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La levata di scudi di destra e M5S contro un buon Regolamento dei beni indisponibili

Pur di tutelare abusivi, illegali, prepotenti e fannulloni ideologi del nulla il Campidoglio preferisce dimenticare i romani defraudandoli di vasti spazi e beni della loro città e proseguire nella direzione del danno erariale (Fabrizio Santori, Consigliere capitolino della Lega)

Basare le assegnazioni dei locali su un’istanza di parte e non su un bando vuol dire affossare qualunque criterio di trasparenza e leale competizione. Il palese favoritismo verso gli abusivi, poi, va contro ogni norma di convivenza civile” (Linda Meleo, Consigliera capitolina M5S)

(da Il Tempo 1 agosto 2022)

Le opposizioni attaccano la bozza del nuovo Regolamento sull’utilizzo dei beni immobili di Roma Capitale per finalità d’interesse generale (in cui viene ricompreso anche il Regolamento per la Gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata sul territorio di Roma Capitale) dell’Assessore al Patrimonio Tobia Zevi, che dovrebbe essere approvata in Giunta prima della pausa estiva per poi seguire l’iter delle Delibere capitoline (passaggio nelle Commissioni competenti, dibattito e approvazione in Assemblea).

Carteinregola che segue da anni la vicenda dell’affidamento e della gestione dei beni pubblici della Capitale, e in particolare, insieme ad altre associazioni e realtà del territorio, quella del Regolamento dei Beni indisponibili avviato dalla maggioranza pentastellata, fortunatamente poi non approvato (1), ha potuto leggere la bozza, che riteniamo molto positiva per tanti aspetti, con qualche passaggio a nostro avviso da rivedere o da precisare meglio (2).

Va detto che gli attacchi vanno essenzialmente contro una parte del regolamento, quella delle Disposizioni transitorie e finali, che riguarda le situazioni in essere. Una matassa che si è creata nel tempo, a partire dalle mancate regolarizzazioni di realtà a cui è stato concesso un titolo iniziale da precedenti Amministrazioni, alla Delibera 140 approvata dalla Giunta Marino (3) che ha costituito le premesse per una serie di sgomberi e contenziosi, alle altalenanti iniziative della Giunta Raggi, che dopo aver portato avanti gli sgomberi (e una proposta di regolamento assai punitiva anche per chi si impegnava nelle zone più abbandonate dalle istituzioni), li ha poi provvisoriamente fermati con una Delibera di Giunta del dicembre 2020 (4).

Da quanto riportato dall’articolo di Il Tempo (5) Lega e Fratelli d’Italia annunciano battaglia contro la Proposta in quanto”viene data agli occupanti abusivi la possibilità di ottenere l’assegnazione ufficiale dell’immobile. Addirittura viene loro riconosciuto un criterio di preferenza per la stipula della concessione” e anche per il M5S si fa un “palese favoritismo verso gli abusivi“. Sono lontani i tempi in cui, in pieno lock down, le realtà che avevano restituito all’uso sociale spazi pubblici inutilizzati in luoghi dimenticati dal Comune erano assurte a campioni della solidarietà, con tanto di elenchi e riferimenti di chi portava aiuto pubblicati sul sito comunale per supplire all’inadeguatezza delle risposte istituzionali (6). Ma va detto che nella bozza è previsto che i rapporti con soggetti che utilizzano immobili senza un regolare contratto o con assegnazioni con titoli divenuti invalidi, siano definiti mediante specifici accordi, in seguito a una ricognizione e a una istruttoria effettuate dagli uffici comunali. Gli attuali occupanti potranno restare nel bene stesso, in regime di custodia, fino al 31 dicembre 2024, se continuano a svolgere le attività previste e se sono in regola con i pagamenti (o, se morosi, fanno fronte al debito, anche attraverso una rateizzazione) (7): se ciò non avvenisse, il regolamento prevede di procedere alla riacquisizione e preclude la possibilità di ottenere in seguito l’assegnazione del bene.

