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Virginia Raggi si è autocandidata al bis come Sindaca – la votazione su Rousseau cambia le regole

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aggiornamenti 14 agosto 2020 (dal blog delle stelle) Alla consultazione sulla piattaforma  Rousseau partecipano  alle due votazioni un totale di 48 975 aventi diritto, che esprimono complessivamente 97 685 preferenze.L’esito della votazione certificata dal Notaio che ne ha garantito la regolarità: QUESITO 1 Sei d’accordo a impegnare il Capo Politico ed il Comitato di Garanzia a modificare il cosiddetto mandato zero, escludendo dal conteggio del limite dei 2 mandati elettivi, un mandato da consigliere comunale, municipale e/o Presidente di Municipio?  SÌ – 39 235 voti (80,1 %) NO – 9 740 voti (19,9 %)

QUESITO 2 Sei d’accordo con la proposta del Capo Politico di valutare, sentito il Comitato di Garanzia, la possibilità di alleanze per le elezioni amministrative, oltre che con liste civiche, anche con i partiti tradizionali? SÌ – 29 196 voti (59,9 %) NO – 19 514 voti (40,1 %)

 

Dalle ore 12 di giovedì 13 agosto 2020 alle ore 12 di venerdì 14 agosto 2020 sulla Piattaforma Rousseau gli iscritti M5S dovranno esprimersi sulla proposta di “stabilire che un mandato da consigliere comunale deve intendersi come escluso dal computo dei due mandati”, con una tempistica che sembra cucita su misura per la Sindaca di Roma, che qualche giorno fa aveva esternato la sua volontà di ricandidarsi alla guida della Capitale. Ma già si sono levate obiezioni anche all’interno della maggioranza pentastellata capitolina…

La sindaca Raggi si è candidata per il bis (1):  da tempo l’ipotesi era nell’aria, dopo il sostegno incassato dai big del M5S, dal capo politico Vito Crimi, all’ex leader Di Maio, all’outsider Di Battista, fino a Beppe Grillo, anche se la sua ricandidatura non era compatibile con il limite dei due mandati, ancora vigente per Statuto, Regolamento e Codice etico del M5S (2). Un imperativo categorico che è sempre stato uno dei capisaldi del MoVimento e che solo fino a poco tempo fa (vedi articolo di Beppe Grillo del 2017 in calce) era una bestemmia mettere in dubbio. Invece la Sindaca ha deciso di bruciare le tappe e lanciarsi nel terzo mandato ancora prima del cambiamento regolamentare necessario, e  oggi 13 agosto gli iscritti pentastellati sono chiamati ad esprimersi con una votazione sulla piattaforma Rousseau su due modifiche, di cui la prima riguarda   “la proposta di stabilire che un mandato da consigliere comunale deve intendersi come escluso dal computo dei due mandati, in qualunque momento esso sia svolto(3). Una tempistica che sembra cucita su misura per la Sindaca di Roma, che, in caso di vittoria del sì,  vedrerebbe cancellato il primo mandato da consigliere comunale durante la consigliatura Marino (la seconda modifica riguarda “la possibilità di alleanze per le elezioni amministrative, oltre che con liste civiche, anche con i partiti tradizionali”) e potrebbe quindi riproporsi alla guida della Capitale con il marchio M5S.

