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Mercati rionali, beni pubblici da difendere e rilanciare

Intervento di Anna Maria Bianchi al convegno dell’Ordine degli Architetti dell’11 marzo 2025 “I mercati cittadini”

Quando parliamo di mercati, e di mercati coperti in particolare,   dobbiamo pensare a quattro ordini di Valori:

  • 1)    Valore architettonico
  • 2)    Valore sociale
  • 3)    Valore commerciale
  • 4)    Valore immobiliare

Non mi occuperò del valore architettonico, qui ampiamente rappresentato, ma del valore sociale che deve spingere al rilancio dei mercati come bene collettivo, e del valore commerciale e immobiliare come fattori di rischio.

Perché i mercati non sono uno spazio come gli altri, un’area funzionale all’uso che se ne fa o una risorsa da sfruttare  per spremerne ricavi. 

Il valore sociale di un mercato deriva dall’essere un punto  di incontro, una piazza pubblica, un luogo reale e simbolico allo stesso tempo.  Uno dei pochi spazi pubblici rimasti in tutte le zone di Roma: tra i pochi  luoghi “laici” aperti a tutti, di proprietà pubblica. Un luogo con un’anima, che va trattata con delicatezza, pena la sua cancellazione e trasformazione in uno dei tanti luoghi anonimi, brutta copia di supermercati e centri commerciali o, in alcune zone,  in  strutture da destinare prevalentemente alla somministrazione di massa e al turismo.

L’Associazione Carteinregola è nata nel novembre 2012 da una battaglia per la  riqualificazione e il rilancio del Mercato Metronio e degli altri mercati rionali di Roma. Abbiamo organizzato un  presidio di 4 mesi in Campidoglio contro alcune Proposte di deliberazione della Giunta Alemanno che prevedevano scambi immobiliari e project financing che avrebbero di fatto distrutto e privatizzato preziosi beni pubblici, e negli anni  abbiamo organizzato vari convegni e realizzato un ebook poi presentato con eventi in numerosi mercati, che si intitolaUn  mercato  non è  solo un mercato

Come tanti luoghi pubblici – si pensi al dibattito in corso sulle  sale  cinematografiche e teatrali  – in molti casi i mercati rionali vivono notevoli  difficoltà perché risentono del cambiamento di abitudini, dell’inadeguatezza degli orari rispetto alla quotidianità contemporanea, della scarsità di offerta di beni e servizi, di regole obsolete, di complicazioni burocratiche, delle scarse manutenzioni, del circolo vizioso che porta alla riduzione dei banchi e degli operatori e che spegne  lentamente molti  mercati.

Tale  situazione ha spinto in passato – ma è un’opzione sempre in agguato – altre Amministrazioni a pensare di operare trasformazioni all’insegna del partenariato pubblico-privato con operazioni fortemente sbilanciate sugli interessi privati e assai poco sull’interesse pubblico.

Anche perché quando si tratta di rimettere in moto servizi pubblici, la scorciatoia dell’affidamento al privato – e alla conseguente e legittima legge del profitto – è spesso più facile di un  percorso guidato da una regia pubblica, con processi partecipati allargati ai cittadini, senz’altro più faticosi, ma molto più efficaci e democratici.

Secondo quanto riportato dal sito di Roma Capitale alla data del 31 agosto 2023 erano presenti sul territorio comunale 30 mercati rionali coperti e 40 mercati plateatici attrezzati

Per mercati coperti e plateatici attrezzati cosiddetti “in sede propria” si intendono quei mercati quotidiani che si svolgono, per almeno cinque giorni la settimana, su aree pubbliche o private della quale Roma Capitale abbia la disponibilità, attrezzate – coperte o scoperte – e quindi dotate di allaccio alla rete idrica, fognaria, elettrica e telefonica, composte da più posteggi e destinate all’esercizio dell’attività per l’offerta integrata di merci al dettaglio, alimentari e/o non alimentari

Nel Documento Unico di Programmazione 2024-2026 pubblicato dal sito istituzionale[i] si riporta che “Roma Capitale attribuisce particolare rilievo al Programma di Riqualificazione e Valorizzazione dei mercati rionali coperti e plateatici che prevede il supporto ed il monitoraggio delle attività dei Municipi interessati dagli interventi finanziati con il Piano Triennale degli Investimenti e delle Opere Pubbliche. Gli interventi di riqualificazione puntano, oltre ad interventi strutturali e di adeguamento delle realtà esistenti, all’inserimento di attività e servizi integrativi e sussidiari a quelle commerciali, quali attività sociali, culturali, sportive, laboratori artigianali, centri informativi, somministrazioni di alimenti e bevande e servizi ai cittadini”.

