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PROGRAMMI MOBILITA’ per la Regione Lazio (candidati 2013)

I PROGRAMMI SULLA MOBILITA’ DEI PARTITI E DEI CANDIDATI PER REGIONE LAZIO E COMUNE DI ROMA

zingarettilazio dal PROGRAMMA DI NICOLA ZINGARETTI: UN NUOVO INIZIO

SCARICA IL PROGRAMMA DI ZINGARETTI http://www.nicolazingaretti.it/programma/

http://www.nicolazingaretti.it/programma/la-liberta-di-muoversi/

La libertà di muoversi Nel Lazio il trasporto pubblico non funziona e il nostro territorio ha il più alto numero di automobili per abitante in Italia. Noi vogliamo garantire la libertà di muoversi a partire dai pendolari, rilanciando il trasporto su ferro con nuovi treni, nuove stazioni, nuovi parcheggi, con un piano per le infrastrutture e sostenendo la mobilità alternativa ciclistica e pedonale.

Il diritto alla mobilità è fondamentale per migliorare la qualità della vita e la competitività di un territorio. Presenteremo entro 120 giorni dall’insediamento della nuova Giunta il nuovo Piano della Mobilità Sostenibile. Ecco le nostre priorità per il rilancio del trasporto pubblico:

Un servizio ferroviario più capiente, efficiente e puntuale, triplicando in cinque anni i fondi annuali per investimenti sulle ferrovie regionali, e puntando su tre interventi fondamentali: aumentare la capacità del sistema ferroviario regionale acquistando nuovi treni e investendo nell’acquisto di nuovi vagoni per aumentare la lunghezza dei treni e allungando, conseguentemente, le banchine delle stazioni; abbattere i tempi di percorrenza con l’eliminazione di passaggi a livello incustoditi; aumentare la frequenza dei treni, intervenendo sui sistemi di controllo e comando.
Il completamento delle infrastrutture strategiche, a partire dalle ferrovie regionali e dal prolungamento almeno fino a piazza Venezia della Linea C della Metro di Roma. In particolare lanceremo entro 100 giorni il bando di gara per la prima tratta del raddoppio della Roma – Viterbo fino a Morlupo e ci impegniamo a trovare le risorse per il completamento dell’opera definanziata dalla Giunta Polverini. Tra le altre priorità la tratta Campoleone – Nettuno e l’utilizzo delle tratte lasciate libere dall’alta velocità sulla Roma – Latina – Formia. Vogliamo, infine, favorire il passaggio delle linee Roma-Lido e Roma-Pantano alla gestione di Roma Capitale
Un sistema efficiente: integrazione gomma – ferro, riqualificazione delle stazioni, nodi di scambio. Realizzazione di almeno tre hub della mobilità sostenibile, in accordo con FS.
• Sostegno alla realizzazione di sistemi di mobilità sostenibile e la loro integrazione con il trasporto pubblico di massa
• Introduzione della Carta elettronica della mobilità per usufruire di tutti i servizi di mobilità collettiva disponibili nella regione
Trasparenza di tutti i dati e utilizzo delle nuove tecnologie per produrre “App” e sistemi di infomobilità
• Nuova Agenzia Regionale Unica della Mobilità per rilanciare la programmazione e la pianificazione
Applicazione rigorosa dei contratti di servizio, pretendendo il rispetto degli standard di qualità, pulizia e costi da parte degli operatori del trasporto, e tornando a prevedere un sistema di penali efficaci

Riteniamo fondamentale il completamento della maglia di infrastrutture stradali da troppo tempo attese per sostenere la modernizzazione e garantire l’accessibilità del nostro territorio.

• Consideriamo importante risolvere il nodo del collegamento viario tra Latina e Roma, oggi totalmente inadeguato e drammaticamente insicuro, valutando le risorse realmente disponibili, garantendo la sostenibilità ambientale, dando priorità alle esigenze e alla sicurezza dei cittadini
Completamento della bretella di collegamento con l’autostrada del Sole Campoverde-Cisterna-Valmontone, della superstrada Civitavecchia – Viterbo – Orte -Terni, della superstrada Sora – Cassino
• Investimento di tutte le risorse disponibili sulla messa in sicurezza e l’adeguamento delle principali vie consolari, a partire dalla via Cassia e dalla via Salaria

Scopri tutti i progetti per cambiare il Lazio.

Per scaricare il programma completo clicca qui

ora_credicidal PROGRAMMA DI GOVERNO STORACE PRESIDENTE UN CAPITALE CHIAMATO REGIONE

11. INFRASTRUTTURE, TRASPORTI E MOBILITÀ: PER CRESCERE,
COMPETERE E VIVERE MEGLIO

Il piano regionale dei trasporti va elaborato, attuato e vissuto con la piena partecipazione dei cittadini, sarà un piano fortemente partecipato. La mobilità è la vita delle persone e va governata nel rispetto dei tempi di vita dei cittadini che troppo spesso la soffrono. Ecco perché, oltre al Piano dei trasporti partecipato, prevediamo a monte percorsi di partecipazione effettiva degli utenti alla definizione dei contratti di servizio con le aziende del trasporto pubblico. E, a valle, un sistema integrato di verifica dei disservizi, anch’esso basato sulla collaborazione delle associazioni dei consumatori.
Negli anni in cui abbiamo amministrato la Regione, abbiamo dimostrato che cosa vuol dire concretezza amministrativa finanziando la metro C di Roma, costruendo il sistema
portuale regionale, progettando il corridoio tirrenico meridionale. Con la stessa concretezza individueremo un numero ben definito di priorità strategiche in grado di offrire una mobilità integrata ed efficiente a cittadini e imprese.

11.1. GRANDI INFRASTRUTTURE E VIABILITÀ

Sul fronte delle grandi infrastrutture e della viabilità saranno realizzate diverse opere complementari per oltre 46 km sulprogetto dell’Autostrada Roma-Latina (opera ormai definitivamente approvata dal CIPE); avvieremo e concluderemo entro 3 anni i lavori del lotto fino a Monte Romano della Orte-Civitavecchia; proseguiremo i lavori sulla A12 Rosignano-Civitavecchia e sull’Appia bis – Tangenziale dei Castelli fino a Genzano e lavoreremo per un sistema viario integrativo per i Castelli; avvieremo l’allargamento a 4 corsie della Cassia bis fino a Viterbo; chiuderemo entro il 2014 larealizzazione delle complanari della A24 Roma – L’Aquila; riprenderemo il progetto del corridoio tirrenico meridionale che vada dall’autostrada Roma Fiumicino a Formia e il Corridoio tirrenico settentrionale Roma-Grosseto.
Completeremo inoltre le rotatorie nel tratto Albano-Anzio, l’ampliamento della via Appia dall’aeroporto di Ciampino ad Albano, l’ampliamento della Colleferro-Artena, della via Flacca e del nodo viario di Fondi, senza dimenticare la realizzazione della Cisterna Valmontone, il raddoppio della via Salaria e il completamento della superstrada Ferentino-Sora.

11.2. INFRASTRUTTURE PER IL TRASPORTO PUBBLICO: I PENDOLARI E LA “CURA DEL FERRO”

La Regione garantirà il massimo impegno per incrementare l’offerta tranviaria e della rete metropolitana di Roma, in particolare la Metro leggera Anagnina-Torre Angela, il prolungamento della Metro A da Battistini a Torre Vecchia e della Metro B da Rebibbia a Casal Monastero. Infine, lavoreremo per trasformare le Ferrovie concesse Roma – Pantano e Roma – Lido in linee metropolitane di competenza di Roma Capitale.