La mossa di Virginia  Raggi ha destato molte reazioni negative anche all’interno del Movimento  e della maggioranza capitolina (4). Il Presidente della Commissione Mobilità Enrico Stefàno – già consigliere, come Raggi dal 2013 al 2015  –  in un argomentato post su Fb si è dichiarato contrario alla decisione della Sindaca (5). Significativa già l’immagine scelta a illustrazione del suo post, una scena  del film “L’attimo fuggente”, quando il professore Robin Williams, per stimolare i propri studenti a “guardare le cose da angolazioni diverse” sale in piedi sulla cattedra. Una provocazione,  che per Stefàno è un invito ai propri compagni di MoVimento a mantenere vivo un  confronto allargato, a partire da quello sulle modifiche delle regole :”Oggi c’è una regola nel MoVimento, giusta o sbagliata, ma c’è. Vogliamo aprire una riflessione su questa regola? Sicuramente ce ne sarebbe bisogno, e io non sono una persona dogmatica ma assolutamente pratica. E sono d’accordo che debba essere rivista. Ma non a dieci mesi dalla tornata elettorale e quando si è coinvolti in prima persona“. Ma la riflessione di Stefàno va oltre, a una riflessione sui 4 anni di governo pentastellato della Capitale sotto la guida di Virginia Raggi,  sottolineando la  necessità di un “ampio dibattito per discutere di cosa a Roma ha funzionato e cosa no, di quali e quanti errori sono stati commessi (perché ne sono stati commessi) e come evitare di ripeterli in futuro. Degli obiettivi raggiunti e quelli mancati. Tanto per dirne una da oltre due anni siamo senza Assessore ai Rifiuti…”. Per Stefàno “solo dopo questo percorso,decidere di passare oltre i due mandati attraverso una sana votazione, e ancora, soprattutto, scegliere il candidato sindaco attraverso le famose “comunarie”. Perché possiamo anche togliere il limite dei due mandati ma magari attraverso una selezione e dibattito interno troviamo qualcun altro bravo da valorizzare“.

Una strada che è sempre stata quella del MoVimento, che in passato sceglieva i candidati  attraverso la  votazione on line degli iscritti – per i comuni con  “le comunarie” – un percorso che l’autocandidatura Raggi, benedetta dai vertici M5S, sembrerebbe  abbandonare, con buona pace della “democrazia orizzontale” , altro caposaldo del Movimento. Aggiunge Stefàno: “avrei voluto mettere le idee al centro prima delle persone. Fare un percorso “dal basso”, coinvolgendo chi ha capacità e voglia. Che poi sono i principi dai quali è nato il MoVimento. Siamo nati per rompere gli schemi, non per riproporre la brutta copia di quelli vecchi“.

Invece la direzione che ha preso a Roma il M5S, fin dall’inizio, è un governo della città sempre più ridotto a una rosa di fedelissimi, con ben poche occasioni di dibattito esterno e, ci risulta, anche interno. Una distanza sempre più marcata dai territori, dai cittadini, dagli attivisti, dai consiglieri municipali, che ha ben poco dello spirito fondativo  del Movimento  che chiamava gli eletti “portavoce” dei cittadini – definizione ormai obsoleta come quella, a sinistra, di “compagni” –  a sottolineare il ruolo di servizio di rappresentanti delle persone, in opposizione ai “professionisti della politica” pronti a qualsiasi compromesso per “conservarsi la poltrona”.

E l’interrogativo, a questo punto, riguarda soprattutto le modalità di  scelta del candidato Sindaco M5S della Capitale: se la consultazione  odierna, come è probabile, aprirà le porte al terzo mandato della Sindaca, si procederà  alla sua candidatura “in automatico”, o si passerà, come sempre, da una votazione di più candidati tra gli iscritti? E altri eventuali aspiranti sindaco pentastellati – si era già fatto avanti il Presidente della Commissione Roma Capitale, Statuto e Innovazione Angelo Sturni – potranno candidarsi in concorrenza con la Sindaca uscente?

In ogni caso, le questioni continuerebbero ad essere appannaggio di una manciata di eletti e iscritti – nel 2016, per la scelta del candidato sindaco, parteciparono alla votazione on line 3.272 iscritti residenti a Roma su più di novemila, Virginia Raggi fu scelta con 1.764 voti – , con nessun coinvolgimento dei tanti elettori – quasi il 70% dei romani – che nel 2016 hanno dato il proprio voto al MoVimento, e  che forse avrebbero il diritto di parola su come sono stati questi 4 anni di Giunta Raggi. Noi ci auguriamo che, come già per il  centro sinistra, nasca anche nel M5S un fronte che chieda  che le scelte per le elezioni a Roma del 2021 non vengano fatte da un vertice, ma che siano il frutto di un confronto aperto tra gli attivisti e oltre, coinvolgendo altri pezzi di città in dibattiti pubblici su  bilanci e  proposte.

