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Le nostre richieste per le elezioni della Regione Lazio 2023

Nel corso del convegno La città delle persone o la città della rendita? per il decennale dell’associazione Carteinregola, il 15 novembre scorso, abbiamo presentato un dossier con le richieste a Governo, Parlamento, Regione Lazio, Roma Capitale sui temi di cui ci siamo occupati in questi anni, in particolare trasparenza, governance, ambiente, rigenerazione urbana, città storica, periferie, partecipazione.

Proponiamo le richieste alla Regione Lazio e in particolare i 5 punti programmatici per noi più urgenti e irrinunciabili che chiediamo a tutte le forze politiche di inserire nei propri programmi elettorali. In calce tutte le richieste.

vai a Le risposte dei partiti alle richieste di Carteinregola per le elezioni regionali 2023

(ultimo aggiornamento 19 1 23)

  • NO a qualunque autonomia regionale differenziata

La cosiddetta “autonomia regionale differenziata” intende attribuire alle Regioni che ne fanno richiesta poteri legislativi oggi nazionali o concorrenti tra Stato e Regioni,  in materie che riguardano un patrimonio di tutta la Nazione – i beni culturali, il paesaggio, l’ambiente, la scuola, la sanità, persino infrastrutture come i porti e le ferrovie –  distribuendo le relative risorse in base non ai bisogni dei cittadini ma al gettito fiscale di ciascuna Regione. Un micidiale strumento di divisione e di disuguaglianza non solo per le inevitabili differenze nei servizi –  anche con i famosi LEP Livelli Essenziali delle Prestazioni, che per l’appunto non garantiscono prestazioni omogenee già dalla definizione anche se fossero introdotti – ma per la distruzione  dell’identità comune, con la irreversibile trasformazione dello Stato in tante piccole repubbliche con leggi e regole diverse.

CHIEDIAMO

  • di abbandonare la richiesta già avanzata  al Governo nel 2018[i] di potestà legislative su lavoro, istruzione, salute, tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, governo del territorio, rapporti internazionali e con l’Unione europea, e di impegnarsi a non chiedere ulteriori materie,  dato anche il probabile ridimensionamento della attribuzione dei fondi,  proporzionati al gettito fiscale della Regione, e il rischio di una riduzione delle risorse per i servizi da erogare ai cittadini: una scelta che in questo caso non troverebbe altra giustificazione se non una maggiore gestione dei  poteri in ambito locale, in particolare per quanto riguarda le risorse e il personale. 
  • La cancellazione dell’Art. 6 della Legge regionale della Rigenerazione Urbana

Intervenire nella città consolidata attraverso la rigenerazione urbana fa parte ormai del linguaggio comune. E anche la legge della rigenerazione urbana della Regione Lazio approvata nel 2017 fin dalle premesse la descrive come soluzione per fermare il consumo di suolo e restituire la dignità e la vivibilità ai territori più degradati. Finalità contraddetta dal fatto che a Roma ha trovato applicazione un solo articolo – articolo 6 – che, come il precedente “Piano casa” varato dalla Giunta Polverini e prorogato per tre anni dalla Giunta Zingaretti, permette interventi diretti sui singoli edifici da parte degli imprenditori privati con la possibilità di demolizioni e ricostruzioni con premi di cubatura,  senza alcuna preliminare pianificazione e successiva valutazione da parte degli uffici comunali. Così si gli interventi si sono moltiplicati nelle zone più pregiate e quindi più remunerative per gli investitori, in particolare nei tessuti storici della città, escludendo i quartieri che ne avrebbero più bisogno.

CHIEDIAMO

  • di sopprimere l’articolo 6 della legge (Interventi diretti) che consente – “sempre” – interventi di demolizione e ricostruzione con premio di cubatura e/o cambi di destinazione estromettendo l’Amministrazione comunale  dalle decisioni che riguardano le trasformazioni urbane dei tessuti storici,  provocando  il moltiplicarsi di interventi di demolizione e ricostruzione laddove gli investimenti sono più remunerativi per gli investitori privati[ii] (Altre richieste al punto “Rigenerazione Urbana” pag.8)
  • L’inclusione  dell’ ”insediamento urbano storico sito Unesco – centro storico di Roma” e della Città Storica di Roma nel Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR)