Sul fonte regionale, si intende proseguire l’adeguamento dell’altra Ferrovia ex concessa,  la Roma – Civita Castellana – Viterbo, raddoppiando la linea da Roma almeno fino a Morlupo e S. Oreste e l’ammodernando della restante parte della linea, per poter garantire, al termine dei lavori, un notevole incremento della qualità e della quantità del
servizio.
Sul versante Ferrovie dello Stato, garantiremo l’avvio e il completamento dei lavori di raddoppio della tratta Lunghezza – Guidonia della FR2 Roma – Tivoli – Avezzano, nonché dei lavori di raddoppio della tratta Campoleone – Aprilia della FR8 Roma – Nettuno insieme all’ammodernamento tecnologico ed infrastrutturale del resto della tratta (per quest’ultima linea in particolare l’accordo è stato firmato lo scorso dicembre 2012).
Inoltre, la Regione Lazio promuoverà e coordinerà la sottoscrizione di un Accordo di Programma Quadro con il Ministero delle Infrastrutture, Roma Capitale e le Province del
Lazio per la realizzazione dei seguenti investimenti prioritari:

  • interventi sul segnalamento e la tecnologia di gestione della circolazione;
  • revisione del modello di esercizio della linea FR3 Roma – Cesano – Bracciano – Viterbo differenziando il servizio urbano da quello extraurbano, più frequente il primo, più veloce il secondo, il tutto accanto al prolungamento dei servizi da Roma Ostiense fino a Roma Tiburtina;
  • potenziamento della FR1 Orte – Fiumicino Aeroporto e l’inserimento di navette aggiuntive nella tratta Monterotondo – Roma Tiburtina;
  • quadruplicamento della FR1 tra Trastevere e Fiumicino Aeroporto;
  • raddoppio della FR8 da Campoleone ad Aprilia, attraverso una revisione del modello di esercizio e l’incremento della capacità dei convogli;
  • incremento delle frequenze della FR4 Frascati, Albano e Velletri;
  • revisione del modello di esercizio e il potenziamento linea FR5 Roma – Ladispoli –
    Civitavecchia, sempre nell’ottica della differenziazione per livelli di servizio, con la
    creazione di un servizio suburbano Roma -Ladispoli e la velocizzazione dei collegamenti traRoma, Civitavecchia e l’Alto Lazio;
  • cadenzamento dei servizi, un treno ogni 15 minutida Colleferro a Roma;
  • cadenzamento dei servizi, un treno ogni 15 minuti da Latina a Roma.

Ci impegniamo, inoltre, a chiudere l’annosa questione dell’Anello Ferroviario e a realizzare la nuova fermata di Tor di Quinto importante nodo di interscambio con la Ferrovia Roma
P.le Flaminio – Montebello – Civitacastellana – Viterbo.
Particolare attenzione sarà dedicata alla revisione dei rapporti con le Ferrovie dello Stato. Su una linea concreta e definita, occorre:

  • ricontrattare il Contratto di Servizio con Trenitalia;
  • ridefinire e cambiare la tipologia di materiale rotabile per i servizi ferroviari prevista dal Contratto di Servizio;
  • garantire che gli introiti dei servizi ferroviari dellaRegione Lazio siano totalmente reinvestiti nel nostro territorio;
  • ricontrattare l’Accordo Quadro tra Rete Ferroviaria Italiana e Regione Lazio;
  • adeguare il modello di esercizio dei servizi ferroviari alle nuove esigenze dei territori e dei pendolari della regione.

La Regione Lazio avvierà comunque una politica di societarizzazione nella gestione del trasporto ferroviario, attualmente affidato a Trenitalia con Contratto di Servizio.
Nell’ottica di un rilancio del trasporto ferroviario che tenga conto delle esigenze dei pendolari e della peculiarità del territorio è necessario pensare ad una società di gestione dei servizi ferroviari in raccordo Roma Capitale. Una società mirata alla gestione dei servizi ferroviari a prevalente capitale pubblico che sia capace di organizzare ed efficientare la sussidiarietà regionale tra le linee a traffico intenso e le linee a
traffico meno intenso. La società garantirà che le risorse della Regione Lazio siano investite nella nostra regione e rilancerà il ruolo dei servizi ferroviari al servizio dei pendolari.
Occorre inoltre rilanciare una politica di investimenti su infrastrutture e mezzi e rinnovare il materiale rotabile utilizzando obbligazioni e titoli (project bond) pensati per
finanziare le infrastrutture. Titoli che non hanno impatto sui bilanci e sul debito.
Questa grande ristrutturazione societaria serve a giungere alla creazione di una holding a controllo pubblico aperta anche alla partecipazione dei lavoratori e delle Parti Sociali.
Una volta ristrutturato il comparto, le aziende potranno aprirsi alla possibilità di partecipare a gare anche in altri territori e, come per le grandi aziende pubbliche Francesi, Inglesi o Tedesche, prevedere una potenziale espansione anche all’estero. L’economia dei Trasporti si basa su grandi volumi ed economie di scala.

11.3. UN NUOVO TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

Il Trasporto Pubblico Locale (TPL) va ripensato e riorganizzato all’interno di un’unica Agenzia Regionale per la pianificazione (integrazione tra AREMOL e Roma Servizi per la Mobilità).
Le linee guida della nuova offerta di TPL regionale si baseranno sull’ottimizzazione dell’intermodalità (bus, ferrovie, metro, ecc.); sulla ridefinizione della politica per il TPL in termini di diritti, esenzioni, modalità, definizione delle tariffe e integrazione tariffaria; sulla revisione e riorganizzazione del sistema delle “concessioni/autorizzazioni”.

11.4. UNA MOBILITÀ SEMPRE PIÙ SOSTENIBILE

Infine, sul fronte della mobilità sostenibile, daremo agevolazioni e incentivazioni per le città che adotteranno iniziative mirate allo sviluppo della mobilità pedonale
(agevolazione dell’accessibilità e della fruizione universale degli spazi pubblici, con interventi di eliminazione delle barriere architettoniche lungo i percorsi e con la realizzazione dei percorsi sicuri casa–scuola); allo sviluppo della mobilità
ciclabile (costruzione di piste ciclabili e implementazione di servizi di biciclette pubbliche condivise); a nuove politiche di tariffazione e pedaggi;  alla pianificazione della mobilità
aziendale (redazione del Piano spostamenti casa-lavoro, implementazione di sistemi di telelavoro, introduzione delle figura del mobility manager); all’incentivazione dell’uso di
auto elettriche. Più in generale, la Regione Lazio dovrà considerare le nuove
strade come opportunità per il riequilibrio territoriale abbandonando il vecchio modo di progettare, di carattere sostanzialmente “autoreferenziale” (ovvero basate sulle sole
esigenze tecnico economiche dei viaggiatori), passando invece ad una nuova cultura ed a nuove tecniche di progettazione (Strade a Progettazione Ambientale Spinta).
La nuova modalità di progettazione potrà avere quale primario obiettivo quello della promozione ambientale; non più quindi quello delle alte velocità di percorrenza anche per
elevati volumi di traffico, ed accessi limitati, ma opere flessibili quanto a geometria ed impiego estensivo di materiali locali.
Questo tipo di strade, da interdire al traffico dei mezzi pesanti, avrà come prima finalità quella di valorizzare le enormi potenzialità rappresentate dalle risorse locali in materia di
beni artistico-culturali, artigianato, prodotti agricoli ed enologici, etc., ridando accesso a luoghi che ormai rischiano il degrado e l’oblio da recenti e dissennate campagne di
cieco “verdismo”.

