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Torri dell’EUR: Carteinregola chiede chiarezza e decisioni rapide

Le Torri di Ligini, ex Ministero delle Finanze Foto AMBM

Le Torri di Ligini, ex Ministero delle Finanze Foto AMBM

AGGIORNAMENTO 6 OTTOBRE: TORRI DELL’EUR: PER LA SECONDA VOLTA ANNULLATA LA COMMISSIONE URBANISTICA che avrebbe dovuto svolgersi venerdì 7 ottobre con l’audizione dell’Assessore Berdini e degli Uffici competenti (non presenti alla commissione Trasparenza che si è svolta martedì 4 ottobre, senza che venisse data risposta alle molte domande dei cittadini da parte di chi ha deciso di revocare il PDC). La Commissione era già stata rinviata dopo una prima convocazione pe ril 23 settembre (In calce il comunicato delle opposizioni)

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Pubblichiamo il testo consegnato oggi da Carteinregola  alla Commissione Controllo Garanzia e Trasparenza che all’ordine del giorno aveva “problematiche inerenti Torri EUR”, che sarà inviato anche a Sindaca Raggi, Assessore all’Urbanistica Berdini, al Presidente del Municipio Dario D’Innocenti, ai consiglieri capitolini  e municipali. Intanto proprio oggi il Messaggero pubblica un trafiletto intitolato “Telecom dà l’addio alle Torri Eur: il quartier generale sorgerà altrove” in cui si riferisce  che il CDA di venerdì scorso avrebbe ratificato  la proposta dell’AD Cattaneo di esercitare il diritto di vendere il 50% di Alfiere, la società proprietaria delle Torri, a CDP immobiliare, che ha il restante 50% o  a un soggetto terzo da esso indicato”. E non è una bella notizia per la città.

Carteinregola è un laboratorio di cittadini attivi – da qualche mese  anche associazione  – che da 4 anni si occupa di trasparenza, trasformazioni urbane, ambiente e mobilità, battendosi per il rispetto delle regole e per la prevalenza dell’interesse pubblico.

Avevamo salutato con soddisfazione l’iniziativa della precedente amministrazione di restituire all’EUR e alla città le Torri di Ligini, lasciate nel degrado da anni, nel cuore di uno dei quartieri più prestigiosi di Roma.     Soprattutto avevamo considerato un segnale di cambiamento e di riscatto la scelta di restituire le Torri alla loro naturale destinazione di  uffici, archiviando il progetto, già  interrotto,  che ne prevedeva l’abbattimento e la ricostruzione con ulteriori cubature e una  destinazione residenziale. Una scelta resa possibile da un accordo con TIM, che preservava la vocazione direzionale  delle Torri – ancora più giustificata dalla costruzione, proprio accanto, del nuovo Centro congressi e di un albergo di lusso come la “Lama”- e soprattutto il loro assetto architettonico, simmetrico agli edifici che si affacciano sul laghetto dall’altro lato, che insieme alle Torri costituiscono le  porte del quartiere.

Da mesi invece assistiamo con il fiato sospeso a una  sempre più marcata  incertezza  sul prosieguo del progetto, cominciata con il cambio di vertice della TIM,  che ha avuto il suo epilogo nel luglio scorso con il ritiro del Permesso di Costruire da parte  degli uffici comunali, già rilasciato dall’amministrazione del commissario Tronca nel dicembre del 2015.

Da allora continuano ad apparire sulla stampa frammenti di notizie su indagini giudiziarie, memorie di Giunta, nonchè dichiarazioni dell’attuale Assessore molto sintetiche e dai contorni sfumati che si aprono a qualunque scenario.

Tutto sembra ruotare intorno ad un contributo di  25  milioni che i privati dovrebbero  – o avrebbero dovuto – versare al Comune. Ma la vicenda ha molte ombre e aspetti non chiariti.

Ci rivolgiamo alla Commissione Trasparenza, così come  ci rivolgeremo anche alla Sindaca Raggi e all’Assessore Berdini, per chiedere innanzitutto che il tema non sia trattato nelle stanze di commissioni e assessorati, ma allargato ai cittadini interessati – quelli che  hanno combattuto per la salvezza delle Torri e per la loro riqualificazione da molto tempo – e a tutta la città, pubblicando sul sito del Comune e del Dipartimento tutti i documenti, a cominciare dalla Memoria di Giunta approvata qualche giorno fa, di cui non è possibile conoscere il contenuto. Ma soprattutto chiediamo   che si affronti il problema cercando una soluzione – rapida – di pubblico interesse, cominciando con  il distinguere  tre aspetti che troppo spesso si accavallano  creando molta confusione.