Al di fuori degli “addetti ai lavori”, pochi sono a conoscenza del fatto che nel Piano Territoriale Paesistico Regionale approvato nel 2021, il centro storico di Roma è escluso dalle tutele introdotte per tutti gli altri centri storici del Lazio, e che gli interventi edilizi che possono modificare irreversibilmente il paesaggio urbano della Capitale non sono sottoposti a autorizzazione paesaggistica delle Soprintendenze, ma solo a un parere consultivo. E che i pregiati tessuti della Città Storica, i quartieri otto e novecenteschi individuati dal Piano Regolatore, se non vincolati puntualmente,  non hanno alcuna tutela. Fin dal 2008 si assiste a un continuo rinvio di misure stringenti da parte di Regione, Ministero della Cultura e Comune di Roma, che dopo aver lasciato credere per anni che l’inserimento nell’elenco dei siti UNESCO fornisse una qualche forma di protezione, nell’approvazione definitiva del PTPR hanno rinviato il problema a data da destinarsi.

CHIEDIAMO

  • L’inclusione  dell’ ”insediamento urbano storico sito Unesco – centro storico di Roma” nel Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), escluso nel  testo approvato il 21 aprile 2021[iii],   così che siano attribuite  le stesse  tutele previste per i centri  storici degli altri 377 comuni del Lazio, compresa l’autorizzazione paesaggistica. Per il Centro Storico di Roma l’attuale normativa prevede un “controllo degli interventi” da parte della Soprintendenza competente “nel rispetto di quanto stabilito da un Protocollo d’Intesa tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il Comune di Roma” del 2009[iv]  che si esaurisce  in un  parere esclusivamente consultivo. 
  • L’estensione della tutela del Centro storico – sito Unesco  alla Città Storica, così come individuata dal PRG DEL 2008 (altre richieste al punto Tutela paesaggistica della Città Storica di Roma pag.8)
  • Lo stop al consumo di suolo

A un secolo e mezzo dall’unità d’Italia, gli abitanti della capitale sono aumentati da poco più di 200.000 a circa 2.800.000: la popolazione è aumentata quindi di 14 volte. La superficie urbanizzata è cresciuta invece di 80 volte, da 660 a circa 53.000 ettari urbanizzati (sui circa 128 mila ettari del territorio comunale), e la Capitale è  assurta ai vertici delle classifiche dell’ISPRA (Istituto Superiore Per la Ricerca Ambientale) Non c’è dubbio che l’atto decisivo debba essere l’azzeramento del consumo del suolo: azzerare, e subito, il consumo del suolo, non contenerlo, abbassarlo o diminuirlo come propongono quelli che affrontano  l’emergenza ambientale  solo a parole.

CHIEDIAMO

  • di promuovere, anche in assenza di un provvedimento nazionale sull’ azzeramento del consumo di suolo in conformità con l’obiettivo introdotto da tempo dall’Unione Europea[v], una legge regionale volta ad arrestare i processi di urbanizzazione esterni alla città consolidata, obbligando i comuni a individuare i perimetri delle aree edificate oltre i quali non dovranno  essere consentite nuove edificazioni, salvaguardando le aree intercluse che fanno parte dei corridoi ecologici[vi]
  • Il ripristino del distanziamento di slot machine e videolottery da luoghi sensibili

La Regione Lazio, con una legge regionale  del 2013 successivamente resa ancora più stringente, aveva promosso una serie di misure di contrasto al GAP gioco d’azzardo patologico, che prevedevano anche  il distanziamento delle slot machine e videolottery  che si trovavano in bar, tabaccherie, sale gioco,  da luoghi sensibili come scuole e centri anziani. Tuttavia, poco prima che la legge entrasse in vigore   – 27 luglio 2022 – la stessa maggioranza che le aveva varate le ha modificate, riducendone la portata. Senza tenere conto del crescente numero di persone fragili – soprattutto poveri, giovani, anziani – che finiscono in un tunnel senza fine, incoraggiati proprio dalla prossimità anche fisica degli apparecchi.

