Lazio 2023 confronto programmi su spiagge, coste e erosione
Autore : Redazione
Pubblichiamo il confronto tra i programmi elettorali dei candidati a cura di Danilo Ruggiero, Consigliere CoNaMaL, Coordinamento Nazionale Mare Libero, e in calce le richieste alla Regione Lazio di CONAMAL
L’unico programma elettorale che fa specifico riferimento al tema del libero accesso alle spiagge è quello del Polo Progressista – Sinistra Ecologista a integrazione del programma di Donatella Bianchi, M5S ePolo progressista:
“IL NOSTRO MARE, LA NOSTRA COSTA, I NOSTRI FIUMI, I NOSTRI LAGHI
Viviamo il periodo più caldo nella storia della terra, la temperatura continua a salire: negli ultimi 120 anni, dall’età preindustriale, le temperature medie sono aumentate di 1 °C, causando eventi meteo record e temperature estreme: il 2022 è stato l’anno più caldo in assoluto.
Gli effetti del riscaldamento terrestre sui litorali sono legate, nel lungo periodo, allo scioglimento dei ghiacci e conseguente innalzamento del livello dei mari, ad uragani sempre più numerosi e alla esaltazione dei fenomeni di erosione costiera, fino all’acidificazione delle acque causato dal maggiore assorbimento della CO2 che aumenta in concentrazione nell’aria.
Il rischio è che nel 2100 sarà modificata sensibilmente la morfologia delle nostre coste a causa dell’innalzamento delle acque del Mar Mediterraneo. Secondo l’IPCC entro il 2100 l’innalzamento sarà compreso tra 15 e 95 centimetri, e riguarderà soprattutto l’area del nord Adriatico e quelle dei golfi di Cagliari, Oristano e Taranto, con effetti minori anche nel Tirreno centrale; nella zona laziale sono quelle da Civitavecchia ad Anzio, fino a Terracina.
Il pericolo maggiore è legato ai fenomeni di erosione, dovuti prevalentemente della riduzione di apporto solido fluviale per effetto dei prelievi dai fiumi e per le varie opere realizzate lungo il loro corso: argini, dighe, regimazione fluviale; assai importanti sono anche gli effetti di una indiscriminata urbanizzazione costiera, della realizzazione di strutture portuali a volte mal contestualizzate, di barriere frangiflutti e pennelli potenzialmente costruiti a protezione, ma che si rivelano controproducenti.
La costa adiacente la foce del Tevere ha già subito importanti modificazioni, se si pensa che negli ultimi 40 anni l’apporto solido dal Tevere è passato da 10 a 0,37 milioni di tonnellate/anno.
La qualità delle acque è minacciata da varie forme di inquinamento.
Inoltre il problema aumento temperature provoca pesanti ricadute sul settore della pesca e sulle ricadute in termini occupazionali.
Permangono ancora scarichi fognari non depurati che versano in mare grandi quantità di microrganismi patogeni che rendono pericolosa la balneazione e la consumazione di molluschi.Ne conseguono fenomeni di eutrofizzazione per effetto della presenza di dosi eccessive di sostanze nutritive provenienti da fonti antropiche come fertilizzanti, detersivi, e acque reflue di origine domestica o industrialeAncora, la presenza di rifiuti di plastica sta assumendo, anche nel Lazio, proporzioni preoccupanti.
Importanti sono i rischi legati all’inquinamento da immissione di idrocarburi, principalmente per operazioni di lavaggio dei serbatoi delle petroliere o per incidenti. Si stima che in un anno le compagnie petrolifere perdono nel Mediterraneo una quantità di petrolio pari a quella di 17 grosse navi cisterna.
Ma la maggior parte dell’inquinamento marino deriva dalle attività che si svolgono a terra: oltre il 50% del petrolio che finisce in mare è stato perso nel terreno, immesso nelle fognature da cittadini o industrie.
Altro fenomeno da contrastare è l’aumento della temperatura delle acque legato alla crisi climatica, ma effetti locali, nel Lazio, sono legati alla presenza delle centrali termoelettriche: quella di Civitavecchia, ad esempio, utilizza per il raffreddamento circa 70 m3/sec (Il Tevere ha una portata media di circa 240 m3/s). Su tutti questi fattori – che riguardano il mare così come i nostri laghi alcuni dei quali versano in situazioni veramente critiche – occorre intervenire con un piano articolato di breve-medio periodo che assicuri una gestione consapevole della grande e preziosa risorsa costituita dal nostro sistema costiero. Tanti sono gli assessorati coinvolti, ed è dunque indispensabile garantire un forte coordinamento.
