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Per dire no alle Olimpiadi serve CoRAGGIo

Dal sito di Roma 2024, frame dal  video di presentazione

Dal sito di Roma 2024, frame dal video di presentazione

AGGIORNAMENTI 31 AGOSTO: l’assessore all’urbanistica Paolo Berdini, ieri in tv ad Agorà, ha rilasciato  dichiarazioni a favore della candidatura olimpica, rilanciate in un’intervista su La  stampa di oggi, confermando i timori espressi  nel nostro post del 30 agosto  «Se le Olimpiadi servono per fare quattro linee della metro o la messa in sicurezza degli impianti sportivi che stanno andando a pezzi a Roma dico di sì, entro dieci giorni decideremo». (> vai all’intervento di Eddyburg)

Roma, 30 agosto 2016. La Sindaca di Roma continua a rimandare il momento della decisione sulla candidatura della Capitale alle Olimpiadi 2024,  rilasciando dichiarazioni  che  sembrebbero contrarie, ma che non vorremmo finissero invece con  l’aprire la strada a un accordo con il  Comitato promotore.  E se   il Fatto Quotidiano del 29 agosto avanza l’ipotesi che, in caso di “no” della Raggi, il Governo potrebbe bypassare il Comune e dare direttamente l’assenso (1), è certo che  il Governo ha ancora molte frecce  al suo  arco per convincere la Sindaca a  non rinunciare alla prospettiva di un evento che, sempre secondo il Fatto, potrebbe portare “una pioggia di soldi pubblici (per ora si parla di 5 miliardi, ma tutte le Olimpiadi degli ultimi decenni hanno sforato alla grande il budget)”(1).  Tutto questo mentre la terra del centro Italia continua a tremare, si scopre che buona parte di Roma è a rischio sismico  e che servirebbero cospicui investimenti per mettere gli edifici  a norma.

Dal sito di Roma 2024, frame dal  video di presentazione

Dal sito di Roma 2024, frame dal video di presentazione

Sul palcoscenico della festa del Fatto Quotidiano,  il 28 agosto,   la sindaca Virginia Raggi ha parlato di Olimpiadi e  ancora una volta  non ha sciolto alcuna riserva rimandando la risposta a “dopo l’estate” (2). Si potrebbe pensare a cortesia istituzionale ( i nostri atleti stanno partendo per  le Paralimpiadi di Rio) ma alcune frasi  fanno sorgere qualche preoccupazione:  “A Roma ci sono 160 impianti comunali che versano in pessime condizione. E la pratica sportiva va fatta tutti i giorni, se poi si vuole che un atleta partecipi alle Olimpiadi»(3) ha detto la Raggi,  e ancora “Roma è piena di impianti sportivi comunali, circa 150, in condizioni disastrose. Le sembra normale? E poi parliamo di Olimpiadi… però se qualcuno ci dà una mano a ristrutturare questi impianti saremo ben lieti»(3) . E il giornalista di  Repubblica commenta: “Uno spiraglio per l’apertura di una trattativa?(3)

del dossier del febbraio 2016 (dal sito del comitato promotore, pag.29 (scaricato il 29 agosto 2016)

Estratto del primo dossier olimpico consegnato nel febbraio 2016 (scaricato il 29 agosto 2016 dal sito del comitato promotore)

Infatti potrebbe non essere casuale   la virata dell’elenco di  “priorità della città” che “vengono prima delle Olimpiadi”,  dalle buche stradali e dai  trasporti agli impianti sportivi comunali che dovrebbero essere ristrutturati. E magari anche   alle periferie con pochi spazi dove i cittadini possano fare sport (4). Perchè  la dotazione e il restauro di impianti sportivi in vari quartieri della città  (scuole e aree pubbliche)  è per l’appunto il cavallo di battaglia del Comitato promotore olimpico,   che tra l’altro ci risulta applicare quanto   raccomandato dal CIO (Comitato Olimpico Internazionale) a tutte le  città che si candidano (5) e  che, come si evince dall’immagine soprastante, era già nel primo dossier consegnato il 17 febbraio scorso, quindi era già ampiamente previsto.