CHIEDIAMO

  • Nell’ambito della prevenzione e il trattamento del Gioco d’Azzardo Patologico (GAP), di  ripristinare la misura prevista dalla Legge regionale del Lazio del 2013 [vii]  della rimozione di slot machine e videolottery nel raggio di 500 metri da luoghi sensibili come scuole, centri anziani, ospedali e altri, sia per le nuove aperture, sia per le nuove aperture, sia per gli esercizi esistenti[viii] (altre richieste al punto Periferie  pag.9)

Queste le richieste del Dossier “La città delle persone” alla Regione Lazio

Trasparenza

CHIEDIAMO

  • Che sia modificato il Regolamento del Consiglio Regionale, introducendo la possibilità per i cittadini di presenziare alle riunioni delle Commissioni[ix] e che sia attivata la diretta streaming delle Commissioni  consiliari[x] con la possibilità di visionare le registrazioni off line[xi].
  • Che siano pubblicati i verbali delle Commissioni[xii] nella Sezione Attività Istituzionale/Commissioni e Giunte del sito.
  • Che sia resa disponibile la registrazione delle sedute del Consiglio Regionale.
  • Che siano pubblicate tutte le leggi/delibere/regolamenti/ nell’  apposita sezione del sito istituzionale facilmente consultabile dai cittadini prima della discussione nelle Commissioni e dell’approvazione in Consiglio Regionale.
  • L’attivazione di “open agenda“, con la condivisione pubblica degli incontri tra politici o  funzionari pubblici con i portatori di interesse  per permettere ai cittadini di monitorare il processo di formazione delle decisioni pubbliche. Sarebbe auspicabile che anche la Regione Lazio si dotasse di apposita normativa sulla regolamentazione dei portatori d’interesse come già è avvenuto in altre Regioni italiane[xiii] in aggiunta a quanto già previsto sul tema dai rispettivi Piani per la prevenzione della corruzione e della trasparenza.
  • L’impegno a facilitare l’accesso agli atti e ai documenti da parte dei cittadini e la pubblicazione degli atti come previsto dalle norme sull’Accesso Civico  generalizzato, stabilendo criteri precisi e trasparenti  per i dinieghi[xiv].

Governance

Autonomia Regionale Differenziata

CHIEDIAMO

  • di abbandonare la richiesta già avanzata  al Governo nel 2018[xv] di potestà legislative su lavoro, istruzione, salute, tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, governo del territorio, rapporti internazionali e con l’Unione europea, e di impegnarsi a non chiedere ulteriori materie,  dato anche il probabile ridimensionamento della attribuzione dei fondi,  proporzionati al gettito fiscale della Regione, e il rischio di una riduzione delle risorse per i servizi da erogare ai cittadini: una scelta che in questo caso non troverebbe altra giustificazione se non una maggiore gestione dei  poteri in ambito locale, in particolare per quanto riguarda le risorse e il personale. 

Roma città Metropolitana

CHIEDIAMO

  • Di avviare tempestivamente tutti i passaggi legislativi e politici (che interessano il livello nazionale,  regionale e comunale) per superare l’impasse di un’organizzazione amministrativa completamente inadeguata alla realtà della Capitale e del suo intorno, ridistribuendo le competenze tra gli enti per raggiungere, sul lungo periodo, da un lato,  il conferimento delle funzioni che riguardano l’area vasta  alla Città metropolitana, dall’altro, il conferimento  ai Municipi delle funzioni che riguardano la prossimità territoriale. 
  • Nel breve e medio termine, di potenziare, la sinergia dei vari livelli amministrativi, in vista dei successivi passaggi nella riorganizzazione delle competenze e delle funzioni, avviando la necessaria ricognizione per predisporre la nuova distribuzione  delle risorse economiche necessarie ai vari territori e un adeguato potenziamento di personale

Poteri Roma Capitale

CHIEDIAMO

  • che  il passaggio delle competenze riguardanti la “Attribuzione di funzioni a Roma Capitale in materia di governo del territorio e di pianificazione urbanistico-edilizia[xvi], approvato dal Consiglio Regionale sia portato alla conoscenza dei cittadini  e oggetto di  un dibattito pubblico, e così  per ogni altra tipologia[xvii] e modalità di devoluzione o di attribuzione di poteri non regolamentata da leggi nazionali.
  • che si cancelli l’attribuzione  delle funzioni amministrative concernenti la VAS (Valutazione Ambientale Strategica[xviii]a Roma Capitale, per garantire la  necessaria  autonomia dell’ente preposto al controllo rispetto all’ente  proponente[xix]

