Sotto il cielo di Roma ma sopra il suo congestionato centro storico
di Paolo Gelsomini
Gli open bus a due piani, servizi privati di trasporto di linea su strada non connotati da oneri di servizio pubblico, sono mezzi gestiti da operatori privati autorizzati dal Comune a circolare nelle aree assegnate per i tour urbani dei turisti, ed hanno un regolamento apposito. Da non confondere con i bus turistici provenienti da fuori Roma, che debbono rispettare un altro regolamento per la circolazione e la sosta negli stalli assegnati secondo un’apposita delibera.
Mentre gli open bus hanno visto rinnovare proprio in questi giorni la delibera di cui parliamo brevemente in questo articolo, i bus turistici ancora sono fermi alla vecchia delibera AC n.55 del 2018 che aspetta di essere rivista e aggiornata per arginare la pressione di questi grossi mezzi che presumibilmente continueranno ad arrivare massicciamente dall’Italia e dall’Europa in vista del Giubileo del 2025.
Con Deliberazione di Assemblea Capitolina n. 148 del 7 settembre 20231 fu approvato il “Regolamento per i servizi di trasporto di linea su strada non connotati da oneri di servizio pubblico”.
Nei giorni scorsi l’Assemblea capitolina, in attuazione dell’art.17 del citato Regolamento, ha approvato la delibera per l’accesso delle linee Gran Turismo all’interno delle aree denominate ZTL BUS B (la zona VAM tra le Mura Aureliane e l’Anello Ferroviario) e ZTL BUS C (centro storico)2.
Secondo il comma 2 del citato art.17 del Regolamento, la Giunta Capitolina aveva la facoltà di definire i volumi di traffico sostenibili nel rispetto dei criteri enunciati dal successivo art. 18 del Regolamento. Tali criteri consistevano in: 1) impatto sulla viabilità; 2) impatto visivo in ambiti di particolare rilevanza monumentale, paesistica e archeologica; 3) impatto sulla regolarità del servizio pubblico locale soggetto ad oneri.
Così è stato fissato a 55 il limite massimo di mezzi circolanti nelle aree Ztl Bus B e C, perimetri rispettivamente della Ztl Vam e della Ztl Centro Storico2.
Inoltre sarà consentito il posizionamento di un solo stallo dedicato agli open bus, in corrispondenza di ciascuno dei principali poli storico-artistici e culturali. Non sarà possibile istituire capolinea all’interno della Ztl Bus “C” mentre, nelle restanti zone ricadenti nella Ztl Bus “B”, viene consentita la realizzazione di non più di 6 impianti di capolinea.
Con l’approvazione della delibera è partito il bando per gli operatori. Infatti la delibera stabilisce di dare mandato al Dipartimento Mobilità e Trasporti di predisporre, indire e adottare entro 90 giorni una procedura selettiva per individuare gli operatori di linee gran turismo a cui assegnare le autorizzazioni per l’espletamento del servizio, nel rispetto del nuovo Regolamento approvato da Roma Capitale, per non meno di 6 operatori.
Le autorizzazioni al servizio di gran turismo avranno validità di otto anni.
Sarà vietata la vendita itinerante dei biglietti e verrà premiato chi utilizza mezzi green.
Nella procedura selettiva per la scelta degli operatori i criteri premiali devono tener conto anche del grado di impatto ambientale dei mezzi impiegati.
Un giudizio secco sulla delibera?
Gli effetti di alleggerimento sul traffico nell’area archeologica centrale ed in quella successiva fino all’anello ferroviario, non sembrano essere molto migliorati. Almeno stando ai numeri.
Infatti il numero dei 55 mezzi circolanti è in pratica rimasto immutato. Anzi prima erano 52. Sono stati ridotti gli operatori e quindi anche i capolinea, che tra l’altro non potranno essere posti all’interno della ZTL BUS C del Centro Storico ma dislocati tutti e 6 (uno per operatore) all’interno dell’area ZTL BUS B Vam tra il limite del Centro Storico e l’Anello ferroviario.
Rispetto alla particolare tipologia della rete stradale del centro storico di Roma, 55 pesanti mezzi open bus gran turismo continuano a sembrare troppi.
Per i sofisticati calcoli degli algoritmi questo numero sarà apparso sostenibile ma per chi vive o frequenta il centro storico c’è un traffico “percepito” come lo sono la temperatura o l’umidità. E questa percezione è molto pesante.
Conta poco che siano stati ridotti gli operatori ed i capolinea e che i biglietti non possano più essere venduti per strada. Alla fine a rimetterci saranno gli extracomunitari che facevano questo lavoro offrendo ticket ai turisti per un indimenticabile tour sotto il cielo di Roma.
Paolo Gelsomini
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com