Per cambiare le cose prima
Autore : Redazione
Manifesto per una Politica trasparente e democratica
a cura del Laboratorio per una Politica trasparente e democratica
Si torna a votare. Le macchine elettorali dei partiti scaldano i motori. I giornali lanciano i nomi dei papabili. Gli intellettuali elaborano documenti sulla Roma che vorrebbero. I cittadini indignati organizzano liste civiche. Altri cittadini indignati organizzano altre liste civiche. I cittadini delusi pensano all’astensione. I comitati di quartiere compilano liste di richieste ai candidati.
Il Laboratorio per una Politica trasparente e democratica non scrive documenti programmatici, non pensa a liste civiche, non prepara richieste.
Perché il tempo è pochissimo, e vogliamo utilizzarlo per cambiare davvero le cose.
Cambiare, ma non come ripetono da sempre tutti i programmi elettorali, che fanno promesse tutte uguali. Mobilità sostenibile.
Cambiare, ma non dopo, quando chi ha avuto i voti dei cittadini non risponde più ai cittadini, ma a chi l’ha candidato o gli ha procurato i voti.
Noi vogliamo cambiare le cose prima.
I partiti sono lo strumento che permette ai cittadini di indirizzare le scelte di chi governa.
Noi vogliamo cambiare il modo in cui i partiti – tutti i partiti – si propongono ai cittadini, perché i cittadini hanno diritto a un’offerta politica di qualità.
Vogliamo che i partiti agiscano nella totale trasparenza. Che rispettino le regole che si sono dati e che adottino il confronto democratico come base di ogni decisione.
Vogliamo che i partiti vadano nei quartieri e nelle periferie, a cercare quel dialogo con la società civile da troppo tempo interrotto. O troppo spesso sostituito dalle intermittenti iniziative dei comitati elettorali o dalle persistenti attività dei comitati d’affari.
Vogliamo che i partiti scelgano candidati che possano dimostrare ai cittadini un impegno sui territori, nella società, per i diritti. E che non siano indicati dai capibastone – o dai commissari o dai segretari – ma attraverso la discussione degli iscritti e anche dei simpatizzanti. E che siano scelti per le loro capacità, non per i voti che possono portare, nè per le correnti, i parenti, i clienti.
Vogliamo che i candidati ci diano tutti gli indicatori con cui valutano la situazione della città, in modo che gli elettori possano vedere man mano i progressi e i risultati del loro lavoro
Vogliamo candidati che parlino chiaro e dicano la verità. Su chi sono, da dove vengono, come finanziano la loro campagna elettorale.
E tutto questo vogliamo che i partiti e i candidati lo facciano subito, e lo facciano ogni giorno.
Noi ci prendiamo l’impegno di andare a chiedere ai cittadini una nuova speranza e una nuova fiducia. Di non cedere alla tentazione del è tutto un magna magna. Di ritrovare la forza della partecipazione e del voto. Ognuno per il partito che rispecchia i suoi valori.
E ci assumiamo il compito di raccontare ai cittadini – agli elettori – quello che sta succedendo, quello che succederà e quello che non è successo. Perché se qualcuno l’avesse fatto da tempo, forse non avremmo letto il mesto diario delle indagini di Mafia Capitale che si va componendo da un anno a questa parte.
E lo diciamo chiaramente: finora nei partiti, in tutti i partiti tradizionali, abbiamo visto ben pochi segnali che facciano pensare a un cambiamento radicale, il solo modo per allontanare il rischio che si ripeta ancora una volta la stessa storia.
Noi non ci rassegniamo: mandare al governo di Roma una classe politica nuova, fatta di persone che si distinguono per onestà, impegno e competenza, è da ora la nostra principale battaglia.
La mafia e la corruzione si combattono con la Buona Politica. Insieme ai cittadini.