Un programma che condividiamo e che da tempo sosteniamo. E molti sono gli interventi, soprattutto programmati, avviati dall’Amministrazione Gualtieri (alcuni partiti con l’amministrazione precedente) su mercati rionali, tra i quali alcuni inseriti nei  DPCM Giubileo 2023, a partire dalla prevista riqualificazione di mercati coperti in luoghi strategici: Piazza dell’Unità (Scheda n.16), Metronio (Scheda 18) più il mercato di Via Sannio (Scheda 17) e il “Farmer’s Market Garbatella” (Scheda 33, nell’ambito della riqualificazione di un edificio di Roma Capitale. Anche se purtroppo molti sono completamente fuori dai cronoprogrammi previsti.

Nel DPCM Giubileo 2024, oltre alla conferma dei precedenti interventi, sono stati  inseriti interventi per la Riqualificazione del Mercato Garbatella (Scheda 159.h), la Rifunzionalizzazione e realizzazione di una piazza pubblica nell’area compresa tra via di Trigoria, via Jader Jacobelli e via Giancarlo Vigorell (Scheda 159.i) che permetterà anche lo svolgimento di un mercato saltuario, la Riqualificazione del Mercato Rionale Niccolini (Scheda 159.n) (questi ultimi tre progetti nell’ambito della Partecipazione dei Municipi al Giubileo).

Nel sito sempre del Comune Romasitrasforma sono indicati 10 interventi di riqualificazione o costruzione di mercati rionali, tra i quali Metronio, Piazza dell’Unità e Niccolini già inseriti nei DPCM Giubileo, a cui si aggiungono altri 7 interventi : San Silverio, Tuscolano I, Via Capasso, Via G. Cardano, Appio III, Ostiense, Via Santa Galla (per lo più plateatici attrezzati)

Dei 30 mercati coperti circa la metà si trovano nel centro, I e II Municipio, con  7 mercati ciascuno,  e 5 a Ostia. Nei municipi più periferici solo un municipio, il IV,   ha 3 mercati coperti, 3 municipi ne hanno 2 , il III, il VII e il XIV, altri 3  ne hanno 1, V, VIII, XI, 4 municipi non ne hanno nessuno, il IX, il XII, il XIII, il XV, e il VI municipio non ha né mercati coperti né plateatici attrezzati.

Dal punto di vista del valore immobiliare, deve essere fatta  una distinzione tra i mercati coperti in aree attrattive dal punto di vista commerciale e immobiliare e mercati in zone più periferiche.

Come già accennato, Carteinregola è nata sull’onda di una battaglia per il Mercato Metronio, che rischiava, come altri mercati rionali di Roma, di essere ceduto a privati e abbattuto e ricostruito con più piani di parcheggi interrati sottostanti e più piani di appartamenti di lusso, uffici e negozi soprastanti,  con  la restituzione al Comune della sola area mercatale (con una volta decisamente “abbassata”).

Per questo ci preoccupa che nel Regolamento dei Beni Disponibili[i] già approvato dalla Giunta e in attesa di  approvazione dell’Assemblea capitolina siano  escluse   “le aree dedicate a mercati coperti o plateatici attrezzati, a condizione che, negli ultimi due anni, abbiano svolto compiutamente la funzione relativa alla propria destinazione d’uso, così che le strutture inattive da più di due anni si trovano in una sorta di  “limbo”: non sono esclusi dall’ambito di applicazione del Regolamento dei beni disponibili (Art. 2 comma 2) ma  neanche dal  Regolamento sull’utilizzo dei beni immobili di Roma Capitale per finalità di interesse generale  (Art.3 comma 2 lett e).

Noi  riteniamo che in ogni caso tali  immobili, spesso  di pregio e in aree di pregio,  non possano essere in nessun caso venduti o finalizzati a speculazioni edilizie private, ma debbano mantenere una destinazione pubblica[ii].

Anche gli aspetti legati al valore commerciale richiedono alcune considerazioni. Troppi sono gli esempi, in Italia e all’estero, di mercati rionali  che di mercato  mantengono solo il nome, trasformati per la maggior parte della superficie in spazi per la somministrazione di massa, con  alcuni banchi di operatori che  vengono mantenuti in spazi residuali, più come elemento scenografico che come luogo di vendita di prodotti.

