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Standard urbanistici

Gli standards urbanistici sono una conquista “sociale” della fine degli anni ’60: si può costruire solo se si garantiscono fognature, parcheggi, verde, scuole, collegamenti al trasporto pubblico, secondo delle percentuali minime. Un obbligo a tutela della  qualità della vita di residenti e/o dei futuri abitanti. Un diritto troppo spesso dimenticato, dai privati che dovrebbero garantire la realizzazione degli standards previsti, dall’Amministrazione che dovrebbe vigilare e controllare sull’attuazione e sul rispetto dei contratti. Un diritto che purtroppo spesso si trasforma in soldi al posto dei servizi previsti. 

Standard urbanistici D.M. 1444 del 1968

Decreto sugli Standard: Limiti inderogabilli di densità edilizia, di altezza, di distanza tra i fabbricati e i rapporti massimi tra spazi destinati agli insediamenti residenziali produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al verde pubblico o a parcheggi da osservare ai fini della formazione dei nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli esistenti, ai sensi dell’art.17 della legge 6 agosto 1967 n°765.

Con questo decreto vengono fissati i valori dei limiti introdotti dalla Legge Ponte per quanto riguarda gli indici e gli standard urbanistici; vengono altresì definite le zone territoriali omogenee in cui si applicano tali limiti.

Per abitante 18 mq:

  • 4,50 mq destinati all’istruzione
  • 2,00 mq destinati alle attrezzature di interesse comune
  • 9,00 mq destinati agli spazi pubblici attrezzati
  • 2,50 mq destinati a parcheggi

Il Nuovo Piano Regolatore approvato nel 2008 innalza lo standard locale a 22 mq/ab.

scarica la legge 1444/1968D.M. 1444 del 1968