11.5. IL SISTEMA PORTUALE E AEROPORTUALE: UNA RISORSA PER L’ECONOMIA E IL TURISMO

Quanto al sistema portuale, già con la passata gestione abbiamo varato le linee guida per la portualità – inclusa quella  turistica – e lo sviluppo del litorale laziale. È nostra ferma intenzione portare a termine questo strumento di pianificazione per dare una nuova occasione di sviluppo all’economia regionale, snellendo anche ogni procedura autorizzatoria per la portualità turistica a tutto vantaggio dell’economia della costa che molto si attende dalla nautica da diporto: i porti turistici di Terracina, Formia, Ladispoli e
Tarquinia lo attendono. Risolveremo, inoltre, il nodo connesso al porto di Fiumicino e a quello di Ponza sin da subito, saranno nostre priorità.
Sarà un nostro obiettivo portare ad integrazione la portualità laziale e la relativa utenza con tutto il sistema di mobilità regionale. I nostri traghetti ed i nostri aliscafi saranno
direttamente collegati con tutto il sistema del T.P.L. regionale.
Analogo obiettivo ci proponiamo per la portualità turistica e croceristica attraverso collegamenti dedicati. Al riguardo, il porto di Civitavecchia si conferma il primo porto italiano e, insieme a Barcellona, è al vertice nel Mediterraneo per quanto riguarda il turismo crocieristico. È quindi necessario migliorare il collegamento tra il porto di Civitavecchia e la rete ferroviaria per inserire pienamente il porto nel network dei
trasporti regionali, mettendo a sistema questa importante risorsa che viene anche dall’estero e rappresenta una occasione di sviluppo per la nostra regione. Il porto di Fiumicino è invece leader nel comparto merci. Lo sviluppo del porto di Fiumicino sarà garantito in stretto rapporto con lo sviluppo del porto di Civitavecchia e sarà
integrato all’interno del piano area di sviluppo della Fiera di Roma e dell’aeroporto di Fiumicino, tenendo anche conto del contesto e degli insediamenti produttivi e commerciali.
Il porto di Gaeta costituisce poi un’infrastruttura-chiave per il rilancio del settore agricolo e commerciale regionale, a servizio dell’intero Lazio meridionale.
Questi tre principali porti, (insieme a quelli di Anzio e Formia), rappresentano un sistema che dovrà trovare nell’integrazione con gli assi viari e la rete ferroviaria una condizione
indispensabile per lo sviluppo del sistema portuale del Lazio.
La Regione Lazio sarà, poi, impegnata nella realizzazione delle scelte di riordino del Piano Aeroportuale, attuando progetti concreti nel settore, in particolare per dare al Lazio e alla città di Roma uno o più scali “low cost” con un valido sistema di collegamenti ferroviari sia verso il centro (Roma) sia verso le aree più periferiche della regione e con le regioni limitrofe, anche al fine di estendere l’area di influenza e di utilizzazione
degli stessi low cost.
Il Piano di riordino avrà le seguenti priorità:

  • all’aeroporto di Ciampino e all’aeroporto dell’Urbe saràattribuita una specializzazione per una loro riqualificazione, anche a vantaggio di chi vive e risiede in queste località.
  • l’aeroporto di Fiumicino dovrà sempre più assumere la funzione di Hub nazionale e internazionale che già oggi gli si riconosce, programmando anche eventuali implementazioni graduali e territorialmente sostenibili.

Particolare attenzione sarà rivolta ai necessari collegamenti infrastrutturali con il sistema aeroportuale di cui ci doteremo.

