Parcheggio di Lungotevere Castello, il buco resta anche durante il Giubileo
Autore : Redazione
Il buco accanto a Castel Sant’Angelo resta durante il Giubileo, mentre e il progetto del parcheggio dovrebbe passare alla competenza dell’ufficio commissariale del Sindaco e alle verifiche di una commissione ministeriale.
Tra due mesi, 24 dicembre, comincerà il Giubileo della Chiesa cattolica: qualche giorno prima il Sindaco ha garantito che si inaugurerà anche la nuova piazza Pia*, che collegherà con un percorso pedonale San Pietro, via della Conciliazione, Castel Sant’Angelo e oltre. Ma proprio alla fine del percorso, accanto a Piazza Adriana, pellegrini, turisti e romani troveranno un cantiere recintato con una voragine al centro. Laddove c’era un giardino di siepi all’italiana realizzato da Paolo Portoghesi per il Giubileo 2000, e un piccolo angolo di socialità, con un Bibliobar, panchine e giochi per i bambini, nel maggio 2023 sono cominciati gli scavi per le indagini archeologiche preliminari alla realizzazione di un parcheggio interrato di posti auto destinati in gran parte alla vendita per 90 anni a privati, che poi si sono fermati in seguito alla conclusione negativa della Conferenza dei servizi nell’agosto 2023.
La vicenda è complessa e i nostri motivi di profonda contrarietà all’intervento sono molteplici. Li riassumiamo nella scheda qui sotto, ma anticipiamo che dalle informazioni ottenute nel corso di una Commissione municipale congiunta Trasparenza -Giubileo dell’11 ottobre scorso da una rappresentante del Dipartimento mobilità (**), che, stante la perdurante assenza di responsabili dell’Ufficio del Commissario straordinario nonostante i ripetuti inviti delle Commissioni, ha cercato di fornire delle risposte ai tanti quesiti in sospeso. A quanto riferito, il progetto del parcheggio, sui cui pende un ricorso al TAR della ditta proponente sull’ esito negativo della Conferenza dei servizi, dovrebbe passare, con una imminente Ordinanza Commissariale del Sindaco, alla competenza dello stesso Ufficio del Commissario del Giubileo e di una Commissione istituita dal Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Obiettivo di tale Commissione ministeriale effettuare una serie di verifiche tecniche per superare le criticità emerse nella Conferenza dei servizi. L’iniziativa, da quanto risulta a Carteinregola che ha potuto seguire la Conferenza dei servizi, dovrebbe far seguito a una serie di preoccupazioni espresse dalla Corte di Cassazione. Infatti un Comitato tecnico amministrativo del Provveditorato per le opere pubbliche si era già espresso nell’Adunanza del 20 Giugno 2023 con una dettagliata disamina del progetto allegata alla nota inviata dalla Corte di Cassazione – Commissione per la Manutenzione e la Conservazione del Palazzo di Giustizia di Roma alla Conferenza dei Servizi. E il parere evidenziava che la progettazione avrebbe dovuto essere approfondita, soprattutto per gli aspetti legati alle possibili interferenze e misure di salvaguardia del Palazzo di Giustizia in Roma, dell’edificio dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra e delle opere di difesa fluviali. La ditta, nel ricorso al TAR inviato anche alla nostra Associazione, ha infatti chiesto l’annullamento, anche di tale “Parere tecnico”.
Ma a questo punto la principale emergenza è ripristinare il decoro e l’agibilità dell’area per il periodo giubilare, come ha ribadito alle Commissioni dell’11 ottobre l’assessore alla mobilità Labbucci – ricordiamo che Giunta e Consiglio municipale si sono espressi all’unanimità contro il parcheggio – , “l’area deve essere immediatamente ripristinata, è evidente che la situazione non può rimanere come adesso, a Piazza Pia inaugurata. La proposta che avevamo fatto a suo tempo è di avanzare alla ditta la richiesta di ripristino, e eventualmente procedere in danno”. “E’ urgente ripristinare il percorso pedonale, quel giardino con le aiuole che era in buone condizioni: sul resto avremo modo di parlare, di una vicenda sbagliata fin dall’inizio e proseguita troppo a lungo”
