Oggi 11 gennaio continua in Aula Giulio Cesare il dibattito sulla Deliberazione che modifica il vigente Statuto di Roma Capitale, con dei cambiamenti rilevanti introdotti dall’attuale maggioranza,soprattutto per quanto riguarda le consultazioni della cittadinanza e le percentuali di genere per le giunte comunale e municipali. Carteinegola, che aveva già espresso le sue critiche in sede di Commissione producendo un dossier con varie osservazioni dei membri del gruppo trasparenza e partecipazione nel maggio scorso, ha verificato l’ultima versione approdata in Aula, che sostanzialmente ricalca quella già passata al vaglio della commissione. In calce si trova un documento scaricabile con il testo dello Statuto vigente in cui sono evidenziate le modifiche che saranno votate oggi (in viola quelle iniziali, in blu quelle recenti) e in rosso le nostre proposte di emendamento (le osservazioni presentate a maggio ci sembra che non siano state prese in considerazione). Consigliamo la lettura del dossier le osservazioni di Carteinregola sul Nuovo statuto del 15 maggio 2017 e dell’articolo di Rosanna Olivaper il nostro dossier “Raggi X, un anno di amministrazione M5S della capitale” del 5 luglio 2017 – In nome della partecipazione si vorrebbero eliminare dallo statuto le regole per la democrazia paritaria, entrambi ancora di stringente attualità. Più sotto il video del dibattito in Aula di martedì 9 gennaio, un articolo dei consiglieri M5S sul blog e un intervento del Presidente della Commissione riforme istituzionali Angelo Sturni sul suo profilo Fb in risposta alle critichesull’abolizione, nelle giunte, della percentuale 50/50 – che peraltro non era inderogabile – tra i generi a favore del 40/60(AMBM)
NOTA: Riconosciamo al Presidente Sturni di aver pubblicato – caso molto raro anche nell’amministrazione pentastellata – il testo della delibera prima della sua approvazione, già prima del passaggio in Commissione nel maggio scorso, e ancora ultimamente prima del voto imn Assemblea (seppure con poco risalto) Il video della diretta dell’Assemblea capitolina del 9 gennaio 2017 (il dibattito sul nuovo statuto di Roma capitale prosegue giovedì 11 gennaio)
Con deliberazione n. 8 del 7 marzo 2013, l’Assemblea Capitolina ha approvato lo Statuto di Roma Capitale, l’ente a ordinamento speciale subentrato al Comune di Roma
Lo Statuto, che costituisce atto fondamentale di esercizio dell’autonomia normativa e organizzativa dell’Ente, è entrato in vigore il successivo 30 marzo, giorno seguente alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 75 del 29 marzo 2013.
Le disposizioni statutarie, tuttavia, hanno trovato applicazione nella loro interezza solo dal rinnovo degli organi capitolini e municipali a seguito alle consultazioni elettorali svoltesi nel mese di giugno 2013
L’approvazione dello Statuto – con la definizione della nuova disciplina dei Municipi, che sono passati da diciannove a quindici – ha rappresentato un contributo determinante nell’opera di completamento dell’assetto istituzionale di Roma Capitale, avviata con il D.Lgs. n. 156 del 2010 e destinata a proseguire con ulteriori interventi, in particolare sotto il profilo regolamentare, per l’armonizzazione del suo ordinamento.
Proposta di deliberazione, a iniziativa dei Consiglieri Sturni e altri, concernente la revisione dello Statuto di Roma Capitale (integrato con le osservazioni dei Municipi accolte dalle competenti Commissioni Capitoline in sede di controdeduzioni).
A Roma l’attesa è finita. Il futuro della città di Roma sarà nella democrazia diretta e partecipata e nella possibilità per i cittadini di essere coinvolti e ascoltati. Finalmente dopo mesi di lavoro approda in Aula Giulio Cesare la proposta di revisione dello Statuto di Roma Capitale del M5s a prima firma di Angelo Sturni che introduce nuovi strumenti di democrazia diretta e partecipata per favorire il coinvolgimento dei cittadini alla vita pubblica: parliamo del referendum propositivo, abrogativo e consultivo senza quorum, del bilancio partecipativo, delle petizioni popolari elettroniche e delle consultazioni online. Ecco quello che succede quando è il MoVimento 5 Stelle a governare: si realizza quanto dichiarato in campagna elettorale.