SCARICA IL PROGRAMMA DI STORACE Programma Storace 2013-2018

734182_470329086359847_1775133675_nPROGRAMMA CINQUESTELLE PER LA MOBILITA’- REGIONE LAZIO
L’attuale sistema di mobilità della Regione Lazio rappresenta la seconda emergenza regionale, dopo la Sanità. Esistono precise responsabilità della Regione nel campo del trasporto ferroviario e su gomma, entrambi in condizioni disastrose ed inefficienti per mancanza di adeguate politiche d’insieme e di interventi specifici.
Il Movimento Cinque Stelle assume come priorità la riorganizzazione dell’intera mobilità regionale intorno a concetti di rispetto per gli Utenti, di sostenibilità ambientale e di leva per lo sviluppo economico dell’intero territorio regionale.
1. Privilegiare e sostenere l’offerta del trasporto pubblico Il trasporto pubblico regionale è oggi in una situazione di intollerabile criticità. Si presenta inefficiente nell’erogazione
del servizio e carente per mancanza di investimenti. Potenziare l’attuale rete di mobilità significa migliorare le condizioni di vita dei cittadini laziali e dare sviluppo all’economia della Regione.
Sono almeno 15 anni che la Regione non formalizza un Piano per la mobilità e non investe in questo importante settore.
Il trasporto pubblico rappresenta un settore cruciale per la vita dei cittadini pendolari e per lo sviluppo economico del Lazio.
Siamo per il miglioramento e per lo sviluppo del sistema della mobilità del Lazio al fine di:
• Migliorare la qualità della vita dei cittadini del Lazio;
• Ridurre l’impatto ambientale della mobilità delle persone e delle merci;
• Contribuire allo sviluppo economico del territorio.
Ciò avverrà attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini, delle associazioni, dei comitati che verranno obbligatoriamente coinvolti nella stesura dei contratti di servizio.
2. Ridurre la necessità di spostamenti di persone e di merci
– Incentivare la possibilità di ricorrere al TELELAVORO.
Il Telelavoro è una pratica già diffusa in molti paesi anglosassoni e del Nord Europa: per quanto concerne la legislazione italiana esistono già delle normative specifiche.
L’art. 4 della L. 191/98 prevede al comma 1 che le Amministrazioni Pubbliche possano avvalersi di forme di lavoro a distanza ed “a tal fine possono installare nell’ambito delle proprie disponibilità di bilancio apparecchiature informatiche e collegamenti telematici necessari e possono autorizzare i propri dipendenti ad effettuare a parità di salario la prestazione lavorativa in luogo diverso dalla sede di lavoro”.
– Rendere obbligatorio nelle grandi Aziende (oltre 250 Dipendenti) e nelle Pubbliche Amministrazioni il Mobility Manager.
La figura del mobility manager si prefigge di decongestionare il traffico ottimizzando i flussi e gli spostamenti dei lavoratori. A livello aziendale il Mobility Manager ha un ruolo di pianificatore in quanto coordina ed ottimizza gli spostamenti dei dipendenti in relazione al territorio in cui opera l’azienda, contribuendo all’ottimizzazione dei costi a carico di quest’ultima.
– Favorire il consumo locale sia di prodotti agricoli che dell’artigianato locale (Prodotti a chilometri zero e a filiera corta).
Favorire il consumo locale sia di prodotti agricoli che dell’artigianato locale attraverso facilitazioni per lo sviluppo del Mercato Contadino (Farmer Market) e dei GAS (gruppi di acquisto solidali).  In questo modo si  riduce a zero la distanza che il cibo percorre dal sito di produzione (e/o coltivazione) alla tavola del consumatore finale.  Proporre i “Consumi a
KM zero” equivale a eliminare tutti i passaggi intermedi (trasporto, imballaggio, stoccaggio, distribuzione) – riducendo i costi e l’inquinamento correlati e favorendo le reti commerciali locali, facendo sì che queste vengano sottratte al commercio globale.
3. Potenziare le infrastrutture ferroviarie regionali in termini di tratte, orari e mezzi, sia per le persone che per le merci
PER IL SETTORE MERCI:
– Integrazione del servizio trasporto merci su gomma e ferro Integrazione del servizio trasporto merci su gomma e ferro per le merci destinate alla regione o con partenza dai propri poli logistici (Civitavecchia, Orte, etc.), anche attraverso forme di disincentivo/incentivo per il trasporto di merci in transito attraverso la regione Lazio.
– Realizzare la rete degli snodi intermodali
Attivazione, riattivazione e potenziamento degli interporti adiacenti Roma.
Individuazione di interporti esterni (Orte, Civitavecchia, Gaeta, Frosinone, Latina) e snodi intermodali.
– Riattivazione della tratta Orte-Civitavecchia
Riattivazione della tratta Orte-Civitavecchia, per collegare il Tirreno (Civitavecchia) con l’Adriatico (Ancona).
La tratta Orte-Civitavecchia (meglio conosciuta come Civitavecchia – Capranica – Orte) è una ferrovia del Lazio, soppressa e quasi del tutto dismessa che venne originariamente progettata per collegare le acciaierie di Terni con il porto di Civitavecchia. Per incrementare il traporto delle merci (e non solo quello) tra Civitavecchia, Orte ed Ancona
(collegando i due porti ed il Mare Tirreno con l’Adriatico) è auspicabile che venga riattivata trasformandola in una tratta a doppio binario.  Sulla medesima si potrebbe anche attivare il servizio di auto al seguito per coloro che non volessero attraversare in automobile il tratto appenninico compreso tra Lazio, Abruzzo e Marche.
PER IL SETTORE PASSEGGERI (CITTADINI PENDOLARI):
– Potenziamento e miglioramento del materiale rotabile
Potenziamento e miglioramento del materiale rotabile, in termini di aumento della disponibilita’ di treni e carrozze con sistemi di condizionamento efficienti, arredamento confortevole, possibiita’ di accesso per i diversamente abili e sistemi di areazione manuale in caso di problemi al condizionamento. Inserimento in ogni treno locale di una carrozza apposita per trasporto biciclette.
– Miglioramento delle modalità di accesso ed interscambio al servizio
Miglioramento delle modalità di accesso ed interscambio al servizio attraverso la realizzazione di parcheggi di scambio adeguati nelle vicinanze delle stazioni
Creazione di postazioni per biciclette presso le stazione dei medi e grandi centri urbani.
– Adeguamento delle infrastrutture ferroviarie della Regione rispetto al traffico Passeggeri e Merci per le linee “passanti” o in condivisione con Linee a lunga percorrenza.
Per le Linee “passanti” o in condivisione con Linee a lunga percorrenza, quali:
• FR1: Orte – Roma Tiburtina – Fiumicino Aeroporto
• FR2: Tivoli – Lunghezza – Roma Tiburtina
• FR5: Civitavecchia – Roma Termini
• FR6: Roma Termini – Frosinone – Cassino
• FR7: Roma Termini – Formia
sono necesari interventi nel breve periodo, volti ad alleviare le criticità del servizio ed a migliorare la qualità della vita a bordo dei pendolari:
• inserimento in servizio di treni di tipo TAF (a 2 piani) di dimensioni adeguate al numero di passeggeri previsti per fascia oraria;
• separazione del servizio sulla stessa linea in almeno due sottoservizi: quello di lunga percorrenza, da quello di trasporto nell’interland di Roma (esempio: sulla FR6 un servizio diretto, a lunga percorrenza da Cassino e Frosinone fino a Roma, senza fermate intermedie nella tratta Frosinone-Roma, affiancato da un secondo servizio con tutte le fermate
intermedie nella tratta Frosinone-Roma). Nel medio/lungo periodo, la soluzione di miglioramento strutturale dell’intera infrastruttura, attraverso il raddoppio delle linee, per dividere i flussi Pendolari da quelli Merci, di attraversamento e di
lunga percorrenza.
– Adeguamento delle infrastrutture ferroviarie della Regione rispetto al traffico Passeggeri e Merci per le linee di ambito esclusivamente regionale
Le Linee di ambito esclusivamente regionale, quali:
• FR3: Viterbo Porta Fiorentina – Cesano di Roma – Roma Ostiense
• FR4: Roma Termini – Frascati / Albano Laziale / Velletri
• FR8: Roma Termini – Nettuno
Su queste linee, di esclusivo utilizzo da parte dei pendolari e, quindi, di esclusiva responsabilità della Regione Lazio, sono possibili anche nel breve-medio periodo radicali interventi di miglioramento strutturale. Infatti, tutte e tre, sono ancora quasi esclusivamente ad un solo binario. L’intervento consiste nella realizzazione del raddoppio (o completamento) dei binari, per arrivare ad un servizio con cadenze di tipo metropolitano, in termini di copertura di orario (oggi, spesso limitata alle 21:30 su alcune linee), numero di corse e frequenza delle stesse.
Le tratte interessate sono:
• Cesano-Viterbo
• Ciampino-Velletri
• Campoleone-Nettuno
Da questo intervento sono esclusi i tratti Ciampino-Albano e Ciampino-Frascati, per oggettivi impedimenti di tipo orografico e/o antropico. Alcune valutazioni effettuate dai Comitati pendolari portano a quantificare in circa un miliardo di euro il fabbisogno per tali interventi: importo non trascurabile ma alla portata del bilancio regionale.
– Adeguamento delle infrastrutture ferroviarie della Regione rispetto al traffico Passeggeri e Merci per la tratta Roma-Ciampino
Di particolare importanza per il miglioramento del servizio verso il quadrante centro-meridionale della Regione, è ritenuto il potenziamento del collegamento Roma-Ciampino, oggi strozzato con due soli binari gestiti in maniera tradizional-mente ferroviaria.  Si ritiene che tale infrastruttura dovrà essere potenziata in maniera rispettosa dell’ambiente atropizzato attraversato, anche con approcci innovativi, da individuare attraverso il coinvolgimento delle Università di Roma.
– Interventi di tipo immediato e poco costoso per alleviare le criticità sulle linee FR4 e FR8
Come intervento di tipo immediato ed a costo zero, sulla Roma-Velletri verranno ripristinate le fermate intermedie soppresse unilateralmente da Trenitalia, per le corse serali in partenza da Roma. Ciò alleggerirebbe la congestione dei centri di Cecchina e Pavona, dove attualmente i pendolari sono costretti ad arrivare, mentre rimangono sottoutilizzate le stazioni extraurbane di Casabianca, Ariccia-Cancelliera e S.Eurosia. Analogamente, per la linea FR8 (Roma-Nettuno), in attesa che ne venga completato il raddoppio, si propone di istituire un servizio di treni navetta aggiuntivi tra le stazioni
di Nettuno e Campoleone.
– Acquisizione al Patrimonio Regionale, per attivare su di esse una gestione di tipo “metropolitano” (treni veloci e regolamenti di tipo “urbano” e non “ferroviario”) Linee Roma-Velletri, Roma-Nettuno e Roma-Viterbo