Post scriptum: recenti articoli giornalistici hanno rivelato che nel corso dello scavo archeologico preliminare sono stati effettuati alcuni ritrovamenti: Riporta Roma Today***: (…)Durante gli scavi archeologici propedeutici alla realizzazione dell’infrastruttura sono stati trovati, ha fatto sapere la Soprintendenza, “resti di una struttura di tipo residenziale le cui fasi si collocano tra la tarda età repubblicana e la media età imperiale”. Più nel dettaglio, è stato rinvenuto un edificio “conservato in modo parziale al solo livello del piano di spiccato e delle fondazioni”. La costruzione “risulta ampiamente spogliata da interventi post antichi”. Del resto, ha spiegato sempre la Soprintendenza “L’intera struttura era stata già portata alla luce, indagata e parzialmente manomessa dagli scavi tardo ottocenteschi”. …”I resti rinvenuti a lungotevere Castello, e attualmente messi in sicurezza sotto una temporanea copertura con tessuto non tessuto e terra di cantiere, potrebbero però non essere gli ultimi. Le indagini archeologiche infatti non si sono concluse a causa di un contenzioso proprio relativo alla realizzazione del parcheggio” (…)
(AMBM)
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
18 novembre 2024
SINTESI DELLA VICENDA E DELLE CRITICITA’ EVIDENZIATE DA CARTEINREGOLA
L’area dove dovrebbe essere realizzato il parcheggio si trova nel perimetro del sito UNESCO patrimonio dell’umanità, sul Lungo Tevere accanto a Castel Sant’Angelo, e riteniamo che le strutture esterne del parcheggio provocherebbero una irreversibile alterazione dello stato dei luoghi. In particolare, dal progetto che abbiamo avuto modo di visionare, la rampa di uscita delle auto sarebbe scavata a pochi metri dai giardini di Piazza Adriana, mentre lo spazio dove fino a un anno fa insistevano i giardini progettati da Portoghesi per il Giubileo 2000 – oggi cancellati dallo scavo per l’archeologia preventiva – ospiterebbe una distesa di griglie di aerazione, seppure in parte camuffate da siepi, e le scale e le torrette degli ascensori in superficie. Inoltre non verrà recuperato neanche lo spazio attualmente adibito a parcheggio della Procura, visto che i posti a raso dovrebbero restare nell’area che occupano attualmente, seppure leggermente ridotti di numero.
Lo spazio com’era prima del maggio 2023 (ripresa AMBM)
2) Obiezioni procedimentali: l’intervento doveva essere messo a gara, oppure il Sindaco dovrebbe approvare una deroga al Codice dei contatti con una specifica ordinanza commissariale.
Il progetto del parcheggio è stato inserito nel DPCM Giubileo del 12 gennaio 2023[i] e dell’8 giugno 2023[ii] come intervento “essenziale e indifferibile” con la previsione del collaudo – quindi dell’entrata in esercizio – nel IV trimestre 2025. Nel DPCM Giubileo del 10 giugno 2024 l’intervento è stato confermato, ma con una modifica della classificazione divenendo solo “essenziale” e con un nuovo cronoprogramma che prevede che i lavori inizino nel I trimestre 2026 e finiscano nel I trimestre 2027.
Quindi un intervento che non era e non è funzionale al Giubileo, che può godere delle deroghe alle normative grazie ai poteri speciali del Sindaco commissario per il Giubileo.
L’intervento è uno dei pochi interventi giubilari interamente finanziati da privati, e prevede la realizzazione di 244 posti auto da vendere per 90 anni a privati a prezzi di mercato, e 162 posti auto da destinare a sosta rotazionale a pagamento. La realizzazione del parcheggio interrato su suolo e sottosuolo pubblico è stata attribuita direttamente alla ditta finanziatrice, al contrario della maggioranza degli interventi giubilari che sono sottoposti alle procedure di evidenza pubblica e che, nei casi in cui si renda necessario agire in deroga alle disposizioni vigenti, sono oggetto di specifica e motivata ordinanza commissariale.
La motivazione addotta dall’amministrazione per l’affidamento diretto, richiamata anche nelle schede dei DPCM, che definiscono le fonti di finanziamento “Soggetto privato titolare di convenzione PUP”(2023) e “Fondi concessionario Piano urbano parcheggi” (2024) è che la ditta vanterebbe dei “diritti pregressi” perché l’intervento è inserito nel Piano Urbano Parcheggi.
Carteinregola da tempo si batte perché venga fatta chiarezza sui presunti “diritti acquisti” nei casi in cui, come per il Pup di Lungotevere Castello, l’intervento non abbia mai superato la fase istruttoria, quindi non abbia mai raggiunto un’Ordinanza commissariale (dal novembre 2006 fino al 31 dicembre 2012 a Roma era in vigore l’emergenza traffico che attribuiva, anche in questo caso, poteri straordinari al Sindaco) di autorizzazione alla stipula della Convenzione, né tanto meno la Convenzione.
