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Pena Capitale – materiali per capire, riflettere e reagire

Il Presidio di Carteinregola e altri comitati contro le delibere urbanistiche durante la consigliatura Alemanno

Il Presidio di Carteinregola e altri comitati contro le delibere urbanistiche durante la consigliatura Alemanno

Proponiamo nostre riflessioni, articoli e trasmissioni TV per capire cosa è successo, cosa potrà succedere  e cosa possiamo  fare. Per inviare un contributo: laboratoriocarteinegola@gmail.com

> Vai al  testo del discorso e al video di Ignazio Marino alla conferenza stampa  di chiusura del suo mandato ieri 30 ottobre

Le ragioni di Causi, con una risposta

l’intervento sull’Unità di Marco Causi, senatore PD ed ex vicesindaco di Ignazio  Marino per due mesi, sui reali motivi che hanno portato alla clamorosa rottura tra e il Sindaco e la sua maggioranza, nel giorno delle dimissioni  dei consiglieri e una riposta   di Eugenio De Crescenzo.(> leggi tutto)

Il giorno del funerale del Partito Democratico diventi quello dell’orgoglio della società civile

 di Anna Maria Bianchi Missaglia

…E se credete ora /Che tutto sia come prima /Perché avete votato ancora/ La sicurezza, la disciplina/ Convinti di allontanare/ La paura di cambiare/ Verremo ancora alle vostre porte/ E grideremo ancora più forte/ Per quanto voi vi crediate assolti/ Siete per sempre coinvolti/ Per quanto voi vi crediate assolti/ Siete per sempre coinvolti

(Fabrizio De Andrè, Canzone del maggio*)

Alcune considerazioni personali dopo le dimissioni di massa dei consiglieri PD, che, per cacciare alla chetichella un sindaco eletto dal 64 per cento dei romani, hanno firmato insieme ai consiglieri  di  Fratelli d’italia, e a quelli  eletti nella lista civica di  Alemanno

 Come donna di sinistra che ha avuto una sola tessera nella vita, quella dell’ANPI, oggi provo un grande dolore per tutte quelle donne e quegli uomini del PCI, PDS, DS e infine PD, che hanno dedicato pezzi importanti della loro vita a cercare di costruire un mondo migliore e più giusto. Non si meritavano di subire tutto questo. Oggi mi sembra che questo partito abbia davvero toccato il fondo, più di quando nell’era Alemanno facevamo i presidi in Campidoglio contro le delibere urbanistiche, con un PD che ci ha lasciato soli (con qualche sparuta eccezione), più di quando si è scoperto il coinvolgimento di tanti suoi esponenti in Mafia capitale (o in corruzione capitale). Perchè prima si poteva sperare che fossero distorsioni che potevano essere affrontate e corrette. Invece quello che dimostra la vicenda di oggi è che questo partito ha ormai subito una mutazione genetica, che ha espulso dal suo organismo le parti fondamentali della sua identità: il confronto democratico e trasparente, il rispetto delle istituzioni e della dignità delle persone. Non è solo questione di vedere svaporato ogni anelito di giustizia sociale, di difesa dei più deboli, di aspirazione al bene collettivo, che appartengono al nostro DNA di sinistra. Ma di essere sprofondati nelle squallide piazzate dei reality show, dove amici, parenti e vicini di casa si vomitano addosso rancori e nefandezze. O in quelle aziende dove la spietatezza è il modo più rapido per raggiungere il risultato programmato. Perchè non si è di sinistra solo per ideali e contenuti, ma anche per il modo di essere noi stessi.E nei modi, nei toni, nell’arroganza degli attuali leader non c’è più niente della sobrietà, della capacità di immedesimazione, della lealtà che ci hanno insegnato i nostri padri e madri.
E io vorrei che quelli che, come me, non sono d’accordo con tutto questo, si prendessero un impegno: che oggi diventi il giorno dell’inizio del riscatto. Della speranza che dobbiamo imparare a darci da noi stessi, del coraggio per sconfiggere la paura dell’isolamento, della forza che abbiamo ancora dentro di noi, basta cercarla. Per diventare di nuovo quel grande popolo che si batte per un mondo e un futuro bello per tutti. (AMBM)