Data l’esclusiva competenza della Regione nei confronti di queste tre linee, si propone di acquisirle al Patrimonio Regionale, per attivare su di esse una gestione di tipo “metropolitano” (treni veloci e regolamenti di tipo “urbano” e non “ferro-
viario”, con netto miglioramento dei livelli di servizio per l’utenza.La Regione, provvederebbe quindi a mettere a gara la gestione del Servizio, con conseguente attivazione della concorrenza anche nel settore pendolari, oggi penalizzato
proprio anche dalla mancanza di concorrenza e dal monopolio di Trenitalia.
– Trasformazione in metropolitana di superficie della Linea Roma-Ostia Lido, per attivare su di esse una gestione di tipo “metropolitano” (treni veloci e regolamenti di tipo “urbano” e non “ferroviario”)
Analogamente a quanto previsto nel punto precedente ed in accordo con il programma M5S per il Comune di Roma, si ritiene di favorire la cessione della Ferrovia Roma-Ostia Lido al Comune di Roma ed a una sua trasformazione in metropolitana di superficie.
– Completamento dell’anello ferroviario di Roma
Per concludere gli interventi sul nodo di Roma, risulta di fondamentale importanza il completamento dell’anello ferroviario, tramite il collegamento tra le stazioni di Vigna Clara e il nodo Salario; in questo modo si potrebbe creare una vera e propria infrastruttura ferroviaria anulare di Roma.  Infatti, una volta chiuso l’anello, non solo questo potrebbe entrare in contatto con alcune linee regionali, ma potrebbe dar vita ad un servizio circolare metropolitano ad alta frequenza, permettendo lo scambio con tutte le linee metro e mettendo in comunicazione le varie periferie della città, evitando il transito per la stazione Termini.
– Riattivazione di linee ferroviarie dismesse da anni
Nell’ambito del potenziamento del trasporto su ferro, e per ridurre le necessità di trasporto su gomma, si prevede lapossibilità di riattivare alcune linee ferroviarie dismesse da anni. In particolare:
1. Riattivazione della tratta Formia-Gaeta, attualmente dismessa da RFI, a fronte di specifica analisi dell’impatto sulla mobilità locale.
2. Riattivazione della tratta extraurbana Roma-Fiuggi, attualmente dismessa da RFI, a fronte di specifica analisi dell’impatto sulla mobilità locale.
– POTENZIAMENTO LINEA ferroviaria (di competenza ATAC) Roma-Civitacastellana-Viterbo
Il Programma già prevede il raddoppio e (nel futuro) la trasformazione in Metropolitana extraurbana regionale della linea Roma Ostiense-Cesano-Viterbo. La seconda linea ferroviaria di Viterbo (Roma Flaminio – Civitacastellana – Viterbo), in gestione all’ATAC, dovrebbe nel futuro potenziare il solo servizio urbano, trasformandosi (nel tempo) in una nuovametropolitana di Roma. Poiché non è realistico finanziariamente prevedere l’intera trasformazione in Metropolitana di due linee per la stessa Città, si propone di migliorare da subito il materiale rotabile della linea e nel medio-lungo periodo, dopo che l’ATAC avrà trasformato il tratto urbano in metropolitana, di potenziare in termini di raddoppio il tratto extraurbano, attestandovi un capolinea di scambio treno-metro con la futura metropolitana.
4. Rinegoziare il contratto di servizio con Trenitalia per le tratte regionali dando priorità alle esigenze dei pendolari
– Rinegoziare il contratto di sevizio con Trenitalia per migliorare i livelli di servizio in esso previsti ed a maggior tutela dell’utenza.
Il contratto di servizio con Trenitalia non prevede attualmente il coinvolgimento delle associazioni dei cittadini, dei consumatori e del movimento pendolari. Proponiamo quindi che in sede di rinnovo del Contratto (2014) venga preliminarmente avviata una formale consultazione di tali realtà associative per individuare le priorita’ del servizio.Tali associa-
zioni dovranno entrare a far parte del Comitato Tecnico di Gestione del Contratto (art. 15 dello Schema 2009-2014). Il monitoraggio dei livelli di servizio contrattualizzati dovrà essere affidata ad una Società terza, scelta dalla Regione e pagata da Trenitalia. Tale Società dovrà aver accesso al Sistema Informativo di Trenitalia per effettuare verifiche ispettive a campione e poter certificare i livelli di servizio dichiarati da Trenitalia. Accanto alle penali per disservizi, a favore della Regione, dovranno essere previste anche penali sulla base dei disservizi su specifiche linee, da corrispondere agli abbonati in sede di rinnovo dell’abbonamento mensile e/o annuale.
– Mantenimento dell’iniziativa “Melomerito” (riduzione costo abbonamento per i giovani)
L’agevolazione regionale Melomerito 2012 é da rinnovare. Nella logica della  “certezza del diritto”, ne proponiamo una estensione a tutti gli aventi diritto, in rapporto a soglie ISEE da meglio definire, dopo una attenta valutazione delle disponibilità di bilancio.
– Abbonamenti mensili da far decorrere dalla data di acquisto
Attualmente, solo l’abbonamento annuale decorre dalla data di acquisto. Nell’ambito della  rinegoziazione del Contratto di Servizio con Trenitalia e Cotral prevediamo la possibilità di estendere tale modalità anche agli abbonamenti mensili e settimanali.
5. Riordinare la rete dei trasporti su gomma Cotral, concentrandoli nel breve raggio
Il potenziamento delle linee di trasporto ferroviario permetterà di liberare risorse Cotral su gomma dalle percorrenze medio-lunghe, per concentrarle sul trasporto a breve raggio ed alla “raccolta” dell’utenza sul territorio per convogliarle ai nodi di scambio ferroviari della Regione.
Ciò permetterà di ottenere, oltre ad un miglioramento del servizio di trasporto, un alleggerimento del traffico extraurbano ed una diminuzione dell’inquinamento  ambientale (particolato, idrocarburi incombusti, CO2).
6. Riorganizzare la mobilità secondo un modello sostenibile
–  Sviluppare interventi di mobilità privata sostenibile: piste ciclabili
Realizzazione di piste ciclabili urbane ed extraurbane, anche in un ottica di sviluppo del cicloturismo. Obiettivo della regione e delle normative da essa promulgate dovranno volgere a riconsiderare la mobilità sostenibile sia a livello urbano che extraurbano. Si dovrà considerare e trattare la mobilità ciclabile e sostenibile in generale al pari della mobilità motorizzata. Verrà posto un vincolo all’erogazione di fondi regionali per la manutenzione o costruzione di nuove strade solo con la presenza di una pista ciclabile parallela alla strada in oggetto. Nel caso in cui tale pista ciclabile non
sia presente sarà obbligatoria la sua costruzione pena la mancanza di stanziamento dei fondi. Obbligo di realizzazione o manutenzione della pista ciclabile in tempi antecedenti alla realizzazione dei lavori di costruzione o manutenzione della sede stradale parallela.
– Sviluppare interventi di mobilità privata sostenibile: Bike sharing elettrico
Sviluppo del Bike sharing elettrico, con punti di scambio/ricarica in coincidenza con le stazioni ferroviarie Sviluppo di sistemi di trasporto integrato bicicletta+treno in un raggio di 10/20km attorno alle stazioni ferroviarie. Implementazione presso queste ultime di bike sharing, anche elettrico, integrato a tutti i centri abitati limitrofi.
Installazione di rastrelliere presso stazioni, istituti scolastici, uffici pubblici, zone ad elevata densità di uffici e centri di interesse turistico. Tali rastrelliere dovranno essere adatte al parcheggio di bici private con adeguati sistemi di antifurto.
Stazioni di ricarica per biciclette elettriche tramite apposite colonnine.
– Sviluppare interventi di mobilità privata sostenibile: Car sharing e car pooling.
Per quanto riguarda la mobilità privata su auto, dovrà essere incentivato il sistema di condivisione del trasporto auto attraverso sia politiche atte a favorirne la circolazione veloce (permesso di utilizzo delle corsie preferenziali su certe
direttrici solo con auto con almeno 3 passeggeri) che di sistemi di coinvolgimento dei Mobility manager delle Aziende (stesura di piani aziendali della mobilità dei dipendenti).
– Disincentivo alla circolazione di merci pesanti su gomma.
Si può sicuramente prendere spunto da quanto sta già intelligentemente accadendo in Svizzera:ridurre drasticamente il trasporto di merci su gomma, spostando i Tir sui treni e creando un’analoga “autostrada su ferro”, sia sull’asse Nord-Sud che sull’asse Est-Ovest. Le merci ed i camion in transito per il Lazio, una volta giunti nei porti e negli interporti
verrebbero “smistati” sui treni e da qui proseguirebbero il loro tragitto attraverso il territorio laziale. Anche in questo caso si potrebbero prevedere pedaggi elevati per disincentivare il trasporto su gomma.
– Istituzione di un portale di car sharing
Sviluppo di un portale per favorire l’incontro  tra le necessità/disponibilità di condivisione auto private sulle tratte regionali.
7. Miglioramento delle modalità di interscambio con il servizio ferroviario
Migliorare le modalità di accesso ed interscambio al servizio attraverso la realizzazione di parcheggi di scambio adeguati nelle vicinanze delle stazioni
Creazione di postazioni per biciclette presso le stazione dei medi e grandi centri urbani. Attivazione, riattivazione e potenziamento degli interporti adiacenti Roma
Individuazione di interporti esterni (Orte, Civitavecchia, Gaeta, Frosinone, Latina) e snodi intermodali.
8. Garantire che il trasporto aereo e la gestione degli aeroporti della Regione avvenga con modalità rispettose dell’ambiente e dei cittadini che vivono nei loro dintorni.
Riduzione dei voli e ritorno alla legalità nell’aeroporto di Roma Ciampino con monitoraggio costante dei livelli di inquinamento sonoro ed ambientale da parte dell’ARPA. Tale approccio verrà perseguito anche nei confronti di tutti gli Aeropor-
ti esistenti nella Regione.
Il Movimento 5 Stelle è contrario all’ampliamento dell’aeroporto di Fiumicino, che rappresenta una grande occasione di profitto per costruttori e latifondisti che nulla ha a che vedere con i problemi dell’aviotrasporto.
E’ sufficiente un utilizzo più efficiente delle attuali infrastrutture aeroportuali, senza dover aumentare traffico e inquina-mento a danno dei residenti, cementificare ulteriormente il nostro territorio (oltre 1milione di mq di nuove costruzioni) e
cancellare le realta’ agricole e turistiche circostanti. Con l’ampliamento dell’aereoporto perderemo per sempre 1200ettari di agro romano all’interno della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano.
Lo sviluppo sostenibile e’ lo sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere le capacita’ delle future generazioni di soddisfare i propri bisogni.