UN PROBLEMA  URBANISTICO E/O AMMINISTRATIVO ?

Nella vicenda si confrontano e si confondono due distinti progetti:

Un primo “Progetto di demolizione delle Torri di Viale Europa n. 242 e di costruzione di un complesso edilizio per residenze, uffici e commercio”, oggetto di due deliberazioni, nel 2008 e nel 2010, che prevedeva un contributo straordinario pari a 24 Milioni di Euro.

Un secondo di Restauro e risanamento conservativo per il quale ai sensi del vigente PRG non è dovuto nessun contributo straordinario, poi comunque offerto dalla stessa società per 1 Milione di euro.

Quindi, l’unico dato certo ci sembra quello che – al contrario di quanto riportato da alcune testate romane – nessun contributo straordinario sia dovuto dai privati al Comune, dato che è previsto solo in caso di cambiamento di destinazione urbanistica e di aumento di cubature, giustificato dalla  lievitazione dei profitti. Ma nel progetto delle Torri TIM non c’è nessun cambio di destinazione rispetto a quella originaria, né alcun aumento di cubature. Si tratta esclusivamente di un restauro conservativo per restituire la funzionalità agli edifici smantellati.

Chiediamo quindi:

–          La proprietà deve conferire ulteriori fondi al Comune per procedere al restauro delle Torri ?

–          Se sì,  in base a quale normativa o strumento urbanistico vigente  sarebbe dovuto, quanto sarebbe  l’ammontare della cifra e come sarebbe  stata calcolata ?

–          Quali sono le motivazioni per cui è stato revocato  il Permesso di Costruire?

–          Quali azioni saranno intraprese – dalla politica, dall’amministrazione? –  per far ripartire al più presto l’iter burocratico ?

QUALE DECISIONE PER L’INTERESSE PUBBLICO?

E’ stata più volte sollevata, sempre dagli stessi giornali e commentatori, la questione del “mancato guadagno” per il Comune, cioè il contributo milionario “perduto” per  aver perseguito un ritorno delle Torri all’uso di uffici senza lievitazioni edilizie, anziché promuovere speculazioni che avrebbero portato maggiori introiti nelle casse comunali. E questo sembrerebbe il motivo indicato in alcuni passaggi della  Determina Dirigenziale di revoca del Permesso di costruire di cui siamo venuti a conoscenza.

Rifiutiamo fermamente la filosofia sottesa a tali ragionamenti, dato che l’amministrazione è chiamata a contemperare l’interesse pubblico non solo sotto il profilo economico ma valutando profili altrettanto o ben più importanti quali: il benessere dei cittadini, lo sviluppo economico a lungo termine, la sostenibilità ambientale, la tutela del patrimonio storico e architettonico.

In poche parole, un’amministrazione che si impegni seriamente  per la città – di cui fanno parte anche le generazioni future –  deve valutare i vantaggi e gli svantaggi di una decisione non in termini  meramente utilitaristici e momentanei, ma con lo sguardo che spazia dal quartiere alla città, dal presente al futuro e soprattutto dagli interessi economici alla qualità della vita delle persone.

IN QUALE DIREZIONE STIAMO ANDANDO?

Ora è necessario fare chiarezza sugli scenari che si apriranno – forse si sono già aperti –  nel caso del  prolungarsi di tale situazione di incertezza.

Per quanto tempo ancora dovremo sopportare quell’”orrore”, come lo ha definito l’Assessore Berdini ?

Orrore dovuto al perdurare della revoca del Permesso di costruire, che potrebbe ulteriormente prolungarsi nel tempo se  fossero  rimessi in discussione gli accordi presi da Comune e Alfiere/Cassa Depositi e Prestiti/TIM.

Perché vorremmo che fosse allontanato ogni dubbio che gli  ostacoli burocratici possano diventare un motivo che permette al privato di non rispettare gli accordi presi e di  rinunciare al restauro delle Torri senza incorrere nelle eventuali penali previste.

