nel catasto del verde.

nella forma seguente:

8. Qualora il bene risulti inutilizzato, le proposte relative alla possibile utilizzazione saranno presentate agli enti preposti con le modalità previste dalle normative e dai regolamenti vigenti. Entro il 31 marzo di ogni anno il Dipartimento Tutela Ambientale pubblica sul sito istituzionale, il piano di gestione degli immobili di competenza e la lista delle concessioni correnti con indicazione dei canoni/obblighi cui sono sottoposte. Tutti gli atti di disposizione relativi agli immobili di competenza sono consultabili anche attraverso un apposito collegamento ipertestuale inserito nel Catasto del Verde.

Per le stesse ragioni esposte nel punto precedente non si vedono ragioni per tale precisazione. Il testo ricalca in pieno i concetti espressi nella versione precedente del Regolamento. I richiami alle disposizioni regionali sono del tutto fuori luogo dal momento che in esse non si esclude affatto che, per finanziare le attività previste dal patto, i cittadini diano corso ad occasionali attività di tipo lucrativo.

(4)vedi il Webinar “La Trasparenza viene prima di tutto“, in particolare l’intervento di Thaya Passarelli del Gruppo Patrimonio di Carteinregola (> vai alla pagina)

(5) Proposta di delibera di  iniziativa consiliare dal titolo: “Regolamento delle concessioni dei beni immobili appartenenti al patrimonio demaniale e indisponibile di Roma Capitale” a firma dei consiglieri M5S Ardu, Iorio, Sturni, Simonelli, Spampinato, Diario, Catini. vedi i materiali di Proposta di Delibera Regolamento concessioni patrimonio indisponibile

(6)

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