canlı casino siteleri online casino rottbet giriş rott bet güncel giriş

Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

La Proposta di legge che salva i grattacieli di Milano e apre un nuovo Vaso di Pandora edilizio

(immagine di repertorio – dal sito del Comune di Milano per il bando Reinventing cities )

 E’ all’esame della Commissione Ambiente della Camera la Proposta di legge  n.1987 “Disposizioni in materia di piani particolareggiati o di lottizzazione convenzionata e di interventi di ristrutturazione edilizia connessi a interventi di rigenerazione urbana[1]   a prima firma del deputato di Fratelli d’Italia Aldo Mattia. 
 Incastonato in  un dispositivo assai tecnico – e soprattutto assai confuso – riverniciato con la solita “rigenerazione urbana”, si  ripropone  un meccanismo molto semplice, quello che riduce o cancella la pianificazione pubblica delle trasformazioni urbane per lasciare le mani libere ai privati.
Anche quando si tratta di trasformazioni che fanno sorgere grattacieli di oltre 25 metri d’altezza in  pieno centro urbanizzato con una semplice SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), una richiesta di autorizzazione che non prevede un assenso esplicito da parte del Comune.
Le normative vigenti prevedono che per edificare palazzi superiori ai 25 metri di altezza  è necessario un piano di maggior dettaglio – piano particolareggiato o piano di lottizzazione – la cui approvazione è di competenza del Comune, che farà le valutazioni inserendo l’intervento, se ritenuto compatibile, in  un progetto urbanistico che si armonizzi con il tessuto e con la situazione del territorio.
La proposta di legge Mattia invece permetterebbe ai privati di demolire e ricostruire edifici con cubature assai più consistenti e altezze fuori misura, anche in quartieri già densamente urbanizzati senza nessun passaggio comunale. 
Nei mesi scorsi sono arrivate  alla ribalta delle cronache alcune indagini della magistratura  su grattacieli  costruiti a Milano al di fuori delle norme citate. Per fare un esempio, uno dei casi riguarda “la demolizione di due fabbricati a destinazione produttiva e terziaria, rispettivamente di uno e due piani fuori terra,  a fronte della realizzazione di un complesso immobiliare composto da due torri residenziali di 81,70 e 59,22 metri per un totale di 113 appartamenti, 50 box e 50 posti auto[2].
E non appare un caso che la proposta di legge in esame riguardi non solo edificazioni future, ma abbia una efficacia retroattiva: infatti  introduce  una sorta di sanatoria che renderebbe “conformi alla disciplina urbanistica” i palazzi  già “realizzati o assentiti”, “non preceduti dall’approvazione preventiva di un piano particolareggiato o di lottizzazione convenzionata” , “facendo salvi” solo “quelli per i quali sia stata disposta la demolizione o riduzione in pristino con provvedimento definitivo”. 
Una proposta in linea con le intenzioni del “Salva casa” del ministro Salvini, che inizialmente conteneva una norma battezzata dalla stampa “Salva Milano”[3], oggetto di polemiche e appelli[4], poi sparita dalla versione approvata in parlamento[5], forse proprio in previsione della presentazione dell’attuale proposta Mattia.
Ma al di là del destino degli interventi edilizi milanesi, un simile provvedimento avrebbe conseguenze nefaste su tutto il territorio nazionale e richiederebbe una convinta battaglia da parte delle opposizioni, in difesa delle conquiste raggiunte nel passato a tutela della qualità della città e della vita dei suoi abitanti[6].
Purtroppo recentemente  è stata presentata un’altra Proposta di legge con un  titolo molto simile dalla deputata del Partito Democratico Chiara Braga, la n. 2018[7], che all’articolo 1 contiene una interpretazione della normativa vigente che di fatto si traduce in una analoga sanatoria.
Un caso di scuola di come troppo spesso maggioranza e opposizione, divise platealmente su questioni ideali a favore di opinione pubblica, si assestano su posizioni assai simili quando si scende su un piano più concreto, come gli interessi delle categorie  legate al mattone.
Aspetti che abbiamo sperimentato fin dalla nascita di Carteinregola, quando ci battevamo in Campidoglio contro le delibere urbanistiche del centrodestra di Alemanno, mentre la maggior parte dell’opposizione rinunciava a contrastarne l’approvazione.
Se la segretaria Schlein è davvero intenzionata a traghettare il Partito Democratico verso sponde più vicine all’interesse pubblico, dovrebbe cominciare da qui, da quelle proposte che portano vantaggi a pochi e che hanno impatti devastanti sui territori, ma che la maggioranza dei cittadini non conosce perché troppo tecniche e complicate. 
Per noi è questa la  vera cartina di tornasole della linea politica – e della credibilità –  di un partito e di un leader.

