“Torre Spaccata, il progetto di Cinecittà, la tutela archeologica e paesistica, e la riqualificazione ambientale della periferia est di Roma”
Autore : Redazione
di Emilio Giacomi*
L’area di Torre Spaccata ricade nel territorio dell’attuale Municipio 7 di Roma Capitale, e si estende per circa 57 ettari tra Via Palmiro Togliatti ad ovest e via di Torre Spaccata ad est, e tra il quartiere di Torre Spaccata a nord ed il quartiere di Cinecittà est a sud.
All’interno dell’area è presente un patrimonio di beni culturali di notevole importanza, in parte già registrato nella Carta dell’Agro romano (1), in parte scoperto nel corso dei sondaggi archeologici preventivi effettuati nel periodo dal 2000 al 2005 da parte della Sovrintendenza Capitolina (2) (3) con i fondi messi a disposizione della Legge per Roma Capitale 396/1990,, finalizzati a garantire una corretta pianificazione urbanistica dell’area nell’ambito del Sistema Direzionale Orientale (SDO).
Ben 50 ettari dell’intera area sono di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti (4), che ha confermato la volontà di cederne una porzione di 31 ettari a Cinecittà entro ottobre 2022 (5) per la realizzazione di nuovi studi cinematografici. Detta operazione è finanziata con una somma di 300 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, quasi un terzo dell’intera somma di un miliardo di euro che il PNRR destina oggi a Roma Capitale
Poichè l’area a oggi è priva di espliciti vincoli di tutela del patrimonio culturale presente, è necessario che vengano adottati tutti i provvedimenti necessari da parte della Soprintendenza Statale di Roma per garantire la necessaria tutela, finalizzati al riconoscimento dell’interesse culturale e paesistico, in analogia con quanto è stato fatto trenta anni fa sulla adiacente area del futuro Parco archeologico di Centocelle, ricadente nel perimetro del Comprensorio archeologico Ad duas lauros (6).
Il vigente Piano Regolatore Generale di Roma Capitale non garantisce la salvaguardia e la valorizzazione dell’area e del patrimonio culturale in essa presente. Infatti, se da una parte il PRG ne riconosce l’importanza ambientale, individuandola come componente secondaria della Rete Ecologica (7), dall’altra vi individua la previsione di una “centralità urbana” (8) con la possibilità di realizzare edifici su complessivi 18 ettari, disposti indicativamente sui margini settentrionale e meridionale dell’area (9).
Alla luce della prossima cessione dell’area e delle conseguenti trasformazioni urbanistico-edilizie, è necessario che vengano apposti al più presto i necessari vincoli di tutela, in attesa dei quali è opportuno che Roma Capitale valuti con attenzione la situazione, non solo per salvaguardare il patrimonio culturale e paesistico presente, ma anche per garantire l’integrità del necessario collegamento ecologico tra il futuro Parco archeologico di Centocelle ed il fosso del Giardino (o degli Incastri) (10).
Una futura destinazione urbanistica dell’area a parco pubblico, conseguente anche all’apposizione dei necessari e non più rinviabili vincoli di tutela, permetterebbe di perseguire l’obiettivo non solo di garantire la salvaguardia del patrimonio culturale e paesistico presente, ma anche di contenere il consumo di suolo e di limitarne l’impermeabilizzazione con le relative conseguenze sul clima urbano, dando così un concreto contributo alla necessaria riqualificazione ambientale della periferia orientale di Roma Capitale, obiettivo questo già contenuto nella Legge per Roma Capitale 396/1990 ma mai purtroppo conseguito fino ad oggi.
I nuovi studi cinematografici di Cinecittà potrebbero invece trovare opportuna collocazione in una delle tante aree dismesse nel settore urbanistico della periferia est di Roma, senza dover procedere ad ulteriore consumo di suolo.
Emilio Giacomi
(*) Emilio Giacomi è socio di Carteinregola e di Italia Nostra Roma
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
ELENCO DEI BENI CULTURALI PRESENTI NELL’AREA DEL PRATONE DI TORRESPACCATA Di seguito vengono elencati i beni culturali presenti nell’area del pratone di Torrespaccata, indicando la loro classificazione all’interno del testo “Torre Spaccata. Roma S.D.O. Le indagini archeologiche” edito da Rubbettino. Fra le parentesi viene inoltre indicata la numerazione dei singoli beni già presenti nella Carta dell’Agro, Foglio 25 Nord, approvata dal Comune di Roma nel 1988.