(il Mercato Centrale di Firenze – foto AMBM)

Il rischio di questo totale snaturamento dei mercati e della trasformazione in luoghi di turismo e di movida lo corrono soprattutto i mercati che godono di una posizione favorevole, centrale e/o nei pressi di attrazioni turistiche.

Per noi deve essere costruita  un’alternativa per la valorizzazione e il rilancio dei mercati, non solo dal punto di vista dei progetti strutturali  e di manutenzione, ma soprattutto  da quello  sociale, del mercato come cuore pulsante del quartiere, che riporti le persone a vivere e  incontrarsi negli  spazi collettivi. E questo vale soprattutto per le persone anziane, che cercano servizi di prossimità e contatti diretti, ma anche per i giovani, che spesso non hanno spazi di studio e di lavoro gratuiti.

Quindi insieme alla riqualificazione fisica dei mercati va avviato un rilancio che coinvolga la cittadinanza e le realtà dei quartieri,  nella progettazione, più ancora che degli spazi, delle funzioni da inserire nei mercati, privilegiando sportelli informativi e servizi per gli anziani, start up giovanili e spazi culturali, nonché punti per il riciclo e il riuso e molte altre attività che favoriscano la condivisione e la socialità. Naturalmente  senza escludere spazi di somministrazione – meglio ancora se “ristorazione non assistita” in spazi in cui si possano consumare i prodotti del mercato – e altre funzioni commerciali, ma riteniamo che la scelta debba rispondere a criteri di interesse pubblico generale e anche alle necessità dei cittadini del quartiere.

E’ quindi necessario un coinvolgimento che parta dalla pubblicazione facilmente accessibile  dei progetti già in corso (anche nei siti istituzionali dedicati non si trovano dettagli dei progetti) o  che – meglio  – preveda una consultazione ancora prima della fase della progettazione, come ad esempio ha fatto un team della Università La Sapienza che prima della riqualificazione di 4 mercati plateatici attrezzati nel IX Municipio ha  prodotto e diffuso un questionario, contattando 400 persone (100 per ogni mercato). 

Ma noi chiediamo che si avviino veri e propri processi partecipati  con cittadini e realtà del territorio prima della decisione di quali funzioni affiancare a quelle tradizionali del mercato nei nuovi spazi riqualificati.

Un percorso che non può che portare vantaggi a tutti i soggetti coinvolti: ai cittadini che possono diventare  protagonisti delle scelte del proprio territorio e riappropriarsi e impegnarsi per quella che può diventare una “casa del quartiere”; agli operatori che possono fare presenti le proprie esigenze ma anche comprendere meglio le necessità degli utenti; a  tanti nuovi soggetti che possono trovare spazi per le proprie attività non solo commerciali; per le istituzioni che possono avviare un percorso diverso, improntato al dialogo  con la cittadinanza troppo spesso promesso e troppo poco applicato.

Gruppo mercati e commercio Carteinregola

vedi anche Mercati rionali di Roma 2025

Il Mercato Metronio e gli altri mercati rionali di Roma Cronologia e materiali

11 marzo 2025

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com


[i]  https://www.comune.roma.it/web/it/scheda-servizi.page?contentId=INF690431&stem=commercio_su_aree_pubbliche

[ii] Vedi Il Mercato Metronio e gli altri mercati rionali di Roma Cronologia e materiali

 [iii] La differenza tra patrimonio disponibile e indisponibile è indicata chiaramente dall’ Articolo 2  – Definizioni del citato Regolamento: Ai sensi del presente Regolamento si intendono per: a. beni indisponibili demaniali capitolini: i beni immobili di proprietà di Roma Capitale che rientrano nella specificazione di cui agli articoli 822, comma 2, e 824 del Codice civile e sono destinati alle finalità d’interesse generale proprie del patrimonio indisponibile;

mentre per “patrimonio disponibile” traiamo la definizione dalla Proposta di delibera Regolamento per la valorizzazione del patrimonio disponibile di Roma (approvata dalla Giunta Gualtieri il 31 ottobre 2024 e in attesa di approvazione in Assemblea Capitolina di cui ci occupiamo

Articolo 3 – Definizioni 1. Ai sensi del presente Regolamento si intendono per: 1. beni del patrimonio disponibile di Roma Capitale: i beni di proprietà di Roma Capitale, diversi da quelli demaniali e da quelli patrimoniali indisponibili disciplinati da apposito Regolamento, non destinati ad attività di interesse generale, per i quali possono essere stipulati i contratti di diritto privato previsti nel codice civile e nelle leggi che disciplinano la materia;

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