La storia del Pup di Lungo Tevere Castello
La localizzazione di un parcheggio a Lungo Tevere Castello è stata inserita negli interventi del primo Piano Urbano Parcheggi del Sindaco Walter Veltroni neo commissario straordinario per l’emergenza traffico e mobilità, il 12 ottobre 2006[iii]. Qualche mese dopo ritroviamo l’intervento in un’altra ordinanza[iv]che rimodula molte proposte del Piano Parcheggi 89/91 (quello scaturito dalla Legge 122/89, cosiddetta “Legge Tognoli”), in questo caso rilocalizzando e unendo 5 vecchi interventi della stessa ditta “proponente” previsti altrove[v], i cui posti auto, sommati, vengono indicati come dotazione dell’intervento di Lungotevere Castello[vi] : 609 posti auto, 429 “pertinenziali” (cioè box da rendere pertinenza della proprietà di un immobile, appartamento o locale commerciale ecc) e 180 “a disposizione dei privati”.
Nelle successive ordinanze commissariali del 2008[vii] l’intervento è riportato con le stesse caratteristiche, mentre nel 2011 un’ordinanza commissariale rimodula i posti auto trasferendone una parte in un altro intervento dello stesso proponente, riducendoli a 406[viii]. Gli stessi p.a. attribuiti alla ditta per l’intervento giubilare.
A partire dal 2015 in vari documenti comunali l’intervento è inserito nell” “Elenco localizzazioni per le quali sono stati presentati progetti … ma manca il requisito di proprietà comunale dell’area”[ix], requisito mancante che si protrae fino a oggi: nel Dpcm del 2023 è scritto che – “Il parcheggio è completamente interrato ed al di sotto della piazza, la cui superficie in parte ricade in area demaniale, per la quale occorrerà attivare le procedure per l’acquisizione al Patrimonio di Roma Capitale” – e lo stesso in quello del giugno 2024
Quali regole per gli interventi del Piano Parcheggi
Va ricordato che l’ AVCP , Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici (oggi ANAC Autorità Nazionale Anti Corruzione) prima nel 2005[x], poi nel 2012[xi] – finiti i poteri commissariali per l’”emergenza traffico” – e poi ancora nel 2015, ha sollecitato Roma Capitale affinchè chiudesse il vecchio Piano Parcheggi e applicasse finalmente le norme vigenti, adottando le gare e i project financing per l’assegnazione di interventi che “in quanto opere di interesse generale, realizzate su aree pubbliche destinate a tornare in regime di “piena proprietà” nel patrimonio dell’ente interessato allo scadere del termine di durata del diritto superficiario, rientrano nella nozione di “opere pubbliche”.
Quindi a nostro avviso il progetto di un parcheggio rimasto sempre “in istruttoria”, avrebbe dovuto essere sottoposto alla valutazione dell’Amministrazione sul perdurare della suo eventuale pubblico interesse e, in caso affermativo, sottoposto a procedure di evidenza pubblica per individuare il soggetto realizzatore.
E riteniamo che le nostre considerazioni siano confermate da una recente sentenza del TAR del Lazio[xii], che ha respinto il ricorso della stessa ditta per un altro intervento – un ampliamento del parcheggio esistente da ricavare scavando sotto lo storico Mercato Metronio – a cui il Comune aveva deciso di rinunciare per procedere alla ristrutturazione del mercato e del parcheggio già esistente.
Anche in quel caso la ditta non aveva stipulato alcuna convenzione con il Comune, ma con il ricorso chiedeva l’annullamento degli atti comunali e municipali di revoca dell’intervento e anche un indennizzo per la mancata realizzazione dell’ampliamento del parcheggio. Il TAR ha ritenuto valide le motivazioni del Comune e non ha ritenuto sussistente l’obbligo di Roma Capitale a indennizzare la ricorrente, in quanto “soltanto la stipula del contratto di concessione avrebbe potuto conferirle…” “una posizione di interesse qualificato”[xiii].
Sulla base di quanto esposto, riteniamo che se la volontà del Sindaco è quella di confermare la realizzazione del parcheggio, sarebbe necessario sottoporre l’intervento a una procedura di evidenza pubblica, oppure, in alternativa, avvalersi dei poteri speciali per il Giubileo e firmare un’ordinanza commissariale nella quale si approva la deroga, con le relative motivazioni.
3) Controindicazioni per la mobilità
La rampa di accesso delle auto nel progetto sottoposto alla Conferenza dei servizi sarebbe aperta sul lungotevere /Piazza dei Tribunali all’incrocio con Via Triboniano, uno dei tratti più trafficati di Roma, e sarebbe a nostro avviso in contrasto con quanto scritto nel PGTU del 2019, che classifica la viabilità come Interquartiere (21.6 PASSI CARRABILI 21.6.1 Dimensionamento pag. 185), considerando che sono consentiti accessi carrabili in forma diretta solo su strade locali, e che «Non sono pertanto consentiti sulle strade principali ed il loro raccordo con le strade di scorrimento e di quartiere deve avvenire tramite carreggiate di servizio attrezzate con idonei varchi». Anche con la prevista eliminazione della sosta di superficie su quel tratto di lungotevere a nostro avviso sarebbe ridimensionato un importante tratto della viabilità pubblica per garantire le corsie di immissione in un parcheggio privato.
