O adesso o mai più, gli Amici di Villa Borghese scrivono all’Assessora
Autore : Redazione
Nel giorno di “Roma cura Roma”, la manifestazione, dell’Assessorato all’Agricoltura che prevede il coinvolgimento di associazioni ambientaliste, di comitati di quartiere e cittadini per “azioni collettive di ripristino del decoro, cura di aiuole e spazi verdi”, pubblichiamo la lettera aperta inviata dall’Associazione Amici di Villa Borghese all’Assessora all’Ambiente Alfonsi per denunciare l'”obitorio vegetale” nel parco cittadino, dove i vantati nuovi alberelli stanno morendo per la mancanza di cure dopo la messa a dimora. In calce il link a un articolo di commento di Diarioromano. (AMBM)
ULTIMO APPELLO PER VILLA BORGHESE. “O ADESSO O MAI PIÙ”.LETTERA APERTA ALL’ASSESSORA ALFONSI*
Gentile Dottoressa Sabrina Alfonsi, Assessora all’Ambiente di Roma. Peccato per quell’insulto alla nostra intelligenza. Un insulto certo involontario. È contenuto nella Sua replica alle proteste popolari per l’abbattimento di alberi storici al Pincio, compreso il Pino più importante della Villa, candidato alla certificazione di albero monumentale d’Italia. Nel Suo comunicato, come consolazione e parziale risarcimento alla Villa, Lei ha elencato con enfasi oltre 200 alberi piantati di recente a Villa Borghese: decine di lecci, cipressi, pini, ippocastani, pioppi, un platano al Galoppatoio. Tuttavia se Lei avesse visitato Villa Borghese, si sarebbe risparmiata la gaffe. Infatti, in luogo delle giovani piantagioni, Lei avrebbe trovato filari di alberelli “morti in piedi” (per dirla con la definizione introdotta dagli agronomi del Comune). Dal Parco dei Daini alle Fontane oscure, da Viale dei Pupazzi e fino al Galoppatoio, avrebbe attraversato tratti di un “obitorio vegetale” all’aria aperta. Così il Parco dei Daini dopo l’ambizioso restauro del “Giardino delle Prospettive” che, con decine di nuovi lecci, avrebbe restituito l’impianto originario del Seicento; un progetto promosso, nientemeno, dal Ministero dei Beni Culturali. Ecco, invece, file di lecci rinsecchiti.Stessa sorte per le “decine di lecci”, i quali, con profusione di studi storici e rigore filologico, dovevano ripristinare gli antichi vialetti attorno alla Fontana oscura e lungo il Viale dei Pupazzi. Anche questi sono in buona parte “morti in piedi”.E ancora: schiere di piccoli pini messi a dimora poco fa, già iniziano a seccare.Quanto al Platano del Galoppatoio, da Lei citato, Lei scoprirà uno scheletro di legno.Per molte decine di questi alberi, potrebbe configurarsi un danno erariale. Infatti, sono trascorsi i due anni durante i quali, per contratto, la responsabilità dell’attecchimento spetta alle ditte. Nessuno ha vigilato, né richiamato all’ordine le ditte? Per ogni danno erariale si radica la giurisdizione della Corte dei Conti.Che tutto questo accada a Villa Borghese, la vetrina verde di Roma, Lei ne converrà, è tanto più inscusabile.C’è poi un altro argomento di estrema urgenza, e riguarda gli alberi monumentali di Villa Borghese, minacciati dagli abbattimenti. Con più di 350 alberi storici e di pregio, Villa Borghese possiede un patrimonio arboreo prezioso e insostituibile, senza pari in Europa.Stando al rilievo compiuto dagli Amici di Villa Borghese, con il sostegno di esperti botanici, di quei 350, 70 sono alberi “notevoli, e ben 30 sono candidati alla certificazione di alberi monumentali d’Italia. Le chiediamo di adoperarsi affinché essi siano risparmiati dagli abbattimenti, e sia trovata una soluzione conservativa, come concordato con le passate amministrazioni. Fra gli esemplari in attesa di certificazione, ci sono i Platani orientali seicenteschi della Fontana oscura ovale, gemelli dei Platani monumentali dell’omonima Valle; i Lecci cinquecenteschi lungo il Viale delle Due Piramidi. Il Cipresso di Piazza di Siena, unico sopravvissuto della piantagione del 1789; la Sughera del Giardino del Lago; il Bagolaro nella Lecceta fra Viale Antonino e Faustina e Viale dei Cavalli Marini, ecc. ecc. La nostra collaborazione con le amministrazioni ha portato al salvataggio di molte piante storiche: una dozzina di alberi monumentali salvati in occasione del primo restauro del Giardino del Lago; la Lecceta storica di Villa Borghese, prima condannata, poi sopravvissuta grazie alle controperizie concordate con gli amministratori. Il caso forse più celebre riguarda la Valle dei Platani: oggi citata con giusto orgoglio dal Comune di Roma quale monumento verde unico in tutto l’Occidente, era stata invece sacrificata dal Comune stesso come “campagna senza valore”. Un acquedotto municipale ne avrebbe decretata la morte. Se oggi la Valle è preservata e conosciuta a livello internazionale, è soltanto grazie all’impegno degli Amici di Villa Borghese e delle associazioni accorse a tutelarli. Come vede, la collaborazione può portare buoni frutti.Chissà che stavolta si riesca a fare lo stesso.Il rilievo degli alberi monumentali di Villa Borghese è a Sua disposizione, se Lei lo volesse.Fiduciosi che Lei vorrà porre rimedio a quanto sopra, Le porgiamo i nostri più distinti saluti.
Gli Amici di Villa Borghese.
Diarioromano 8 maggio 2024 La comunicazione a senso unico dell’assessorato all’Ambiente (ma non solo) di Roberto Tomassi
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
11 maggio 2024
*La lettera è stata pubblicata sulla pagina Facebook degli amici di Villa Borghese il 28 aprile 2024 Le foto sono tratte dallo stesso post