La proposta di Metrovia per il tram “G” e Porta Maggiore
Autore : Redazione
Si è svolta lo scorso 23 ottobre “Pedalando”, biciclettata alla scoperta dell’itinerario del tram G secondo la proposta di Metrovia, da Porta Maggiore, Via Giolitti, Termini, Via Napoleone III-Via Principe Eugenio, Porta Maggiore, Via Prenestina, Vallo Del Pigneto, fino a via del Pigneto, a sostegno della proposta di Metrovia e RomaRicercaRoma di alcune modifiche incisive PUMS, Piano urbano per la mobilità sostenibile, che possono essere realizzate senza modificare il Piano e senza ritardi, “per un sistema tranviario più fluido e veloce, per dare più spazio e sicurezza ai pedoni e ai ciclisti e respiro a monumenti preziosi del patrimonio storico-artistico e archeologico“. Pubblichiamo le proposte e un articolo di fabio Grilli su Roma Today, con i rendering del progetto per Porta Maggiore a cura di Metrovia. (AMBM)
Il PUMS, Piano urbano per la mobilità sostenibile, è un fatto positivo per Roma ma le soluzioni proposte in alcuni nodi cruciali non ci sembrano adeguate: è questa la ragione che ha spinto Metrovia e RomaRicercaRoma a proporre alcune modifiche incisive nella sostanza ma che possono essere realizzate senza modificare il Piano e senza ritardi.
IL NODO DI PORTA MAGGIORE è particolarmente significativo: il tram G si andrà ad aggiungere alle vie tranviarie esistenti, aumentando la congestione attuale e le soste obbligate a causa degli incroci regolati da numerosi semafori. I passaggi dei mezzi previsti, inoltre, creano un sovraccarico che ATAC non è in grado di gestire.
La nostra proposta di un giro più ampio del nuovo tram intorno alla piazza consentirebbe:
Di semplificare il nodo tranviario
Di eliminare le soste tranviarie ai semafori
Di restituire ai cittadini e ai turisti la parte centrale della piazza su cui insistono la Porta e l’acquedotto
Di unificare la basilica ipogea all’insieme dell’area archeologica
Di utilizzare al meglio l’area FS a ridosso dei binari
Il progetto di Metrovia prevede anche
di liberare via Giolitti dall’ingombro dei binari, restituendo il valore che meritano al Tempio di Minerva Medica e alla chiesa di Santa Bibiana.
Di raggiugere dalla via Prenestina il nodo di scambio della Stazione del Pigneto.
Di migliorare tutte le connessioni della stazione Pigneto, oggi nodo di scambio dimezzato.
Abbiamo discusso di questi temi con la Commissione mobilità e lavori pubblici, trovando ascolto e interesse.
(da Roma Today 23 ottobre 2022) Porta Maggiore più verde e senza traffico: ecco il progetto che fa sognare ad occhi aperti La proposta è stata lanciata da Metrovia: prevede la trasformazione del nodo tramviario di Fabio Grilli
Rivedere il nodo tramviario di Porta Maggiore per garantire più spazio ai pedoni e consentire una migliore vivibilità dell’area.
Porta Maggiore un crocevia della mobilità
C’è una proposta che, lavorando sotto traccia, sta facendo breccia nell’animo dei romani. Si tratta del restyling che il gruppo di lavoro “Metrovia” ha prospettato per l’area, un crocevia importante nella mobilità cittadina. Nella giornata di domenica 23 ottobre, i promotori di questo progetto, hanno anche organizzato un sopralluogo a cui hanno preso parte decine di persone. In bicicletta per riscoprire le potenzialità di un luogo ricco di storia ma, ad oggi, compresso tra il traffico metropolitano ed i binari. E’ lì che passano, ad esempio, le ferrovie Laziali: i tram gialli della Roma Giardinetti che, secondo il Piano urbano della mobilità sostenibile, dovranno essere trasformati nella linea tramviaria “G”.
Linee tramviarie in sede protetta
“Stiamo promuovendo una grande opportunità per Roma – hanno spiegato Paolo Arsena e Corrado Cotignano, portavoce del progetto di mobilità denominato Metrovia – Si tratta di semplificare e ammodernare il nodo tramviario esistente, per ottenere quattro linee ad alta efficienza, sul modello francese. Linee a sede interamente dedicata e con precedenza ai semafori, che riducono molto i tempi di viaggio e diventano davvero attrattive, anche per chi oggi preferisce l’auto”.
Le modifiche alla viabilità
Il progetto prevede di ridisegnare la viabilità, in modo da non consentire né da chi viene da via Prenestina né per chi proviene da Santa Croce in Gerusalemme, di raggiungere direttamente Scalo San Lorenzo. Per farlo occorrerà infatti girare intorno alla piazza che, anche grazie a queste modifiche, verrà liberata e potra essere così ripensata e valorizzata. E’ lì infatti che si concentrano alcuni tesori dell’area archeologica di Porta Maggiore, come le due grandi arcate delle strade Labicana e Prenestina, il cui antico selciato è ancora visibile a terra. Ed è sempre lì che si trova la tomba di Eurisace, l’antico fornaio romano che vi fece costruire il proprio sepolcro. E’ un complesso poco fruito perché, oggi, la piazza è soprattutto un crocevia.
La rioarganizzazione del nodo tramviario
Il progetto di trasformazione della piazza prevede di lavorare non solo sulla viabilità ma anche, e soprattutto, sulla riorganizzazione del nodo tramviario. Per questo sul ponte ferroviario è prevista la creazione di una fermata in grado di accogliere la linea M7 (la Termini Ciampino nella visione trasportistica di Metrovia). “Per realizzarla occorre allargare lo spazio dei binari attraverso una piattaforma aggettante verso la piazza, che potrebbe essere impiegata nella parte sottostante come atrio di ingresso” ha spiegato l’architetto Paolo Arsena. E, nella visione di una piazza con meno auto e con binari meno invadenti, quello spazio potrebbe diventare anche utile per ospitare attività commerciali di prossimità o un museo, in una sorta di continuità con la basilica sotterranea: una delle ricchezze di Porta Maggiore che, a causa dell’attuale configurazione della piazza, non viene valorizzata (l’accesso è nascosto dietro le transenne).
La sistemazione del nodo di Porta Maggiore, prevede anche interventi per garantire alle linee tramviarie di viaggiare in sede esclusiva, quindi senza condividere lo spazio, come avviene oggi, con bus, taxi e mezzi di soccorso. E, non ultimo, questo restyling potrebbe comportare anche delle modifiche al percorso della cosiddetta “linea G”, che in passato aveva fatto registrare delle perplessità (in altri tratti, ad esempio nella vicina area del tempio di Minerva Medica) da parte della Soprintendenza.
La valorizzazione della piazza
Il restyling della piazza, spiegato a decine di curiosi appositamente accorsi in bicicletta, non prevede solo la riorganizzazione del sistema di trasporto e di viabilità dell’area. Implica anche un ripensamento sul piano urbanistico, aspetto seguito anche dall’associazione Roma Ricerca Roma e dal comitato Parco LineaRE, presenti alla biciclettata domenicale organizzata sul posto. Dopotutto, per dirla con le parole dell’architetto Arsena, “urbanistica e mobilità sono due facce della stessa medaglia e niente meglio di questa piazza ce lo può dimostrare”
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com