Ambiente

Stop al Consumo di suolo

CHIEDIAMO

  • di promuovere, anche in assenza di un provvedimento nazionale sull’ azzeramento del consumo di suolo in conformità con l’obiettivo introdotto da tempo dall’Unione Europea[xx], una legge regionale volta ad arrestare i processi di urbanizzazione esterni alla città consolidata, obbligando i comuni a individuare i perimetri delle aree edificate oltre i quali non dovranno  essere consentite nuove edificazioni, salvaguardando le aree intercluse che fanno parte dei corridoi ecologici[xxi]

Verde urbano e Agro

CHIEDIAMO

  • di tutelare l’Agro Romano quale ambito di assoluta rilevanza per l’ecosistema dell’intero territorio comunale impedendo destinazioni non compatibili e l’estensione di ogni forma di urbanizzazione
  • di valorizzare le attività agricole produttive attualmente presenti e di incrementarle con l’affidamento di aree non utilizzate a cooperative e imprese giovanili includendo il sostegno per l’avvio delle iniziative imprenditoriali

Rigenerazione urbana

CHIEDIAMO

  • di avviare un esame approfondito sulle ricadute della Legge regionale n.  7/2017 – Disposizioni per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio, ormai vigente da 5 anni, in particolare rispetto ai contenuti dell’articolo 1 –  Finalità e ambito di applicazione, anche in seguito alla verifica degli interventi realizzati, in corso e progettati nella Capitale sulla base dei dati che annualmente i Comuni del Lazio, come previsto dalla stessa legge, devono inviare alla struttura della Giunta regionale competente in materia urbanistica [xxii];
  • di promuovere progetti di rigenerazione pianificati e guidati dall’Amministrazione secondo gli articoli 2 e 3 della legge 7/2017 in modo tale che gli incentivi siano concessi sulla base di elementi e indagini che confluiscano in una “mappa del disagio”. Con questo presupposto sarà possibile individuare gli ambiti dove le trasformazioni comportino benefici per i residenti, escludendo comunque dalle agevolazioni l’intera città storica dove gli interventi consentono, per condizioni oggettive, elevati profitti in favore degli operatori privati. La valutazione per definire gli ambiti della trasformazione, indispensabile per gli interventi all’interno della città consolidata, dovrà essere conseguente alla stesura di appositi criteri, tenuto conto della mappa del disagio;
  • di sopprimere l’articolo 6 della legge (Interventi diretti) che consente – “sempre” – interventi di demolizione e ricostruzione con premio di cubatura e/o cambi di destinazione estromettendo l’Amministrazione comunale  dalle decisioni che riguardano le trasformazioni urbane dei tessuti storici,  provocando  il moltiplicarsi di interventi di demolizione e ricostruzione laddove gli investimenti sono più remunerativi per gli investitori privati,[xxiii]
  • di ripristinare i testi degli articoli 1 e 6 della legge parzialmente modificati da due emendamenti[xxiv]: il primo ha eliminato che “gli interventi …sono consentiti… prioritariamente nelle aree in cui non sono state completate le opere di urbanizzazione primaria, secondaria e che non rispettano gli standard”,  il secondo consente la rigenerazione anche per il solo “miglioramento della qualità ambientale e architettonica …promuovendo le tecniche di bioedilizia più avanzate, assicurando più elevati livelli di efficienza energetica e lo sviluppo delle fonti rinnovabili“ offrendo un’ottima giustificazione alla semplice sostituzione edilizia nelle zone più prestigiose con tecniche ecologicamente avanzate a beneficio di una domanda abitativa che si identifica con i redditi più elevati[xxv]

