Il MoVimento 5 Stelle è una comunità di cittadini fondata su delle regole. Sono poche, chiare e semplici. Proprio per questo inamovibili. Una delle regole fondanti è quella dei due mandati elettivi a qualunque livello. Consigliere comunale, sindaco, consigliere regionale, parlamentare nazionale ed europeo. Questa regola non si cambia nè esisteranno mai deroghe ad essa. “Ogni volta che deroghi ad una regola praticamente la cancelli” diceva Gianroberto. Non abbiamo intenzione di cancellare nessuna delle regole fondanti del MoVimento 5 Stelle. I nostri portavoce continueranno a fare un massimo di due mandati elettivi e poi torneranno a fare il lavoro che facevano prima. Vogliamo cittadini 5 Stelle che si mettano al servizio della comunità, non professionisti della politica.
NOTE
(1) Il Foglio 10 Agosto 2020 Raggi: “Mi ricandido sindaco di Roma” L’annuncio ai consiglieri comunali in video conferenza. La grillina prova a giocare d’anticipo sulla destra e la sinistra. Il benestare di Beppe Grillo, Di Maio e Di Battista di Simone Canettieri
(2) Codice Etico M5S 2017 Art. 2 – Obblighi per i soggetti candidati in competizioni elettorali sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle Ciascun associato che si candidi a partecipare ad una competizione elettorale sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle, oltre agli obblighi di cui allo Statuto, si obbliga in particolare: (…) a non presentare la propria candidatura per una carica elettiva, qualora siano già stati esperiti dall’iscritto n. 2 mandati elettivi così come definiti in apposito Regolamento emanato ai sensi dell’art. 9 comma b) dello Statuto.
(3) dal blog delle stelle: dalle ore 12 di giovedì 13 agosto 2020 alle ore 12 di venerdì 14 agosto 2020 gli iscritti a Rousseau certificati e abilitati al voto saranno chiamati a rispondere ai seguenti quesiti:
QUESITO 1
Sei d’accordo a impegnare il Capo Politico ed il Comitato di Garanzia a modificare il cosiddetto mandato zero, escludendo dal conteggio del limite dei 2 mandati elettivi, un mandato da consigliere comunale, municipale e/o Presidente di Municipio?
DESCRIZIONE A SEGUIRE
Si propone di modificare il mandato zero nel seguente modo:
Un iscritto può considerare il primo e/o l’unico mandato da consigliere comunale/ municipale e/o Presidente di Municipio come nullo al fine del conteggio dei due mandati.
In aggiunta un consigliere comunale in carica, può decidere di candidarsi ad una qualsiasi carica elettiva ed interrompere il mandato comunale in caso di elezione. Per i consiglieri e/o Presidenti di Municipio di un gruppo di maggioranza è necessario che tutti gli altri consiglieri all’unanimità diano il consenso alla candidatura.
QUESITO 2
Sei d’accordo con la proposta del Capo Politico di valutare,sentito il Comitato di Garanzia, la possibilità di alleanze per le elezioni amministrative, oltre che con liste civiche, anche con i partiti tradizionali?
Si precisa che potranno votare solo gli iscritti da almeno sei mesi, con documento certificato come da Statuto. Ciascun iscritto può verificare il proprio stato di iscrizione facendo login e controllando il bollino colorato accanto al nome (in alto a destra): se il bollino è verde l’utente è certificato e abilitato al voto.
Tutti coloro che avessero bisogno di supporto possono consultare la pagina delle FAQ su Rousseau o scrivere sulla pagina Facebook
LA PREMESSA: VOTO NAZIONALE: mandato comunale e alleanze locali con i partiti tradizionaliPostato il
Dalle ore 12 di giovedì 13 agosto 2020 alle ore 12 di venerdì 14 agosto 2020, si voterà a livello nazionale su due quesiti, uno relativo alla modifica del mandato zero per i consiglieri comunali e uno relativo alle alleanze delle liste del MoVimento 5 Stelle a livello comunale con i partiti tradizionali. Di seguito l’intervento del Capo Politico del MoVimento 5 Stelle Vito Crimi.
Nel pieno della sua crescita e maturazione, il MoVimento 5 Stelle ha dato avvio un anno fa ad un importante percorso di ascolto e condivisione delle realtà locali, con l’obiettivo di adeguarsi alle esigenze provenienti dalle comunità e dai territori. Tanti gli argomenti in discussione, come ad esempio gli strumenti tramite i quali potersi confrontare a più livelli su atti, documenti, informazioni, procedure, confluiti poi nella funzione ‘Sharing’ della piattaforma Rousseau. Ma fra i temi più sentiti, spesso oggetto di dibattito nei vari incontri che si sono succeduti, c’è stato il numero dei mandati elettorali, con particolare riferimento a quelli svolti dai consiglieri comunali.
I consiglieri comunali sono la prima linea delle istituzioni sul territorio. Ascoltano direttamente la voce dei cittadini e della comunità nella quale vivono e lavorano, ne raccolgono le istanze e si attivano per risolvere i problemi in sede consiliare. E non si contano le assemblee pubbliche, le riunioni con attivisti e volontari, i tavoli di confronto con le altre forze politiche e le iniziative che contribuiscono ad organizzare per informare, sensibilizzare e coinvolgere i cittadini sulle più diverse tematiche, sia locali che nazionali. Più che un lavoro è un’attività di servizio, spesso svolta senza il miraggio di lauti stipendi, indennità e rimborsi a pioggia, ma sostenuta talvolta a proprie spese, con una dedizione e una passione tale da ritrovarsi a sottrarre tempo prezioso alle proprie famiglie, ai propri amici, per potersi impegnare ancor di più in favore dell’interesse collettivo, in difesa dei diritti dei cittadini e del bene comune. Un’attività, questa, che in particolar modo per i consiglieri di opposizione si trasforma in una sorta di battaglia in trincea.
