Pubblichiamo la relazione di apertura dell’Assemblea annuale dell’ACER, – video del relatore e slides della presentazione – “World Cities Vision 2030-20150 come le città del mondo stanno ridisegnando il loro futuro – città europee” – a cura del CRESME, sugli scenari del prossimo futuro e sulla pianificazione da tempo avviata in tante città europee (1) per quanto riguarda i cambiamenti climatici, la sostenibilità ambientale, le migrazioni e l’aumento della popolazione in assoluto e nelle grandi città. Alcuni dati sono davvero impressionanti: l’invecchiamento della popolazione europea, che in Italia è particolarmente rilevante, e l’esodo di tanti italiani che vanno all’estero in cerca di lavoro qualificato e che non tornano più indietro. Dati che dovrebbero, soprattutto a Roma, spingere a sollevare l’attenzione dalle buche stradali (certamente un problema da affrontare) per farsi delle domande su come la Capitale potrà affrontare in modo “resiliente”(2) le sfide dei prossimi decenni. In realtà un piano per Roma Resiliente nell’ambito del progetto 100 Resilient cities della Rockefeller Foundation di New York era già stato avviato dell’Assessorato alla Trasformazione Urbana e dell’Assessorato all’Ambiente ed è stato anche pubblicato nel febbraio scorso. (3) Ma temiamo che il progetto sia finito nella soffitta dove le nuove amministrazioni mettono tutte le iniziative avviate dalle amministrazioni precedenti (4). Così, mentre nel resto di Europa ci si sta attrezzando, noi siamo alle prese con la solita tela di Penelope, e con le sempiterne buche stradali… (AMBM)
(Dalla sintesi della presentazione della ricerca del CRESME World Cities Vision 2030-20150 come le città del mondo stanno ridisegnando il loro futuro – città europee – dal sito dell’ACER)
Lo studio parte dalla constatazione che il mondo in cui viviamo è interessato da diversi fenomeni epocali che stanno modificando l’economia, la società, il quadro demografico e ambientale. Seguendo la terminologia di Giovanni Arrighi, viviamo l’ingresso in un nuovo ciclo sistemico di accumulazione su scala mondiale. Del resto sono molte e con molti punti di vista le analisi che sostengono l’inizio di una nuova fase che richiede una riflessione strategica su cosa sarà il futuro dei luoghi in cui si concentra la popolazione. Perché al centro di questo nuovo ciclo sistemico, non stanno solo le attività economiche o i comportamenti sociali, i processi produttivi, le forme di comunicazione e le dinamiche demografiche, ma stanno, anche e soprattutto, sintesi di questi processi, le città. Il XXI secolo è, di nuovo, il secolo delle città. Di fronte allo scenario di grandi trasformazioni nessuna città del mondo che abbia qualche ambizione può permettersi di non avere una visione del futuro, una strategia di medio periodo, su che cosa fare.
E’ oggi in corso, nel mondo, la pianificazione della “città del futuro prossimo”; si stanno gettando le basi di una nuova “utopia urbana”, di un nuovo modello di città. La ricerca sta catalogando queste visioni del futuro e all’Assemblea dell’ACER del 30 novembre sarà presentata la parte relativa alle città europee…(continua a leggere la .sintesi-di-presentazione-ricerca-cresme-world-cities-vision-2030-2050
In informatica, la resilienza è la capacità di un sistema di adattarsi alle condizioni d’uso e di resistere all’usura in modo da garantire la disponibilità dei servizi erogati
In ecologia e biologia, la resilienza è la capacità di una materia vivente di autoripararsi dopo un danno, o quella di una comunità o di un sistema ecologico di ritornare al suo stato iniziale, dopo essere stata sottoposta a una perturbazione che ha modificato quello stato
Nell’arte la resilienza è la capacità dell’opera di conservare attraverso l’estetica la sua particolarità, nonostante la crescente soggettivazione.
Nel risk management, la resilienza è la capacità intrinseca di un sistema di modificare il proprio funzionamento prima, durante e in seguito ad un cambiamento o ad una perturbazione, in modo da poter continuare le operazioni necessarie sia in condizioni previste che in condizioni impreviste.
(3) Roma ha una valutazione di resilienza ma nessuno lo sa. Più di un progetto, con un percorso, dati, temi e priorità già individuati, pubblicati sul sito del Dipartimento urbanistica
Nel rapporto si presentano i risultati del processo di coinvolgimento degli attori -sia interni sia esterni all’amministrazione capitolina- finalizzato alla costruzione dello “scenario” di Roma Resiliente nel quale inquadrare la strategia di resilienza della città: gli shock, gli stress e le tendenze esogene dei quali è fatta oggetto la città ma anche le tante azioni -oltre 500 quelle raccolte dal gruppo di lavoro, azioni promosse sia dall’amministrazione capitolina sia da altri attori che che operano nella città- che già oggi intervengono su questi shock, stress e tendenze.Il rapporto si conclude con la presentazione delle cinque aree prioritarie di resilienza -territori e connessioni; persone e capacità; risorse e metabolismi urbani; sistemi, reti e patrimonio; governance, partecipazione e cultura civica- che sono state individuate a partire dall’analisi dei risultati del processo di costruzione dello scenario. Si tratta di aree di lavoro trasversali entro le quali saranno invidividuate le azioni strategiche volte a rendere la città più resiliente Documento scaricabile – Valutazione Preliminare di Resilienza – gennaio 2016 (f.to Pdf – Mb 26,1)