Aspetto non meno importante è garantire il libero e gratuito accesso agli arenili marini e lacustri, con l’aggiornamento della legislazione regionale che consenta ai Comuni la predisposizione di “Piani di Utilizzo degli Arenili” in grado di salvaguardare le coste e garantire al contempo un equilibrio fra spiagge libere e spiagge date in concessione, nonché la piena applicazione del codice della navigazione.” ——————————————————————————————————————–
Il programma della lista Bianchi (M5S e Polo Progressista) è più generico nelle premesse ma richiama interventi più specifici, come i ripascimenti morbidi:
“DIFESA DEL SUOLO […]
La costa tirrenica laziale ha un’estensione di 383,279 chilometri e conta 24 comuni costieri dei quali 2 ricadono in provincia di Viterbo, 10 nella provincia di Roma, 11 nella provincia di Latina, 2 rappresentati dalle isole di Ponza e Ventotene. Oltre il 50% della costa è a rischio erosione e analizzando i dati del ministero dell’ambiente e della regione negli anni si è assistito ad un trend sempre più crescente di erosione e perdita di arenile stimata in 200 mila metri quadrati all’anno. Il fenomeno di ero– sione non solo comporta una perdita economica per il tessuto economico e produt- tivo regionale ma comporta anche importanti rischi per la sicurezza e l’incolumità delle aree insediate. Non è più rinviabile un piano di intervento che tenga conto de- gli scenari che i cambiamenti climatici prospettano e che metta in sicurezza anche il patrimonio naturalistico che la costa laziale offre.
[…]
AZIONI PER CONTRASTARE IL DISSESTO IDROGEOLOGICO
E L’EROSIONE COSTIERA
8. Legge regionale sulla difesa del suolo sulla prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico
9. Studi e Piani straordinari di intervento per il monitoraggio, la gestione e la messa in sicurezza delle aree vulnerabili e sviluppo di sistemi di teleri- levamento e monitoraggio delle stesse.
10. Istituzione di un Centro Studi Rischi Idrogeologici Regionale.
11. Piano di interventi preventivi mirati a ridurre i danni causati dal dissesto idrogeologico.
12. Sostegno alle popolazioni e ai comuni colpiti da eventi calamitosi.
13. Investimenti per la riforestazione delle aree attraversate dal fuoco.
14. Programmazione di interventi e investimenti per la rinaturalizzazione
dei corsi fluviali e delle aree dunali costiere.
15. Adozione dei Piani di Assetto Idrogeologico (PAI) e dei Piani di Gestio- ne del Rischio Alluvioni elaborati dalle Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale e Meridionale, promuovendo, in collaborazione
con ANCI, campagne che incentivino i Comuni ad adeguare i propri Piani Regolatori Comunali alle nuove norme di tutela del territorio e chiaren-
do, se necessario, le regole di riduzione delle imposte sui terreni vincolati dalla pianificazione di bacino.
16. Programmazione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di ripristino dei sistemi costieri compromessi.
17. Studio e Programmazione di interventi di dragaggio finalizzati a contra- stare l’insabbiamento delle foci e dei porti.