Anna Maria Bianchi Missaglia

13 agosto  2020

aggiornamenti 13/16 agosto: Il Presidente dell’Assemblea Capitolina Marcello De Vito, primo candidato sindaco di Roma per l’M5s nel 2013,  arrestato con l’accusa di corruzione in uno dei filoni dell’inchiesta sull’impianto dello Stadio della Roma nel marzo 2019, passato nel luglio ai domiciliari, tornato libero e tornato a presiedere l’Assemblea capitolina nel novembre 2019, per il quale la Procura il 2 luglio scorso ha chiesto il rinvio a giudizio, ha pubblicato sul suo profilo FB il 13 agosto quella che inizialmente sembrava  la fondazione di un suo Movimento, “Crea Movimento” (6).in seguito, con un altro post del 16 agosto ha precisato che  si trattava di una richiesta di convocazione degli Stati Generali e di un dibattito allargato per pensare e riorganizzare il Movimento.(7′.

 

(ultima modifica 17 agosto ore 16.30 )

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

 Vedi anche: dal Blog del fatto Quotidiano 11 agosto 2020 A Roma la Raggi tenta il bis. Ma prima del merito voglio parlare del metodo di Anna Maria Bianchi

dal Blog del fatto Quotidiano 4 luglio 2020 Comunali Roma, a un anno dal voto si profila un déjà vu: candidati calati dall’alto, cittadini disillusi d

Roma, ci sono tante città parallele: le loro sorti si giocano sul conflitto

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dal blog delle stelle 10 marzo 2017

dal blog delle stelle 10 marzo 2017

Il Blog delle stelle, 10 marzo 2017 La regola sui due mandati non si tocca e non si derogadi Beppe Grillo

Il MoVimento 5 Stelle è una comunità di cittadini fondata su delle regole. Sono poche, chiare e semplici. Proprio per questo inamovibili. Una delle regole fondanti è quella dei due mandati elettivi a qualunque livello. Consigliere comunale, sindaco, consigliere regionale, parlamentare nazionale ed europeo. Questa regola non si cambia nè esisteranno mai deroghe ad essa. “Ogni volta che deroghi ad una regola praticamente la cancelli” diceva Gianroberto. Non abbiamo intenzione di cancellare nessuna delle regole fondanti del MoVimento 5 Stelle. I nostri portavoce continueranno a fare un massimo di due mandati elettivi e poi torneranno a fare il lavoro che facevano prima. Vogliamo cittadini 5 Stelle che si mettano al servizio della comunità, non professionisti della politica.

 

NOTE

(1) Il Foglio 10 Agosto 2020 Raggi: “Mi ricandido sindaco di Roma” L’annuncio ai consiglieri comunali in video conferenza. La grillina prova a giocare d’anticipo sulla destra e la sinistra. Il benestare di Beppe Grillo, Di Maio e Di Battista di Simone Canettieri

(2) Codice Etico M5S 2017 Art. 2 – Obblighi per i soggetti candidati in competizioni elettorali sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle Ciascun associato che si candidi a partecipare ad una competizione elettorale sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle, oltre agli obblighi di cui allo Statuto, si obbliga in particolare: (…) a non presentare la propria candidatura per una carica elettiva, qualora siano già stati esperiti dall’iscritto n. 2 mandati elettivi così come definiti in apposito Regolamento emanato ai sensi dell’art. 9 comma b) dello Statuto.

