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L’Assemblea capitolina boccia 3 delibere di DeLiberiamo Roma

deliberiamo romaL’Assemblea Capitolina, dopo averne più volte rimandato la discussione , ha bocciato la scorsa settimana le delibere di iniziativa popolare per la scuola e l’acqua pubblica e contro il patto di stabilità di DeLiberiamo Roma (1). Domani, 7 luglio, sarà votata l’ultima delibera, “Per l’uso sociale del patrimonio pubblico e privato in disuso”, che avrà sicuramente la stessa sorte. Proprio un anno fa un’ampia coalizione sociale, di cui fanno parte il Coordinamento Romano Acqua Pubblica, la rete Patrimonio Comune, il Comitato art. 33 e Forum per una nuova finanza pubblica e sociale,  aveva consegnato le delibere sottoscritte da 32mila firme.

Il comune denominatore delle delibere di DeLIberiamo Roma è la difesa dei beni e del patrimonio pubblico contro l’offensiva privatistica in atto da anni. In particolare la delibera per la ripubblicizzazione dell’acqua, aveva solide basi nel referendum del 2011 (un milione e mezzo di romani disse sì all’acqua pubblica) (2), in una sentenza della Corte Costituzionale (3), e nella strenua battaglia condotta da quella stessa maggioranza che ora  ha bocciato la delibera, allora schierata contro Alemanno che intendeva aumentare le quote private di Acea (4),  la società che  appartiene al Comune di Roma solo per il 51% , mentre la parte restante si divide tra mercato diffuso (ca 18%) il gruppo Caltagirone (ca 15%) e il gruppo francese Gruppo GdF Suez (circa 12%).

Chiedere che l’acqua tornasse pubblica non era chiedere la luna: il 24 Novembre 2008, il Consiglio Comunale di Parigi ha votato per la rimunicipalizzazione dell’intero servizio idrico locale, che dal 1 Gennaio 2010 è tornato nelle mani pubbliche dopo 30 anni di gestione privata.  Secondo il Circolo Ref (5)La ri-municipalizzazione del servizio idrico parigino, oggi gestito da un ente pubblico, Eau de Paris, con un budget e uno status legale indipendente, ha portato a una notevole diminuzione dei costi operativi, a fronte di una qualità del servizio idrico rimasta invariata. Nel 2010 Eau de Paris è riuscita a risparmiare circa €35 milioni rispetto ai costi incorsi nella concessione dell’anno precedente, ed ha dunque diminuito i costi dell’acqua alle famiglie parigine, riducendo le tariffe dell’8%”.
Ma nella nostra città le battaglie di civiltà diventano utopie per sognatori, e le bandiere che sventolano quando un partito è all’opposizione vengono rapidamente ammainate quando lo stesso partito riconquista la stanza dei bottoni.  Come il  cosiddetto “Piano casa” Polverini/Zingaretti insegna. (in calce il comunicato di DeLiberiamo Roma)

Anna Maria Bianchi Missaglia annaemmebi@gmail.com

 (1) vai alle delibere di deliberiamo romale delibere http://www.deliberiamoroma.org/
(2) Referendum abrogativi del 2011 in Italia https://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_abrogativi_del_2011_in_Italia

(3) Acqua, la Corte costituzionale: illegittima la privatizzazione
http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/acqua_stop_della_corte_costituzionale_laquo_illegittima_la_privatizzazione_raquo/notizie/209507.shtml

ROMA – La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 4 della finanziaria-bis 2011, che disponeva la possibilità di privatizzazione dei servizi pubblici da parte degli enti locali. Tra questi anche i servizi idrici, sui cui due mesi prima c’era stato un referendum.

(4) Roma, il sindaco Gianni Alemanno vende mezza Acea per tappare il buco di bilancio http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/15/roma-sindaco-gianni-alemanno-vende-mezza-acea-tappare-buco-bilancio/197466/ Il fatto quotidiano 15 marzo 2012
Acea, occupato consiglio comunale Il Pd: “Alemanno ritiri la delibera” 2 maggio 2012
http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/05/02/news/acea_apertura-34321007/
(5) L’acqua di Parigi è più buona? Pubblicato il 22 maggio 2013

http://www.circolorefricerche.it/it/le-analisi/2013/05/lacqua-di-parigi-e-piu-buona/

Consiglio comunale di Roma vota No all’acqua pubblica

Ricordate quelli che rivendicarono la vittoria referendaria del 2011? E quelli che nel 2012 si opposero all’ulteriore privatizzazione di Acea, proprio facendosi scudo dell’esito referendario?
Dimentichiamoli: oggi quel Pd vota insieme alla destra più becera contro la proposta di ripubblicizzazione dell’acqua di Roma. Vota contro la volontà di un milione e mezzo di romani che disse sì all’acqua pubblica (più di quelli che hanno eletto l’attuale sindaco).
Con un dibattito scarno in aula, ci auguriamo causato dall’imbarazzo di non sapere cosa dire, il consiglio ha bocciato la proposta di delibera di iniziativa popolare con 13 voti contrari e 7 favorevoli, presentata insieme ad altre 3 proposte su scuola, patrimonio e finanza pubblica.
Un consiglio che dimostra di non volere voltare pagina, che non comprende come sia necessario cambiare radicalmente le regole per uscire dal pantano di Mafia capitale… o che forse non vuole uscirne!
Non per questo li “lasceremo fare”: la battaglia per l’acqua ha gambe molto lunghe, e la resistenza contro Acea SpA e contro le sue speculazioni non si è mai fermata, e a maggior ragione non si fermerà adesso.

Roma 3 luglio 2015

 

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