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Villa dei Gordiani: il Municipio vuole conservare delle strutture abusive a pochi metri da reperti archeologici

Nel V Municipio, sulla Prenestina, si trova Villa dei Gordiani, un’area verde dove insistono varie evidenze archeologiche, che fa parte di un comprensorio più vasto,  “Ad duas lauros”,  che si estende verso la Casilina (1). Un parco dove dagli anni ’70 in poi sono nate varie strutture spontanee destinate al gioco delle bocce o altre attività sportive, che insieme a tanti analoghi manufatti in altre zone della Capitale sono stati acquisiti dal Comune nel 1998, e che da allora, senza alcun accertamento sulla loro legittimità, sono stati dati in concessione ai cittadini che gestivano le attività  sportive. Tra questi il “Circolo Roma” di Viale Partenope 51, un compendio che occupa suolo pubblico per un’estensione di circa 1200 mq, ed è composto da vari manufatti, compresi  due campi da bocce coperti (2), a meno di 50 metri dalle rovine romane, in un’area sottoposta a vari vincoli archeologici e paesaggistici e che secondo il Piano regolatore è  Zona “N” destinata a  Verde e Servizi.

L’attuale Consiglio Municipale, al contrario delle precedenti amministrazioni, ha affrontato l’annosa situazione, facendo abbattere dei manufatti abusivi usati come spogliatoi al servizio di un campo di calcio (3), e prevedendo  di abbattere le strutture abusive di altri due circoli nella stessa area, il circolo “Partenope” di Via Prenestina e “Villa dei Gordiani” in via Dignano d’Istria.

Foto ambm

Tuttavia per il circolo “Roma” , che è anche quello più esteso e impattante, anziché deliberarne  la demolizione, la maggioranza pentastellata ha approvato prima una mozione e poi una delibera con l’intento di mantenere il manufatto per trasformarlo in un Centro di Educazione Ambientale (CEA), sotto la gestione diretta del Municipio (4). Obiettivo senz’altro virtuoso, ma che confligge completamente con la tutela dell’area archeologica, col valore paesaggistico e anche con le stelle dello stop al consumo di suolo e della difesa dell’ambiente che sventolano sul logo del MoVimento.

foto ambm

Inoltre, poichè le coperture in amianto dei capannoni, già incapsulate in passato, presentano cedimenti, il Municipio ha disposto (5), non la messa in sicurezza o la rimozione, ma il ripristino della copertura, con una spesa totale di 120.000 euro circa per un intervento su manufatti che con buona probabilità dovranno essere in seguito abbattuti.

Carteinregola insieme a Italia Nostra Roma, Ecomuseo Casilino e Osservatorio Casilino, a partire dal settembre scorso, ha scritto varie lettere al Comune e al Municipio, e anche alle Soprintendenze, per sollecitare la demolizioni dei manufatti (6), evidenziando, anche attraverso la documentazione fornita dalle Soprintendenze, tutte le criticità del progetto municipale. In particolare:

  • I manufatti abusivi del circolo Roma sono stati sanati? (7) Ci risulta che i capannoni fossero già stati oggetto nel 2004 di una Determina Dirigenziale di abbattimento mai eseguita, e, da quanto comunicatoci dalla Soprintendenza, la stessa non ha mai avuto alcun riscontro della conclusione dell’iter di eventuali sanatorie; tra l’altro la domanda di condono a suo tempo avanzata riguardava solo circa la metà del compendio, 368,47 mq. di superficie utile, su un totale di complessivi mq. 679,05. In ogni caso, come ci ha scritto la Soprintendenza (8), gli immobili sono “oggetto di istanze in concessione in sanatoria non concluse perché prive delle valutazioni delle opere in ordine alle esigenze di tutela, di competenza di questo Ufficio, indispensabili ai fini del perfezionamento dei procedimenti” e  che “questo Ufficio ha quindi sempre constatato l’impossibilità di autorizzare interventi relativi ai suddetti immobili e, pertanto, ogni attività di riqualificazione di complessi di proprietà comunale, utilizzati per attività a carattere sociale, poiché mai chiarite sono state la situazione concessoria delle opere abusive in oggetto acquisite al patrimonio comunale e la loro eventuale compatibilità con i rilevanti interessi storico, archeologico, ambientale e paesaggistico dell’area”.
  • I manufatti abusivi del circolo Roma possono essere mantenuti in seguito alla dichiarazione di interesse pubblico da parte del Municipio ? L’area di Villa Gordiani, compresa la porzione su cui insiste il Circolo Bocciofilo Roma, è sottoposta sia al vincolo culturale opelegis sia al vincolo paesistico come “zona di interesse archeologico” ricadente nel perimetro del Comprensorio archeologico “Adduas lauros” tutelato con D.M. 24.10.1995. Quindi anche se il Consiglio del Municipio intende mantenere i manufatti abusivi tramite il riconoscimento dell'”esistenza di prevalenti interessi pubblici ” – la realizzazione del CEA –, come del resto esplicitato anche nella citata Delibera municipale (9) tale prospettiva è percorribile “…sempre che l’opera non contrasti con rilevanti interessi urbanistici, ambientali o di rispetto dell’assetto idrogeologico”, cioè solo se gli abusi sono stati realizzati in aree edificabili o comunque prive di controindicazioni normative. E tale possibilità è comunque subordinata al parere della Soprintendenza, che, come abbiamo già visto, sembrerebbe escludere a priori il mantenimento dei manufatti abusivi in area tutelata.
  • In che cosa consiste il progetto del Municipio? Si vorrebbero utilizzare le cubature di tutti i manufatti? Recuperare i capannoni di lamiera così come sono o demolirli e ricostruirli con materiali perpetui ?

