No rinvio distanziamento slot: l’appello di Mettiamoci in gioco ai consiglieri regionali
Autore : Redazione
Dopo il webinar “Fate la cosa giusta!” organizzato da Carteinregola il 13 giugno scorso, continuiamo a sollecitare la Giunta e i Consiglieri della Regione Lazio rilanciando il comunicato della campagna Mettiamoci in gioco che da anni si impegna per l’applicazione della legge 5/2013 e che torna a denunciare il rischio che la Regione Lazio annulli la sua stessa legge, rinviando ancora una volta le rimozioni degli apparecchi posti nei bar e nelle tabaccherie all’interno dei 500 metri dai luoghi sensibili come scuole, centri anziani ecc.
Come Campagna METTIAMOCI IN GIOCO Lazio è forte la preoccupazione per le pressioni che le Associazioni dei Concessionari di slot-machine e video stanno esercitando nei confronti della Regione Lazio per annullare le rimozioni degli apparecchi posti all’interno dei 500 metri dai luoghi sensibili., adottando il pretesto di voler salvare migliaia di posti di lavoro che altrimenti andrebbero persi.
Ma la realtà è diversa e riguarda la salvaguardia degli interessi che ruotano attorno al mondo del gioco d’azzardo che nel Lazio ha comportato entrate per 4,5 miliardi nel 2021, con un aumento del 20% rispetto al periodo pre-pandemico; significando per i concessionari laziali, al netto di costi e tassazioni, un margine di circa 380 milioni di €, con un plus valore per addetto di 120.000 euro, risultati che non trovano riscontro in Italia con altre categorie economiche.
Margini di guadagno che attirano l’attenzione della criminalità e che l’osservatorio per la legalità e la sicurezza nel Lazio spiega smontando il luogo comune che il “gioco legale” contrasti le mafie perché tutte le inchieste giudiziarie registrano il gioco d’azzardo come uno dei maggiori investimenti criminali sia per il riciclaggio che per il controllo del territorio.
In ogni caso la salvaguardia dei posti di lavoro è una questione che va affrontata , seriamente e senza l’emotività determinata dall’ansia di tutelare posti di lavoro di cui non si conosce la provenienza.
Non servono inutili rinvii ma solo l’applicazione della legge del 2013, sulle “misure di contrasto al gioco d’azzardo patologico”, per fare chiarezza sull’effettivo numero dei lavoratori dipendenti; lavoratori che non possono essere né gli esercenti di bar e tabacchi, né i lavoratori delle ditte di manutenzione.; certamente i dipendenti delle sale gioco (che non necessitano di proroghe perché la legge prevede la scadenza dei termini per la rimozione delle apparecchiature delle sale gioco a partire dal prossimo 2023 ), sulle quali chiediamo che venga effettuata un attenta ricognizione della loro presenza, nonché delle tipologie dei rapporti di lavoro utilizzati .
La nostra iniziativa per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze sociali, sanitarie ed economiche sul gioco d’azzardo nel Lazio da tempo chiede una risposta urgente dai Comuni e dalla Regione sui gravissimi “ritardi applicativi” della legge 5 del 2013 riguardante le “misure di contrasto al gioco d’azzardo patologico”; un’urgenza determinata dalle gravissime ripercussioni che si potrebbero avere sull’intero impianto della legge qualora fossero accolte dalla Regione le richieste dei Concessionari
Ritardi sui quali si è giocato il futuro di tantissime persone in difficoltà, e che non possono essere più accettati perché non possiamo più ignorare che il gioco d’azzardo patologico è diventato una vera e propria “questione sanitaria e sociale” e che in questi termini va affrontata.
Ed è questo il motivo per cui vogliamo che Regione e Comuni , per quanto di competenza, deliberino al più presto tutte le misure previste dalla legge per contrastare la dipendenza patologica; in particolare il piano socio-sanitario integrato, con un approccio di “Sistema” coordinato dalla Regione, che dovrà essere finalizzato all’orientamento e la cura delle patologie da gioco per avere un importante strumento di difesa in un momento di grande crescita sia del gioco che delle dipendenze.
Non sono più accettabili ulteriori ritardi da parte delle Istituzioni dovuti alla mancata comprensione dell’importanza di un impianto legislativo avanzato le cui misure possono prevenire e ridurre i rischi del gioco d’azzardo solo se applicate nel loro insieme e non in maniera del tutto parziale e frammentario come è stato in tutti questi anni .
E la risposta non può essere solo quella di nominare, a fine legislatura, ed a 9 anni dall’approvazione della legge, i componenti dell’Osservatorio Regionali il cui compito d’interfaccia e dialogo con i Comuni prevede il compito di monitorare il gioco d’azzardo in tutte le sue forme per individuare buone prassi, formulare strategie e linee d’intervento anche in raccordo con analoghi organismi operanti a livello locale.
Se vogliamo evitare il ripetersi delle “sviste” che hanno fin qui caratterizzato la gestione di una questione di grande rilevanza come quella del GAP è necessario che gli Enti Locali del Lazio assumano un approccio diverso, più ampio e compiuto; ed è questo l’impegno che la Campagna “METTIAMOCI IN GIOCO” intende proseguire nei prossimi mesi, esercitando un forte attività di pressione e stimolo per una corretta gestione della legge 5 del 2013 e per aprire un confronto serrato con le Istituzioni volto a risolvere i tanti problemi legati alle fragilità, e all’impoverimento dovute alla dipendenza patologica dl gioco.
I referenti della Campagna METTIAMOCI IN GIOCO del Lazio
Roberto Cellini e Gian Guido Santucci
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
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