scarica il programma completo per la regione Lazio Programma Partecipato M5S LAZIO

giulia-bongiorno-candidata-Lazio-300x225AGENDA PER IL LAZIO
Lista civica per Bongiorno Presidente

scarica il programma per la Regione Lazio agenda-Lazio-2013_-Lista-Civica-per-Bongiorno-Presidente(1)
 
Tutelare i diritti dei pendolari, puntando all’ammodernamento del
sistema regionale dei trasporti pubblici e delle infrastrutture.
Migliorare i collegamenti stradali per garantire maggiore sicurezza e
rapidità negli spostamenti

La situazione in cui versa il trasporto ferroviario nel Lazio impone massima
attenzione da parte delle Istituzioni regionali.
Come è noto, i pendolari sono spesso costretti a viaggiare su treni inadeguati e
linee obsolete; peraltro, agli aumenti tariffari non sempre corrispondono
adeguati miglioramenti dei servizi.
Alcune tratte della nostra Regione sono tra le più frequentate – in un raffronto
nazionale (Roma San Paolo-Ostia; Roma Nord-Viterbo; Fiumicino Aeroporto-
Fara Sabina; Roma Ostiense-Viterbo; Roma Termini-Velletri; Roma Termini-
Frosinone; Roma Termini-Nettuno; Roma Termini-Civitavecchia) – per
quantità di passeggeri.
Nonostante i tantissimi utenti che ogni giorno si servono dei trasporti pubblici
regionali (con un aumento tendenziale di viaggiatori registrato negli ultimi
anni), gli stanziamenti per il servizio ferroviario non appaiono affatto
proporzionati, specie considerando che il Lazio è ai primi posti, subito dopo la
Lombardia, per domanda di trasporto pendolare (circa 560.000 passeggeri
giornalieri).
Nel rapporto “Pendolaria” 2012 di Legambiente, si è evidenziato come – a
parte la provincia autonoma di Bolzano – in tutte le altre regioni italiane si
investa una minima parte del bilancio (meno dell’1%) e ciò a fronte di aumenti
tariffari che, nel Lazio, hanno toccato il 15%.
Le disfunzioni e i disagi sono, dunque, legati agli scarsi investimenti (necessità
di acquistare nuovi treni ed autobus) e a carenze infrastrutturali.
Per questo ci impegniamo cambiare profondamente il sistema dei trasporti
pubblici, studiando soluzioni concrete e rapide per risolvere i problemi
derivanti dal sovraffollamento, dai ritardi e dai continui guasti.
Punteremo ad introdurre sulle linee ferroviarie nuove vetture che abbiano
finalmente caratteristiche tecniche, prestazioni e livelli di comfort appropriati ai
servizi da svolgere.
Servono poi interventi infrastrutturali volti alla fluidificazione del traffico
ferroviario e all’incremento della capacità delle linee. Oltre all’acquisto di
nuovi treni, occorre sfruttare le linee lasciate libere dall’alta velocità (vedi
Roma-Latina-Formia), intensificando il numero di corse e migliorando i
collegamenti da/per alcune realtà territoriali svantaggiate (ad es. Rieti).
La necessità di puntare di più sulle ferrovie regionali si coglie anche alla luce
dell’esigenza di decongestionare il traffico sulle arterie stradali, da e per la
Capitale, incoraggiando i cittadini laziali ad usufruire maggiormente del
trasporto su ferro.
Ma solo un trasporto pubblico finalmente efficiente e comodo potrà
disincentivare il ricorso al mezzo privato. In altri termini, nel prossimo futuro
il trasporto pubblico dovrà rappresentare una razionale, moderna e
conveniente soluzione alle esigenze di mobilità degli utenti.
Se la situazione più disastrosa riguarda le linee su ferro (treni e carrozze vecchie
o inadeguate, ritardi, stazioni fatiscenti, scarsa frequenza delle corse), anche il
trasporto pubblico su gomma (Cotral) richiede interventi per rinnovare il parco
autovetture e, con esso, la qualità e l’efficienza del servizio.
Per quanto concerne il trasporto pubblico regionale su gomma, proponiamo –
tra l’altro – di: imporre il raggiungimento di adeguati livelli di qualità;
integrare i servizi ferroviari e quelli su gomma, con l’obiettivo di offrire un
servizio più efficiente e capillare; ridisegnare l’intera rete di trasporto su
gomma in base ai nuovi insediamenti urbani e alla attuale conformazione dei
flussi del pendolarismo; potenziare la flotta dei BUS con l’acquisto di nuove
vetture.
Se è vero che il sistema dei trasporti pubblici su ferro e gomma deve essere
migliorato sotto diversi punti di vista, la situazione di alcune arterie stradali
richiede non minore attenzione.
Basti pensare all’insidiosità di certe strade congestionate e ad alto tasso di
incidenti che richiedono un urgente ammodernamento, a causa di tracciati
vecchi o inadeguati.
È, quindi, vitale investire di più.
Le moderne infrastrutture e i nuovi mezzi di trasporto dovranno, quindi,
garantire l’effettività e l’efficienza dei collegamenti tra i diversi agglomerati
urbani siti in tutto il Lazio.
Disporre di una rete funzionale, realmente adeguata ai bisogni dei cittadini e
delle imprese, significa dare nuove opportunità di lavoro, portando turismo e
sviluppo economico anche nei territori più distanti dalla Capitale.