71, fossato 220, villa romana di Via Lizzani (80 nel Foglio 25 Nord della Carta dell’Agro) 221, villa romana di Via Sommariva (96 nel Foglio 25 Nord della Carta dell’Agro) 218, villa romana (109 nel Foglio 25 Nord della Carta dell’Agro) 225, struttura ipogeica (104 nel Foglio 25 Nord della Carta dell’Agro) 226, villa romana 243, rinvenimento preistorico di superficie, neolitico (104 nel Foglio 25 Nord della Carta dell’Agro) 227, fossati 228, struttura a secco 229, struttura protostorica (111 nel Foglio 25 Nord della Carta dell’Agro) 230, struttura a secco di età medievale 231, sito preistorico neo-eneolitico 239, rinvenimento preistorico di superficie, età del ferro (124 e 132 nel Foglio 25 Nord della Carta dell’Agro) 219, villa del casale di Torre Spaccata (122 nel Foglio 25 Nord della Carta dell’Agro) 331, impianto di coltivazione a trincea 332, impianto di coltivazione a trincea 335, reperto ceramico 337, struttura muraria connessa alla Villa di Via Sommariva 338, impianto di coltivazione a trincea 345, impianto di coltivazione a trincea 346, pozzo 354, struttura all’interno del fossato 71 356, tomba a fossa 358, cunicolo 360, necropoli della villa romana 226 361, cunicolo 362, pozzetto 363, Impianto di coltivazione a trincea 364, cisterna 366, tomba a inumazione 367, struttura a secco Nell’area in questione è altresì presente il Casale di Torre Spaccata, registrato al n. 121 del Foglio 25 Nord della Carta dell’Agro.
Intesa preliminare tra Cinecittà e Cassa Depositi e Prestiti per l’espansione degli storici Studios
L’area di proprietà di CDP verrà acquisita da Cinecittà al fine di ampliare gli Studi cinematografici con nuovi Teatri di posa e spazi all’aperto, con attenzione all’attrattività e alla sostenibilità
Roma, 30 dicembre 2021 – Un’area di 31 ettari di superficie situati in prossimità di Cinecittà per rendere gli Studios più grandi, attrezzati e competitivi con le maggiori realtà europee. Questo l’obiettivo dell’accordo preliminare per l’acquisizione, da parte di Cinecittà, di una porzione dell’area di proprietà del Gruppo CDP adiacente agli storici Studios di via Tuscolana a Roma.
L’intesa firmata da Nicola Maccanico, Amministratore Delegato di Cinecittà, con il Gruppo CDP, prevede che al momento del closing la proprietà dello spazio venga trasferita da CDP Immobiliare (società interamente controllata da CDP) a Cinecittà.
Per CDP l’operazione si inserisce nell’attività di valorizzazione di ex immobili pubblici in base a principi di trasparenza e massimizzazione del valore, come previsto nell’ultimo Piano Strategico di Gruppo.
Il piano di riqualificazione di Cinecittà prevede la realizzazione di nuovi grandi teatri di posa e di un ampio complesso articolato in numerosi spazi e servizi, tra cui oltre 15 ettari di backlot, ossia una vasta area all’aperto per effettuare le riprese in esterno che permette di colmare un gap con i competitor continentali e dotare gli Studios di una capacità ambientale unica, considerando anche il fattore climatico favorevole del nostro Paese.
Le opere di ampliamento e innovazione che verranno realizzate una volta finalizzato l’accordo con CDP, vanno ad aggiungersi agli interventi già pianificati dal Piano Industriale Cinecittà 2022-2026 che prevedono la realizzazione di nuovi teatri, set per la Virtual Reality e la Virtual Production e il più grande Ledwall d’Europa, grazie ai quali verrà incrementata in modo significativo la produttività dei set cinematografici.
Fattore fondamentale per rilanciare gli Studios e renderli più accoglienti per le grandi produzioni – dai film delle major alle serie tv dei top player – è infatti la disponibilità di teatri di posa più ampi e dotati di strumenti tecnologici avanzati. In quest’ottica, l’operazione supplementare di acquisizione dei terreni di CDP si pone come fattore funzionale e strategico per portare il brand Cinecittà, uno dei più noti marchi italiani nel mondo, a una capacità attrattiva globale mettendo al centro della strategia industriale dei prossimi anni la sostenibilità ambientale e l’inclusività, la formazione di nuove professionalità e il rafforzamento delle ricadute economiche e di immagine per tutto il settore dell’industria cinematografica.
Il preaccordo tra CDP e Cinecittà annunciato oggi arriva ad appena sei mesi dall’approvazione del Recovery Plan italiano, presentato proprio negli Studi di Cinecittà dal Presidente del Consiglio Mario Draghi alla Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, e dall’avviamento del Piano Industriale Cinecittà 2022-2026.
La finalizzazione del contratto tra CDP e Cinecittà è prevista entro il mese di ottobre 2022.