Manifesto della razza: Raggi cambierà nome a due strade intitolate a due firmatari
Autore : Redazione
Roma cambierà il nome di due strade intitolate a firmatari del Manifesto della Razza. La Sindaca ha quindi dato seguito all’annuncio del gennaio scorso. Un segnale antirazzista e antifascista – che di questi tempi non è per niente scontato – e anche una “riparazione” allo scivolone della maggioranza pentastellata su “Via Almirante”. Ma mantenere viva la memoria antifascista e antirazzista è un impegno che dobbiamo assumere tutti noi cittadini. E per combattere il razzismo non basta cambiare il nome alle strade, è necessario promuovere politiche per il dialogo e l’inclusione [in calce il dossier scaricabile Il Manifesto degli scienziati razzisti (1938) a cura del Servizio Studi, Documentazione e Biblioteca del Quirinale]
Dando seguito a quanto già annunciato lo scorso gennaio (1), Virginia Raggi ha comunicato di aver scritto agli abitanti di via Arturo Donaggio e via Edoardo Zavattari, due firmatari del Manifesto della razza (2), per informarli che il nome delle due strade romane sarà cambiato (3). Un segnale significativo e anche una “riparazione” all’imbarazzante voto pentastellato, nel giugno scorso, della mozione di Fratelli d’Italia per l’intitolazione di una strada romana a Giorgio Almirante (4), che aveva fatto parte della redazione della rivista “La difesa della razza” (5). Un episodio che aveva suscitato allarme e polemiche, anche per la concomitanza con il cinquantesimo anniversario delle leggi razziali, che più che rivelare connotazioni ideologiche dei consiglieri capitolini M5S – sull’antifascismo in verità non sempre chiare – aveva mostrato un certo deficit di conoscenza e di memoria (6).
Tuttavia, pochi giorni dopo, la maggioranza pentastellata aveva corretto il tiro, approvando due mozioni: la prima a firma dei consiglieri M5S, che impegnava la Sindaca a “non procedere alla intitolazione di toponimi, o comunque di nomi di luoghi e strutture pubbliche, ad esponenti politici portatori di ideologie riconducibili al “disciolto partito fascista” o a persone che si siano esposte con idee antisemite e razziali“, la seconda, a firma di alcuni consiglieri di centro sinistra e sinistra, più una consigliera Cinquestelle , quasi identica, c con l’aggiunta della frase “a difesa dei principi e dei valori antifascisti sanciti dalla Costituzione italiana“(7).
Oggi la lettera della Sindaca ai residenti per il cambio di nome delle due strade conferma la decisione, ma è comunque importante, se si considera che la Raggi e la sua maggioranza fanno parte del Movimento Cinque Stelle che governa con la Lega di Salvini, un partito che ha come referenti esponenti di estrema destra come M
arine Lepen del Front National francese e il presidente ungherese
Viktor Orban, circostanza che ha cominciato a creare qualche scontro anche tra i Cinquestelle
(8).
Quindi un importante gesto simbolico, anche se noi ci aspettiamo molto di più dalle istituzioni, per combattere il razzismo che ogni giorno sembra guadagnare terreno, anche nella Capitale. A partire dall’ inserimento dei Consiglieri aggiunti in rappresentanza delle comunità straniere, previsti dallo Statuto e presenti in Assemblea capitolina e nei Municipi fino al 2013, oggetto di una richiesta che abbiamo inviato qualche giorno fa insieme ad altre associazioni (9).
E’ però necessario prendere atto della generale scarsa informazione sul fascismo e sulle sue nefandezze, a partire dalle leggi razziali. Basti pensare ai sondaggi ricorrenti sul significato della Festa del 25 aprile, che sempre meno italiani ricordano come anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
Tocca quindi anche a ciascuno di noi, noi antifascisti, diffondere la conoscenza di un pilastro su cui è fondata la nostra Costituzione. Dobbiamo diventare ogni giorno degli “uomini-libro”, testimoni di cosa significa il fascismo e quanto sono costate le conquiste democratiche che ci hanno regalato quelli che hanno lottato prima di noi.
Dobbiamo raccontarlo alle nuove generazioni e a tutti quelli che non hanno avuto la fortuna di avere una famiglia o dei bravi maestri che gliel’hanno raccontato. E batterci perchè il messaggio di pace, libertà, uguaglianza, solidarietà della nostra Costituzione continui a vivere e crescere in tutte le coscienze.