18. Utilizzo virtuoso delle sabbie per ripascimenti morbidi associato ad azio- ni di salvaguardia e ripristino.”
PROGRAMMA D’AMATO CENTROSINISTRA
il programma del centrosinistra inserisce il mare nel capitolo dello sviluppo economico e lo definisce “L’oro blu del Lazio”
3) SVILUPPO ECONOMICO. ECOSISTEMA LAZIO 30 Industria | Commercio | Artigianato | Agricoltura | Conoscenza | Ricerca e Innovazione | Mare
Pag. 42 Il Mare: l’oro blu del Lazio
Il Lazio ha nell’economia del Mare uno dei suoi asset strategici, a confermarlo sono i numeri che nel 2020 registrano un valore aggiunto di 8,1 miliardi di euro, il 15,8% del valore aggiunto italiano generato nel comparto. È questa consapevolezza che ha guidato la strategia e l’impegno della Regione negli ultimi anni:
● con l’istituzione della Cabina di Regia dell’Economia del Mare, con il compito di coordinare e integrare le diverse politiche settoriali della Blue economy;
● con l’individuazione delle nuove zone costiere di Civitavecchia, Pomezia, Aprilia-Latina e Fondi-Gaeta – oltre a quella di Ponza-Ventotene, confermata dal settennato 2014-2020 – come zone eleggibili a seguito dell’adozione della nuova Carta degli Aiuti di Stato a finalità regionale 2022-2027. Saranno qui ammissibili agevolazioni agli investimenti – sia a favore delle grandi imprese, sia a favore delle PMI – in termini più alti rispetto al resto del territorio regionale;
● con l’inserimento dell’Economia del Mare nella Strategia di Specializzazione Intelligente (RIS3) per il 2021-2027, una scelta che permetterà alle imprese del settore di partecipare a bandi a sostegno delle attività produttive a valere sul Programma regionale FESR;
● con l’adozione del Piano di Sviluppo Strategico per l’istituzione della Zona Logistica Semplificata (ZLS) di Civitavecchia, che consentirà alle imprese già operative e a quelle di nuovo insediamento di beneficiare di procedure semplificate e regimi procedimentali speciali delle Zone Economiche Speciali (ZES) e che dovrà essere approvata nel 2023 al termine del negoziato con il Governo nazionale;
● con la realizzazione del Politecnico del Mare di Ostia e il finanziamento di percorsi di dottorato industriale;
● con le risorse destinate alla riqualificazione dei comuni del litorale e per la realizzazione di nuove piste ciclabili – a Cerveteri, Santa Marinella, Fiumicino, Ladispoli, Sabaudia, San Felice Circeo – così come per il sostegno all’avvio delle stagioni balneari;
● con la recente approvazione della legge regionale sulla Blue economy, che ha stanziato risorse per lo sviluppo di un’economia circolare e sostenibile del litorale e dell’intero ecosistema acquatico della Regione Lazio e per il finanziamento al sostegno agli investimenti innovativi delle imprese, la creazione di nuove imprese giovanili e femminili e la realizzazione di un coordinamento delle Università del Lazio per garantire la formazione di alte professionalità in ambito della Blue Economy;
● con gli investimenti in alta formazione e specializzazione tecnica post diploma degli Istituti Tecnici Superiori di Gaeta (ITS Tecnologie per il Mare e la logistica) e Civitavecchia (ITS Energia);
● con la Pianificazione dello Spazio Marittimo (il “Piano regolatore del mare”), che individua le aree destinate alla pesca, all’acquacoltura, al trasporto marittimo e alla portualità, alla protezione dell’ambiente e delle risorse naturali, all’attività turistica costiera e marittima, alla produzione di energia e all’estrazione di materie prime, alla tutela del paesaggio e del patrimonio culturale;
● con la finalizzazione, ormai prossima, delle risorse del nuovo Programma nazionale del Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura (FEAMPA 2021-2027).
Quello che ci attende nei prossimi anni è un impegno attuativo enorme, che va portato avanti insieme agli interventi regionali per il ripascimento delle spiagge e al rafforzamento delle infrastrutture portuali. È un percorso già tracciato grazie ad un forte impianto strategico di programmazione, che proseguiremo con la massima convinzione.
Per questo la prossima giunta vedrà l’istituzione di un Assessorato all’Economia del Mare, competente all’attuazione di questo programma. Al nuovo Assessorato saranno attribuite le deleghe oggi divise tra diversi Assessorati in materia di blue economy e valorizzazione del sistema costiero sotto l’aspetto ambientale, infrastrutturale, trasportistico e urbanistico. Sarà, inoltre competente, ai rapporti con il livello statale ed europeo su questa tematica cruciale per il nostro futuro.
Nel capitolo sulla rigenerazione del territorio c’è un accenno all’erosione costiera
7. RIGENERARE IL TERRITORIO: QUARTIERI, CITTÀ, PICCOLI COMUNI
Pag. 67 Per la prevenzione dei disastri naturali: misure contro il rischio idrogeologico e l’erosione costiera
Il nostro territorio è fragile. Ha bisogno di cura. Abbiamo le risorse del PNRR, del Fondo sviluppo e coesione e dei Fondi strutturali per affrontare questa emergenza: quasi 300 milioni di euro dedicati alla messa in sicurezza dei versanti collinari e montani più a rischio e il ripascimento delle spiagge flagellate da un’erosione che, insieme alla sabbia, porta via turismo dal litorale. L’impegno dei prossimi anni è investire queste risorse con una programmazione attenta, in maniera rapida, con una scala di priorità ben definita. (..)