Per quanto riguarda il “criterio di preferenza” che sarebbe accordato alle situzioni in essere per le successive concessioni, va sottolineato che può essere accordata preferenza al soggetto titolare della concessione scaduta o occupante senza titolo che presenta istanza – vedremo più sotto questo punto – per la concessione, a condizione che l’attività sia rimasta inalterata rispetto a quanto sancito nell’atto originario, che non vi siano state gravi violazioni del contratto scaduto o attività in contrasto con l’ordine pubblico, e dopo l’esame da parte degli uffici del progetto avanzato e l’approvazione da parte della Giunta Capitolina. Quindi dopo una decisione – e una trasparente presa di responsabilità – della parte politica e una valutazione degli uffici.

Quanto alle modalità di assegnazione che, secondo quanto riportato da Il tempo, per il M5S sarebbe basata su “un’istanza di parte e non su un bando” “affossando ogni criterio di trasparenza“, ci si chiede a cosa si riferiscano. Perchè nel testo è esplicitato molto bene che sono presenti entrambe le modalità (come noi abbiamo chiesto invano da sempre alla maggioranza pentastellata): “Assegnazione in concessione a terzi a seguito di avviso pubblico” (con il normale iter per individuare il concessionario, attraverso uno schema di avviso approvato dalla Giunta Capitolina) e “Assegnazione tramite istanza di parte“.

Quest’ultima prevede questo percorso:

  • sono stabiliti a monte dei Criteri per la valutazione dei progetti e la selezione dei concessionari per lo svolgimento di attività a finalità sociali, culturali e per la transizione ecologica e digitale ed è istituito un Forum che si esprime sulla destinazione degli immobili a finalità di interesse pubblico, assicurando un’equa distribuzione territoriale delle funzioni e dei servizi svolti
  • il soggetto interessato presenta di un progetto dettagliato con le finalità della richiesta e le attività di interesse pubblico che si intendono realizzare, evidenziando l’impatto sociale e ambientale del progetto
  • si procede a una prima valutazione dei requisiti formali e della coerenza con la destinazione funzionale da parte degli uffici competenti
  • si pubblica un avviso sull’Albo Pretorio contenente gli elementi essenziali della concessione, con invito, a chi fosse interessato, a manifestare il proprio interesse
  • nel caso in cui non siano presentate ulteriori manifestazioni di interesse la Giunta Capitolina autorizza l’assegnazione al soggetto proponente
  • nel caso in cui siano presentate ulteriori manifestazioni di interesse si verifica la possibilità di procedere a un’assegnazione congiunta o, se non fosse possibile, si procede all’assegnazione al soggetto con i migliori requisiti.

In ogni caso il concessionario deve produrre con cadenza annuale una relazione sulle attività e sui risultati conseguiti, e dotarsi di uno spazio web (blog, sito o altro) attraverso il quale informare la cittadinanza di quanto svolto.

Rispetto alle possibili criticità della bozza di Regolamento, che riguardano alcuni aspetti a nostro avviso poco esplicitati, in particolare sul punto dell’Amministrazione condivisa, su cui più volte ci siamo espressi (8), il rapporto tra realtà imprenditoriali e commerciali e realtà senza fini di lucro, e il passaggio da beni indisponibili a disponibili, restiamo in attesa del testo definitivo. Ci teniamo però a evidenziare i molti aspetti positivi che abbiamo trovato nella bozza, che in parte danno seguito a richieste che da anni avanziamo all’Amministrazione:

  • la pubblicazione su un’apposita pagina del sito di Roma Capitale, il “Portale del patrimonio”, con mappa geolocalizzata, dell’elenco degli immobili aggiornato con cadenza semestrale, con tutte le indicazioni del dei soggetti che li hanno in gestione, oltre a ogni informazione circa la durata dell’eventuale concessione, del canone corrisposto, dei provvedimenti che hanno interessato l’immobile ecc.
  • la costituzione di un Forum composto dagli enti del terzo settore, associazioni, comitati, fondazioni e altri soggetti senza fini di lucro che operano a Roma Capitale e sono impegnati nella valorizzazione sociale del patrimonio, a cui partecipano anche i rappresentanti istituzionali di Comune e Municipi.
  • la previsione di una consultazione pubblica ogni cinque anni attraverso processi partecipativi, anche con strumenti informatici e telematici, per effettuare una ricognizione dei fabbisogni della comunità cittadina e delle comunità territoriali per individuare le funzioni da attribuire ai beni di Roma Capitale
  • L’impegno per il concessionario a svolgere le proprie attività nel rispetto dei valori costituzionali dell’antifascismo e della lotta contro ogni forma di discriminazione basata sulla religione, il sesso, l’orientamento sessuale, la provenienza e l’abilità, all’inegna dell’inclusione, della democraticità, della libertà di espressione e del rispetto della legalità.