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
6 settembre 2018
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Manifesto degli scienziati razzisti (1938) a cura del Servizio Studi, Documentazione e Biblioteca del Quirinale) manifestodellarazza
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(2)
(dal Dossier del Servizio Studi, Documentazione e Biblioteca del Quirinale):
Arturo Donaggio Direttore della Clinica Neuropsichiatrica dell’Università di Bologna e Presidente della Società Italiana di Psichiatria, era tra i più anziani del gruppo del Manifesto. Egli si limitò ad aderire alle direttive, sottoponendosi all’imperativo di stabilire la base scientifica al razzismo fascista secondo il volere di Achille Starace, Segretario del Partito Nazionale Fascista.
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Edoardo Zavattari Biologo, esploratore ed entomologo, è stato tra i principali teorici del razzismo biologico. Nel 1928 si espresse per una rigida separazione tra «razza dominante e razza dominata». Fu Direttore dell’Istituto di Zoologia dell’Università di Roma. Per i suoi studi compì numerosi viaggi di esplorazione e ricerca in tutti i continenti, in particolare nell’Africa nord-orientale. “L’evento scientifico in cui si imbatte” – secondo Cuomo – “fu la scoperta nel 1938 di uno strano volatile, per metà corvo e per metà stormo, stanziale in Etiopia. Il volatile fu battezzato corvide di Zavattari, un nome lugubre che richiama alla memoria chi ha seminato pregiudizio e morte intorno a se”. Zavattari, come altri scienziati razzisti, con la fine del fascismo non subì alcuna rimozione né allontanamento dal mondo accademico. Anzi, al contrario, fu Consigliere per oltre trenta anni, dal 1937 al 1969, della Società Entomologica Italiana e dal 1951 anche socio dell’Accademia nazionale delle scienze. A lui è intitolato un premio a cadenza biennale destinato a uno studio originale di biogeografia.
(3) (Toa/AdnKronos 5 settembre 2018 ) SHOAH: CAMPIDOGLIO, VIA NOME A STRADE INTITOLATE A FIRMATARI ‘MANIFESTO DELLA RAZZA’ :
Raggi scrive ai cittadini, atto forte e necessario Roma, 5 set. (AdnKronos) – ”La sindaca di Roma Virginia Raggi ha firmato oggi la lettera con cui comunica ai cittadini residenti in due vie della Capitale intitolate a firmatari del ‘Manifesto della Razza’, via Arturo Donaggio e via Edoardo Zavattari, la decisione di procedere al cambio di denominazione”. Lo comunica in una nota il Campidoglio.
”Ottant’anni fa, fu firmato il primo dei decreti con cui il regime fascista colpì migliaia di ebrei, molti dei quali romani, togliendo loro diritti, lavoro, dignità, la possibilità di studiare, fino all’infame deportazione nei campi di concentramento -sottolinea la sindaca di Roma- Le leggi razziali furono precedute dalla firma del ‘Manifesto della Razza’, il documento con cui alcuni scienziati e accademici sottoscrissero le presunte basi scientifiche che portarono a queste aberranti scelte”.
“Una pagina buia della nostra Storia -prosegue- Per questo, ho scritto ai cittadini residenti di due vie di Roma, via Donaggio e di via Zavattari, intitolate a due dei firmatari del Manifesto della Razza, comunicando la decisione dell’Amministrazione. E’ un atto dovuto, da parte della città di Roma, necessario a comprendere le responsabilità del passato, ad averne memoria e a evitare che tutto questo possa ripetersi. La nostra città ha vissuto la deportazione, i segni della guerra, ma ha mostrato anche il coraggio della resistenza, come testimoniano le medaglie d’oro al valor civile conferite ai quartieri Quadraro e Centocelle”. (segue) (Toa/AdnKronos)
ISSN 2465 – 122
(6) La confusione del voto del 14 giugno 2018 emerge dalle dichiarazioni della Sindaca durante la trasmissione Rai “Porta a porta” e dalle dichiarazioni della Presidente della Commissione Cultura dopo lo scoppio delle polemiche.
(7) Scarica mozione moz 75-18, a firma Calabrese, Catini, Guadagno, Pacetti, Sindaca Raggi, Ardu, Iorio, Terranova, Guerrini, Stefano, Ficcardi, Bernabei, Agnello, Ferrara, Sturni, Tranchina, Diaco, Diario, Coia, Montella, Vivarelli, Di Palma, Angelucci, Paciocco e Zotta scarica mozione moz76-18di Fassina, Celli, Pelonzi e Catini.
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