Il limite dei due mandati era stato introdotto per evitare che la politica diventasse una professione e che si concentrasse un eccessivo potere nelle mani degli eletti. Abbiamo sempre ribadito che l’elezione non è un fine, ma un mezzo per arrivare al vero obiettivo, quello di lavorare e impegnarsi esclusivamente per la cosa pubblica. Ma con il miraggio di una elezione ripetibile, reiterabile, il rischio è quello di privilegiare il consenso mettendo da parte il bene comune. E non possiamo accettarlo. Ecco perché è stato introdotto il limite dei due mandati: per dare al parlamentare la piena libertà di poter agire per il solo bene comune e la consapevolezza che il proprio lavoro, il proprio impegno, la propria dedizione non serve a portare voti, ma soluzioni ai problemi dei cittadini e del Paese.
Il limite al mandato elettorale era stato dunque pensato principalmente per parlamentari e consiglieri regionali. Ma con il tempo ci si è resi conto di quanto fosse difficile paragonare l’attività politica che si svolge in Parlamento e nei consigli regionali, a quella che si realizza in un consiglio comunale: qui il professionismo della politica è quasi inesistente e senza un puro, sincero, spirito di servizio, è difficile andare avanti.
Penso alle centinaia di consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle che ogni giorno si impegnano per la propria comunità e che sanno dare valore ad ogni piccolo e grande risultato che riescono a portare a casa. E non posso che ringraziarli di cuore, rivolgere loro la mia più sentita riconoscenza per l’esempio che stanno dando a tutti noi.
A fronte di tali riflessioni, è arrivato il momento di interrogarci sul mandato da consigliere comunale, sul suo valore e sulle sue prospettive. Abbiamo già approvato a larga maggioranza il concetto di “mandato zero” che ha però mostrato, nella sua concreta applicazione, delle criticità dovute alla complessità. Per questo motivo, anche nell’ottica di semplificare e di rendere più flessibili le nostre regole interne, intendo sottoporre alla decisione degli iscritti la proposta di stabilire che un mandato da consigliere comunale deve intendersi come escluso dal computo dei due mandati, in qualunque momento esso sia svolto.
Voglio essere chiaro: un eventuale cambiamento non è da intendersi come una deroga o passo indietro sui nostri principi (per noi la politica sarà sempre essere al servizio dei cittadini e del Paese e non per se stessi), ma il riconoscimento di una realtà di fatto, che può aiutarci a crescere, maturare e migliorarci.
Inoltre, nei prossimi mesi di settembre e ottobre, oltre che per il referendum e il rinnovo dei consigli regionali, si voterà per le elezioni amministrative. In questa tornata elettorale, il MoVimento 5 Stelle presenterà le proprie liste in 85 Comuni, già certificate.
Il nostro regolamento prevede che a livello locale si possano promuovere alleanze con liste civiche, in conformità con il voto espresso dagli iscritti nel luglio 2019, che ha accolto con favore questa proposta.
In alcuni Comuni sono stati avviati dei percorsi di confronto e condivisione di programmi che potrebbero far convergere in coalizione non soltanto liste civiche ma anche il Partito Democratico. In questi Comuni, in un caso il candidato sindaco potrebbe essere un candidato del Movimento 5 Stelle, mentre negli altri sarebbe un candidato civico espressione della coalizione.
Il Comitato di Garanzia, audito in merito, ha valutato le richieste provenienti dai territori e le ha ritenute meritevoli di attenzione, sia per il complesso e articolato percorso intrapreso che per la modalità partecipata con cui è stato realizzato. Tuttavia, il Comitato ritiene necessario sottoporre questa scelta al voto degli iscritti.
Pertanto gli iscritti saranno chiamati a decidere sulla proposta di autorizzare il Capo Politico, sentito il Comitato di Garanzia, a valutare la possibilità di alleanze per le elezioni amministrative oltre che con le liste civiche anche con i partiti tradizionali.
(4)La Repubblica del 12 agosto 2020 nell’articolo I Cinquestelle già si spaccano sulla ricandidatura Ma Virginia può correre da sola riferisce di messgagi in chat whatsapp in cui sarebbero numerosi i consiglieri comunali che non hanno gradito la forzatura della Sindaca. (…) allo scoperto per Raggi sono usciti il capogruppo Pacetti, Allegretti, Ardu, Chiossi, Diaco, Diario, Ferrara, Penna e Zotta. Solo 9 eletti su 26, poco più di un terzo. Numeri che non regalano certezze in vista di appuntamenti d’Aula come quello sullo Stadio della Roma. Perché gli altri 17 eletti si sono chiusi in un pesantissimo silenzio. Proprio come il vicesindaco Luca Bergamo e gli assessori Montuori, Cafarotti, Mammì e Vivarelli. In giunta i supporter di Raggi sono De Santis, Lemmetti, Frongia, Meleo, Fiorini e Calabrese (…)
La Repubblica del 13 agosto fa i nomi di consiglieri che sarebbero contrari alla ricandidatura
(5) (dal profilo FB di ENRICO STEFANO) Perché sono contrario ad un “Raggi-Bis” (quantomeno con questo percorso).