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E ricordiamo che Virginia Raggi è diventata Sindaco dopo una campagna elettorale in cui le Olimpiadi erano uno dei principali temi di confronto, e in cui ha prevalso su  un avversario – Roberto Giachetti del PD – che  era favorevole  alle Olimpiadi “senza se e senza ma”. E  che     aveva pubblicato     su Facebook un  commento dopo un incontro con il Presidente

dalal pagian Fb di  Roberto Gaichetti

dalal pagian Fb di Roberto Gaichetti

del CONI Malagó che aveva accettato   le sue “ferme e determinate condizioni“,  tra le quali “la realizzazione di 15 playground [parchi attrezzati NDR] nei 15 parchi di Roma, uno per Municipio, la realizzazione di 100 interventi (campi sportivi, ristrutturazione palestre scolastiche, campi da calcio in periferia)”a prescindere dall’esito della candidatura“.  Allora avevamo contestato al candidato sindaco PD l’atteggiamento subalterno rispetto a  decisioni rilevanti per la città, ma anche la modesta eredità che le Olimpiadi avrebbero lasciato a Roma (6).  E ci aspettiamo che una Sindaca che ha raccolto tanto consenso da quei romani stufi di una classe politica prona ai desiderata dei potentati che da decenni ci infliggono grandi eventi, faccia un po’ di meglio. Rompendo la coazione a ripetere manifestazioni che alla città non lasciano un bel nulla, anzi lasciano una scia di debiti e incompiute.

Possiamo capire  quanto sia difficile per la nuova amministrazione pentastellata di una città economicamente in ginocchio resistere alle pressioni di un  Governo che ha il coltello economico dalla parte del manico.  Ma se la Sindaca cede sulla candidatura olimpica, non ci saranno  palestre scolastiche rimesse a posto o impianti  sportivi restaurati in periferia o qualche altra elemosina governativa che possa attenuare la prova provata   che a Roma non cambia mai nulla. Neanche con i Cinquestelle. Una rinuncia alla candidatura, magari accompagnata dalla richiesta dei fondi che sarebbero stati investiti per le Olimpiadi per mettere in sicurezza una città che si è scoperta a rischio sismico, sarebbe invece un segno tangibile  che la Capitale vuole e può cambiare davvero.
Tre considerazioni finali:
IL GOVERNO PUO’ APPROVARE LA CANDIDATURA BOCCIATA DALLA CITTA’ OSPTANTE?  Anche se fosse    tecnicamente possibile,  se il Governo decidesse di candidare Roma nonostante l’opposizione della amministrazione della città (1), ci sembra assai poco probabile che il Comitato Olimpico Internazionale scelga di svolgere i Giochi nella Capitale, anzichè spostarsi su altre città candidate (Parigi, Los Angeles e Budapest) che godono del sostegno da parte del  Sindaco e dell’amministrazione tutta. Perchè tra i requisiti che più “pesano” per la scelta della città da parte del CIO c’è l’entusiastico consenso della cittadinanza, figuriamoci se non “pesa” la posizione  di un Sindaco eletto dal 60% dei romani dopo le sue affermazioni antiolimpiche (quest’ultimo  un fatto che  vale più di ogni “sondaggio”).
IL REFERENDUM NON INTERESSA A M5S Glaciale la risposta della Sindaca a proposito della richiesta del radicale Magi che il Comune mettesse a disposizione gli autenticatori per  raccogliere le firme per il  referendum su Roma2024 : «Dicono che non ci sono gli autenticatori? Basta pagarli». «Se per lei è solo una questione di soldi – replica Magi – sconfessa i principi di democrazia del M5S» (7). Noi ricordiamo che se la candidatura olimpica non venisse cancellata, il referendum – un referendum vero, non una consultazione su Facebook – sarebbe il minimo che ci si può aspettare da una Sindaca di un Movimento che ha fatto  della  trasparenza e della partecipazione dei cittadini i suoi principali cavalli di battaglia .
A PROPOSITO DEGLI IMPIANTI SPORTIVI COMUNALI Un  gruppo di lavoro di Carteinregola da tempo segue le vicende del patrimonio comunale, a partire proprio dagli impianti sportivi, su cui l’allora consigliere capitolino, oggi vice sindaco con delega allo sport, Daniele Frongia, ha lavorato molto e bene. Ebbene a noi risulta – e  Frongia lo sa  – che  le problematicità di tali strutture  derivino soprattutto da una  gestione per la massima parte opaca, con concessioni ottenute senza bandi, proroghe illegittime, condizioni non rispettate per l’utilizzo degli impianti da parte della cittadinanza nonostante fossero il motivo di canoni risibili, e soprattutto un livello di morosità inaudito, su cui il Comune per anni e anni non ha vigilato. Per questo più che  appellarsi al CONI, basterebbe cominciare a rispettare – e far rispettare – le regole (8).
Il termine massimo per le decisioni  è comunque il 7 ottobre, quando il Comitato promotore dovrebbe consegnare il secondo dossier al CIO (9). Per la rinuncia non servirebbe neanche un atto dall’Assemblea capitolina, ma solo una lettera al CIO  a firma della Sindaca.
Anna Maria Bianchi Missaglia
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
> Vai a Roma2024 – la nostra cronologia delle vicende olimpiche della Capitale dal 1960 ad oggi
Leggi anche su Cinque quotidiano Sulle Olimpiadi Virginia Raggi prende tempo del 29 agosto
Dal sito di Roma 2024, dal dossier presentato a febbraio 2016