Rispetto alla battaglia promessa dalle opposizioni, in altre occasioni abbiamo osservato come coloro che oggi criticano “gli abusivi” cadano spesso nel “due pesi due misure” quando si tratta di regole per le concessioni pubbliche che riguardano soggetti a fini di lucro, come ad esempio i titolari di Punti Verdi Infanzia, spesso in posizioni altrettanto o ancor più irregolari (9). E vogliamo ricordare che il problema a Roma non è il patrimonio pubblico sottratto ai cittadini da parte delle realtà sociali, ma il patrimonio pubblico sottratto all’utilizzo sociale per l’incapacità della politica di renderlo una leva importante per lo sviluppo della città, e soprattutto dei territori meno dotati di servizi sociali, culturali, di centri di aggregazione. E stupisce che le critiche vengano sollevate da chi non ha fatto assolutamente nulla in questa direzione, sia nei 5 anni di Giunta Raggi, sia nelle precedenti amministrazioni (10).

Anna Maria Bianchi Missaglia

Post scriptum: sarebbe perfetto se l’Assessore Zevi pubblicasse sul sito istituzionale la Proposta di Deliberazione approvata dalla Giunta prima dell’approdo in Commissione e in Assemblea Capitolina, per permettere a tutti i cittadini di conoscere il Regolamento. Tra l’altro lo prescrive anche il regolamento dell’accesso agli atti di Roma Capitale approvato dalla maggioranza pentastellata (11).

vedi anche

La nota di Carteinregola per il Regolamento dei beni indisponibili -24 Aprile 2022

Patrimonio Comune Cronologia e materiali

3 AGOSTO 2022

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

NOTE

(1) Il 31 gennaio 2020 è stata presentata alla Commissione Patrimonio presieduta dal pentastellato Francesco Ardu la bozza di una Proposta di delibera a iniziativa consiliare (a firma dei consiglieri M5S Ardu, Iorio, Sturni, Simonelli, Spampinato, Diario, Catini) dal titolo: “Regolamento delle concessioni dei beni immobili appartenenti al patrimonio demaniale e indisponibile di Roma Capitale”. Carteinregola ha seguito ed è intervenuta a tutte le Commissioni che si sono susseguite fino alla fine della consigliatura, avanzando osservazioni e proposte, anche di emendamento insieme a CILD (Centro di Iniziativa per la Legalità Democratica), organizzando un webinar dedicato e pubblicando vari articoli (vai alla pagina con i materiali “Regolamento dei Beni demaniali e indisponibili di Roma Capitale”)

(2) Copia della bozza è stata fatta leggere alle varie realtà sociali che hanno partecipato ai lavori della Commissione patrimonio e interloquito con l’assessorato a partire dal gennaio 2022. Carteinregola ha più volte chiesto che il testo – seppure passibile di modifiche in Commissione e in Aula – fosse messo a disposizione di tutti i cittadini sul sito istituzionale, e ci auguriamo che, come previsto dal Regolamento comunale dell’Accesso agli atti, trattandosi di delibera che riguarda aspetti regolamentari, sia pubblicato quantomeno nel momento in cui viene iscritto ai lavori dell’Assemblea capitolina.

(3) Il 30 aprile 2015, pochi mesi dopo le indagini giudiziarie su “Mondo di mezzo”, la Giunta Marino approva la Delibera 140/2015 “Linee guida per il riordino in corso del patrimonio indisponibile in concessione “in base alla quale si dovrebbe rimettere mano al patrimonio comunale e aggiornare il regolamento (scarica Deliberazione-G.C.-n.-140-30-04-2015 ), ma il riordino alla luce di nuovi criteri non vede la luce, mentre un passaggio – peraltro neanche ben risolto nella sua espressione* – dà il via a una serie di atti per il recupero della disponibilità degli immobili da parte del Comune.

