1h 46’55” Domenico Cecchini Presidente INU Lazio 2 parte
1h 51’ 20” fine
Da tempo l’Amministrazione ha avviato un dibattito sulla revisione e l’aggiornamento del Piano Regolatore Generale (PRG), in particolare delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) (1) . Il tema è quello delle “semplificazioni” e della “rigenerazione urbana”, una locuzione che è diventata un generalizzato slogan della politica e dell’urbanistica, che però non sempre ha un significato univoco, dato che si può confondere facilmente con gli interventi di “rinnovamento urbano», spesso rivelatisi interventi prevalentemente di demolizione e ricostruzione, a carattere più o meno apertamente speculativo“ [Enciclopedia Treccani (2)]. Interventi che in genere ricadono nella “Città Storica” (3), cioè nei quartieri più pregiati e remunerativi dal punto di vista immobiliare (4), mentre non interessano la “Città da ristrutturare”(5) , cioè le zone più degradate e prive di servizi delle tante periferie della Capitale, e per lo più in assenza di una regia pubblica nella valutazione e nella pianificazione delle trasformazioni.
Nell’estate scorsa si è tenuto un ciclo di audizioni presso la Commissione Urbanistica capitolina sulle modifiche al Piano Regolatore a cui hanno partecipato rappresentanti di associazioni di categoria, ordini professionali, associazioni per la tutela del patrimonio storico e organizzazioni sindacali, che hanno avanzato delle proposte che in alcuni casi auspicano addirittura un ridimensionamento delle tutele e delle regole esistenti, tra le quali spicca il restringimento della Città Storica del PRG al perimetro delle Mura Aureliane.
Riteniamo che, poichè sono in ballo scelte che riguardano sia la tutela della Città storica sia il futuro di quelle parti di città da troppo tempo abbandonate, il dibattito debba uscire dagli ambiti degli addetti ai lavori ed essere portato a conoscenza della cittadinanza, insieme agli interventi delle principali realtà che hanno portato il proprio contributo alla Commissione per la tutela della città storica, da un lato, e per la rigenerazione urbana delle periferie, dall’altro.
L’obiettivo non è impedire le trasformazioni, ma che queste avvengano sotto una guida pubblica che garantisca la tutela dell’identità storica collettiva e mantenga il legame necessario fra interventi edilizi/urbanistici e i benefici pubblici, di tipo sociale e ambientale.
Il 16 gennaio il webinar affronterà il tema delle potenziali ricadute delle modifiche al PRG sulla Città Storica, dentro e fuori le Mura aureliane; in seguito un secondo appuntamento proporrà una riflessione sugli interventi da attuare nelle periferie.
30 dicembre 2022
Per osservazioni e prevcisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
(1) Il 17 marzo 2022 è stata approvata una mozione in Assemblea Capitolina, e il 14 aprile una Delibera di Giunta oggetto “la revisione, modifica e attualizzazione delle Norme tecniche di attuazione del vigente Piano Regolatore Generale comunale”
(2) ( Da Treccani): rigenerazione urbana locuz. sost. f. – Locuzione che, traducendo l’inglese urban regeneration, designa i programmi di recupero e riqualificazione del patrimonio immobiliare alla scala urbana che puntano a garantire qualità e sicurezza dell’abitare sia dal punto di vista sociale sia ambientale, in particolare nelle periferie più degradate. Si tratta di interventi che, rivolgendosi al patrimonio edilizio preesistente, limitano il consumo di territorio salvaguardando il paesaggio e l’ambiente; attenti alla sostenibilità, tali progetti si differenziano sostanzialmente da quelli di urban renewal, o «rinnovamento urbano», spesso rivelatisi interventi prevalentemente di demolizione e ricostruzione, a carattere più o meno apertamente speculativo. I quartieri o le parti di città oggetto di interventi di r. u. vengono pertanto sottoposti a una serie di miglioramenti tali da renderne l’edificato compatibile dal punto di vista ambientale, con l’impiego di materiali ecologici, e il più possibile autonomo dal punto di vista energetico, con il progressivo ricorso alle fonti rinnovabili; ma anche tali da limitare l’inquinamento acustico e raggiungere standard adeguati per i parcheggi, gli esercizi commerciali, i trasporti pubblici, la presenza di luoghi di aggregazione sociale, culturale e religiosa, di impianti sportivi e aree verdi ecc., in modo da ottenere un complessivo innalzamento della qualità della vita degli abitanti.