PROGRAMMA  SEL 2013

La mobilità sostenibile

Pochi numeri per fotografare l’attuale situazione della mobilità capitolina:

  • ogni 1000 romani ci sono 978 veicoli (quasi uno a persona), sono 620 a Barcellona, 415 a Parigi e 398 a Londra;
  • il 52% degli spostamenti sono in auto, il 27% su mezzi pubblici, il 15% in moto/scooter ed il 6% a piedi;
  • il Sindaco Alemanno quest’ anno si è guadagnato il poco invidiato “cigno nero” di Legambiente per lo smog. Nel 2011 sono raddoppiati gli sforamenti per PM10 e dall’inizio dell’anno le polveri sottili, in alcune zone della città, sono fuorilegge quasi due giorni su tre;
  • A Roma la bicicletta è utilizzata solo per lo 0,4% degli spostamenti. A Berlino sono il 10%, ad Amsterdam il 20%, a Milano il 5%;
  • il tasso di mortalità sulle strade (morti x milione di abitanti) a Roma è 74, a Barcellona 27, a Londra 29 e a Parigi 16. A Roma si muore sulle strade quasi 5 volte in più che a Parigi;
  • i 2,7 milioni di romani effettuano ogni giorno 7,1 milioni di spostamenti. Mediamente un romano fa circa 2,6 spostamenti al giorno; nelle principali capitali europee sono almeno 4.

Sono i numeri di un’emergenza ambientale, economica, ed è bene evidenziarlo, sociale, dato che il possesso di un’auto privata ha raggiunto un costo medio annuo di 4.568 €, che oggi incide tra il 15% e il 25% sul reddito familiare netto.

La risposta ai problemi del traffico è spesso affidata ai grandi interventi, alcuni validi (costruzione di nuove linee della metropolitanta), altri discutibili (nuove strade, che spingono all’acquisto di nuove macchine), tutti comunque costosi e con tempi lunghi di realizzazione, difficili da gestire, facile preda di interessi non sempre trasparenti.

Si tendono invece a sottovalutare costantemente le possibilità offerte dall’azione combinata di un’ampia serie di piccoli e medi interventi di mobilità sostenibile, che in altre importanti città europee hanno dimostrato di essere efficaci e che probabilmente si adattano alle catatteristiche storico urbanistiche di Roma meglio delle “grandi opere”.

Sul modello di quanto fatto a Londra e Milano, una fonte primaria di finanziamento di queste azioni potrebbe derivare dall’introduzione di un sistema di tariffazione per gli accessi nel centro storico. L’intero ammontare dei pedaggi dovrebbe essere reinvestito per la promozione del trasporto pubblico, per finanziare il car-sharing, il car-pooling, le piste ciclabili, i sistemi di ricarica dei mezzi elettrici e per incentivare la cittadinanza, gli Enti locali e le Aziende all’acquisto di mezzi e ridotto impatto ambientale. L’iniziativa, come a Milano, potrebbe essere sottoposta a Referendum cittadino.

Uno dei primi progetti su cui investire è quello delle costruzione di piste ciclabili che consentano un utilizzo sicuro della bicicletta, che dovrebbe arrivare ad essere una reale integrazione al sistema di trasporto pubblico e non rimanere confinata al “tempo libero”. In una zona ad alto traffico veicolare come Roma, la bicicletta risulta essere di gran lunga più veloce della macchina in un raggio compreso tra i 3 ed i 5 km, pertanto si dovrebbe pianificare una rete ciclabile che si estenda a raggiera, per almeno 3 km, da ogni fermata della metro o del treno, con alcune “piste principali” a fungere da raccordo e da via preferenziale di accesso al centro storico. Un buon punto di partenza è rappresentato dal “Piano quadro della ciclabilità” redatto dal Comune in collaborazione con le Associazioni dei ciclisti, presentato nel 2010, mai messo in atto.

Parallelamente alla rete ciclabile va esteso il bike sharing, seguendo l’esempio di Parigi (20.000 bici con 1.800 stazioni), Bruxelles (2.500 bici con 180 stazioni), Milano (3.000 bici con 200 stazioni) e Barcellona (6.000 bici e 400 stazioni).

Analogo discorso, con i dovuti fattori di scala, per lo scooter-sharing ed il car-sharing che a Londra  oggi conta oltre 1.100 veicoli per più di 60.000 utenti e che a Parigi, con il progetto “Autolib”, sta portando all’istallazione di 6.600 punti di ricarica per 3.000 auto elettriche condivise.

Car-sharing, Scooter-sharing e Bike-sharing devono poter essere accessibili con una stessa Carta della mobilità sostenibile, valida anche per ricaricare i mezzi elettrici nelle colonnine pubbliche  e/o utilizzabile come abbonamento ATAC, in modo da facilitare al massimo l’integrazione modale.

Altro punto sul quale intervenire è il fattore medio di riempimento delle auto (a Roma è in media di 1,2 persone) attraverso strategie mirate di car-pooling che, attraverso un sistema di registrazione e feedback, consentono di condividere l’auto privata in sicurezza. Una piattaforma efficace di Car-pooling dovrebbe essere adottata dal Comune e messa a disposizione dalle grandi aziende (tramite il proprio Mobility Manager), dei cittadini e delle Università.

Seguendo l’esempio di numerose città dell’Emilia Romagna sarebbe possibile istituire presso le scuole elementari e medie un Responsabile della Mobilità Scolastica che si faccia promotore presso le famiglie di accordi volti accompagnare più ragazzi a scuola con una stessa auto. Le iniziative andrebbero spiegate ed illustrate ai ragazzi e alle loro famiglie, sommando alla riduzione del traffico e dei costi, un valore educativo.

Nei prossimi 2 anni è previsto l’arrivo di una ampia gamma di veicoli elettrici ed ibridi plug-in (si stima che al 2020 dovrebbero costituire circa il 7-10% del parco auto circolante a Roma) prodotti dalle principali case automobilistiche (Peugeot, Citroen, Nissan, Honda, BMW, Toyota), cui si aggiungono le bici a pedalata assistita e gli scooter elettrici. Il Comune di Roma deve facilitare il diffondersi di questi veicoli (in sostituzione e non in aggiunta a quelli convenzionali oggi presenti) ed iniziare a creare una rete di ricarica per mezzi elettrici, unificando e razionalizzando le numerose iniziative “spot” che sono state annunciate. Si può prevedere, ad esempio, l’obbligo di installazione di un numero di punti di carica pari al 20% di nuovi posti auto realizzati in aree di nuova costruzione o soggette a profonda ristrutturazione.

Nodi centrali di questa strategia di mobilità sostenibile devono essere le principali stazioni della metro e della ferrovia, che vanno ripensate come veri e propri Hub della mobilità sostenibile. La quantità di cittadini che le attraversa è tale da poter far risultare vincente ogni nuova idea di mobilità: Termini, Tiburtina, Ostiense, ma anche Trastevere e San Pietro devono fornire un ampio spettro di soluzioni innovative: punti car-sharing, scooter-sharing e bike-sharing, ampi parcheggi custoditi per le biciclette, un sistema esteso di piste ciclabili, punti di raccolta per taxi collettivi, colonnine di ricarica per auto elettriche e bici a pedalata assistita.