PROGRAMMA ROCCA CENTRODESTRA
Anche il programma del candidato valorizza gli aspetti economici del mare e delle coste laziali
(pag. 21) Mare e Economia Blu
Il mare è una fonte di ricchezza economica ed occupazionale – non solo nei settori portuali e della cantieristica, che vanno sostenuti e promossi – ma è anche centrale per uno sviluppo sostenibile blu e green. La crescita blu è caratterizzata dallo sviluppo di settori emergenti e altamente innovativi, come la bioeconomia blu, l’innovazione e le tecnologie dell’energia generata dal mare, la pesca e l’acquacoltura-industria di filiera ittica, le buone pratiche che consentono di ridurre l’impatto ambientale del nostro mare riducendo i rifiuti antropici marini (marine litter) e che può rappresentare un volano per la crescita economica sostenibile della nostra costa. Infatti la salvaguardia del mare e il ripristino degli ecosistemi marini passa dalla applicazione di tecnologie già esistenti, dai depuratori degli scarichi fognari e industriali alla raccolta e riciclo della plastica, lanciando innovativi sistemi di fornitura di servizi ecosostenibili. Infatti la raccolta della plastica Marina potrebbe rappresentare una risorsa in un processo di economia circolare a beneficio della crescita blu della nostra Regione, che va sostenuta con la promozione di Centri di Formazione e sviluppo delle competenze e l’istituzione di Blu Campus. Una speciale attenzione va rivolta alla preservazione e alla crescita della filiera ittica, per supportare e promuovere il turismo costiero e tutelare il patrimonio storico e culturale delle comunità costiere laziali.
Le molteplici attività e i molteplici settori che afferiscono al mare e alle coste debbono avere l’opportunità di integrarsi e co-operare per ottimizzare e mettere in rete capacità, progettualità e risorse. Questo potrà realizzarsi con l’istituzione della Cabina del Mare – alla quale parteciperanno tutti i soggetti interessati – finalizzata a un confronto attivo e costante utile a valorizzarne tutti gli aspetti di natura ambientale ed economica.
Portualità, pesca e logistica costituiscono tre componenti molto rilevanti per il Pil regionale. Il porto di Civitavecchia, oltre ad essere il primo porto crocieristico italiano e uno dei primi cinque al mondo, dovrà diventare anche lo scalo di riferimento per le merci in arrivo e in partenza nell’area di Roma, così come Gaeta può diventarlo per il distretto produttivo del sud pontino.
L’incremento dei flussi di traffico di merci e passeggeri nei porti del Lazio costituirà anche un importante volano economico che potrà tradursi nella creazione di nuovi posti di lavoro e in un aumento delle entrate per il bilancio della Regione.
Lo sviluppo ulteriore dei traffici agroalimentari, anche in collegamento con il Car di Guidonia e il Mof di Fondi, rappresenterà un’altra importante occasione di crescita, così come il nuovo porto di Fiumicino, di cui si sta avviando la realizzazione, offrirà nuovi servizi per la propria flotta peschereccia, una delle maggiori del Lazio.
L’ingresso di Civitavecchia nella rete principale Ten-T dell’intermodalità europea, consentirà al Lazio di acquisire maggiore centralità nel Mediterraneo, proponendosi anche come polo attrattivo per i traffici ro-ro delle autostrade del mare.
Lo sviluppo dell’intermodalità e della logistica presuppongono il completamento della rete delle infrastrutture di collegamento stradale e ferroviario, sia lungo l’asse nord-sud, con gli interporti di Orte e Santa Palomba e sulla direttrice Roma-Latina, che con la connessione diretta tra il porto di Civitavecchia e l’aeroporto di Fiumicino.
La Regione Lazio potrà dare un contributo molto importante, per la parte pubblica, per la realizzazione in partenariato pubblico-privato della Darsena Mare Nostrum del porto di Civitavecchia: una infrastruttura polifunzionale per il potenziamento dei traffici commerciali e della cantieristica navale.
UNIONE POPOLARE
(nessun riscontro)
ELEZIONI REGIONALI LAZIO 2023: Le richieste del CoNaMal
Entro il 31 dicembre 2024 i Comuni dovranno emanare i bandi di gara per l’assegnazione delle concessioni balneari così come previsto dalla direttiva Bolkestein e dal DDL Concorrenza, pena l’avvio della procedura di infrazione da parte della Commissione Europea, con le relative multe.
La Regione Lazio, con il Piano Regionale di Utilizzo degli Arenili approvato nel 2021, non ha modificato sostanzialmente lo stato di fatto delle spiagge gestite in subdelega dai comuni costieri laziali, che dovranno in buona sostanza adeguare i loro PUA o approvarli in conformità.
Il rischio dei PUA comunali è quello di diventare vere e proprie sanatorie di tutti gli abusi accumulati negli anni e per questa ragione è necessario rafforzare la vigilanza e il controllo da parte dell’Ente Regionale.
