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ISPRA: in sei mesi, in Italia, consumati 5 mila ettari di suolo. Come 200.000 villette

foto ispra comnsumo suolo 2015:2016Pubblichiamo il Rapporto ISPRA  sul consumo di suolo del 2016 presentato alla Camera qualche setttimana fa. Una drammatica fotografia di cosa sta accadendo nel nostro Paese nell’indifferenza generale (AMBM)

scaricala sintesi del Rapporto 2017  Consumo di suolo-sintesi rapp ispra 2017-2

(dal comunicato dell’ISPRA giugno  2017)

IN SEI MESI, CONSUMATI 5 MILA ETTARI DI SUOLO
infografica ispra rapporto 2016Da novembre 2015 a maggio 2016, nonostante la crisi economica che ne ha rallentato la velocità, l’Italia ha consumato quasi 30 ettari di suolo al giorno, per un totale di 5 mila ettari di territorio. Come se in pochi mesi avessimo costruito 200.000 villette. Pur con una velocità ridotta, che si attesta quest’anno sui 3 m2 al secondo, il consumo di suolo continua inesorabilmente ad aumentare cancellando, al 2016, 23 mila kmq (pari alla dimensione di Campania, Molise e Liguria messe insieme), il 7,6% del territorio nazionale. E il futuro non è roseo. Le previsioni dell’ISPRA, che ha ipotizzato gli scenari di trasformazione del territorio italiano al 2050, parlano, nelmigliore dei casi (interventi normativi significativi e azioni conseguenti che possano portare a una progressiva e lineare riduzione della velocità di cambiamento dell’uso del suolo), di una perdita di ulteriori 1.635 km2, di 3.270 kmq in caso si mantenesse la bassa velocità di consumo dettata dall
a crisi economica e di 8.326 kmq nel caso in cui la ripresa economica riportasse la velocità al valore di 8 mq al secondo registrato negli ultimi decenni.
infografica rapp ispra 2A fornire le stime del fenomeno, sia al 2016 che in previsione al 2050, è l’ISPRA che presenta oggi in conferenza stampa presso la Camera idati del rapporto sul consumo di suolo del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), una raccolta di dati aggiornati, prodotti con un dettaglio a scalan azionale, regionale e comunale, grazie all’impegno del SNPA, che vede ISPRA insieme alle Agenzie per la protezione dell’ambiente delle Regioni e delle Province Autonome, in un lavoro congiunto di monitoraggio. Dal Rapporto emerge che dagli anni ‘50 al 2016, il consumo di suolo nazionale è passato dal 2,7% al7,6%, con una crescita del 184%.Le colate di cemento continuano ad interessare zone a pericolosità sismica (oggi è ricoperto oltre il 7%nelle aree a pericolosità alta e quasi il 5% in quelle a pericolosità molto alta),idraulica (oltre 257.000 ettari,l’11% del totale del suolo artificiale nazionale) e da frana(circa l’11,8% del totale nazionale, con un incremento medio dello 0,2%),f ascia costiera(con un aumento dell’impermeabilizzato nella fascia sotto i300 metri,pari allo 0,15% a livello nazionale)aree protette(32.800 ettari di territorio consumato ed un aumento di ulteriori 48 ettari tra il 2015-2016) e parchi nazionali (nell’Arcipelago di La inforgrafica rapp ispra 3Maddalena e nelParco nazionale del Circeo).
In tutto sono 15 le regioni che hanno perso una percentuale di suolo superiore al 5%;tra queste Lombardia, Veneto (entrambe con oltre il 12%) e Campania (oltre il 10%), mentre gli incrementi maggiori in valori assoluti, sono avvenuti in Lombardia (648 ettari di nuove superfici artificiali), Sicilia (585 ettari), e Veneto (563). Quella diMonza e della Brianza è la provincia con la percentuale più alta di consumo di suolo rispetto al territorio amministrato (oltre il 40%),con una crescita ulteriore, tra il 2015 e il 2016, di 22 ettari.
Seguono Napoli e Milano (oltre il 30%), Trieste, Varese, Padova e Treviso. Tra queste, l’incremento maggiore si registra nella provincia di Treviso (186 ettari trail 2015 e il 2016, il valore più alto a livello nazionale).
Nei comuni italiani la crescita percentuale maggiore delle superfici artificiali è avvenuta a Calcio (in provincia di Bergamo, cresciuto del 9,5%), Oschiri (Olbia-Tempio, 7,4%), Altivole (Treviso, 6,9%),confermando che sono spesso comuni piccoli o medio piccoli che mostrano una maggiore tendenza aconsumare suolo. Montalto di Castro (in provinciadi Viterbo, con 65 ettari di nuovo consumo di suolo tra il 2015 e il 2016), Eboli (Salerno, 57 ettari), Roma (54 ettari) e Alcamo (Trapani,52 ettari) sono i comuni dove l’incremento è stato maggiore in valore assoluto. Tra i comuni con più di 150.000 abitanti, gli incrementi maggiori sono a Roma, quindi a Torino e Bologna.Ogni italiano ha a disposizione una percentuale di suolo “sano”. Il picco di suolo libero per abitante si ha nel comune di Briga Alta (provincia di Cuneo) con oltre 1.300.000 mq disponibili per ognuno dei suoi 39 abitanti, e in altri comuni montani poco abitati e con vasti spazi naturali. La maglia nera del 2016 va invece ad alcuni comuni della Provincia di Napoli, che registrano dagli 8 mq/ab ai 23 mq/ab di suolo non consumato.
Il Rapporto è disponibile sul sito web dell’ISPRA (www.isprambiente.gov.it). Nella sezione “Ufficio stampa– Dossier”, sono inoltre scaricabili video, immagini ed altra documentazione utile alla stampa.
inf grafica ispra

Consumo di suolo 2017

I dati contenuti nelle voci di seguito elencate fanno riferimento al periodo che abbraccia da novembre 2015 a giugno 2016.

Consumo di suolo 2017

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