A queste domande/obiezioni, i destinatari istituzionali di Comune e Municipio, al contrario della Soprintendenza (e della Sovrintendenza capitolina), in questi mesi non ci hanno mai risposto. A quanto appreso nel corso di una Commissione municipale congiunta ambiente/lavori pubblici del 17 dicembre (10), che aveva all’ordine del giorno un altro circolo bocciofilo, i lavori per la sostituzione delle coperture del Circolo Roma erano programmati per l’inizio del 2021 (11). Nel corso della stessa Commissione, abbiamo chiesto esplicitamente che venisse convocata un’altra Commissione congiunta con all’ODG il Circolo bocciofilo Roma, prima dell’inizio dei lavori sulle coperture, per approfondire i tanti aspetti che a oggi risultano ignoti ai cittadini. A distanza di un mese non abbiamo avuto alcuna notizia dalla Commissione, nè abbiamo avuto mai risposte alle lettere inviate al Municipio.

Ci saremmo aspettati maggiore trasparenza e anche una maggiore condivisione delle scelte con i cittadini e con quelle realtà civiche che da anni si i pegnano sul territorio. Ma soprattutto riteniamo che non possa esistere “interesse pubblico prevalente” che possa giustificare l’aggiramento di vincoli posti a tutela del patrimonio culturale e paesistico collettivo e invitiamo ancora una volta tutte le istituzioni coinvolte ad attivarsi per restituire la bellezza che merita anche questo angolo di città.

Siamo certi che il Municipio troverà altri manufatti abbandonati o altri locali inutilizzati su cui indirizzare le risorse per portare avanti il bel progetto civico del Centro di Educazione Ambientale.

Anna Maria Bianchi Missaglia

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

vedi Le Giunte (municipali) passano, gli abusi restano (anche con le migliori intenzioni) 20 gennaio 2021

20 gennaio 2021

Vai a Circolo bocciofilo Villa Gordiani, cronologia e materiali (in costruzione)

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NOTE

(1) Vedi da Wikipedia Villa dei Gordiani

(2) La maggiore cubatura dei manufatti del Circolo bocciofilo Roma è costituita da 2 campi da bocce regolamentari con copertura in amianto e tamponature laterali in lamiera

(3) Vedi Roma Today 11 giugno 2019 Boccuzzi: “Lavori decisi da molto tempo”. Il comitato: “Stop alla demolizione, riqualifichiamo”“ https://www.romatoday.it/zone/pigneto/prenestino/campo-villa-gordiani-demolizione.html

(4) Il Consiglio del V Municipio il 7 Febbraio 2020,  ha approvato la  Delibera Adozione dei provvedimenti di cui all’articolo 31, comma 5 del D.P.R. n. 380 del 2001 e s.m.i.: dichiarazione dell’esistenza di prevalenti interessi pubblici alla conservazione ed al riutilizzo dell’immobile ex Bocciofila “Roma”, sito in viale Partenope 51 Roma ad uso centro ricreativo-culturale e sede del Centro di Educazione Ambientale (C.E.A.). nella quale si dichiara  “il prevalente interesse pubblico alla conservazione degli interventi abusivamente eseguiti nell’immobile in argomento –   e l’insussistenza di rilevanti interessi urbanistici con essi contrastanti”. scarica

(5) il  Consiglio del Municipio,  con una mozione del 24 marzo 2017, ha richiesto  l’accertamento della  “pericolosità dell’amianto [della copertura dei manufatti] e il cedimento dell’incapsulamento” e che “si agisca provvedendo a opportuna rimozione e sostituzione” dei pannelli; gli uffici municipali hanno inoltrato la relativa domanda alla Soprintendenza che, con nota del 28/2/2020,  ha  autorizzato la sostituzione, “esclusivamente considerati i rischi per la salute pubblica e la messa in sicurezza degli ambienti inerenti alle attuali coperture in amianto dell’immobile in viale Partenope 51” e “mantenendo inalterate tutte le quote di imposta e colmo attualmente presenti” specificando che “ovviamente  in nessun modo tale autorizzazione deve essere intesa come relativa alla legittimità dell’intero fabbricato”. In seguito sono stati avviati i bandi e nel corso di una commissione municipale del 17 dicembre scorso abbiamo appreso che i lavori sarebbero iniziati a gennaio

