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Morena: si chiedono risarcimenti ai cittadini per le proteste

L'area di Morena

L’area di Morena

A Morena, un quartiere cresciuto  fuori dal GRA a cavallo del VII Municipio e del Comune di Ciampino  senza nessuna pianificazione, con la conseguenza di avere strade strette e senza marciapiedi e una viabilità sempre al collasso, all’arrivo dei camion per  l’apertura di  un  nuovo cantiere si scatenano le proteste dei residenti e del locale comitato di quartiere. Qualche mese dopo, alla vigilia di Natale, molti di quei  cittadini ricevono una vertiginosa richiesta di risarcimento danni (fino a 300.000 euro ognuno) dai legali della Cooperativa che dovrebbe  costruire le  palazzine nell’ambito del previsto Piano di Zona, in quanto – a loro dire – le manifestazioni avrebbero provocato l’interruzione dei lavori (1).

Ma a leggere l’articolo di Aldo Pirone di qualche mese fa su AbitareaRoma, che pubblichiamo in calce, si evince che i veri responsabili del degenerare della situazione sono da ricercare tra coloro che non hanno saputo affrontare – da anni – i problemi di quel  territorio, mandando avanti progetti che potevano aumentarne le criticità, senza concertazione tra istituzioni (Municipio VII, Comune di Roma, Comune di Ciampino, su cui insiste l’intervento) (2) senza informare nè tantomeno coinvolgere i residenti. Con il risultato  che, come avviene quando i cittadini si trovano di fronte a nuovo cemento, nuovi abitanti, nuove automobili, che calano nel loro quartiere senza nessun preavviso nè consultazione, possono solo manifestare la loro rabbia. (AMBM)

morena light

La tipica strada di Morena e di tante periferie romane dove non esistono i marciapiedi (foto AMBM)

AbitareaRoma – 5 agosto 2015

Piano di zona Ciampino-Morena

Quando le trasformazioni urbanistiche fra Comuni confinanti non vengono adeguatamente concordate e pianificate

di Aldo Pirone

120.000 mc per 1.000 nuovi abitanti graveranno sul sistema viario di Morena. I camion del cantiere hanno invaso le strade del quartiere provocando la rivolta dei residenti e l’intervento della polizia. VII municipio e assessore Caudo chiedono ai costruttori un piano trasportistico efficace. Un illustre assente: il nuovo ente della città metropolitana di Roma. Ecco cosa accade quando  le trasformazioni urbanistiche fra Comuni confinanti non vengono adeguatamente concordate e pianificate.

Che in materia di urbanistica a Roma e nei comuni limitrofi la pianificazione non sia di moda è risaputo da tempo. Prima si fanno gli eserciti di case, centri commerciali e uffici, il resto, come l’intendenza napoleonica, seguirà. Se seguirà. E il resto sarebbero le strade, l’illuminazione, i servizi, insomma le cosiddette opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Non importa il colore politico delle amministrazioni, gli orchestrali possono cambiare ma la musica è sempre la stessa.

A complicare vieppiù le cose a volte ci si mettono anche i confini territoriali fra Comuni limitrofi. Nel senso che trasformazioni urbanistiche dell’uno possono incidere negativamente, con il loro impatto ambientale, sulla qualità della vita degli abitanti dell’altro se non c’è stata una preventiva programmazione comune per vedere insieme a monte come risolvere i problemi che possono insorgere.

E’ il caso dell’intervento urbanistico programmato, si fa per dire, dal Comune di Ciampino in località “Morosina”, un’enclave fra Morena e la ferrovia Fl6. Si tratta di una trasformazione edificatoria composta da tre elementi: una “167” * e due lottizzazioni private con una quota di commerciale riunite nel Consorzio “Urbanizzazione Ciampino Morena C5″. Circa 120.000 mc per 1.000 nuovi abitanti.

Si sapeva da anni che ci sarebbe stato l’evento, ma l’assessore municipale all’urbanistica Perifano, della precedente giunta Medici, non aveva informato debitamente i consiglieri (a quanto pare non solo in quest’occasione), incappando in una proposta di censura del centrodestra municipale (allora Pdl) e di alcuni consiglieri PD, poi respinta di misura dalla maggioranza del Consiglio municipale. Senza altre conseguenze per la verità.  Malgrado che fra il municipio “mediceo” e i comuni limitrofi di Ciampino, Grottaferrata e Marino fosse stato stipulato, il 12 ottobre del 2010, un “protocollo d’intesa” che prevedeva un “Tavolo di Coordinamento di natura permanente” al fine “a) di acquisire tutti gli elementi conoscitivi utili alla pianificazione territoriale in previsione della delimitazione dell’area metropolitana; b) di predisporre studi delle criticità intercomunali; c) di impegnarsi a sottoporre l’adozione di provvedimenti risolutivi agli organi competenti di ciascun ente, al fine di attuare sollecitamente le politiche di comune interesse; e) di predisporre tutti gli atti e gli elementi conoscitivi per la promozione, da parte del soggetto competente, di accordi per la realizzazione di interventi e/o programmi di comune interesse. Le specifiche attribuzioni di cui al comma 1 verranno espletate con particolare riferimento, tra le altre, alle materie urbanistiche, ambientali, infrastrutturali, di mobilità, di erogazione di servizi scolastici, socio assistenziali e sanitari”. Ottimi propositi, buoni solo per la propaganda elettorale. Anche il Comune di Roma, allora retto da Alemanno, della questione non s’interessò per niente, in tutt’altre faccende affaccendato come si è poi saputo da “Mafia capitale”, non ultima la moltiplicazione delle cubature nella vicina centralità di Romanina a beneficio del proprietario Scarpellini **

Risultato di tutte queste distrazioni e dimenticanze è stata, qualche settimana fa, l’apertura del cantiere con i camion delle ditte costruttrici che hanno cominciato a impazzare per le strette strade di Morena che accedono alla “Morosina”: in particolare via Pazzano, via Portigliola, via Riace ecc..

