La Valutazione di Impatto Ambientale tutela l’ambiente e i cittadini, non smontiamola
Autore : Redazione
Pubblichiamo un’analisi di Paola Loche dello Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2014/52/UE che modifica la direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati (n. 401) , che a maggio ha raccolto il parere favorevole delle Commissioni di Senato, Camera e della Conferenza Stato Regioni.
Su diversi punti il decreto rappresenta un’involuzione in materia di valutazione d’impatto ambientale. Il decreto prevede infatti di poter accedere in qualsiasi momento e per qualsiasi tipologia di opera alla V.I.A. “in sanatoria”, ossia può accadere che chiunque può iniziare i lavori e quindi modificare l’ambiente senza aver ottemperato alla procedura V.I.A. e solo in un secondo momento mettersi in regola presentando lo studio di impatto ambientale, entro un tempo limite non ben specificato. Addirittura si prevede la possibilità di continuare i lavori quando il parere V.I.A., se esistente, è stato sospeso o annullato del T.A.R.
Prima del decreto Gentiloni per la procedura di V.I.A. si doveva depositare il progetto definitivo, in base al nuovo decreto diventa sufficiente lo studio di fattibilità, di fatto privo di dettagli tecnici fondamentali per verificare gli impatti.
Inoltre diverse categorie di progetti energetici passano dalla competenza regionale a quella nazionale per sottrarli all’influenza delle comunità che più facilmente fanno sentire la propria voce con le istituzioni locali.
Nuove norme sulla VIA
Il Consiglio dei Ministri (aprile 2017) ha approvato nuove norme sulla “Verifica di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale (VIA)”.
Il decreto attua la direttiva 2014/52/UE del Parlamento europeo concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati. Il provvedimento inserisce una nuova definizione di “impatti ambientali”, modulata in aderenza con le prescrizioni della direttiva Ue, che comprende anche gli effetti significativi, diretti e indiretti, di un progetto sulla popolazione, la salute umana, il patrimonio culturale e il paesaggio.
Modifiche
Le nuove norme modificano l’attuale disciplina della VIA teoricamente al fine di efficientare le procedure, di innalzare i livelli di tutela ambientale, di contribuire a sbloccare il potenziale derivante dagli investimenti in opere, infrastrutture e impianti per rilanciare la crescita sostenibile, attraverso la correzione delle criticità riscontrate da amministrazioni e imprese.
Il decreto introduce la facoltà per il proponente di richiedere, in alternativa al provvedimento di VIA ordinario, il rilascio di un “provvedimento unico ambientale”, che coordini e sostituisca tutti i titoli abilitativi o autorizzativi riconducibili ai fattori ambientali.
Una norma transitoria, in virtù delle semplificazioni procedimentali introdotte, consente al proponente di richiedere l’applicazione della nuova disciplina anche ai procedimenti pendenti.
Inoltre, è prevista la riduzione complessiva dei tempi per la conclusione dei procedimenti, cui è abbinata la qualificazione di tutti i termini come “perentori” ai sensi e agli effetti della disciplina generale sulla responsabilità disciplinare e amministrativo-contabile dei dirigenti, nonché sulla sostituzione amministrativa in caso di inadempienza.
VIA ed elaborati progettuali
Il decreto consente di presentare nel procedimento di VIA elaborati progettuali con un livello informativo e di dettaglio equivalente a quello del progetto di fattibilità o comunque a un livello tale da consentire la compiuta valutazione degli impatti, con la possibilità di aprire con l’autorità in qualsiasi momento un confronto per condividere la definizione del livello di dettaglio degli elaborati progettuali.
E’ prevista l’eliminazione per il proponente dell’obbligo, nella verifica di assoggettabilità a Via, di presentare gli elaborati progettuali: per la fase dello “screening” sarà sufficiente uno studio preliminare ambientale, come previsto dalla normativa europea.
Nel caso di modifiche o estensioni di opere esistenti, sarà possibile richiedere all’autorità competente un “pre-screening”, ovvero una valutazione preliminare del progetto per individuare l’eventuale procedura da avviare.