(6) La nostra richiesta era di destinare l’investimento dei 120 mila euro ca per la sostituzione dei pannelli di amianto alla demolizione degli abusi stessi, o al più, di limitare la spesa alla sola messa in sicurezza dei pannelli con tecniche di incapsulamento, che ci risultano prodromiche alla rimozione dei pannelli e all’abbattimento del manufatto

(7) nella ricostruzione della citata  Delibera del Municipio del febbraio 2020 per la dichiarazione dell’interesse pubblico del complesso,  si dichiara che:

  • la  consistenza edilizia dei manufatti comprende  complessivi mq. 679,05 di superficie coperta; che una parte  realizzata negli anni 1972-3, è stata oggetto di condono edilizio – ma dal contesto e dal seguito dello stesso documento sembrerebbe intendersi  che sia stata oggetto di domanda di condono edilizio –  nel 1986 ed acquisita al patrimonio comunale nel 1998, opere eseguite in assenza di Permesso di Costruire –  interventi abusivi su suolo di proprietà di Ente Pubblico; e che la parte oggetto del condono sarebbe di 368,47 mq. di superficie utile,
  •  alla data del 21/1/1986 esisteva un ulteriore manufatto abusivo per il quale non era stato possibile avanzare domanda di condono in quanto realizzato nel 1984, successivamente al termine della sanatoria edilizia. Ulteriore manufatto costituito da ulteriore copertura dei campi di bocce per altri mq. 277,68 di superficie lorda (in  seguito sarebbero stati fatti ulteriori interventi  abusivi nei tamponamenti perimetrali oggetto di verbale nel 2004).

(8) Dalla documentazione inviata dalla Soprintendenza (scarica

Il Circolo Roma è un “immobile oggetto di istanze di sanatoria non concluse perché prive delle valutazioni delle opere in ordine alle esigenze di tutela, di competenza di questo Ufficio[la scrivente Soprintendenza], indispensabili ai fini del perfezionamento dei procedimenti ex lege 47/85 art.32 (anche per opere realizzate in epoca anteriore all’apposizione del vincolo, come ribadito dalla sentenza del Consiglio di Stato 20/99 in adunanza plenaria)

In  due  occasioni, nel 2004 codesta Soprintendenza  ha richiesto “agli organi comunali competenti”  “la verifica della legittimità del titolo concessorio delle preesistenze” non ottenendo alcun riscontro, se non un rimando a una Delibera di Giunta  che “contiene semplicemente un elenco catastale non storicizzato, non sono stati forniti riscontri”; 

Anche in merito ad alcuni lavori abusivi, il Comando del Gruppo VI non ha fornito negli anni chiarimenti circa la legittimità dell’immobile dichiarato oggetto di istanza di concessione in sanatoria non conclusa, acquisito al patrimonio comunale con Del. di C.C. n°144/98 e concesso in gestione temporanea con D.D. del Municipio non ulteriormente dettagliata nei termini procedimentali

(9) dalla DELIBERAN.4. 7 feb 2020

(…)

– l’azione amministrativa di repressione degli abusi edilizi ha carattere obbligatorio e vincolato, e ”non ammette deroghe neppure nell’ipotesi in cui l’ingiunzione di demolizione intervenga a distanza di tempo dalla realizzazione dell’abuso, il titolare attuale non sia responsabile dell’abuso e il trasferimento del bene non denoti intenti elusivi dell’onere di ripristino” ( così, Cons. Stato, Ad. Pl. 17.10.2017, n.9);

– tuttavia, che la regola della demolizione, fermi restando i casi di impossibilità tecnica alla sua esecuzione per i quali sono previste sanzioni pecuniarie sostitutive, ammette una deroga; lo stesso comma 5 dell’art. 31 del D.P.R. n. 380 del 2001, in via eccezionale, prevede, infatti, la possibilità di conservare l’opera quando, “con deliberazione consiliare si dichiari l’esistenza di prevalenti interessi pubblici e sempre che l’opera non contrasti con rilevanti interessi urbanistici, ambientali o di rispetto dell’assetto idrogeologico”;

(10) Vedi il video della Commissione congiunta ambiente e lavori pubblici del V Municipio del 17 12 2020

https://youtube.com/watch?v=V5RuzYM_nh8

(11) nel corso della citata Commissione, la Presidente del Consiglio Municipale ha risposto alle nostren obiezioni parlando di “coperture temporanee”, ma nelle determine per l’affidamento dei lavori pubblicate sul sito istituzionale è indicato Lavori di manutenzione straordinaria, bonifica e smaltimento copertura in amianto e ripristino copertura circolo Bocciofilo “Partenope” – Viale Partenope n. 51. 8338201523 CUP: J89G19001450004

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