Dal sito di Roma 2024, dal dossier presentato a febbraio 2016

 

(1) Il fatto Quotidiano 29 agosto 2016 L’ultima tentazione dei signori degli affari: candidare la città aggirando il Campidoglio Tentato scippo – Il Comitato olimpico lavora per procedere con l’ok del solo governo nazionale di Marco Maroni http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/lultima-tentazione-dei-signori-degli-affari-candidare-la-citta-aggirando-il-campidoglio/

(3) La Repubblica” 29 agosto 2016 RAGGI: “OLIMPIADI 2024? STIAMO ANCORA PAGANDO I DEBITI DI QUELLE DEL ‘60” di Giovanna Casadio  (> leggi il testo su Dagospia)

(4) Anche l’assessore all’urbanistica Paolo Berdini,  in un’intervista a MicroMega del 25 luglio scorso,  aveva  dichiarato che le Olimpiadi potrebbero essere un’opportunità per le periferie;

vedi: http://www.carteinregola.it/index.php/lintervista-allassessore-allurbanistica-berdini/

(domanda) Le Olimpiadi di Roma hanno tenuto banco durante la campagna elettorale ben più del taglio verticale dei servizi sociali. Lati positivi e negativi di un grande evento come le Olimpiadi in questa fase?

(Paolo Berdini) L’idea delle Olimpiadi è stata presa in un circolo ristretto di persone le quali non hanno a cuore i destini complessivi della città, del dolore che esiste nelle periferie lontane. Nelle prossime settimane si dovrà decidere se continuare a perseguire il progetto  avulso dalle condizioni reali della città o se è ancora possibile riportarlo ad evento ordinario in cui la città intera si riappropria del proprio destino e cerca di utilizzare le potenzialità di quell’evento per sanare le ferite più profonde che offendono la dignità delle persone. La periferia fisica e esistenziale, come afferma spesso papa Francesco, posta al centro delle Olimpiadi sarebbe invece una straordinaria inversione culturale che favorirebbe l’inclusione sociale e la ricostruzione di un clima di fiducia.

(5)

indice del dossier del febbraio 2016 (dal sito del comitato promotore, scaricato il 29 agosto 2016)

indice del dossier del febbraio 2016 (dal sito del comitato promotore, scaricato il 29 agosto 2016)

Il tema è presente anche dossier presentato a febbraio 2016, che –  con scarsa  trasparenza –  sul sito del comitato promotore continua ad essere disponibile solo in inglese: http://d3h0q5z35zxcrq.cloudfront.net/downloads/attachments/000/000/003/original/Rome_2024_NAV.pdf?1470068976

 

 

 

(6) Vedi  il nostro post  Campagna elettorale o campagna olimpica? del 10 giugno 2016

(7)  Olimpiadi, pressing del direttorio ma la Raggi tratta ancora col Coni

La Stampa – 29 agosto 2016 L’unico «no» certo di Raggi è alla proposta di referendum tra i romani avanzata dai Radicali …
(8) vedi i nostri innumerevoli post:

 

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