Città Storica

Tutela paesaggistica della Città Storica di Roma

CHIEDIAMO

  • L’inclusione  dell’ ”insediamento urbano storico sito Unesco – centro storico di Roma” nel Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), escluso nel  testo approvato il 21 aprile 2021[xxvi],   così che siano attribuite  le stesse  tutele previste per i centri  storici degli altri 377 comuni del Lazio, compresa l’autorizzazione paesaggistica. Per il Centro Storico di Roma l’attuale normativa prevede un “controllo degli interventi” da parte della Soprintendenza competente “nel rispetto di quanto stabilito da un Protocollo d’Intesa tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il Comune di Roma” del 2009[xxvii]  che si esaurisce  in un  parere esclusivamente consultivo. 
  • L’estensione della tutela del Centro storico – sito Unesco  alla Città Storica, così come individuata dal PRG DEL 2008
  • Che il Ministero della cultura, alla Regione Lazio e Roma Capitale si attivino  per individuare e varare, come previsto dal PTPR approvato nel 2021, “specifiche prescrizioni di tutela da definirsi, in relazione alla particolarità del sito, congiuntamente da Regione e Ministero”[xxviii] per la Città storica di Roma
  • che siano resi pubblici lo stato dei lavori e gli esiti del “Tavolo per la salvaguardia del Paesaggio urbano”  di cui fanno parte la Soprintendenza  speciale di Roma Archeologia Belle Arti e Paesaggio, l’Assessorato all’Urbanistica di Roma Capitale, la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e la Regione Lazio, istituito nel maggio 2018[xxix]  per individuare forme di tutela dei cosiddetti “villini” e  di tutti quei tessuti urbani storici che rischiano di subire modifiche irreversibili  per gli interventi edilizi consentiti dal “Piano Casa” e dalla Legge di Rigenerazione Urbana della Regione[xxx], e che, nelle more delle procedure di aggiornamento del PTPR del punto precedente,  siano accelerate e incrementate le attività di tutela del tavolo.

Abitare e vivere  la Città Storica di Roma

CHIEDIAMO

  • di  introdurre norme per regolare e arginare la proliferazione di B&B, affitti brevi e case vacanze, ponendo limiti quantitativi alla possibilità di trasformare alloggi in residenze turistiche [xxxi]
  • di rivedere le categorie della attività tutelate nella Città storica (che hanno delle limitazioni per il cambio di categoria commerciale e artigianale) inserendo alcune  categorie  oggi escluse (es. acconciature, costumi teatrali, negozi dell’usato)[xxxii]

Periferie

Abitare e vivere le periferie

CHIEDIAMO

  • di potenziare gli uffici pubblici, il personale amministrativo e le competenze tecniche per permettere tempi più rapidi per la pianificazione e progettazione urbanistica 
  • di riorganizzare gli insediamenti di edilizia residenziale pubblica, all’epoca realizzati  in base a una domanda abitativa conseguente a nuclei familiari più numerosi, avviando  la ristrutturazione degli edifici per ricavare un maggiore numero di  alloggi[xxxiii]
  • di avviare progetti di “rigenerazione urbana intesa in senso ampio e integrato comprendente, quindi, aspetti sociali, economici, urbanistici ed edilizi, anche per promuovere o rilanciare territori soggetti a situazioni di disagio o degrado sociali ed economici, favorendo forme di co-housing per la condivisione di spazi ed attività”, agevolare la riqualificazione delle aree urbane degradate e delle aree produttive”, “…aumentare le dotazioni territoriali mediante l’incremento di aree pubbliche o la realizzazione di nuove opere pubbliche ovvero il potenziamento di quelle esistenti…” come nell’art. 1 della Legge regionale della Rigenerazione Urbana 7/2017
  • di favorire la creazione di centri di incontro di quartiere, centri anziani, Case di Quartiere[xxxiv], centri culturali, sportivi, ricreativi gestiti dall’associazionismo locale e da enti senza fini di lucro.
  • di rendere disponibili  per start up giovanili, cooperative di servizi e negozi di vicinato i locali dismessi e inutilizzati di proprietà pubblica, in particolare dei locali commerciali nei piani terra dei complessi delle case popolari, oggi luoghi degradati di spaccio che creano insicurezza sociale[xxxv].
  • di investire  fondi pubblici per la ristrutturazione e l’adeguamento degli spazi da destinare alle attività dei punti precedenti, per facilitare e incentivare l’utilizzo anche a chi non ha mezzi economici 
  • di creare in tutti i territori dei punti di assistenza, informazione e formazione per agevolare l’uso degli strumenti informatici nelle fasce più deboli della popolazione come anziani, stranieri e persone in difficoltà, sempre più escluse dai diritti di cittadinanza che passano attraverso le nuove tecnologie
  • di valorizzare le eccellenze dei territori, mettendole in rete tra loro e inserendole  nei circuiti più estesi a livello cittadino, metropolitano e nazionale. In particolare il patrimonio agricolo, archeologico e naturalistico presente nelle tante periferie romane[xxxvi]
  • di mettere una moratoria alla proliferazione dei centri commerciali che uccidono il commercio di vicinato, presidio di sicurezza e socialità, lasciando molto spesso,  dopo un arco di vita limitato, relitti sul territorio
  • Nell’ambito della prevenzione e il trattamento del Gioco d’Azzardo Patologico (GAP), di  ripristinare la misura prevista dalla Legge regionale del Lazio[xxxvii]  della rimozione di slot machine e videolottery nel raggio di 500 metri da luoghi sensibili come scuole, centri anziani, ospedali e altri, sia per le nuove aperture, sia per gli esercizi esistenti[xxxviii]
  •  di pubblicare sul portale “Osservatorio regionale on line del gioco d’azzardo”  le attività e i provvedimenti assunti dai Comuni, per diffondere la conoscenza del fenomeno tra la cittadinanza e responsabilizzare le istituzioni coinvolte