Sarebbe davvero una beffa per i cittadini romani che dopo aver festeggiato l’imminente ripristino delle Torri – il restauro avrebbe dovuto concludersi nel 2016! – vedessero prorogarsi a chissà quando l’attuale Beirut dell’EUR,  senza che il privato debba pagare neanche un euro per essere venuto meno agli accordi presi.

A ogni amministrazione precedente abbiamo chiesto – spesso inutilmente – trasparenza e soprattutto chiarezza nelle scelte. A questa amministrazione, che è stata eletta perché ha promesso cambiamento, trasparenza e partecipazione dei cittadini, chiediamo di pubblicare tutti i documenti e di garantire la tempestività delle decisioni, soprattutto quando il dilatarsi delle procedure  rischia  di premiare interessi  che poco hanno a che fare con quello pubblico.

Alle opposizioni chiediamo di svolgere il loro naturale compito di stimolo e controllo,  per raggiungere velocemente un obiettivo che è davvero  di tutti.

4 ottobre 2016

> Vai alla scheda a cura di Cristina Lattanzi del Comitato Salute Ambiente EUR con la cronologia e i materiali)

scarica il protocollo Comune MEf 169a Proposta (Dec. G.C. del 30 luglio 2003 n. 148) Attuazione del Piano “Campidoglio Due, la città della politica e dell’Amministrazione locale”. 2016-ix-9-dcc-106-del-21-06-2004-protocolllo-mef

COMUNICATO 6 OTTOBRE

(DIRE) Roma, 6 ott. – “Nuovo triste capitolo per la vicenda delle Torri dell”Eur. Come noto il 29 luglio scorso l”amministrazione comunale revocava attraverso una determinazione dirigenziale il permesso ad eseguire i lavori (peraltro gia” iniziati) di restauro conservativo delle Torri dell”Eur (rilasciato a dicembre 2015). Il provvedimento di revoca ha suscitato da subito molti dubbi riguardo la fondatezza delle motivazioni che giustificavano un”azione di autotutela anche in relazione alla possibilita” di Telecom di recedere dall”operazione entro il 30 settembre senza il pagamento di alcuna penale”. Cosi” in una nota congiunta i consiglieri di opposizione membri della commissione capitolina Urbanistica, Giulio Pelonzi (Pd), Andrea De Priamo (Fdi), Alessandro Onorato (Lista Marchini), Ignazio Cozzoli Poli (Gruppo misto). “I consiglieri capitolini hanno avuto notizia del suddetto provvedimento solo a mezzo stampa e per questo era stata convocata per il 23 settembre una prima commissione Urbanistica che richiedeva la presenza dell”assessore e degli uffici competenti, cosi” da permettere loro di spiegare le motivazioni che avevano portato a tale provvedimento- proseguono gli sponenti dell”opposizione- Purtroppo la commissione non ha avuto luogo a causa della indisponibilita” dell”assessore e degli uffici, costringendo i consiglieri di opposizione presenti in commissione a richiedere una nuova convocazione urgente appellandosi all”ex articolo 90 (obbligatorieta” di convocazione entro 7 giorni) a seguito della quale veniva riconvocata per il giorno 7 ottobre una nuova commissione. Contestualmente a questi rinvii il giorno 4 ottobre si e” svolta una commissione trasparenza con lo stesso oggetto nella quale erano stati nuovamente convocati assessore ed uffici competenti ma che aveva registrato una nuova defezioni dei protagonisti”.(SEGUE) (Mgn/ Dire) 14:07 06-10-1

(DIRE) Roma, 6 ott. – “Oggi, a 24 ore dalla nuova convocazione della commissione- prosegue la nota- apprendiamo che sempre a causa della indisponibilita” dell”assessore la commissione non avra” per oggetto la vicenda delle Torri dell”Eur bensi” vertera” sugli arenili di Ostia. Tutto cio” non solo non aiuta a fare chiarezza su una vicenda nella quale le tempistiche delle scelte della Giunta possono o meno determinare un danno per le casse comunali e per i cittadini, ma getta ulteriori ombre sulla regolarita” degli atti e delle scelte amministrative. Stiamo valutando l”opportunita” di richiedere un Consiglio straordinario per fare finalmente luce su questa vicenda”. (Mgn/ Dire) 14:07 06-10-16 NNNN

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