Fino ad oggi i concessionari hanno pagato cifre irrisorie a fronte di guadagni stratosferici, e la situazione delle spiagge libere è tuttora deficitaria, con molti comuni ancora al di sotto della quota minima del 50%, e si registra una generale situazione di abbandono dei litorali non in concessione (come a Roma e Terracina), ovvero la trasformazione di fatto di molte spiagge libere con servizi in veri e propri stabilimenti (emblematico il caso di Gaeta). Il demanio marittimo è un bene pubblico inalienabile e il suo utilizzo deve tenere conto innanzitutto della funzione cui è naturalmente destinato, ovvero la libera fruizione collettiva da parte delle cittadine e dei cittadini nonché dei turisti. La vera “economia del mare” deve essere declinata con l’apertura delle visuali e l’abbattimento delle barriere di accesso, non con il mantenimento di privilegi e di monopoli.
Alcuni Comuni del Lazio si stanno organizzando per rivedere, in occasione dell’adeguamento al nuovo Pua regionale, le norme tecniche di attuazione dei piani urbanistici cercando di utilizzare la normativa che disciplina la destagionalizzazione come strumento per sfuggire ai vincoli delle autorizzazioni dei titoli edilizi degli stabilimenti e questa incongruenza ha portato a numerosi sequestri su tutto il litorale.
La costa laziale soffre in modo particolare dell’erosione delle spiagge, non risolta, anzi in alcuni casi aggravata, dai passati interventi con strutture rigide aggettanti a mare (quali pennelli, scogliere sommerse, ecc.). Le spese sostenute dalla Regione Lazio per queste opere ammontano a circa 56 milioni di Euro nel periodo 1990-2022 (stima su dati della stessa Regione Lazio e dell’Osservatorio Erosione Costiera) con un notevole aggravio per la collettività solo per favorire, peraltro nel brevissimo termine, poche imprese balneari. Inoltre molta parte del litorale del Lazio si è degradato anche a causa di scellerati interventi pubblici di ripascimento (si veda il disastro ambientale di Terracina la cui famosa sabbia dorata è diventata un enorme litorale di ghiaia e sassi) oppure a seguito di interventi privati di contrasto all’erosione o di ripascimento che sono stati autorizzati troppo superficialmente.
Noi chiediamo alla nuova Giunta regionale e al nuovo Presidente di cambiare radicalmente le cose.
Ecco le nostre proposte per il riordino della gestione del Demanio marittimo laziale:
~ MENO CONCESSIONI PIÙ SPIAGGE LIBERE Bisogna garantire una quota minima di spiagge libere non inferiore al 60 per cento del totale di arenile balneabile. Le concessioni dovranno quindi diminuire di numero e non potranno durare più di 5 anni (al massimo 8 se si provvede alla eliminazione, completa o in parte, delle strutture non amovibili);
~ PERCORSI PARTECIPATI: Chiediamo una procedura che garantisca la partecipazione dei cittadini e delle associazioni ad ogni tavolo di concertazione regionale e comunale per la materia del demanio marittimo e i Piani di Utilizzo degli Arenili;
~ TUTELA AMBIENTALE è indispensabile la tutela della costa e delle spiagge e l’adozione, da parte delle Amministrazioni regionale e comunali, di progetti che prevedano decementificazione delle spiagge, l’obbligo di impiegare in via esclusiva strutture rimovibili in legno, la protezione degli habitat e della biodiversità. In particolare la tutela delle tartarughe marine che anno dopo anno aumentano la nidificazione proprio sulle spiagge del Lazio, come ben confermano i dati della stessa struttura regionale dedicata, Tartalazio ;
~ LOTTA ALL’EROSIONE Adozione di progetti di protezione della costa dai fenomeni di erosione e di innalzamento del livello del mare che in via di principio dovranno escludere la realizzazione di opere rigide, nello spirito delle linee guida adottate già dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con ISPRA, ovvero perseguire al contrario la progressiva rinaturalizzazione degli arenili. In particolare favorire interventi di riqualificazione della costa sabbiosa laziale che non vadano ad alterare la qualità e la fruibilità del sedimento sabbioso; ~MASSIMA TRASPARENZA La procedura di selezione dei candidati alla gestione dei tratti di arenile deve presentare adeguate garanzie di imparzialità e trasparenza, privilegiare le offerte che prevedano percorsi di rinaturalizzazione delle spiagge e l’esclusione di concorrenti che abbiano commesso abusi o violazioni nella gestione delle aree demaniali in concessione.
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
8 febbraio 2023 (ultima modifica 9 febbraio 2023)
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