(*) punto 4 “…per gli utilizzatori che svolgono prevalentemente effettive funzioni, attività e/o servizi di interesse pubblico, e che pertanto utilizzano il bene con modalità compatibili con la sua destinazione e che non risultino morosi si procederà, d’intesa con i Dipartimenti ed i Municipi interessati, successivamente a quanto previsto ai punti 1 e 2 [avvio dei procedimenti per la riacquisizione dei beni ], all’avvio di procedure finalizzate al recupero della disponibilità del bene (…) Resta inteso che i fattori dell’interesse pubblico e dell’utilità dei servizi per la collettività, saranno considerati nel definire il piano di attuazione temporale del piano di recupero dei beni”

(4) 31 dicembre 2020 la Giunta capitolina approva una delibera “Ridefinizione delle linee guida per il riordino del patrimonio immobiliare indisponibile in concessione, rispetto alle Deliberazioni della Giunta Capitolina n. 140/2015 e n. 19/2017 – Cronoprogramma. Applicazione misure temporanee di salvaguardia del patrimonio indisponibile” vedi La Giunta Raggi ferma gli sgomberi delle associazioni -7 Gennaio 2021Continua#

scarica la Delibera Deliberazione Giunta Capitolina n. 363 del 30 dicembre 2020

(5) Il tempo 1 agosto 2022 “Opposizioni sul piede di guerra – Levata di scudi sull’atto provvisorio che detta nuove norme per le assegnazioni delle proprietà di Roma Capitale “E’ il peggior regolamento di sempre

(6) nelle prime settimane del lock down il sito istituzionale aveva addirittura pubblicato elenchi di realtà che davano aiuto ai cittadini in difficoltà, con tanto di nomi e numeri di cellulare, compresi molte di quelle “irregolari” e a rischio sgombero

(7) fatta salva la regolarità edilizia-urbanistica del bene

(8) Vedi Regolamento Beni Comuni di Labsus: le obiezioni di Carteinregola Continua#

(9) Punti Verde Infanzia e giostre negli spazi pubblici: si ricomincia sempre da capo-31 Maggio 2022Continua#

Delibera pentastellata per la regolarizzazione dei Punti Verde Infanzia: continua il doppio standard sulla concessione di spazio pubblico-8 Ottobre 2020Continua#

(10) con qualche virtuosa eccezione personale

(11)scaricaDeliberazione Assemblea Capitolina n. 6 -2019 accesso agli atti regolamento

Articolo 24 – Archivio Deliberazioni, Atti e Regolamenti

1. Roma Capitale favorisce la pubblicazione sul sito web istituzionale di atti e documenti ulteriori, ed in forma integrale, rispetto ai contenuti minimi pubblicati su Amministrazione Trasparente ed a quelli normativamente previsti ai fini di pubblicità legale sull’Albo pretorio on line.

1bis. Fermo quanto previsto dal precedente comma, sono altresì oggetto di pubblicazione sul sito web istituzionale di Roma Capitale, in forma integrale, con l’espresso richiamo della natura di atto non definitivo, e dal momento della loro iscrizione all’ordine del giorno dell’Assemblea Capitolina e dei Consigli Municipali, le proposte di deliberazione di iniziativa popolare, delle Consulte, dei Consiglieri Capitolini, dei Consiglieri Municipali, dei Municipi da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea Capitolina, delle Commissioni capitoline, delle Commissioni municipali nonché le proposte di deliberazione, di natura regolamentare, che si sottopongono all’approvazione dell’Assemblea Capitolina e dei Consigli municipali, le mozioni e le risoluzioni.

(…)

8bis. Fermo quanto previsto dal comma 2, sono altresì oggetto di pubblicazione sul sito web istituzionale di Roma Capitale, in forma integrale, i verbali redatti in occasione delle Conferenze dei servizi attivate come dalla normativa vigente.

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