15 novembre 2022 ultima modifica 19 gennaio 2023

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

Candidati trasparenti alle elezioni del Lazio 2023: i 5 punti che chiede Carteinregola

Elezioni Lazio 2023 informazioni in progress su candidati, liste programmi


[i] 6 giugno 2018, il Consiglio regionale del Lazio approva l’ordine del giorno n. 2 del 31 maggio 2018 su “Intesa Stato-Regione prevista dall’art. 116, terzo comma, della Costituzione italiana“, impegnando il Presidente ad avviare il negoziato con il Governo affinchè siano attribuite alla regione competenze nelle seguenti materie: lavoro; istruzione; salute; tutela dell’ambiente e dell’ecosistema; governo del territorio; rapporti internazionali e con l’Unione europea scarica l’ODG (dal sito del SenatoDossier n.45 ) 16 ottobre 2018 la Giunta regionale del Lazio approva le DGR n. DEC44 recante “Iniziativa regionale per il riconoscimento di ulteriori e specifiche forme di autonomia per la Regione Lazio, in attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione” in cui si individuano i cinque ambiti di intervento per i quali avviare il negoziato con il Governo ai fini dell’intesa

[ii] Vedi scheda Rigenerazione Urbana – Decreto semplificazioni Un  comma, inserito  all’articolo 10 “Semplificazioni e altre misure in materia edilizia” del  DL 76 /2020 ,  introduce delle limitazioni alle demolizioni ricostruzioni nei centri storici , subordinandoli a uno strumento pianificatorio comunale. L’emendamento viene confermato nella conversione in legge, che modifica il  testo unico per l’edilizia 380/2001, all’art. 2 bis comma 1 ter : Nelle zone zone omogenee A di cui al decreto del Ministro per i lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, o in zone a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai piani urbanistici comunali, nei centri e nuclei storici consolidati e in ulteriori ambiti di particolare pregio storico e architettonico, gli interventi di demolizione e ricostruzione sono consentiti esclusivamente nell’ambito dei piani urbanistici di recupero e di riqualificazione particolareggiati, di competenza comunale, fatti salvi le previsioni degli strumenti di pianificazione territoriale, paesaggistica e urbanistica vigenti e i pareri degli enti preposti alla tutela. (comma aggiunto dall’art. 5, comma 1, legge n. 55 del 2019 poi così sostituito dall’art. 10, comma 1, lettera a), della legge n. 120 del 2020 11 settembre 2020 ) https://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/2001_0380.htm NOTA: stiamo approfondendo le ricadute normnative  della  Circolare congiunta Mit-Funzione Pubblica su edilizia del 2 12 2020 – https://www.funzionepubblica.gov.it/articolo/dipartimento/02-12-2020/circolare-congiunta

[iii] art. 44 delle NTA del PTPR scarica le NTA https://www.carteinregola.it/wp-content/uploads/2021/12/NTA-Norme-PTPR-Lazio-approvato-aprile-2021.pdfIl centro storico (e la città storica di Roma) sono esclusi dalle tutele degli altri centri storici e dall’obbligo di autorizzazione paesaggistica degli interventi: Articolo 44 Insediamenti urbani storici e relativa fascia di rispetto comma 19. Non si applicano le disposizioni di cui al presente articolo all’insediamento urbano storico sito Unesco – centro storico di Roma. L’applicazione di specifiche prescrizioni di tutela da definirsi, in relazione alla particolarità del sito, congiuntamente da Regione e Ministero, decorre dalla loro individuazione con le relative forme di pubblicità. Nelle more della definizione di tali specifiche prescrizioni, il controllo degli interventi è comunque garantito dalla Soprintendenza competente nel rispetto di quanto stabilito dal Protocollo d’Intesa tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il Comune di Roma (QI/57701 dell’8 settembre 2009) [che fin dalla copertina prevede un parere consultivo vedi nota successiva].