LE OCHE DEL CAMPIDOGLIO

di Paolo Gelsomini

Vorrei esprimere pubblicamente il mio sdegno sui fatti accaduti oggi in Campidoglio. Il comportamento del PD è inaccettabile ed addolora la sottomissione dei 19 consiglieri che hanno supinamente accettato gli ordini dall’alto preferendo andare dal notaio per firmare le proprie dimissioni insieme ad altri sette dell’opposizione e azzerare d’ufficio tutta l’assemblea capitolina piuttosto che portare la crisi nell’unico posto concepibile in una democrazia istituzionale: l’Aula consigliare.Oggi è stata scritta una pagina nera per la città, per la democrazia, per la trasparenza. Nessuno di noi sa il motivo della crisi capitolina. So soltanto che Alemanno fu graziato dall’allora opposizione che non si era accorta di nulla, neanche del 98% degli affidamenti diretti, neanche degli appalti truccati, dei capitolati stravaganti, dell’invasione del cemento nell’agro romano, delle illegalità di ogni sorta nel commercio, del sequestro del mare di Ostia, delle convenzioni dell’edilizia pubblica e privata svantaggiose per l’interesse pubblico, dell’AMA che ritardava l’avvento della raccolta differenziata a favore delle discariche e dei profitti di pochi, dell’ATAC che aveva bruciato anche i soldi che servivano a comperare i pezzi di ricambio degli autobus, della macchina amministrativa che spesso guidava la politica anziché esserne guidata.Ecco, tutto questo malaffare e mal governo ha subito una inversione di tendenza con l’Amministrazione Marino.Tutto è rimasto a metà ma i coperchi sono stati sollevati e si sono poste le condizioni per un governo sano della Città e per sconfiggere la corruzione.Forse in queste riflessioni sta la spiegazione della caduta di questa Amministrazione.Nel suo intervento di congedo forzato l’assessore all’Ambiente Estella Marino, rivolgendosi alla società civile ed alle numerose associazioni presenti ha detto: “Bisogna presidiare i cambiamenti che sono stati messi in campo”.Un po’ come le oche del Campidoglio di cui narra la leggenda, facciamo la guardia contro gli assalitori ed avvertiamo per tempo i romani assediati dalle orde fameliche che torneranno in massa sotto la rocca. La partecipazione attiva dei cittadini ed il controllo dal basso salveranno questa Città.La trasparenza da sola non basta se non sarà accompagnata da forme di partecipazione istituzionalizzata all’interno di una nuova cultura, di nuove strutture e di nuovi luoghi per l’esercizio di una democrazia compiuta.I Partiti o capiscono questa cosa o scompariranno sotto le macerie.

PUNTI DI VISTA

MATTEO ORFINI RISPONDE A CALDO ALLE DOMANDE DI MARCO DAMILANO Guarda il  serrato confronto  tra il Presidente del PD  e commissario del PD romano, Matteo Orfini e il giornalista e vicedirettore dell’Espresso Marco Damilano da  Lilly  Gruber a “8 e 1/2”  “Marino” accoltellato dal PD

da Piovono Rane, blog di Alessandro Giglioli L’Espresso 30 ottobre 2015 Non è politica, è bullismo (…La questione oggi, infatti, non è più se Marino ha fatto errori ma è se la caduta di un governo cittadino debba avvenire nell’aula dei rappresentanti eletti dai cittadini – cioè il consiglio comunale – oppure debba avvenire con uno stratagemma (le 25 dimissioni) che impedisca il confronto pubblico, deciso in una sede non istituzionale e non rappresentativa dei cittadini, su imposizione del commissario di un partito e con i suoi consiglieri che obbediscono all’ukase per la paura di non essere ricandidati. E questo ovviamente varrebbe chiunque fosse il sindaco, e pure se fosse Barbablù…) (> leggi l’articolo)

31 ottobre 2015 la Repubblica Francesco Merlo Un caso postumo di Oliver Sacks l’addio di Ignazio Marino a Roma MEZZO BUGIARDO, MEZZO SINDACO, MEZZE DIMISSIONI : LA MEZZA POLITICA NELLA TERRA DI MEZZO

IL FATTO QUOTIDIANO 31 OTTOBRE 2015 Marco Travaglio: Magna magna a Roma,  (ESTRATTO DA BLITZ QUOTIDIANO)

EDDYBURG   31 Ottobre 2015 Eddytoriale 167 di Edoardo Salzano
 Avremmo voluto dedicare questo articolo alla dannosa legge cosiddetta “contro il consumo di suolo”. Ma ci sembra che ciò che accade a Roma attorno  a Ignazio Marino (e soprattutto al Campidoglio) meriti un’attenzione bruciante. Non si tratta di terrritorio, ma di democrazia, non di speculazione ma di fascismo. (>LEGGI)

 

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