Mentre infuria la campagna elettorale, in cui il problema dello smaltimento dei rifiuti è diventato il tema più gettonato, dai cittadini come dai candidati, pubblichiamo un post su FB di Estella Marino, Assessore all’Ambiente di Ignazio Marino da luglio 2013 a ottobre 2015, quando tutta la Giunta fu mandata a casa dalle dimissioni di 26 consiglieri, compresi quelli del Partito Democratico, interrompendo un lavoro che stava entrando nel vivo delle riforme. (AMBM)
Parole in libertà sui rifiuti come sempre. Oggi in una iniziativa di campagna elettorale.
di Estella Marino
C’è un ex Sindaco che dice che la colpa è della Regione, e quindi nonostante sia stato Sindaco e abbia siglato lui con Regione e Ministro dell’Ambiente il Patto x Roma, che conteneva una serie di impegni vincolanti per il Comune, in ottemperanza alla normativa in materia, ancora non ha capito le competenze dell’ente di cui è stato Sindaco. (E sì, la Regione avrà anche avuto i suoi ritardi nella pianificazione, ma certo non era compito suo realizzare gli impianti)
Poi c’è un ex capo della protezione civile che dice che quando c’era Malagrotta funzionava tutto, peccato sia rimasto un po’ indietro sulla normativa rifiuti, sul fatto che è vietato buttare la “monnezza” direttamente dal cassonetto alla discarica, come si faceva “ai bei tempi” quando bastava caricare il cassonetto e scaricarlo nella buca ed era tutto sommato un servizio semplice. Ma oggi non si può più fare (nessuno lo può più fare, nemmeno il gestore di Malagrotta), non lo si può fare da po’ di anni (esattamente dal 2013) non si possono più buttare i rifiuti in discarica direttamente dal cassonetto indifferenziato, vanno prima trattati, nei TMB, che sono il vero anello debole, e costituiscono il collo di bottiglia della filiera dell’indifferenziato, ogni volta che si bloccano, i rifiuti rimangono a terra. E nel Patto per Roma (del 2012) si dispone di far funzionare a pieno carico i TMB e di non azzardarsi a sversare rifiuto direttamente nella discarica di Malagrotta, già sotto infrazione esattamente per questo motivo. Questo vincolo inizia ad andare a regime ad aprile 2013, ed è qui che il sistema inizia ad andare in affanno. Anche se oggi riaprisse Malagrotta, i problemi ai TMB ci sarebbero lo stesso, e gli accumuli in strada si avrebbero ugualmente.
Qualcuno degli altri interlocutori invitati ha maggior senso della realtà (in particolare chi ha fatto il presidente di Municipio e sa di cosa parla) e parla degli impianti a servizio della differenziata che mancano e sono da fare, e del servizio di raccolta che l’Ama dovrebbe fare e non è nelle condizioni di fare, del tipo di futuro che si vuole dare all’azienda.
Ora, qui sotto trovate l’elenco degli impianti dove vengono conferiti i rifiuti di Roma x il trattamento, il recupero, il riciclo, la valorizzazione energetica e (solo per una parte residuale) lo smaltimento. Non sono segreti eh, si trovano sulla pagina dell’Anagrafe dei rifiuti di Roma Capitale, istituita durante la nostra consiliatura con una delibera a prima firma Riccardo Magi (https://www.comune.roma.it/web/it/scheda-servizi.page?contentId=INF81210). Quello che vi metto qui è la fotografia del 2019, non ci sono le quantità di rifiuti conferiti ma solo l’elenco degli impianti, alcuni impianti sono stati usati poco o in emergenza, altri costituiscono il normale sistema industriale che accoglie i nostri rifiuti.
Ora ditemi, con un sistema industriale così complesso, come si fa a pensare che “risolve tutto la discarica”, bisogna non capirne proprio nulla….
Ps: ciò non toglie che serve anche, oltre a tutti gli altri impianti (impianti di compostaggio e altri impianti a servizio della differenziata), la discarica di servizio. Ma realizzarla, individuando un luogo adatto, non sarà una cosa semplice.
Pps: quando abbiamo chiuso Malagrotta abbiamo anche aggiudicato per i due anni successivi (prorogabili per un altro biennio) le gare per il trasporto e conferimento a discarica dei rifiuti in uscita dai TMB Ama. I camion partivano regolarmente tutti i giorni verso le discariche che avevano vinto la gara. Quindi non c’è stato nessun problema quando è stata chiusa Malagrotta, i rifiuti che andavano fino al giorno prima li, dal giorno dopo andavano ad altra discarica, con una soluzione temporanea per avere il tempo di progettare soluzioni di medio periodo. Certo poi per i 5 anni successivi nessuno è stato in grado di progettare alcunché.
24 settembre 2021
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