[iv] Protocollo di intesa tra Ministero per i Beni e le attività culturali ed il Comune di Roma”, siglato nel 2009 ha per oggetto “La definizione delle modalità di collaborazione  relativa all’acquisizione del parere consultivo  di cui all’art. 24 comma 19 delle Norme tecniche di attuazione del Nuovo Piano Regolatore di Roma ai sensi dell’art. 24 comma 20  delle stesse NTA“E a scorrere il protocollo, la parola “parere consultivo” ricorre continuamente  (con la sola esclusione degli immobili  vincolati) e balza agli occhi il punto c): “Progetti relativi a immobili non vincolati ai sensi del DL 42/2004 (il Codice) ricadenti nella parte di Città Storica dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’Umanità“: “i progetti relativi a tali immobili ove riguardino interventi di categoria DR [demolizione ricostruzione]; AMP [ampliamento] , NE  [Nuove edificazioni su aree libere] devono essere sottoposti al parere consultivo della Soprintendenza per i Beni Architettonici  e Paesaggistici del Comune di Roma“.

[v] ’obiettivo fissato dalla Ue è l’ “azzeramento del consumo di suolo netto entro il 2050 vedi Parlamento europeo e Consiglio, 2013

[vi] La rete ecologica è  un sistema interconnesso di habitat di cui salvaguardare la biodiversità, ponendo quindi l’attenzione sulle specie animali e vegetali potenzialmente minacciate. La geometria della rete ha qui una struttura fondata sul riconoscimento di aree centrali (core areas), fasce di protezione (buffer zones) e fasce di connessione (corridoi) che consentano lo scambio di individui tra le aree precedenti, in modo da ridurre i rischi di estinzione delle singole popolazioni locali.(Vedi Reti Ecologiche e Pianificazione del Territorio e del Paesaggio ISPRA https://www.isprambiente.gov.it/it/progetti/cartella-progetti-in-corso/biodiversita-1/reti-ecologiche-e-pianificazione-territoriale)

[vii]L.R. 05 Agosto 2013, n. 5 Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico (GAP) https://www.consiglio.regione.lazio.it/consiglio-regionale/?vw=leggiregionalidettaglio&id=9227&sv=vigente

[viii] vedi Regione Lazio e distanziamento slot, un’amara sconfitta 29 luglio 2022

[ix] Attualmente il Regolamento dei lavori del Consiglio della Regione Lazio (cfr artt 49  e 50) allegato allo Statuto non prevede la possibilità per il pubblico di partecipare alle riunioni delle Commissioni e Consiglio.   Attualmente è prevista solo la diretta del Consiglio Regionale su canale youtube

[x] Nota bene: in home page c’è l’agenda delle riunioni delle Commissioni. All’articolo 50 comma 2 si legge, infatti, che ”Il Presidente del Consiglio può disporre, sentito il Presidente della Commissione consiliare, che la stampa e il pubblico seguano lo svolgimento delle sedute anche in separati locali attraverso impianti audiovisivi”. 

[xi] Nota bene sul canale youtube è riportato: Canale ufficiale del Consiglio Regionale del Lazio dedicato alla trasmissione  dei lavori d’aula e alla loro archiviazione ma non sono disponibili registrazione di sedute precedenti.

[xii] Cfr Regolamento del Consiglio Regionale, Art. 25 (Inizio della seduta dell’Aula e delle Commissioni – Processo verbale e ordine del giorno): “2. Delle sedute dell’Aula e delle Commissioni consiliari si redige un processo verbale da parte rispettivamente del funzionario estensore del processo verbale e dei funzionari segretari delle singole commissioni. Il processo verbale deve contenere soltanto le deliberazioni e gli atti, indicando l’oggetto e il nome di coloro che hanno partecipato alle discussioni. 

5. Dei lavori dell’Aula è redatto un resoconto stenografico. Dei lavori delle Commissioni consiliari, oltre al verbale, è redatto un resoconto sommario. 

[xiii] Fonte: Avviso Pubblico.