Infine è prevista la completa digitalizzazione degli oneri informativi a carico dei proponenti, anche prevedendo l’eliminazione degli obblighi di pubblicazione sui mezzi di stampa.
GRUPPO D’INTERVENTO GIURIDICO ONLUS: Il Governo Gentiloni cerca di snaturare la normativa sulla valutazione di impatto ambientale!
La direttiva n. 2014/52/UE ha integrato e modificato la direttiva n. 2011/92/UE sulla valutazione di impatto ambientale qui il testo coordinato delle direttive sulla V.I.A.).
Ora gli Stati membri devono darvi esecuzione e il Governo Gentiloni ha approvato lo Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2014/52/UE che modifica la direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati.
Il testo proposto dal Governo Gentiloni rappresenta un salto indietro di trent’anni, con sensibili profili di incostituzionalità oltre a non costituire corretta attuazione degli obiettivi della nuova direttiva V.I.A.
Lo denunciamo a gran voce e faremo di tutto per evitare questo disastro ambientale e sociale annunciato.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
LEGGI L’ANALISI DEL DECRETO del Gruppo giuridico Onlus
Leggi Il comunicato del Governo del 10 marzo 2017 http://www.governo.it/articolo/comunicato-stampa-del-consiglio-dei-ministri-n-16/6898
Stato iter: Parere espresso Trasmissione: Trasmesso ai sensi degli articoli 1 e 14 della legge 9 luglio 2015, n. 114 Annuncio all’Assemblea: 20 marzo 2017
Assegnazione ed esito:
- VIII Ambiente (Assegnato il 16 marzo 2017 – Termine il 25 aprile 2017)
(favorevole con condizioni e osservazioni – 10 maggio 2017)
- XIV Politiche dell’Unione Europea (Assegnato il 16 marzo 2017 ai sensi ex art.126,co.2 – Termine il 25 aprile 2017)
(favorevole con osservazione – 17 maggio 2017)
- V Bilancio (Assegnato il 16 marzo 2017 ai sensi ex art. 96-ter,co.2 – Termine il 5 aprile 2017)
(favorevole – 11 maggio 2017)
Atto del Governo sottoposto a parere parlamentare n. 401 XVII Legislatura
Titolo breve: Valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati
Testi disponibili dall’Archivio Legislativo
- Atto del Governo sottoposto a parere parlamentare N. 401
Dossier di documentazione Servizio Studi
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Presentato da: Ministro per i rapporti con il Parlamento (Governo Gentiloni Silveri-I) , il 16 marzo 2017; annunciato nella seduta n. 789 del 21 marzo 2017
Assegnato alla
13ª Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali) in sede consultiva il 16 marzo 2017; annuncio nella seduta pom. n. 789 del 21 marzo 2017; scadenza termine il 25 aprile 2017
Assegnato alla
1ª Commissione permanente (Affari Costituzionali) in sede osservazioni il 16 marzo 2017; annuncio nella seduta pom. n. 789 del 21 marzo 2017; scadenza termine il 15 aprile 2017
Assegnato alla
2ª Commissione permanente (Giustizia) in sede osservazioni il 16 marzo 2017; annuncio nella seduta pom. n. 789 del 21 marzo 2017; scadenza termine il 15 aprile 2017
Assegnato alla
5ª Commissione permanente (Bilancio) in sede osservazioni il 16 marzo 2017; annuncio nella seduta pom. n. 789 del 21 marzo 2017; scadenza termine il 15 aprile 2017
Assegnato alla
7ª Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali) in sede osservazioni il 16 marzo 2017; annuncio nella seduta pom. n. 789 del 21 marzo 2017; scadenza termine il 15 aprile 2017
Assegnato alla
8ª Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni) in sede osservazioni il 16 marzo 2017; annuncio nella seduta pom. n. 789 del 21 marzo 2017; scadenza termine il 15 aprile 2017
Assegnato alla
14ª Commissione permanente (Politiche dell’Unione europea) in sede osservazioni il 16 marzo 2017; annuncio nella seduta pom. n. 789 del 21 marzo 2017; scadenza termine il 15 aprile 2017
Esito finale del documento: favorevole condizionato
la CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO ha dato parere favorevole il 4 maggio 2017 (leggi il parere)