Questa rete di servizi per la mobilità deve essere facilmente fruibile attraverso nuove tecnologie di infomobilità, “Apps” e piattaforme informative capaci di integrare sitemi di monitoraggio della circolazione dei mezzi pubblici (a partire da RomaBus di ATAC ed InfoTreno di FS), in modo da poter calcolare in tempo reale coincidenze e percorsi multimodali. Il costo per lo sviluppo di queste applicazioni potrebbe essere notevolmente ridotto se sostenuto assieme ad altre grandi città italiane  ed eventualmente rivenduto sul mercato europeo. Roma, col suo Polo Tecnologico e le sue Università, potrebbe farsi promotrice di un filone di ricerca applicata a questi nuovi sistemi di infomobilità urbana.

La gestione a livello locale di tutte queste iniziative dovrebbe essere affidata a dei Referenti della Mobilità di Municipio: una rete territoriale di esperti di mobilità sostenibile che, sotto il coordinamento dell’Agenzia Roma Mobilità, supporti il lavoro dei Responsabili della mobilità scolastica, stringa accordi con i Mobility Manager aziendali per la diffusione del car pooling negli spostamenti casa-lavoro, vigili sull’efficienza di car sharing e bike sharing e contribuisca al loro efficace posizionamento, svolga compiti di consultazione verso la cittadinanza (ad esempio per la scelta dei tracciati ciclabili, l’istituzione di isole pedonali e zone 30 ecc.), svolga analisi e monitoraggio del traffico a livello municipale. Il lavoro dei Referenti della Mobilità di Municipio potrà essere di grande aiuto per l’elaborazione, sul modello applicato dalla Regione Emilia Romagna, di un  Piano partecipato della mobilità.

Infine, Roma ha bisogno di dotarsi di un Bilancio della Mobilità, un documento che le consenta di misurare annualmente i risultati raggiunti e darsi obiettivi misurabili e chiari, al pari di quelli del Bilancio Economico. Questo documento dovrebbe essere redatto dall’Agenzia Roma Mobilità, validato da un verificatore indipendente e sottoposto al giudizio delle principali Associazioni Ambientaliste.

Il Comune può far molto nella promozione della mobilità sostenibile, ma può fare altrettanto per  la riduzione del bisogno di mobilità: dalla semplice diffusione dell’utilizzo delle videoconferenze negli uffici pubblici, fino alle importanti scelte urbanistiche, che avranno il compito di non rendere l’auto una necessità ineludibile.

Il Comune di Roma ha calcolato che ogni anno sono 135 i milioni di ore perse dai cittadini per colpa del traffico, valutate in circa 1,5 miliardi di euro, al netto di tutti altri costi esterni (malattie dovute alla cattiva qualità dell’aria, incidenti, depauperamento dei monumenti, necessità di isolare acusticamente le abitazioni ecc.).

Quando arriverà il momento di fare delle scelte e decidere gli investimenti nella mobilità bisognerà  non trascurare questi costi, avere chiaro in mente che per molti abitanti delle perifierie la scarsa e costosa mobilità di questi anni rappresenta un ulteriore elemento di marginalizzazione ed impoverimento. E per far tornare i conti non basterà avere un’attitudine contabile, bisognerà avere una visione.

DAL PROGRAMMA DELLA SINISTRA DEMOCRATICA 2013

UN ALTRA MOBILITA’ E’ POSSIBILE (E IL PROBLEMA DEL TRAFFICO SI PUO’
RISOLVERE)
29. Rilanciare il trasporto pubblico (ma sul serio). Roma muore di traffico privato, che significa inquinamento, gravi danni alla salute ed enormi perdite di tempo di vita. Per uscirne è necessario invertire il rapporto tra mobilità privata e collettiva (ora è 70 a 30!). E’ possibile farlo: creando un sistema integrato ferro-gomma-ciclabili, aumentando sostanzialmente il numero dei mezzi pubblici e la loro velocità (con semafori intelligenti e corsie preferenziali), investendo in metropolitane di superficie e in linee tranviarie, chiudendo l’anello ferroviario intorno a Roma e corredandolo di un efficiente sistema di scambi, moltiplicando le linee ferroviarie da e per l’area metropolitana per svuotare le consolari dal fiume quotidiano di macchine dei pendolari. Occorre inoltre scoraggiare la circolazione dei veicoli maggiormente inquinanti, introdurre un’imposta per la circolazione dei SUV (inquinanti e pericolosi) all’interno del G.R.A., e porre limiti ai pullman turistici nella Città. Bisogna estendere le aree pedonalizzate e le piste ciclabili (fino a farne un “sistema” che possa permettere di attraversare in bici tutta la Città). Vogliamo abolire gli odiosi aumenti dei biglietti decisi da Alemanno e, al contrario!, incoraggiare l’uso di autobus e metro rendendo tendenzialmente gratuito il mezzo pubblico (a partire dalle fasce giovanili e dagli orari lavorativi). Sosteniamo la realizzazione di un’azienda unica pubblica regionale per garantire razionalità organizzativa, riduzione dei costi ed efficienza del servizio.
30. Torniamo a usare il nostro Tevere. Con strutture e mezzi ecocompatibili, vogliamo rendere navigabile l’intero fiume Tevere. Avremo così una straordinaria via di trasporto urbano (da Labaro a Vitinia almeno, passando per Flaminio, Prati, San Pietro, Trastevere, Marconi e Magliana), una via fluviale collegata alla rete del trasporto pubblico e
integrata con una rete ciclabile capillare calibrata sugli argini artificiali fluviali, per rafforzare il collegamento centro-periferie, offrire uno sbocco al mare e favorire l’uso turistico. Legato a questo progetto c’è anche il disinquinamento del fiume, oggi ridotto a fogna (Londra ci è riuscita, perché Roma no?). Un’apposita “imposta di scopo”, temporanea, può finanziare il progetto, che è anche capace di creare un notevole indotto occupazionale.
31. Rivedere il Piano Urbano Parcheggi. Il Piano Urbano Parcheggi (PUP) ha devastato alcune piazze della Città nell’interesse esclusivo di pochi privati, incoraggiando l’uso dell’automobile e senza risolvere il problema del parcheggio, I PUP in via di
realizzazione, contro cui si battono i Cittadini, vanno fermati! Vanno invece rafforzati i parcheggi di scambio gratuiti nella periferie della Città.
32. Una rete di Metropolitane leggere e di superficie. Per le periferie e la cintura serve una
rete di metropolitane leggere e di superficie, che prolunghino e incrocino le metropolitane esistenti per collegare l’area metropolitana con la metropoli e le periferie con il centro storico e tra di loro. Occorre inoltre mettere in sicurezza la Pontina e rafforzare la ferrovia metropolitana Roma-Latina rigettando il progetto di corridoio tirrenico per le  macchine.

 scarica i programmi degli altri partiti/candidati:

Alessandro Ruotolo (Rivoluzione Civile) SCARICA IL PROGRAMMA DELLA REGIONE LAZIO Programma-Rivoluzione-Civile-Regione-Lazio(1)

Giuseppe Rossodivita (Amnistia Giustizia Libertà> vai al programma)

Alessandra Baldassarri (Fare Per Fermare Il Declino) (> vai al programma)

Luca Romagnoli (Fiamma Tricolore) (> vai al programma)

Roberto Fiore (Forza Nuova) (> vai al programma)

Pino Strano (Rete dei Cittadini) (> vai al programma)

Simone Di Stefano (Casapound Italia) (> vai al programma)

Luigi Sorge (Partito Comunista dei Lavoratori)- non trovato

Francesco Pasquali (Ragione Lazio) – non trovato