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La Sindaca dice NO alle Olimpiadi

olimpiadi-game-is-overSi è tenuta oggi  la conferenza stampa in diretta streaming dal Campidoglio (in calce il link al video) in cui la Sindaca Raggi ha annunciato  definitivamente il NO alle Olimpiadi.   Carteinregola  si è battuta contro la  candidatura fin da quando è stata lanciata dal Presidente Renzi e  dal presidente del CONI  Malagò, il 15 dicembre 2014, pochi giorni lo scoppio del bubbone di Mafia Capitale. Ma si era battuta anche contro la candidatura Roma 2020,  promossa dal Sindaco Alemanno e  poi archiviata dal premier Monti. La mossa del Presidente del Consiglio allora aveva raccolto il plauso di molti politici e giornali che oggi lanciano anatemi sulla Sindaca pentastellata colpevole di aver mantenuto quanto promesso ai suoi elettori. E in questi mesi le Olimpiadi sono diventate il fulcro e lo sfondo di una campagna  mediatica senza precedenti. Sono stati ventilati fiumi di soldi e di opere per restituire, con i Giochi Olimpici, una vita dignitosa alla città, che a quanto pare li  merita solo se accetta di subire l’ennesimo evento speciale.  Hanno minacciato disastri in caso di ritiro, persino un presunto danno erariale per i soldi spesi per la promozione della candidatura, approvata dall’Assemblea Capitolina nell’era Marino e confermata dal prefetto Tronca nell’era Tronca. Non sappiamo su quali elementi giuridici poggi una simile eventualità, ma sarebbe interessante vedere se qualcuno si è mosso allo stesso modo  per le mancate Olimpiadi del 2020, che furono approvate parimenti da una delibera dell’Assemblea Capitolina*,  con costi del Comitato promotore  alquanto salati e, secondo alcuni giornali,  protratti per un bel pezzo anche dopo il ritiro della candidatura**. Ma forse bisognerebbe parlare di danno erariale anche per tutti i debiti e le incompiute che i molti  eventi speciali hanno prodotto negli anni alle casse comunali e alle tasche dei cittadini, e sarebbe anche interessante vedere quanto, nel debito consolidato di Roma che ha raggiunto ora (ma nel 2008 era assai di più) la cifra di 14 miliardi di euro,  si possa   attribuire ai vari mondiali di calcio, di nuoto etc.

Accogliamo quindi con entusiasmo   la scelta della Sindaca Raggi di rinunciare a Roma 2024 per  i troppi rischi che i giochi olimpici avrebbero fatto correre alla città,  ma consideriamo importante soprattutto il messaggio che con quel NO ha voluto dare  ai cittadini nel rispettare la promessa fatta.  Un  messaggio che mantiene aperta la speranza nel cambiamento. Troppo spesso questa maggioranza dimostra di non aver ancora imparato ad affrontare i compiti e le  difficoltà a cui è chiamata, e continua a rivelarsi carente su molte cose,  su cui  continueremo ad avanzare tutte le nostre critiche, anche dure, ogni volta che sarà necessario. Ma oggi lasciateci dire: bravi. E coRAGGIosi.

Anna Maria Bianchi Missaglia

POST SCRIPTUM: l’unica nota stonata riguarda il mancato incontro con il Presidente del CONI Malagò  e  il Presidente del Comitato Paralimpico Pancalli prima della comunicazione ufficiale. Un confronto che avrebbe dovuto precedere ben  più di pochi minuti  la conferenza stampa,  oltretutto  saltato dopo  un  ritardo ingiustificabile della Sindaca all’appuntamento fissato in Campidoglio. Chi è convinto delle proprie idee non dovrebbe temere il confronto con nessuno, soprattutto con chi rappresenta una realtà importante per molti cittadini come lo sport. Incontrare il Comitato promotore e rispondere punto su punto  al   dossier che in barba alla trasparenza da febbraio a oggi non è mai stato tradotto in italiano, sarebbe stata un’ottima occasione per mostrare un cambiamento, non solo nelle scelte, ma anche nello stile del nuovo governo della città (AMBM)

