Stadio della Roma a Pietralata – le richieste di Carteinregola
Autore : Redazione
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DELLO STADIO DELLA ROMA A PIETRALATA
LE RICHIESTE DI CARTEINREGOLA
4 maggio 2023
Il 4 maggio approda in Assemblea Capitolina la Proposta di Deliberazione Dichiarazione di pubblico interesse – con condizioni, prescrizioni e raccomandazioni- della proposta dell’A.S. Roma S.p.A.per la realizzazione di uno Stadio a Pietralata. L’area individuata per il nuovo complesso sportivo, nel IV Municipio, accanto alla nuova Stazione Tiburtina e alla linea della metro B, potrebbe far pensare che sia una scelta opportuna per dotare Roma di un nuovo Stadio moderno che risponda alle normative per la sicurezza e la sostenibilità. Tuttavia lo Studio di Fattibilità inviata lo scorso autunno dalla A.S. Roma presenta molte criticità, come emerge anche dai pareri rilasciati dagli uffici comunali e dagli enti che hanno partecipato alla Conferenza dei servizi preliminare.
Carteinregola non è pregiudizialmente contraria al progetto di un nuovo stadio anche se sarebbe stato assai più opportuno far convergere gli interessi delle due squadre della Capitale, ma intende sollecitare l’Amministrazione, e in particolare l’Assemblea Capitolina, affinchè siano introdotte nella Proposta di Deliberazione che conferisce l’interesse pubblico al progetto ulteriori condizioni per il proponente.
Due le principali criticità che intendiamo segnalare: la prima riguarda la mobilità, dal punto di vista del trasporto pubblico e della dotazione di parcheggi, la seconda la quantità e la qualità del verde urbano che, come emerge da un’analisi dello Studio di fattibilità, oltre ad essere decisamente ridimensionato rispetto alle previsioni del Piano particolareggiato di Pietralata, è anche spezzettato e per una parte consistente – dove le norme prescrivono l’assenza di ostacoli visivi – rischia di ridursi a semplici aiuole.
Ma mentre per trasporti e parcheggi le obiezioni sono state sollevate dagli uffici e – a stare agli annunci – dovrebbero comportare una maggiore definizione delle condizioni che la Delibera pone al proponente per il pubblico interesse del progetto, la quantità e la qualità del verde urbano non è stata incredibilmente oggetto del parere del Dipartimento Ambiente o di altri enti, tanto che nel testo della Delibera la parola “verde” non è nemmeno menzionata, e non sappiamo quanto l’allarme che abbiamo sollevato, anche nella nostra audizione alla Commissione Ambiente, si tradurrà in prescrizioni puntuali e stringenti.
Per quanto riguarda la mobilità, è necessario considerare che non si tratta solo di un impianto sportivo che entrerà in funzione durante le partite della Roma, ma che le destinazioni d’uso dello Stadio, che il proponente prevede che possa ospitare un numero di spettatori che può raggiungere i 55.000 ampliabile a 62.000 sono “Impianto sportivo/ intrattenimento”, che vuol dire che non si limiteranno a eventi sportivi (oltre ai vari tipi di gare sportive e competizioni internazionali) ma comprenderanno anche eventi tout court, come concerti e altre iniziative di intrattenimento di massa, in orari e giorni della settimana variabili e non solo serali e festivi.
E il Dipartimento Mobilità, Roma Servizi Mobilità, ATAC e FS, ciascuno per gli aspetti di propria competenza, hanno sottolineato che le previsioni per quanto riguardametropolitana, linee tramviarie e bus, collegamenti ferroviari sonodecisamente inadeguate per gli obiettivi trasportistici che si intendono raggiungere. Anche per quanto riguarda la dotazione di parcheggi, secondo gli enti preposti sarà necessario un potenziamento delle infrastrutture con i relativi costi e non sono percorribili le soluzioni avanzate dal proponente di una diminuzione degli standard richiesti e del computo, tra i parcheggi al servizio dello Stadio, dei parcheggi di scambio pubblici. Come gli enti citati, riteniamo che riteniamo che i parcheggi per le auto private degli utenti dello stadio, se insufficienti, non possano essere computati nei parcheggi di scambio, costruiti per l’uso pubblico per le esigenze dei cittadini romani, e allo stesso modo riteniamo che non si possa comprimere il servizio di trasporto pubblico per garantirlo agli utenti/clienti dello stadio, peraltro insufficiente in ogni caso.
Chiediamo chenelle condizioni della Proposta di deliberazione siano inseriti i seguenti punti:
che sia esplicitamente inserito nella Delibera che sono “opere pubbliche e strumentali all’intervento” “a carico del richiedente” “la cui realizzazione costituisce condizione necessaria per la fattibilità dell’intervento e di riconoscimento del pubblico interesse” tutti i “necessari interventi di adeguamento e potenziamento del sistema di trasporto pubblico e privato” che dovessero essere individuati dal “tavolotecnico congiunto”di Roma Capitale Atac RSM RFI FSV Regione Lazio e soggetto proponente in funzione della sostenibilità del nuovo Stadio e delle strutture ad esso collegate. Opere come i parcheggi supplementari, da realizzare in aggiunta ai nodi di scambio anche in stazioni metro più periferiche, o come l’aumento delle vetture della metropolitana e l’adeguamento della segnaletica della linea “B”, o come gli interventi sulla viabilità, senza che Roma Capitale debba concedere al proponente compensazioni o altre utilità in funzione del raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario.
Riteniamo inoltre necessario un impegno da parte degli enti locali – Comune, Regione – per l’avvio di quelle opere, come il prolungamento della Metro B a Casal Monastero e altri interventi , che da tempo immemorabile sono negli elenchi delle opere pubbliche previste e mai realizzate.
Per quanto riguarda il verde urbano, nonostante lo Studio di Fattibilità prometta “Un vero e proprio polmone verde per l’intera città di Roma”, come rilevato dalil Dipartimento Urbanistica viene ridotta la superficie complessiva delle aree a verde rispetto alle previsioni vigenti: “… in merito alla dotazione pari a 77.000 mq di P.P. [il Piano Particolareggiato vigente]la proposta prevede una quota di riduzione di superficie del verde urbano pari a circa 29.000 mq, 54.000 mq restanti…”. Ma soprattutto la superficie verde delle due aree definite “parchi” – il “Parco sportivo” intorno allo Stadio e il “Parco centrale” pubblico – è ricavata dallasomma di tanti “pezzi” staccati.
Il Parco sportivo è ricavato nell’area di sicurezza recintata (aperta quando non ci sono eventi a pagamento) che circonda l’impianto, dove le norme però prescrivono che non ci siano ostacoli visivi, quindi, nonostante i rendering dello Studio, è molto probabile che non ci saranno cespugli e alberate, ma solo qualche aiuola di risulta.
Ma neanche nel Parco centrale si prevede una superficie verde continua, visto che nello Studio di fattibilità sono inseriti, oltre ad alcuni impianti “aperti” ai cittadini – parco giochi, playground, campi da pallacanestro – diversi impianti sportivi – 5 campi da tennis (1565 mq), 5 campi da padel (1200 mq), campi da calcetto a 5 (2772mq) – la cui gestione dovrebbe essere concessa dal Comune a privati, seppure con prezzi calmierati per i residenti meno abbienti – più una piazza per eventi all’aperto di 2000 mq e un suo inspiegabile doppione, un anfiteatro all’aperto di 3500 mq.
Su questi aspetti, lo sottolineiamo ancora una volta, non abbiamo trovato indicazioni né nella Proposta di delibera, né nel parere del Dipartimento Ambiente, in cui non è presente una valutazione del progetto per quanto riguarda le sistemazioni a verde, ma soltanto prescrizioni che si rifanno in generale alla rispondenza del progetto alle norme vigenti in ambito di verde urbano, con la conseguenza che sono completamente assenti anche eventuali condizioni vincolanti per il proponente.
Chiediamo chenelle condizioni della Proposta di deliberazione siano inseriti i seguenti punti:
Il verde pubblico deve avere la stessa ampiezza prevista dal Piano particolareggiato, con una superficie compatta e continua – non ritagliata ai bordi dello Stadio o ricavata da una sommatoria di spazi frammentati – e con una qualità assicurata dalla messa a dimora di un congruo numero di alberature di prima e seconda grandezza. Se, come rilevabile dal masterplan, è impossibile ricavare nel compendio un’unica e continua superficie equivalente al verde pubblico previsto in precedenza, dovrebbe essere quantomeno individuata un’altra area del quadrante interessato che possa permettere il raggiungimento della quota, con i costi e le sistemazioni a carico del proponente.
Le strutture sportive e l’anfiteatro previste dallo Studio di fattibilità del proponente per il Parco centrale pubblico devono essere oggetto di consultazione della cittadinanza del quartiere e del Municipio, con la possibilità di una loro ricollocazione in altri spazi del quartiere a spese del proponente anche in funzione del raggiungimento degli standard del punto precedente.
Fermo restando il punto precedente, dovrà essere esplicitato quali strutture sportive saranno a pagamento e a quali condizioni, con l’obiettivo del massimo uso pubblico e gratuito del Parco centrale.
Inoltre essendo l’infrastuttura sportiva proposta dalla A.S.Roma un’opera a cui l’Assemblea Capitolina conferisce l’interesse pubblico, è un’opera pubblica a tutti gli effetti, – in quanto di proprietà di Roma Capitale, che la concede al concessionario per 90 anni
Chiediamo chenelle condizioni della Proposta di deliberazione sia inserito il seguenti punto:
E’ condizione per l’approvazione della dichiarazione di pubblico interesse il recepimento integrale, nella stesura definitiva dello Schema di Convenzione, del documento congiunto pubblicato nel 2021 da M.E.F., Ragioneria Generale dello Stato ed ANAC denominato ”PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO: AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE UNA PROPOSTA PER IL RILANCIO Guida alle pubbliche amministrazioni per la redazione di un contratto di concessione per la progettazione, costruzione e gestione di opere pubbliche in partenariato pubblico privato”.
Riteniamo infine che Roma capitale debba individuare il ruolo da assegnare in futuro allo Stadio Olimpico: in mancanza della sostenibilità economica attualmente assicurata dall’utilizzo da parte della/e squadra/e calcistica/e, l’impianto, di sicuro valore architettonico, potrebbe subire un lento e costante degrado (cfr. Lo Stadio Flaminio), un declino certo, se sin da subito non se ne prevede una collocazione tale da garantire un impiego non episodico ed economicamente remunerativo.