(3) dal blog delle stelledalle ore 12 di giovedì 13 agosto 2020 alle ore 12 di venerdì 14 agosto 2020 gli iscritti a Rousseau certificati e abilitati al voto saranno chiamati a rispondere ai seguenti quesiti:

QUESITO 1

Sei d’accordo a impegnare il Capo Politico ed il Comitato di Garanzia a modificare il cosiddetto mandato zero, escludendo dal conteggio del limite dei 2 mandati elettivi, un mandato da consigliere comunale, municipale e/o Presidente di Municipio?

DESCRIZIONE A SEGUIRE

Si propone di modificare il mandato zero nel seguente modo:

Un iscritto può considerare il primo e/o l’unico mandato da consigliere comunale/ municipale e/o Presidente di Municipio come nullo al fine del conteggio dei due mandati.

In aggiunta un consigliere comunale in carica, può decidere di candidarsi ad una qualsiasi carica elettiva ed interrompere il  mandato comunale in caso di elezione. Per i consiglieri e/o Presidenti di Municipio di un gruppo di maggioranza è necessario che tutti gli altri consiglieri all’unanimità diano il consenso alla candidatura.

QUESITO 2

Sei d’accordo con la proposta del Capo Politico di valutare,sentito il Comitato di Garanzia, la possibilità di alleanze per le elezioni amministrative, oltre che con liste civiche, anche con i partiti tradizionali?

Si precisa che potranno votare solo gli iscritti da almeno sei mesi, con documento certificato come da Statuto. Ciascun iscritto può verificare il proprio stato di iscrizione facendo login e controllando il bollino colorato accanto al nome (in alto a destra): se il bollino è verde l’utente è certificato e abilitato al voto.

Tutti coloro che avessero bisogno di supporto possono consultare la pagina delle FAQ su Rousseau o scrivere sulla pagina Facebook

LA PREMESSA: VOTO NAZIONALE: mandato comunale e alleanze locali con i partiti tradizionaliPostato il

Dalle ore 12 di giovedì 13 agosto 2020 alle ore 12 di venerdì 14 agosto 2020, si voterà a livello nazionale su due quesiti, uno relativo alla modifica del mandato zero per i consiglieri comunali e uno relativo alle alleanze delle liste del MoVimento 5 Stelle a livello comunale con i partiti tradizionali. Di seguito l’intervento del Capo Politico del MoVimento 5 Stelle Vito Crimi.


Nel pieno della sua crescita e maturazione, il MoVimento 5 Stelle ha dato avvio un anno fa ad un importante percorso di ascolto e condivisione delle realtà locali, con l’obiettivo di adeguarsi alle esigenze provenienti dalle comunità e dai territori. Tanti gli argomenti in discussione, come ad esempio gli strumenti tramite i quali potersi confrontare a più livelli su atti, documenti, informazioni, procedure, confluiti poi nella funzione ‘Sharing’ della piattaforma Rousseau. Ma fra i temi più sentiti, spesso oggetto di dibattito nei vari incontri che si sono succeduti, c’è stato il numero dei mandati elettorali, con particolare riferimento a quelli svolti dai consiglieri comunali.

I consiglieri comunali sono la prima linea delle istituzioni sul territorio. Ascoltano direttamente la voce dei cittadini e della comunità nella quale vivono e lavorano, ne raccolgono le istanze e si attivano per risolvere i problemi in sede consiliare. E non si contano le assemblee pubbliche, le riunioni con attivisti e volontari, i tavoli di confronto con le altre forze politiche e le iniziative che contribuiscono ad organizzare per informare, sensibilizzare e coinvolgere i cittadini sulle più diverse tematiche, sia locali che nazionali. Più che un lavoro è un’attività di servizio, spesso svolta senza il miraggio di lauti stipendi, indennità e rimborsi a pioggia, ma sostenuta talvolta a proprie spese, con una dedizione e una passione tale da ritrovarsi a sottrarre tempo prezioso alle proprie famiglie, ai propri amici, per potersi impegnare ancor di più in favore dell’interesse collettivo, in difesa dei diritti dei cittadini e del bene comune. Un’attività, questa, che in particolar modo per i consiglieri di opposizione si trasforma in una sorta di battaglia in trincea.

