Un evento come quello del Giubileo è a metà strada tra il religioso e il profano e costituisce sia per il settore cattolico che per quello civile opportunità di genere diverso. A causa della sua periodicità non si può dire inatteso o improvviso. Per l’Amministrazione comunale rappresenta l’occasione di ricevere dal Governo centrale finanziamenti per opere di maggiore rilievo. Ma proprio questa necessità di ricorrere periodicamente a contributi consistenti dimostra che Roma va soggetta a diverse criticità che riguardano esattamente la gestione ordinaria delle sue principali attività. Tra le attività più critiche si colloca il trasporto pubblico locale.
Il sistema è in forte affanno. Una grossa domanda è se il sistema dei trasporti pubblici a Roma sarà in grado di sostenere il surplus di turisti che arriveranno per il Giubileo 2025. Si prevede che i pellegrini costituiscano non meno di 40 milioni di presenze, che si aggiungono, di fatto, al turismo ormai ripristinato, stimato per il 2023 a 49 milioni di presenze. In definitiva quasi 100 milioni di nuovi potenziali Utenti del trasporto pubblico locale. Le incognite su manutenzioni straordinarie, nuove infrastrutture e appalti vari (pensiline intelligenti, paline elettroniche, restyling stazioni) sono talmente tante che è difficile pensare che verranno tutte portate a termine in tempo. I 2 poli d’attrazione principali sono il Colosseo e San Pietro.
Il Colosseo Al Colosseo passa la Metro B, in forte sofferenza per la carenza di treni. Dalle dichiarazioni ufficiali per inizio Giubileo ci saranno solo 23 treni sui 28 necessari (80% del servizio) (1), mentre per l’omonima stazione della Metro C l’obiettivo attuale è di aprirla per fine luglio 2025 (2), in pieno Giubileo, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù.
San Pietro A San Pietro arriva la Metro A, interessata da lavori di sostituzione dei binari, in forte ritardo, così come in forte ritardo sono le revisioni dei treni (3). La stazione Ottaviano-San Pietro, la 2ª stazione di Roma dopo Termini per numero di passeggeri (circa 9 milioni/anno pre-pandemia), non ha ascensori. Per i disabili sono presenti dei montascale che richiedono assistenza di un operatore ATAC.
Una forte carenza di mezzi Tutte le tipologie di servizio, bus, tram, metro, ferrovie metropolitane, lamentano una forte carenza di mezzi, in particolare i nuovi bus andranno semplicemente a sostituire quelli vecchi (4) (girano ancora decine di Diesel Euro3), mentre per i tram la situazione è ancora più preoccupante: il numero di tram attuale sembra insufficiente a coprire l’attuale rete, e l’arrivo dei nuovi tram con l’ “appaltone” da 121 tram (5) (interessato tra l’altro da un contenzioso) potrebbe iniziare troppo tardi per coprire tutte le carenze entro il Giubileo.
Le tranvie Di nuove tramvie nemmeno a parlarne, l’unica che potrebbe essere pronta (difficilmente) è quella di soli 1,3 km dal Verano a Tiburtina, comunque poco interessata dai grandi flussi turistici.
I nuovi gestori in periferia L’unica speranza è per il trasporto pubblico in periferia, considerato che entro fine anno dovranno subentrare i nuovi gestori, (6) in sostituzione dell’uscente in proroga ormai da oltre 6 anni.
ATAC: un servizio al ribasso Nel complesso il servizio totale nel 2023 si è attestato poco sopra l’80% degli obiettivi che ATAC si era proposta di raggiungere entro il 2021 con il Concordato (7) . Il 2024 sembra stia andando anche peggio, ed è poco verosimile che ATAC riesca a fare un salto del +20% in pochissimo tempo, in modo da essere a pieno regime per il Giubileo.
Sguardo rivolto all’accessibilità e alla sicurezza C’è da considerare anche la situazione di tante fermate da mettere in sicurezza, dei tanti impianti di stazione (ascensori, scale mobili) fermi o guasti, del fenomeno dei borseggiatori che affliggono sempre più i passeggeri dei mezzi pubblici, con i dati ufficiali (8) che parlano di un incremento di denunce del +240% in soli 2 anni dal 2020 al 2022 (oltre 70 al giorno in media), in una rapida corsa verso record assoluti storici.
Limiti e rischi, con scarsa apertura al dialogo C’è tanto lavoro da fare: una frenetica fretta del Comune che si scontra con i limiti della burocrazia, della manodopera qualificata e dei materiali speciali necessari, e una scarsa apertura al dialogo con i cittadini ma anche una vistosa carenza di trasparenza, con il concreto rischio che alla fine non si riuscirà a fare tutto e bene
NOTA: Per sapere quanti treni occorrono, bisogna calcolare prima di tutto il “tempo di giro”, ovvero il tempo necessario affinché il treno sia esattamente allo stesso punto. Sulle Metro è dato da 2 volte il tempo di percorrenza + “cambio banco” (il tempo per andare oltre il capolinea, cambiare posto di manovra, e tornare sulla banchina delle partenze).
Per Metro A sono circa (41+6)*2= 94 minuti, per Metro B (39+6)*2= 90 minuti
Dividendo per la frequenza richiesta, si ottiene il numero di treni minimo indispensabile (a cui, in realtà, andrebbero sommati un paio di treni come riserve)
Metro A: 94’/3’08”= 30 treni (quindi 28 treni non bastano, sono il 93%)
Metro B: 90’/3’13”= 28 treni (quindi 23 treni –che sono pure in FORSE- non bastano, sono l’82%)
(3) Osservazione visiva diretta dell’autore: i lavori sui binari al 10 giugno erano arrivati circa a Lepanto (foto sotto dei binari sostituiti a Lepanto negli stessi giorni e ancora senza saldatura tra le 2 sezioni), quindi manca TOTALMENTE ancora da iniziare la tratta Ottaviano-Battistini. Su quest’ultima, a dire di ATAC, hanno iniziato l’8 Aprile 2024.
REVISIONI dei treni: su MetroB dopo circa 18 mesi sono rientrati solo 5 CAF. 400 sui 18 da revisionare (revisione intermedia).mSu MetroA sono rientrati ad oggi solo 10 treni sui 18 previsti (il cronoprogramma è ufficiale ATAC, le evidenziazioni in rosso sono dell’autore)
Roma Today 1 febbraio 2023La gara da mezzo miliardo di euro per i tram del Giubileo che arriveranno dopo il Giubileo Le tempistiche descritte nel capitolato speciale dell’accordo quadro per la maxi fornitura prevedono la consegna del primo tram nel secondo semestre del 2025
(7) L’obiettivo previsto dal Concordato per il 2021 era di 101.014+9.307*6= 156.856 mila vetture km. Il servizio totale reale del 2023 dai report mensili ATAC risulta di 129.130 mila vetture km (82%)
Pingback: Segna la data: 17 ottobre – Stati generali contro l’iperturismo |