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“Napoli non è un albergo”: protesta e appello sul futuro dei quartieri storici

NAPOLINONEUNALBERGOda Napoli Today 30 novembre 2019 http://www.napolitoday.it/attualita/gentrificazione-centro-storico.html

“Napoli non è un albergo”: protesta e appello sul futuro dei quartieri storici
La rete Set e il collettivo ‘Magnammece o pesone’ lanciano un appello – firmato da prestigiosi urbanisti e storici dell’arte – contro la turistificazione del centro storico di Napoli

“La città non è un albergo”. Parte così l’appello/allarme sul futuro dei quartieri storici di Napoli lanciato dalla rete Set e dalla campagna per il diritto all’abitare “Magnammece ‘O Pesone”, rivolto alle Istituzioni del territorio (Comune, Città Metropolitana e Regione Campania) e che vede come primi firmatari urbanisti quali Vezio De Lucia, Roberto Gianni’ e Alessandra Esposito, Storici dell’arte come Tommaso Montanari e Salvatori Settis, esponenti della società civile e del mondo della cultura come gli scrittori Maurizio De Giovanni e Maurizio Braucci, la docente di studi culturali e nuovi media Tiziana Terranova, il garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello, il Presidente del premio Napoli Domenico Ciruzzi…

Un manifesto per il diritto all’abitare che proprio oggi alle 16.00 gli attivisti porteranno fin sotto la Regione Campania in via Santa Lucia con un presidio/conferenza pubblica. Un accorato allarme sugli effetti controversi di una turistificazione senza regole e un appello costruito in più punti ma che principalmente chiede un regolamento di respiro europeo per frenare il dilagare informale di “case vacanza” e delle piattaforme multinazionali e politiche attive di re-insediamento e di tutela dei ceti sociali più deboli nella città storica e nell’area Unesco.

“Investiamo nell’incrementare il patrimonio pubblico abitabile nei quartieri storici della città, con acquisizioni o riqualificazione di immobili già esistenti, a consumo di suolo zero (senza nuova edificazione).  Affrontiamo finalmente le emergenze abitative storicizzate di migliaia di senzatetto che vivono in immobili senza qualificazione abitativa o addirittura in autentiche baraccopoli sia a Napoli che nell’area metropolitana. Invertiamo l’emorragia di ceti popolari dai quartieri antichi della città che invece prosegue inarrestabile da anni. Le città senza abitanti non sono città democratiche, non sono città vive”. 

L’APPELLO La città non è un albergo!

Nelle città investite dai flussi turistici, in cui proliferano le strutture ricettive extra-alberghiere, il diritto all’abitare è sempre più compromesso: b&b, case vacanza e appartamenti affittati con il regime delle ‘locazioni brevi’ stanno provocando una nuova e progressiva espulsione degli abitanti (soprattutto quelli che ricadono tra le fasce più deboli) dal centro di numerose città italiane ed europee.

Nel processo di turistificazione – che oggi interessa anche la città di Napoli – migliaia di immobili vengono sottratti al mercato degli affitti per essere riconvertiti in strutture ricettive, producendo una sensibile contrazione dell’offerta e dunque un ulteriore incremento dei canoni di locazione.

A partire dal 2016 Napoli è stata investita da un boom turistico senza precedenti per la città, con un numero crescente dei flussi (oltre 3 milioni di visitatori all’anno), che l’ha resa una delle principali mete turistiche in Europa. Un’industria turistica totalmente deregolamentata sta cambiando però molto rapidamente il volto del centro storico, soprattutto di quella parte inclusa nell’area Unesco e ha esercitato un forte impatto in termini ambientali, sociali, economici e culturali: dall’inquinamento delle navi da crociera alla monocoltura del food&beverage, sono molteplici e urgenti i problemi da affrontare.

E’ evidente in particolare che la trasformazione degli immobili a uso abitativo in strutture ricettive mette seriamente a repentaglio la mescolanza sociale che ha sempre caratterizzato Napoli. Gli abitanti espulsi dal centro a causa del caro-affitti, della mutazione del tessuto commerciale e dell’aumento del costo della vita, si stanno riversando nelle periferie, dove già esiste una situazione di emergenza abitativa mai risolta nel tempo.

Le città turistificate, cioè svuotate dei propri abitanti e trasformate in Disneyland del consumo turistico, smarriscono la propria anima: in esse muore la vitalità culturale, aumentano le diseguaglianze sociali, si indebolisce la tenuta democratica.

In forza delle ragioni esposte chiediamo al Comune di Napoli, alla Città Metropolitana e alla Regione Campania di intervenire tempestivamente, soprattutto sul piano normativo, per regolare l’industria turistica.

In particolare, chiediamo:

1) la pianificazione di un quadro normativo in grado di regolare le piattaforme digitali (Airbnb, Booking ecc.), anche con uno sguardo comparativo alle principali città europee;

2) il rilancio di politiche attive necessarie al reinsediamento sociale nei quartieri storici di Napoli;

3) l’implementazione dell’offerta (e quindi dell’accesso) del patrimonio immobiliare pubblico (a consumo di suolo zero) ai ceti più deboli;

4) il recepimento dell’art. cinque della proposta di legge sulla tutela dei centri storici promossa dall’associazione Bianchi Bandinelli, che prevede per i centri storici un apposito piano di edilizia residenziale pubblica con l’utilizzo del patrimonio immobiliare pubblico dismesso (statale, comunale e regionale), nonché l’obbligo di mantenere le destinazioni residenziali con la sospensione dei cambi d’uso verso destinazioni diverse.

Promossa da:

Rete Set Napoli
(Set: Città del Sud Europa di fronte alla Turistificazione)

Campagna per il diritto all’Abitare “Magnammece ‘O Pesone”

Primi Firmatari:
Vezio De Lucia
Tommaso Montanari
Roberto Giannì
Alessandra Esposito
Salvatore Settis
Maurizio Braucci
Maurizio De Giovanni
Tiziana Terranova
Samuele CIambriello
Anna Fava
Ugo Rossi
Alessandra Caputi
Miriam Di Nardo
Michela Antonucci
Antonio Del Castello
Marilisa Moccia
Silvia Irace
Nives Monda
Claude Moyrand
Rossana Ciccarelli
Alfonso De VIto

 

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