Il limite dei due mandati era stato introdotto per evitare che la politica diventasse una professione e che si concentrasse un eccessivo potere nelle mani degli eletti. Abbiamo sempre ribadito che l’elezione non è un fine, ma un mezzo per arrivare al vero obiettivo, quello di lavorare e impegnarsi esclusivamente per la cosa pubblica. Ma con il miraggio di una elezione ripetibile, reiterabile, il rischio è quello di privilegiare il consenso mettendo da parte il bene comune. E non possiamo accettarlo. Ecco perché è stato introdotto il limite dei due mandati: per dare al parlamentare la piena libertà di poter agire per il solo bene comune e la consapevolezza che il proprio lavoro, il proprio impegno, la propria dedizione non serve a portare voti, ma soluzioni ai problemi dei cittadini e del Paese.

Il limite al mandato elettorale era stato dunque pensato principalmente per parlamentari e consiglieri regionali. Ma con il tempo ci si è resi conto di quanto fosse difficile paragonare l’attività politica che si svolge in Parlamento e nei consigli regionali, a quella che si realizza in un consiglio comunale: qui il professionismo della politica è quasi inesistente e senza un puro, sincero, spirito di servizio, è difficile andare avanti.

Penso alle centinaia di consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle che ogni giorno si impegnano per la propria comunità e che sanno dare valore ad ogni piccolo e grande risultato che riescono a portare a casa. E non posso che ringraziarli di cuore, rivolgere loro la mia più sentita riconoscenza per l’esempio che stanno dando a tutti noi.

A fronte di tali riflessioni, è arrivato il momento di interrogarci sul mandato da consigliere comunale, sul suo valore e sulle sue prospettive. Abbiamo già approvato a larga maggioranza il concetto di “mandato zero” che ha però mostrato, nella sua concreta applicazione, delle criticità dovute alla complessità. Per questo motivo, anche nell’ottica di semplificare e di rendere più flessibili le nostre regole interne, intendo sottoporre alla decisione degli iscritti la proposta di stabilire che un mandato da consigliere comunale deve intendersi come escluso dal computo dei due mandati, in qualunque momento esso sia svolto.

Voglio essere chiaro: un eventuale cambiamento non è da intendersi come una deroga o passo indietro sui nostri principi (per noi la politica sarà sempre essere al servizio dei cittadini e del Paese e non per se stessi), ma il riconoscimento di una realtà di fatto, che può aiutarci a crescere, maturare e migliorarci.

Inoltre, nei prossimi mesi di settembre e ottobre, oltre che per il referendum e il rinnovo dei consigli regionali, si voterà per le elezioni amministrative. In questa tornata elettorale, il MoVimento 5 Stelle presenterà le proprie liste in 85 Comuni, già certificate.

Il nostro regolamento prevede che a livello locale si possano promuovere alleanze con liste civiche, in conformità con il voto espresso dagli iscritti nel luglio 2019, che ha accolto con favore questa proposta.

In alcuni Comuni sono stati avviati dei percorsi di confronto e condivisione di programmi che potrebbero far convergere in coalizione non soltanto liste civiche ma anche il Partito Democratico. In questi Comuni, in un caso il candidato sindaco potrebbe essere un candidato del Movimento 5 Stelle, mentre negli altri sarebbe un candidato civico espressione della coalizione.

Il Comitato di Garanzia, audito in merito, ha valutato le richieste provenienti dai territori e le ha ritenute meritevoli di attenzione, sia per il complesso e articolato percorso intrapreso che per la modalità partecipata con cui è stato realizzato. Tuttavia, il Comitato ritiene necessario sottoporre questa scelta al voto degli iscritti.

Pertanto gli iscritti saranno chiamati a decidere sulla proposta di autorizzare il Capo Politico, sentito il Comitato di Garanzia, a valutare la possibilità di alleanze per le elezioni amministrative oltre che con le liste civiche anche con i partiti tradizionali.