Con l’avvio della discussione in Assemblea Capitolina inizia un processo di trasformazione della città che condurrà i romani a partecipare attivamente ai quei processi decisionali che avranno un impatto sul loro territorio: dalla mobilità, all’urbanistica, al bilancio e all’ambiente. Con la modifica della carta fondamentale della capitale siamo di fronte ad un tipping point per la democrazia diretta a Roma. Le riforme istituzionali a cui stiamo lavorando porteranno la città allo stesso livello delle altre capitali europee e del mondo dove queste innovazioni sono già realtà consolidate e aiutano gli amministratori locali a governare meglio.
Già da quest’anno Roma diventerà inoltre la casa della democrazia: a settembre 2018 ospiterà infatti il Global Forum on Modern Direct Democracy accogliendo ospiti di tutto il mondo, provenienti dalla società civile e dalle istituzioni, che contribuiranno a sviluppare la piena partecipazione dei cittadini in tutti i processi decisionali. Un evento importante, definito con la firma del memorandum d’intenti da parte del sindaco Virginia Raggi assieme al co-presidente dell’associazione Bruno Kaufmann.
Il post del Presidente Angelo Sturni sulla sua pagina Fb
Le fake news su pari opportunità, donne e uomini in Comune e nei Municipi
Questo post nasce dall’esigenza di dover consentire ai cittadini di poter conoscere la verità sul tema della presenza degli uomini e donne nella Giunta Capitolina e nelle Giunte Municipali; ciò a fronte della proposta di delibera di revisione dello Statuto di Roma Capitale presentata dal Movimento Cinque Stelle, in discussione in questi giorni. Per cominciare, è con il Movimento Cinque Stelle che Roma e i cittadini romani hanno avuto l’opportunità di avere un primo sindaco donna e occorre ricordare che il principio delle pari opportunità non si tutela attraverso una quota di poltrone riservate bensì mediante reali politiche di sostegno e di tutela alla famiglia.
Entriamo nel merito: il Movimento Cinque Stelle ha presentato una modifica allo Statuto di Roma per consentire l’applicazione della cd. legge del Rio (per chiarezza legge del PD che il PD in Aula Giulio Cesare sembrerebbe non riconoscere politicamente, vista la posizione che appare essere contraria sulla nostra proposta).
Con questa norma, nelle giunte municipali e nella giunta capitolina nessuno dei due sessi potrà essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, come dovrebbe avvenire in tutti i comuni d’Italia in forza di una legge dello Stato. Questo non significa assolutamente che intendiamo ridurre la presenza delle donne nelle istituzioni. Al contrario, con la proposta del Movimento Cinque Stelle le giunte potranno essere composte anche per il 60 per cento da donne e il 40 per cento da uomini, ma anche 50 donne e 50 uomini e così via.
Tra l’altro, se volessimo per assurdo anche metterci a fare dei calcoli matematici, la situazione rispetto alla precedente formulazione cambia veramente poco, se non con un minino di flessibilità in più nella composizione delle giunte.
La precedente norma statutaria prevede che gli “assessori” (quindi escludendo il sindaco) delle giunte siano di norma in pari numero tra uomini e donne. La nuova formulazione, invece, prevede che “nella giunta” (quindi computando anche il sindaco) nessuno dei due sessi potrà essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento. La prima sindaca donna della Capitale d’Italia è del Movimento Cinque Stelle. Con la riforma statutaria Roma applica la legge che è vigente negli altri comuni. Tutto qui.
Il nuovo statuto della capitale proposto dal M5S: in nome della partecipazione si eliminano le regole per la democrazia paritaria (rischiando di riaprire la strada alle vecchie logiche spartitorie) Da…
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