Oltretutto è evidente che la strada interquartiere (in verde) a monte e a valle dell’intervento non può che far confluire il traffico sulla via Triboniano e su Piazza Adriana per ricongiungersi a Lungotevere di Sassia, a maggior ragione con la prevista realizzazione del sottopasso di Piazza Pia (intervento Giubilare).
Inoltre riteniamo che la realizzazione di 162 posti autoa rotazione renderebbero il parcheggio un attrattore di traffico in una delle zone più trafficate di Roma (e più servite dal trasporto pubblico), anche considerando che a meno di 200 metri si trova il parcheggio di Piazza Cavour, (715 posti auto, di cui 374 a rotazione) e che al Gianicolo c’è un parcheggio da 800 posti realizzato dal Sindaco Rutelli per il Giubileo del 2000; infine, non molto lontano, ha già superato la Conferenza dei servizi il progetto del parcheggio di Lungotevere dei Mellini, 277 PA.
[v] Via Bonaccorsi (Municipio 18 oggi XIII) via Filippo De Grenet e via San Quasimodo (municipio 12 oggi IX) via Vercelli (municipio 9 oggi VII) Piazza Cervinia (municipio 19 oggi XIV)
[vii] OC 98/2008 del Sindac commissario Veltroni e OC 129 /2008 del Sindaco commissario Alemanno
[viii] L’OC 379_2011 via della Giuliana del 9 giugno 2011 riduce i posti auto di Lungotevere Castello da 609 a 406 in cambio dell’aumento di 85/88 posti auto nell’intervento di via della Giuliana, sempre attribuito alla stessa ditta, che passano da 200 a 288
[ix] Una successiva e analoga ricognizione, contenuta in una Proposta di delibera dell’Assessora Meleo della Giunta Raggi, in una prima versione poi modificata portava l’indicazione, sempre per quel Pup vicino al Vaticano, delle controdeduzioni degli uffici: “[l’osservazione del proponente è] Non accoglibile. L’attuale assetto proprietario dell’area non consente di procedere. La proposta di modificare il progetto è una mera dichiarazione d’intenti“; tuttavia l’intervento, insieme ad altri 7 che presentano varie controindicazioni, non è inserito nella delibera delle espunzioni
[x]13 ottobre 2005 Determinazione dell’AVCP n. 8/2005 su Cessione del diritto di superficie su aree pubbliche per la realizzazione di parcheggi Contratti Pubblici– Determinazione dell’AVCP n. 8/2005 scarica
“non è consentito realizzare opere pubbliche o di pubblico interesse o destinate ad un uso pubblico mediante schemi procedimentali differenti rispetto a quelli specificamente disciplinati dalla legge 11 febbraio 1994, n.109 e s.m., e, più in generale dalla normativa di settore”.
Già in questa occasione, L’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici fornisce alcuni chiarimenti di carattere generale sulla disciplina applicabile nel caso di cessione del diritto di superficie su aree pubbliche per la realizzazione di parcheggi .La costruzione di parcheggi, in quanto opere di interesse generale, realizzate su aree pubbliche destinate a tornare in regime di “piena proprietà” nel patrimonio dell’ente interessato allo scadere del termine di durata del diritto superficiario, rientrano nella nozione di “opere pubbliche”* . Da quanto sopra consegue, dunque, che per la realizzazione dei parcheggi de quibus non può essere costituito sic et simpliciter un diritto di superficie in favore di privati, i quali realizzano a propria cura e spese le relative opere, ma deve necessariamente trovare applicazione la disciplina sui lavori pubblici di cui alla legge n. 109/1994 e s.m.i., con conseguente scelta del costruttore con le procedure ivi contemplate. Se così non fosse, infatti, ci sarebbe una palese violazione dei principi di trasparenza e buon andamento dell’azione amministrativa, principi che si traducono nella necessità di espletare una procedura ad evidenza pubblica nella forme indicate dalla suddetta normativa di settore.
[xiii] Dalla sentenza del TAR Lazio pubblicata il 16/02/2024 “…assumendo rilievo dirimente la circostanza che la revoca abbia inciso, rimuovendolo, non già su un rapporto convenzionale-concessorio già in essere tra le parti, bensì su una mera determinazione di valutazione positiva del progetto presentato [dalla società ricorrenteNDR] , peraltro resa in seno ad una Conferenza di servizi di tipo istruttorio, e, dunque, su un atto ad efficacia interinale, al quale non ha fatto seguito nessun ulteriore provvedimento di approvazione del progetto e di autorizzazione alla stipula di una relativa convenzione, né tanto meno la stipula di un accordo e, dunque, l’acquisizione di un titolo anche negoziale per il rilascio del permesso di costruire e, dunque, l’avvio delle opere per la realizzazione dell’intervento