(4)La Repubblica  del 12 agosto 2020 nell’articolo I Cinquestelle già si spaccano sulla ricandidatura Ma Virginia può correre da sola riferisce di messgagi in chat whatsapp in cui sarebbero numerosi i consiglieri comunali che non hanno gradito la forzatura della Sindaca. (…) allo scoperto per Raggi sono usciti il capogruppo Pacetti, Allegretti, Ardu, Chiossi, Diaco, Diario, Ferrara, Penna e Zotta. Solo 9 eletti su 26, poco più di un terzo. Numeri che non regalano certezze in vista di appuntamenti d’Aula come quello sullo Stadio della Roma. Perché gli altri 17 eletti si sono chiusi in un pesantissimo silenzio. Proprio come il vicesindaco Luca Bergamo e gli assessori Montuori, Cafarotti, Mammì e Vivarelli. In giunta i supporter di Raggi sono De Santis, Lemmetti, Frongia, Meleo, Fiorini e Calabrese (…)

La Repubblica del 13 agosto fa i nomi di consiglieri che sarebbero contrari alla ricandidatura

FB ENRICO STEFANO Schermata 2020-08-13 alle 00.19.49(5) (dal profilo FB di ENRICO STEFANO) Perché sono contrario ad un “Raggi-Bis” (quantomeno con questo percorso).

Nel metodo.
Oggi c’è una regola nel MoVimento, giusta o sbagliata, ma c’è. Vogliamo aprire una riflessione su questa regola? Sicuramente ce ne sarebbe bisogno, e io non sono una persona dogmatica ma assolutamente pratica. E sono d’accordo che debba essere rivista. Ma non a dieci mesi dalla tornata elettorale e quando si è coinvolti in prima persona. Sindaci che proposero la stessa cosa qualche anno fa furono cacciati dal MoVimento e accusati di poltronismo, mi chiedo, cosa è cambiato oggi?
Molti di quelli che oggi sono stati folgorati sulla via del “Raggi-Bis” e fanno un post al giorno in suo sostegno con paragoni improbabili sono personaggi che fino a l’altro ieri remavano contro e chiedevano la sua testa. Mi chiedo quindi che credibilità possono avere queste persone e soprattutto chi si vuole ricandidare supportato (almeno in parte) da queste persone.
Più in generale, prima di parlare di Raggi Bis, Tris, secondo, terzo e quarto mandato, mi sarebbe piaciuto avviare una seria riflessione interna e un ampio dibattito per discutere di cosa a Roma ha funzionato e cosa no, di quali e quanti errori sono stati commessi (perché ne sono stati commessi) e come evitare di ripeterli in futuro. Degli obiettivi raggiunti e quelli mancati. Tanto per dirne una da oltre due anni siamo senza Assessore ai Rifiuti…
E, solo dopo questo percorso, decidere di passare oltre i due mandati attraverso una sana votazione, e ancora, soprattutto, scegliere il candidato sindaco attraverso le famose “comunarie”. Perché possiamo anche togliere il limite dei due mandati ma magari attraverso una selezione e dibattito interno troviamo qualcun altro bravo da valorizzare.
Insomma, avrei voluto mettere le idee al centro prima delle persone. Fare un percorso “dal basso”, coinvolgendo chi ha capacità e voglia. Che poi sono i principi dai quali è nato il MoVimento. Siamo nati per rompere gli schemi, non per riproporre la brutta copia di quelli vecchi.
Veniamo ora al merito.
Al di là degli errori, che per carità tutti abbiamo commesso, e del fatto, che va riconosciuto a Virginia, di averci messo la faccia in situazioni sicuramente difficili, quello che è mancato in questi anni è stata una visione e idea di città, del ruolo al quale vuole aspirare la Capitale di un Paese del G7.
Ci (ri)presentiamo ai cittadini con i post “trionfanti” di strade asfaltate, alberi potati, ceppi tagliati, panchine riparate e roba simile? Ovvero l’ordinaria amministrazione?
Ritengo invece che dovremmo aspirare a ben altro e andare oltre.
Come la città di Roma vuole rispondere alle sfide che avremo davanti in questi decenni, dai cambiamenti climatici alla crisi economica, come colmare rapidamente il gap infrastrutturale e tornare di nuovo ad essere competitivi e creare lavoro. Di tutto questo non vi è assolutamente traccia nel dibattito cittadino, va detto in tutti i partiti.
E poi soprattutto basta, non se ne può più con questa retorica del passato, con questo vittimismo, con le manie di persecuzione. Basta con questo mito dell’onestà mentre il Presidente dell’Assemblea Capitolina sta a processo per corruzione.
Ora, un’ultima preghiera. Dopo questo mio post, verrò tacciato nell’ordine di essere: Lombardiano, Renziano, Rettiliano ecc. Vi pregherei, a chi non la pensa come me (ci può stare non ritengo di avere la verità in tasca) di contestare quanto da me scritto nel merito, se possibile argomentando. Grazie davvero.
(6) dal profilo FB di Marcello De Vito 13 agosto 2020

