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La Cassazione: l’Ospedale San Giacomo deve essere destinato a ospedale

Le Sezioni Unite Civili della Cassazione hanno dato torto alla Regione Lazio: è illegittima la chiusura dell’Ospedale San Giacomo a Roma decretata 15 anni fa dalla Giunta Marrazzo, dopo 670 anni di funzionamento della struttura che il Cardinale Salviati aveva donato alla città con il vincolo perpetuo di destinazione all’ospedalità. Vince la sua battaglia l’erede del Cardinale, Oliva Salviati, e vince anche l’interesse pubblico, sui progetti di “valorizzazione” dell’immobile. Ora la riapertura e la riorganizzazione del servizio sanitario sarà compito della Giunta regionale guidata dal neo Presidente Francesco Rocca.

Pur non sussistendo elementi sufficienti a delibare l’adombrato sospetto che scopo della legge regionale n. 14/2008 e del provvedimento commissariale impugnato fosse quello di sopprimere l’attività ospedaliera del San Giacomo per utilizzare l’immobile ed i beni correlati come mere rendite patrimoniali, mutando la destinazione di un bene di notevole valore artistico e storico, oltre che in violazione dell’art.32 Cost. anche in violazione dell’art. 42 Cost., con riferimento all’uso esclusivo impresso dal donante, il Collegio ritiene, tuttavia, che, secondo i canoni di ragionevolezza e buon andamento, la discrezionalità amministrativa incontra nel caso in esame il limite derivante dalla “storica” destinazione dell’immobile a tale pubblica finalità, anche a prescindere dal profilo civilistico sollevato dalla Regione concernente l’attualità giuridica del vincolo di destinazione così risalente nel tempo, in quanto, proprio in ragione dell’importanza storica e morale della donazione e della destinazione nei secoli dell’immobile, la scelta dell’Amministrazione non potrebbe prescindere da adeguata ponderazione e bilanciamento dei vari profili di interessi implicati, di rilevanza sia pubblica che privata. (…)

(dalla sentenza del Consiglio di Stato del 7 aprile 2021)(1)

(sintesi della vicenda da Wikipedia, l’enciclopedia libera e dall’articolo di Fabio Grilli su Roma Today 16 febbraio 2023 San Giacomo, la Cassazione conferma. L’ospedale non andava chiuso)

L’Ospedale di San Giacomo in Augusta, detto “degli Incurabili” è uno storico ospedale situato nel centro di Roma, in via del Corso, adiacente alla Chiesa di San Giacomo in Augusta. Di origine medievale, fu rifondato nel Cinquecento dal Cardinale Anton Maria Salviati, che lo dotò di un fondo patrimoniale destinato esplicitamente alla sua autonomia economica, donando poi la struttura alla città con il vincolo perpetuo di destinazione all’ospedalità.

Dopo un’attività ininterrotta di 670 anni, nel 2008 la giunta regionale del Lazio guidata da Piero Marrazzo (centro sinistra) dispose la chiusura dell’ospedale (2), a parte un punto di prima assistenza con annessa attività poliambulatoriale in locali prossimi alla sede dell’ospedale, con una decisione giunta poco dopo “ingentissimi investimenti, in attrezzature e personale, effettuati proprio a ridosso della chiusura(3) . Da allora la decisione è stata contestata da diversi comitati e associazioni, tra cui Italia Nostra, insieme a molti cittadini, che rivendicavano l’importanza sanitaria, istituzionale, culturale e storica del San Giacomo.

Nel 2018, appreso dall’allora assessora regionale al bilancio Alessandra Sartore, che l’ospedale era stato trasferito ad un fondo gestito da Invimit, con l’obiettivo di essere valorizzato per 61 milioni di euro, per trasformarlo in “progetti di natura socio sanitaria in senso ampio”, in particolare in una ‘senior house’, l’Assemblea Capitolina aveva approvato una mozione con cui si chiedeva, all’allora sindaca Raggi (4), di  sollecitare l’avvio di un tavolo con Zingaretti per la riapertura del nosocomio. 

Ma la lunga e ora vittoriosa battaglia legale è merito di Oliva Salviati, discendente del cardinal Salviati, che ha lottato per rivendicare la volontà dell’avo di mantenere nei secoli la destinazione ospedaliera originaria.

Nel 2021 il Consiglio di Stato, ribaltando una precdente sentenza del TAR, ha dichiarato illegittima la chiusura del San Giacomo (1), con la motivazione che ” Tra le altre strategie di riorganizzazione della rete ospedaliera, il piano di rientro [dal debito NDR] contemplava l’eventuale riconversione/dismissione delle realtà ospedaliere minori e con bassi volumi di attività; ma la previsione specifica per il S. Giacomo si limita al taglio dei posti letto nel 2007 ed è, all’evidenza, incompatibile con la cessazione dell’attività ospedaliera e la riconversione. Dunque, la legge regionale di assestamento del bilancio finanziario 2008 travalicherebbe l’intento e le disposizioni del piano di rientro, se interpretata nel senso di demandare al Commissario la cessazione dell’attività ospedaliera del S. Giacomo“.

In seguito, avverso la sentenza del CdS, la Regione Lazio si è ulteriormente appellata alla Corte di Cassazione, che il 13 febbraio 2023 si è espressa definitivamente, riconoscendo la fondatezza delle ragioni della Salvati, e dell’interesse pubblico e dei pazienti che aveva sancito la sentenza del Consiglio di Stato. (5)

(…) la regola costituzionale del buon andamento della pubblica amministrazione non si può ritenere che possa legittimare lo smantellamento di un servizio pubblico ospedaliero in conseguenza della mera rilevata “inefficienza” di gestione e senza alcuna preventiva analisi ed adeguata motivazione in ordine alle cause e responsabilità dell’inefficienza, all’esame e ponderazione di eventuali strategie di superamento della crisi gestionale, alla valutazione dell’interesse pubblico e degli interessi degli assistiti nel territorio (…)

(…) le regole della logica e della proporzionalità che presiedono al corretto esercizio della discrezionalità amministrativa impongono all’Amministrazione di valutare la possibilità del recupero dell’efficienza di una struttura sanitaria pubblica, prima di ogni altra ipotesi, nell’interesse della collettività (…)

(dalla sentenza del Consiglio di Stato del 7 aprile 2021)(1)

(AMBM)

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

17 febbraio 2023

NOTE

(1) A seguito dell’approvazione della L. Regione Lazio n. 14/2008 recante “Assestamento del bilancio annuale e pluriennale 2008 -2010 della Regione Lazio”*, il Commissario ad acta, nominato per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario regionale, emanò il decreto n. U0008 del 3 settembre 2008 col quale fu disposta la cessazione, alla data del 31 ottobre 2008, dell’attività sanitaria dell’Ospedale San Giacomo in Roma e, nel contempo, l’attivazione di un punto di prima assistenza nei locali di pertinenza dell’ASL RMA, destinando le risorse umane, strumentali e finanziarie in dotazione all’ospedale al potenziamento delle strutture carenti nell’ambito della medesima ASL.

(* )Assestamento del bilancio annuale e pluriennale 2008-2010 della Regione Lazio Numero della legge: 14Data: 11 agosto 2008Numero BUR: 30 S.O. 98 Data BUR: 14/08/2008

Art. 1 Comma 66

b) nell’ambito della più ampia riorganizzazione e razionalizzazione della rete ospedaliera pubblica e privata della città di Roma, il Commissario ad acta per il piano di rientro dal disavanzo sanitario adotta gli atti necessari alla cessazione, entro il 31 ottobre 2008, dell’attività sanitaria del presidio ospedaliero San Giacomo, nonché dell’attività ospedaliera del Nuovo Regina Margherita, destinando le relative risorse umane, strumentali e finanziarie al potenziamento delle strutture e dei servizi sanitari carenti; il personale in servizio presso i suddetti presidi, ad eccezione del personale impiegato in attività non ospedaliere presso il Nuovo Regina Margherita, è prioritariamente destinato a coprire il turnover del personale nell’azienda unità sanitaria locale di appartenenza, nelle altre aziende unità sanitarie locali ed ospedaliere e negli altri enti ed istituti operanti nel Comune di Roma a cui si applica il CCNL del comparto sanità; (27) (27) Modificato dall’articolo 5, comma 1, lettera a) della legge regionale 20 maggio 2009, n. 17

(2) scarica la sentenza N. 02802/2021 del Consiglio di Stato

(3) Dalla sentenza del CdS: (…) Neppure è contestato da parte delle Amministrazioni costituitesi quanto afferma l’appellante, ovvero che l’immobile, nella sua destinazione ospedaliera, è stato oggetto di investimenti per opere di riammodernamento e adeguamento tecnologico in anni recentissimi e che, con gara bandita il 27 Giugno 2008, si è appaltata la fornitura triennale di materiale di consumo, nonchè, con bando del 15 luglio 2008, è stato indetto un concorso per l’assunzione di personale medico.(…)

(3) vedi ODG n. 187 22/12/2017     (collegato alla proposta di deliberazione n. 111/2017) Impegno per la Sindaca e la Giunta a sollecitare l’apertura di un tavolo di discussione con il Presidente della Regione Lazio e le Autorità competenti volto a valutare le procedure da attivare affinché l’Ospedale San Giacomo in Augusta possa essere rimesso in funzione e possa riaprire in considerazione della necessità di mantenere un presidio sanitario nel centro storico di Roma scarica

(4) La copia non ufficiale della sentenza della Cassazione si può scaricare a questo link https://etrurianews.it/wp-content/uploads/2023/02/san-giacomo.pdf


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