(> leggi il resoconto della Conferenza Stampa di Malagò nell’articolo di Il fatto quotidiano)

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

> Vai a Olimpiadi Roma2024 cronologia materiali

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VIDEO INTEGRALE DELLA CONFERENZA STAMPA DEL 22 SETTEMBRE SULLA PAGINA FACEBOOK ROMA- COMUNE

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raggi-conf-olimpiadi-22-settembre-2016> Vai alla pagina Fb di Virginia Raggi con le sue motivazioni al ritiro della candidatura Olimpica (22 settembre 2016)

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* vedialemanno-roma-2020-sito-comune http://www.comune.roma.it/pcr/it/newsview.page?contentId=NEW197554

** Ad esempio Daniele Autieri  scrive  su Repubblica nel settembre 2013:http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/09/11/roma-2020-il-conto-ancora-da-pagare.html

Roma 2020, il conto è ancora da pagare
ANCHE i sogni hanno un prezzo. Ma quello cullato dall’ ex-sindaco Alemanno di portare le Olimpiadi del 2020 a Roma è costato più di altri. La grande visione, poi naufragata con la decisione di Mario Monti di ritirare la candidatura della Capitale, viene raccolta con slancio e in tanti si mettono al lavoro. Il primo è il Comitato promotore delle Olimpiadi, costituito nel luglio del 2011 e guidato da un presidente onorario come Gianni Letta e da un presidente operativo come Mario Pescante. La sua prima dotazione finanziaria è 1 milione di euro (500mila dal Coni e 500mila dal Campidoglio), mai costi crescono nel tempo, arrivano finoa3 milionie alcune attività proseguono anche dopo il “no” del primo ministro. Così, nonostante l’ addio al sogno olimpico, cinque manager (tra cui l’ ex-direttore generale Ernesto Albanese) citano in giudizio il Comitato chiedendo il riconoscimento degli stipendi fino al dicembre 2013. In termini di costi, nella partita olimpica entra anche il Comitato di compatibilità economica, guidato dall’ economista Marco Fortis, al quale viene chiesto di elaborare uno studio sull’ impatto finanziario dei Giochi. L’ analisi, presentata nel gennaio del 2012 e finanziata dalla presidenza del Consiglio, annuncia che – grazie ai ritorni e ai massicci investimenti privati- la grande kermesse sarà praticamente a impatto zero per le casse pubbliche. L’ occasione è ghiotta. Lo sanno anche gli enti pubblici locali, i primi a mettere soldi per sostenere l’ iniziativa. E mentre il Comune di Roma finanzia direttamente il Comitato, la Regione Lazio in preda a bulimia da commissioni ne inaugura una speciale nel dicembre 2010 dedicata ai Giochi del 2020. L’ organo costa circa 300mila euro l’ anno (molti dei quali spesi per pagare le indennità di presidente e vicepresidente, gli uffici, i cinque impiegati assunti nello staff e l’ auto blu), ma in 13 mesi di lavoro si riunisce solo tre volte. Un mese prima, nel novembre del 2010, arriva anche il sostegno degli imprenditori e sotto la guida dell’ Unione industriali, allora presieduta da Aurelio Regina, nasce la Fondazione Roma 2020 che dovrebbe veicolare interessi e attrarre capitali italiani e stranieri. Poco dopo, nel luglio del 2011, Alemanno capisce che è il momento di attrezzarsi anche all’ interno della sua squadra e, dopo la sentenza del Tar che scioglie la giunta per il mancato rispetto delle quote rosa, nomina Rosella Sensi assessore ai progetti strategici e ai grandi eventi con una delega speciale per le Olimpiadi 2020. Ma il sogno olimpico sfuma, e lei dichiara: «Ora mi dedicherò alla comunicazione e alla promozione dell’ immagine di Roma». In cambio di uno stipendio da assessore.

DANIELE AUTIERI 11 settembre 2013

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