(3) Città Storica – Norme Tecniche di Attuazione PRG Capo 2° Città storicaArt.24. Norme generali
1. Per Città storica si intende l’insieme integrato costituito dal- l’area storica centrale interna alle mura, dalle parti urbane del- l’espansione otto-novecentesca consolidata, interne ed esterne alle mura, e dai singoli siti e manufatti localizzati nell’intero territorio comunale, che presentano una identità storico-cultu- rale definita da particolari qualità, riconoscibili e riconosciute dal punto di vista dei caratteri morfogenetici e strutturanti del- l’impianto urbano e di quelli tipo-morfologici, architettonici e d’uso dei singoli tessuti, edifici e spazi aperti, anche in riferi- mento al senso e al significato da essi assunti nella memoria delle comunità insediate.
2. All’interno della Città storica, gli interventi edilizi e urbanistici, nonché le iniziative di promozione sociale ed economica, sono finalizzati alla conservazione e valorizzazione delle qualità esi- stenti, nel rispetto delle peculiarità di ciascuna delle componenti insediative, e sono volti al perseguimento dei seguenti obiettivi:
Norme Tecniche di Attuazione
a) la conservazione dei tessuti edilizi esistenti e degli specifici e stratificati caratteri storico-morfologici, anche attraverso l’e- liminazione delle superfetazioni;
b) la preservazione della destinazione residenziale prevalente, nonché del tessuto commerciale e artigianale che riveste un valore storico-artistico e di identità sociale e culturale;
c) l’integrazione delle attrezzature e dei servizi mancanti per il consolidamento della funzione residenziale e lo svolgimen- to delle altre funzioni compatibili;
d) il trasferimento delle sedi direzionali, al fine di ridurre il carico urbanistico dei Tessuti più centrali e favorire la distri- buzione policentrica di tali funzioni;
e) il restauro dei complessi e degli edifici speciali con la con- ferma, la riscoperta e la valorizzazione del loro ruolo stori- co-morfologico, funzionale e simbolico nella struttura urbana;
f) la tutela e valorizzazione dei beni di archeologia antica e medievale, siano essi parti strutturali, tecnologiche o decora- tive inglobate in costruzioni di epoca successiva ovvero orga- nismi edilizi autonomi (torri, oratori, fortificazioni, ecc.);
g) la manutenzione e il recupero degli spazi aperti esterni (strade, piazze, parchi e giardini) e interni (corti, orti e giardini), come componenti strutturanti dei diversi impianti insediativi;
h) la riqualificazione degli edifici e delle aree degradate, anche attraverso interventi di demolizione con o senza ricostruzio- ne, e ridisegno degli spazi aperti. (> leggi tutto su NTA PRG)
(4) Tra gli interventi più urgenti la Delibera di Giunta ha inserito la necessità di “formulare una proposta di modifica delle Norme tecniche di attuazione dello strumento urbanistico comunale, introducendo i principi propri della rigenerazione urbana con le procedure previste dalla L.R. 7/2017“, legge che, abbiamo visto in questi anni, può avere delle impattanti ricadute sui tessuti storici della Capitale a causa dell’Art. 6 – Interventi diretti, anche grazie al combinato disposto della mancanza di tutela Paesaggistica del Centro storico- area UNESCO della Capitale e della Città Storica da parte del Piano Territoriale Paesistico Regionale definitivamente approvato nell’aprile 2021.
(5) Città da ristrutturare – Norme Tecniche di Attuazione PRG Capo 4° Città da ristrutturare Art.51. Norme generali
1. Per Città da ristrutturare si intende quella parte della città esi- stente solo parzialmente configurata e scarsamente definita nelle sue caratteristiche di impianto, morfologiche e di tipo- logia edilizia, che richiede consistenti interventi di riordino, di miglioramento e/o completamento di tali caratteri nonché di adeguamento ed integrazione della viabilità, degli spazi e dei servizi pubblici.
2. Nella Città da ristrutturare gli interventi sono finalizzati alla definizione ed al consolidamento dei caratteri morfologico- funzionali dell’insediamento, all’attribuzione di maggiori livelli di identità nell’organizzazione dello spazio ed al perse- guimento, in particolare, dei seguenti obiettivi:
a) l’incremento della dotazione dei servizi e di verde attrezzato; b) il miglioramento e l’integrazione della accessibilità e della mobilità; c) la caratterizzazione degli spazi pubblici; d) la qualificazione dell’edilizia.
3. Le componenti della Città da ristrutturare sono: a) Tessuti, compresi negli Ambiti per Programmi integrati; b) Ambiti per i Programmi di recupero urbano; c) Nuclei di edilizia ex-abusiva da recuperare. Tali componenti sono individuate nell’elaborato 3.“Sistemi e Regole”, rapp. 1:10.000.