Crea Movimento
Creero’ per sentirmi diverso, per essere diverso.
La consapevolezza del potere di Creare è collegata alla percezione di Libertà.
Ora più che mai sento il bisogno di sentirmi Libero di Creare, di Creare me stesso, di Creare un nuovo Mondo.
Ho necessità di chiudere un ciclo, doloroso e pieno di sacrifici, che ho affrontato e superato, portando con me la preziosa esperienza che mi ha reso Consapevole e Pronto.
Il buio ti pone nella posizione difficile di guardarti dentro e di far uscire tutto ciò che ti teneva fermo e legato ad una vita che non è in grado di darti più nulla.
Nel buio dell’ingiustizia si urla, si piange, ci si arrabbia contro tutto e tutti.
Ma poi mi sono addormentato per stanchezza, per sfinimento, svuotato.
Ed il risveglio è stato silenzioso e piacevole.
All’improvviso il vuoto ha iniziato a riempirsi di nuovo pensieri, leggeri, semplici.
Mi sono accorto di essere Libero.
Libero di Creare me stesso e di far parte di un nuovo percorso di Evoluzione.
Riascolto le Parole Guerriere.
Plasmo corpo e mente come voglio.
Ho consapevolezza di me stesso e delle mie potenzialità.
Equilibrio, Forza, Volontà.
Mi accorgo di esserci. E’ il momento. Qui e ora.
E’ il momento di non ripetere, ma Creare.
Creare Movimento, movimento di energia positiva nel laboratorio del divenire.
CREA MOVIMENTO
(7) Dal profilo FB di Marcello De Vito 16 agosto:
L’importanza degli Stati Generali e del confronto democratico.
Basta arrocchi.
Da tempo sostengo che è necessario convocare gli Stati Generali.
Il motivo è sostanziale. Non è di mero adempimento di regole statutarie, che pure prevedono che entro 30 giorni dalle dimissioni del capo politico (22/1/2020) si debba nominare il nuovo capo o la nuova struttura direttiva che si dovesse ritenere. E’ per evitare che si facciano errori come quello fatto ieri, quando due autentici totem, due simulacri potremmo dire, il limite dei due mandati ed il divieto di alleanze, sono stati frantumati con un autentico blitz estivo, con una votazione agostana convocata con 24 ore di anticipo ed a cui ha partecipato meno di un terzo degli iscritti (49.000 circa su 169.000), nonostante il benevolo pompaggio ad opera dei giornali amici, che avevano ben fiutato e del resto anche scritto di questo errore.
E’ infatti necessario che una decisione su questi principi fondanti avvenga nella sede di un confronto e di una discussione ampia e democratica, VERA, nell’ambito di una Assemblea degli iscritti dell’Associazione Movimento 5 Stelle, convocata per CREARE l’intera architettura del Movimento, le sue architravi, i suoi obiettivi, lo scopo, gli indirizzi della sua azione politica.
Una architettura da EVOLVERE nel complesso, in ragione di esigenze oggettivamente mutate e di un contesto politico e sociale anch’esso evoluto ed in divenire.
Un’opera strutturale non si fa con una romanella, cambiando una sola parte.
Ed il fatto che non vi sia stata partecipazione – sempre più scemata, perché i nostri attivisti non trovano più motivazione e spirito di partecipare, di fare infopoint, di stare per strada a parlare con i cittadini- è la tangibile prova del cammino sbagliato che è stato intrapreso.