Post scriptum: se si volesse rilevare una differenza tra le due proposte, questa riguarda soprattutto quella che possiamo chiamare la “narrazione”: la PL del PD infatti, dopo aver sostenuto l’approccio del centrodestra su “grattacielo libero senza parere comunale”, non manca di lanciare qualche virtuosa proposta, che la maggioranza al potere si guarderà bene dall’accogliere ma che permette di “indorare la pillola” all’elettorato di centrosinistra: infatti negli articoli successivi si propone che “i proventi dei titoli abilitativi edilizi e delle sanzioni previste “, siano destinati “alla realizzazione e alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, al risanamento di complessi edilizi compresi nei centri storici e nelle periferie degradate, a interventi di riuso e rigenerazione, a interventi di demolizione di costruzioni abusive, all’acquisizione e alla realizzazione di aree verdi destinate a uso pubblico, a interventi di tutela e riqualificazione dell’ambiente e del paesaggio, anche ai fini della prevenzione e della mitigazione del rischio idrogeologico e sismico” (proposta che in realtà amplia quanto già previsto dalle norme). E non solo: i Comuni dovranno effettuare un “censimento delle aree e degli edifici dismessi, non utilizzati o abbandonati”, censimento che dovrà costituire il “presupposto necessario per il rilascio di titoli abilitativi che comportino, nell’ambito degli strumenti urbanistici già approvati, nuovo consumo di suolo” (ma non è chiaro se insieme al censimento si attuerà un vero stop al consumo di suolo). Poi i Comuni potranno redigere i piani attuativi necessari al recupero degli edifici dismessi, anche ricorrendo all’ “espropriazione di beni immobili abbandonati e in condizioni di degrado“, e si adotteranno incentivi regionali per la “riduzione degli oneri di urbanizzazione in misura non inferiore al 50 per cento“, “nonché ulteriori riduzioni in caso di destinazione delle aree rigenerate a edilizia residenziale pubblica o a servizi pubblici“.

Proponimenti che abbiamo sentito tante volte, soprattutto in campagna elettorale, che però non arrivano mai a concretizzarsi, mentre gli altri interventi crescono, è il caso di dirlo, a vista d’occhio.

Vai al Documento oggetto dell’audizione dell’Associazione Carteinregola del 12 settembre u.s. nell’ambito dell’esame, in sede referente, della Proposta di legge C. 1987 Mattia, recante disposizioni in materia di piani particolareggiati o di lottizzazione convenzionata e di interventi di ristrutturazione edilizia connessi a interventi di rigenerazione urbana,  illustrato dal vice presidente  Giancarlo Storto

Anna Maria Bianchi Missaglia

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

17 settembre 2024

Vai a La relazione di Carteinregola all’audizione alla Camera sulla Proposta di legge 1987 (disposizioni connesse alla rigenerazione urbana) a cura di Giancarlo Storto

NOTE

[1] Vai a  Proposta di legge 1987 Disposizioni in materia di piani particolareggiati o di lottizzazione convenzionata e di interventi di ristrutturazione edilizia connessi a interventi di rigenerazione urbana

[2]  Il Post 31 maggio 2024 Perché Milano ha bisogno di una norma per essere “salvata” Le misure “Salva Milano” di cui si parla in questi giorni riguardano la complicata situazione dell’urbanistica in città, bloccata da una serie di inchieste sull’approvazione

[3] Vedi IlSole24ore 29 maggio 2024 Dai grattacieli di Milano ai soffitti, Salvini vuole allargare il salva-casa Il decreto salva-casa non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ma già si studiano gli interventi destinati ad allargarne il perimetro.

[4] Vedi La Salva-Milano cancella decenni di regole a vantaggio della rendita”. La lettera-appello di giuristi e urbanisti 13 Luglio 2024Continua#

[5] Milano Today 16 luglio 2024 Salta a sorpresa il “salva Milano” sugli abusi edilizi Ritirato l’emendamento alla Camera: la riformulazione sarebbe arrivata “troppo tardi”. Monguzzi (Europa Verde): “Prima grande vittoria”. Avs: “Maggioranza nel caos”

[6] Il Decreto 1444/68 è una conquista democratica, uno strumento legislativo che ha riconosciuto il diritto per tutti gli abitanti a dotazioni minime di verde, servizi, parcheggi.

[7] Vedi PROPOSTA DI LEGGE N. 2018 D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI BRAGA, SIMIANI, CURTI, FERRARI, ROGGIANI, PELUFFO, QUARTA- PELLE PROCOPIO, MAURI, FORATTINI, CUPERLO, GUERINI, GI- RELLI  Disposizioni in materia di piani particolareggiati o di lottizzazione convenzionata, di destinazione dei proventi di titoli edilizi e di sanzioni in materia edilizia nonché di programmazione e incentivazione di interventi per la rigenerazione urbana  Presentata il 7 agosto 2024 scarica

PDL 2018 Art. 1.

(Interpretazione autentica delle disposizioni dell’articolo 41-quinquies, sesto comma, della legge 17 agosto 1942, n. 1150, e dell’articolo 8 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, in materia di piani particolareggiati o di lottizzazione conven- zionata)

1. L’articolo 41-quinquies, sesto comma, della legge 17 agosto 1942, n. 1150, e l’articolo 8 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, si interpretano nel senso che l’approvazione preventiva di un piano particolareggiato o di lottizzazione convenzionata non è obbligatoria nei casi di realizzazione di immobili su singoli lotti situati in ambiti edificati e urbanizzati ovvero di sostituzione di edifici esistenti in ambiti caratterizzati da una struttura urbana definita e urbanizzata, ferma restando la verifica di adeguatezza delle dotazioni territoriali e degli standard sulla base dei piani urbanistici comunali.

2. La norma di interpretazione autentica del comma 1 si applica anche in caso di interventi su edifici esistenti in ambiti caratterizzati da una struttura urbana definita e urbanizzata che determinino la creazione di altezze e volumi eccedenti i limiti massimi previsti dall’articolo 41- quinquies, sesto comma, della legge 17 agosto 1942, n. 1150, ferma restando l’osservanza della normativa tecnica delle costruzioni.

2 Responses to La Proposta di legge che salva i grattacieli di Milano e apre un nuovo Vaso di Pandora edilizio

  1. Pingback: La relazione di Carteinregola all’audizione alla Camera sulla Proposta di legge 1987 (disposizioni connesse alla rigenerazione urbana) |

  2. Pingback: Proposta di legge 1987 Disposizioni in materia di piani particolareggiati o di lottizzazione convenzionata e di interventi di ristrutturazione edilizia connessi a interventi di rigenerazione urbana |

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *