La città storica da una prospettiva di genere
Autore : Redazione
Il Laboratorio permanente di progettazione partecipata La Città Storica da una prospettiva di genere
Per riuscire a sconfiggere l’autoreferenzialità e la corruzione, che sono così largamente presenti nella nostra società, occorrerà diffondere a ogni livello una vera cultura della partecipazione. I principi più importanti sui quali essa si basa sono: a nessuno può essere negata la possibilità di partecipare; è necessario che molteplici attori – politici, tecnici, abitanti – siano coinvolti contestualmente in processi evolutivi d’interazione, sperimentazione e apprendimento reciproco; la trasparenza è un valore irrinunciabile; i conflitti non vanno ignorati, ma superati con l’aiuto di metodi appropriati; occorre emarginare sistematicamente coloro che non rispettano le regole della convivenza civile.
Purtroppo questi principi non fanno ancora parte del DNA del Comune di Roma che, dopo aver istituito nel 1996 l’Ufficio Speciale Partecipazione e Laboratori di Quartiere (USPEL), si è affrettata ad affossarlo pochi anni dopo, preferendo a una realtà come quella dei Laboratori Municipali, capace di creare un rapporto stabile e continuativo con i contesti locali, una partecipazione intesa quasi sempre come un optional cui fare ricorso quando le pressioni “dal basso” sono tali da non poter essere ignorate e l’amministrazione è costretta ad “andare incontro alle esigenze degli abitanti”. Ma non appartengono nemmeno al DNA di molta parte della società civile, dove sono numerosi i comitati e le associazioni che si comportano spesso in modo autoreferenziale, preferendo mantenere separati i tavoli di concertazione con l’amministrazione perché il confronto diretto con altri soggetti su un terreno comune ne ridurrebbe la capacità di contrattazione.
Più interessato a una vera partecipazione sembra essere l’Ordine degli Architetti di Roma che ha recentemente istituito un Laboratorio di progettazione partecipata. In questo modo l’Ordine ha dimostrato di essere un’istituzione che non è soltanto interessata a tutelare gli interessi dei propri iscritti, ma che vuole anche diffondere una vera cultura della partecipazione presso i professionisti, per renderli sempre più soggetti consapevoli e capaci di operare efficacemente in un contesto sociale che appare sempre più difficile e complicato.
Il Laboratorio è stato istituito il 9 maggio 2014 dal Dipartimento dei Beni Culturali dell’Ordine a seguito del successo riscosso dal convegno/workshop La Città Storica – Vivere tra passato e futuro – Nuove strategie, che la Consulta dei Beni Culturali dell’Ordine aveva organizzato presso la Casa dell’Architettura di Roma il 15 aprile 2013. L’arch. Virginia Rossini, presidente del Dipartimento e direttrice del Laboratorio, ha delegato la prof. Elena Mortola a gestire le sue attività.
Il workshop è stato curato dai proff. Alessandro Giangrande ed Elena Mortola, aiutati dalla dott.ssa Lea Angeloni nel ruolo di facilitatrice. A esso hanno partecipato una ventina di donne, profonde conoscitrici delle diverse problematiche della Città Storica di Roma: libere professioniste, docenti universitarie, imprenditrici, rappresentanti di comitati e associazioni, funzionarie dell’amministrazione pubblica, singole abitanti.
Le partecipanti, con l’aiuto di un metodo originale di costruzione collettiva di scenari futuri (Visioning) e di un approccio alla pianificazione e alla progettazione di tipo incrementale (Strategic Choice), hanno sviluppato un insieme coerente di proposte strategiche plurisettoriali per riqualificare e rigenerare la Città Storica.
Poco dopo la sua istituzione, il Laboratorio ha deciso di presentare all’amministrazione comunale le sue proposte e i metodi utilizzati per elaborarle, nella speranza che essa, avendone riconosciuti il valore e il carattere innovativo, le facesse proprie e procedesse a realizzarle nei tempi e nei modi più opportuni.
A questo fine
- ha sollecitato i suoi membri a partecipare numerosi alla Conferenza Urbanistica del Municipio Roma 1, promosso dall’Assessorato alla Trasformazione Urbana di Roma Capitale per indurre i cittadini a elaborare politiche e proposte per la rigenerazione urbana dei loro ambiti territoriali;
- ha organizzato un convegno alla Casa della Città (22 aprile 1015) assieme al Dipartimento del Patrimonio, Sviluppo e Valorizzazione di Roma Capitale per illustrare ai rappresentanti politici del Comune, ai suoi ai funzionari e alle organizzazioni della società civile (associazioni, comitati, ecc.) i metodi utilizzati dal Laboratorio e i risultati conseguiti dai suoi gruppi di lavoro[1].
In seguito (giugno 2015) alcuni membri del Laboratorio hanno costituito un gruppo di lavoro intersettoriale assieme ad abitanti e rappresentanti di associazioni e comitati dei quartieri Borgo, Trionfale, Prati e Della Vittoria, allo scopo di sviluppare alcune proposte d’intervento per il recupero delle parti più degradate dei suddetti quartieri, dove l’assenza di condizioni di decoro e di sicurezza riduce sensibilmente la qualità della vita dei cittadini. Il gruppo ha elaborato in particolare delle proposte per riqualificare e dotare di servizi e attrezzature uno specifico percorso[2] che, in occasione del Giubileo straordinario proclamato da papa Francesco, sarà attraversato da una grande quantità di visitatori diretti a S. Pietro. Le proposte non riguardavano soltanto il percorso, ma anche le zone limitrofe.
I risultati di questo processo sono descritti nel documento GIUBILEO OGGI, ROMA DOMANI, che è stato illustrato l’8 luglio a Sabrina Alfonsi, Presidente del Municipio Roma 1, assieme a un documento di sintesi in cui sono indicati gli interventi che, per la loro importanza e urgenza, dovranno essere attuati in via prioritaria. Nell’occasione la Presidente ha dichiarato pubblicamente la sua volontà sostenere le proposte dei cittadini nelle sedi opportune, nonostante le attuali difficoltà di ordine economico, normativo e politico che non sembrano lasciare spazio alla realizzazione delle proposte, dato anche il poco tempo che manca ormai all’inizio del Giubileo.
(a cura di Alessandro Giangrande)
[1]I gruppi di lavoro sono:
- Mobilità e spazi pubblici in ambiente urbano: accessibilità, sostenibilità e vivibilità (capogruppo: prof. Lucia Martincigh)
- Recupero e riuso del patrimonio pubblico dismesso (capogruppo: arch. Paola Rosati)
- Percorsi dell’accoglienza (capogruppo: arch. Renata Bizzotto)
[2] Questo percorso fa parte del sistema di percorsi dell’accoglienza, che l’omonimo gruppo di lavoro del Laboratorio aveva identificato e progettato ancora prima che papa Francesco annunciasse il Giubileo.