Questo mio intervento non vuole in alcun modo contestare la possibilità di terzo mandato per Virginia (visto che su di lei si era personificato questo voto), anzi, e sgombro subito il campo dalla solita narrazione di contrapposizione tra noi due che si vorrebbe sempre far passare: penso che chi ha fatto il Sindaco di Roma per 5 anni, per la complessità e per le difficoltà della città, ha la piena facoltà di chiedere nell’ambito della propria forza politica di proseguire il lavoro iniziato.
È il percorso che è stato scelto dai vertici del M5S per arrivarci, ad essere sbagliato.
Poi dovremmo pure ricordarci che esistono le primarie: se un Attivista, un Esponente qualificato della società civile, un Presidente di municipio, un Consigliere o un Assessore comunale intende partecipare, gliene va dato pieno modo. Anche perché -e non casualmente lo dico qui- ieri si è “deciso” pure che si possano fare alleanze con i “partiti tradizionali” (quali?).
Va quindi creata questa occasione di confronto.
Un campo VERO, aggiungo. In cui si parli (non solo delle persone ma) della visione della città dei prossimi 30 anni, su quelle che sono le principali direttrici di sviluppo delle capitali mondiali: dalla rigenerazione e dalla riqualificazione urbana e delle periferie alla mobilità sostenibile, dalla digitalizzazione al decentramento amministrativo, solo per fare alcuni esempi. E’ un luogo comunque positivo perché è il luogo per riportare alla partecipazione e creare entusiasmo politico negli attivisti romani.
Ma torno al punto principale del mio intervento, che è quello della convocazione degli Stati Generali.
Basta rinviarli con scuse improbabili! Il vero motivo del rinvio a mio modo di vedere?
Fa comodo una forza politica che ha una “non struttura”; che non ha una organizzazione territoriale; che ha dei probiviri che non servono perché -chiamati a decidere- “decidono di non decidere” ovvero lo fanno solo per punire il dissenso interno; che non ha i tipici ruoli ed organi di qualsiasi associazione, come un consiglio direttivo ad esempio.
Fa comodo perché così puoi gestirla come ti pare.
Puoi appunto prendere e convocare in 24 ore ad agosto una “pseudo assemblea” chiamata a decidere su un punto nodale.
Ma così diventa un arrocco. Arcigno e deleterio, come ha plasticamente dimostrato la votazione di ieri, non nel suo esito, bensì nella sua non partecipazione.
In questo modo l’attivismo scompare. E questo per una forza che fa della partecipazione il suo dna è inaccettabile..
Una forza politica non ha paura del confronto democratico. Non si può pensare di gestire una associazione con 170.000 iscritti come fosse casa propria.
Basta scuse, basta trucchi, basta arrocchi! Basta sostituti capi politici che operano nella piena delegittimazione per sei mesi. Andiamo oltre!
E’ necessario convocare gli Stati Generali per pensare e riorganizzare il Movimento.
E’ necessario intraprendere con sicurezza, dedizione e volontà questo percorso di Evoluzione.
Nel puro e positivo intento di creare Movimento.
Auguri di Buon Ferragosto a tutti!
PS. Riporto la proposta per gli Stati Generali di Parole Guerriere, l’unica ben strutturata sin qui avanzata, che introduce dei punti che meritano a mio avviso una riflessione:

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