La protesta degli abitanti di Morena, anzi la rivolta, cui ha dato voce il locale Comitato di quartiere non si è fatta attendere, così come non si è fatto attendere l’intervento della polizia che ha fatto sgomberare le strade di accesso al cantiere dalle auto dei morenesi in sosta; per altro in sosta regolare.

Eppure il problema potrebbe essere risolto per il presente, per l’attività di cantiere, e per il futuro per l’afflusso dei nuovi residenti e delle attività commerciali, con una strada di collegamento fra il Piano di zona e l’Anagnina che consenta ai camion, oggi, e ai residenti, domani, di non gravare sulle già gravate e sgarrupate strade di Morena. Meglio ancora, per il trasporto pubblico, se poi venisse realizzata una fermata di treno sull’adiacente fl6 già richiesta da anni dal Comitato di quartiere.

La strada la dovrebbero realizzare le imprese che attendono al Piano di zona come parte integrante delle opere di urbanizzazione primaria. L’ha chiesto il Consiglio del VII municipio con una apposita risoluzione il 23 giugno scorso, considerando questo collegamento “condizione questa imprescindibile alla prosecuzione della realizzazione del citato intervento edificatorio”. A quanto pare anche l’assessore comunale all’urbanistica Caudo chiede alle ditte costruttrici un piano trasportistico adeguato alla trasformazione della “Morosina”.

In mancanza di tutto ciò Municipio e Comune sembrerebbero intenzionati a interdire le strade di Morena, in particolare via della Stazione di Ciampino, al passaggio dei camion del cantiere. Sarebbe un gesto conflittuale forte, ancorché doveroso. Senza questa ferma determinazione, d’altronde, le risoluzioni, le dichiarazioni, le professioni di fede e quant’altro da parte dei nostri amministratori sarebbero un’arma spuntata nei confronti delle betoniere dei costruttori.

*La legge 167 > Vedi Piani di Zona cosa sono

** La Delibera con l’aumento di cubature della Centralità Romanina non fu poi approvata, grazie alla strenua battaglia della Comunità Territoriale del VII (allora X) Municipio e al presidio promosso da Carteinregola e altri comitati per 4 mesi in Campidoglio contro quella e altre delibere urbanistiche > Vedi la scheda http://www.carteinregola.it/index.php/urbanistica/stop-consumo-di-suolo/attenti-alle-delibere/la-delibera-sulla-centralita-di-romanina/

(1) vedi il COMUNICATO DELLA COMUNITA’ TERRITORIALE DEL VII MUNICIPIO DEL 23 DICEMBRE

In questi giorni alcuni residenti di Morena hanno ricevuto non la classica lettera di Babbo Natale bensì quella di un legale che, pretestuosamente, chiede in nome e per conto delle cooperative/costruttori del Piano di Zona Morosina delle somme (si parla di 300.000 euro per ciascun residente coinvolto) a titolo di risarcimento per i “danni” che questi residenti avrebbero provocato.
I “danni” in questione, precisa il Coordinatore della Comunità Territoriale del VII Municipio, consisterebbero nell’aver pacificamente dimostrato un dissenso a fronte di una prevista urbanizzazione (il PdZ 167 Morosina ed altre due lottizzazioni private per un totale di circa 800 nuovi residenti) in assenza di opere infrastrutturali di viabilità (tranne un previsto allargamento di Via Fratelli Wright) soprattutto di collegamento verso la Via Anagnina.
Chi ha la sventura, prosegue Battisti, di percorrere le strade di Morena nelle ore di punta ben conosce la drammatica situazione di viabilità, che potrebbero solo essere aggravata da una nuova urbanizzazione.
Per quanto sopra la Comunità Territoriale del VII Municipio esprime la sua totale solidarietà ai residenti di Morena raggiunti dalla richiesta di risarcimento danni; lettera il cui chiaro intento intimidatorio non deve far passare in secondo piano la vera richiesta risarcitoria: cioè quella dei cittadini di Morena e Ciampino nei confronti degli amministratori della cosa pubblica che, negli anni passati, hanno approvato progetti carenti, non hanno vigilato sulla sostenibilità e fattibilità dei carichi urbanistici lasciando ora i cittadini alle prese con la difesa del loro territorio e della loro qualità di vita.
In una sola parola, ancora una volta i cittadini sono “cornuti e mazziati”!
Chiediamo quindi, conclude Battisti, che seppur in presenza di eventuali azioni legali e/o della magistratura la politica non si sottragga ai propri obblighi e si ponga invece, al di là dei buoni intenti e delle dichiarazioni, come interlocutore serio ed affidabile per risolvere o quantomeno attenuare la situazione di forte tensione sociale che si sta creando in quel quadrante della città.

Il Coordinatore della Comunità Territoriale del VII Municipio

(2) In realtà siamo  a conoscenza che  l’allora Assessore alla trasformazione urbana di Roma Caudo si era attivato  con il Comune di Ciampino per garantire interventi preliminari  sulla viabilità, non sappiamo con che esito

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