Alcune Regioni italiane si sono dotate di leggi che, seppur con alcune lacune e dandone scarsa attuazione, regolamentano l’attività dei gruppi di interesse nell’ambito dei processi decisionali pubblici. https://www.avvisopubblico.it/home/home/cosa-facciamo/informare/documenti-tematici/corruzione/disciplina-regionale-dellattivita-lobbying-leggi-approvate-progetti-legge-discussione/

Fonte: Romadailynews del 25 marzo 2021 “Ciani: presentata legge su regolamentazione Lobbying” https://www.romadailynews.it/politica/ciani-presentata-legge-su-regolamentazione-lobbying-0560425/

[xiv] Con l’obbligo di giustificazione circostanziata, in particolare per i casi contemplati dall’ art. 5-bis ” Esclusioni e limiti all’accesso civico” del d.lgs. n. 33/2013, Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle Pubbliche Amministrazioni.

[xv] 6 giugno 2018, il Consiglio regionale del Lazio approva l’ordine del giorno n. 2 del 31 maggio 2018 su “Intesa Stato-Regione prevista dall’art. 116, terzo comma, della Costituzione italiana“, impegnando il Presidente ad avviare il negoziato con il Governo affinchè siano attribuite alla regione competenze nelle seguenti materie: lavoro; istruzione; salute; tutela dell’ambiente e dell’ecosistema; governo del territorio; rapporti internazionali e con l’Unione europea scarica l’ODG (dal sito del SenatoDossier n.45 ) 16 ottobre 2018 la Giunta regionale del Lazio approva le DGR n. DEC44 recante “Iniziativa regionale per il riconoscimento di ulteriori e specifiche forme di autonomia per la Regione Lazio, in attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione” in cui si individuano i cinque ambiti di intervento per i quali avviare il negoziato con il Governo ai fini dell’intesa

[xvi] “Proposta di Legge regionale n. 346 del 10 ottobre 2022, concernente: “Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2022 e modificazioni di leggi regionali” approvata il 9 novembre 2022

[xvii] Ai primi di  luglio 2022 secondo la testata  Roma Today  una Memoria della  Giunta regionale del Lazio  avrebbe avviato le procedure per cedere a Roma Capitale e ad altri 4 capoluoghi del Lazio poteri che spaziano “dall’urbanistica alla difesa delle coste, dalle competenze sulla manutenzione del Tevere e dell’Aniene, alla valutazione ambientale strategica passando per gli impianti di carburanti, le ricariche elettriche, le cave e la gestione delle aree naturali e parchi regionali” vedi Roma Today 6 luglio 2022 La Regione cede poteri a Roma. Ecco le aree di intervento che passeranno al Campidoglio Approvata una memoria di giunta regionale. Zingaretti: “Ora inizia un percorso di consultazione in tutti i comuni del Lazio che si concluderà a fine luglio con l’obiettivo di approvare ad agosto un testo di legge definitivo” https://www.romatoday.it/politica/poteri-roma-capitale-regione-lazio.html Vedi  Continua il percorso dei nuovi poteri a Roma Capitale, senza alcun dibattito con la città -26 Maggio 2022 Continua# Vedi  Le associazioni scrivono a Zingaretti e Gualtieri: vogliamo trasparenza e dibattito pubblico sul passaggio di poteri dalla Regione al Comune -14 Luglio 2022 Continua#

[xviii] vedi  Cos’è la Valutazione Ambientale Strategica (VAS)

[xix] (come da collegato approvato) : Roma Capitale, nell’ambito della rispettiva autonomia organizzativa, individua la struttura cui affidare la funzione di autorità competenteai sensi del d. lgs. n. 152/2006 Parte II (Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale) e successive modifiche https://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/2006_0152.htm garantendo, in particolare: “a) separazione di funzioni rispetto all’autorità procedente; b) adeguato grado di autonomia; c) competenza in materia di tutela ambientale e di sviluppo sostenibile.

[xx] ’obiettivo fissato dalla Ue è l’ “azzeramento del consumo di suolo netto entro il 2050 vedi Parlamento europeo e Consiglio, 2013

[xxi] La rete ecologica è  un sistema interconnesso di habitat di cui salvaguardare la biodiversità, ponendo quindi l’attenzione sulle specie animali e vegetali potenzialmente minacciate. La geometria della rete ha qui una struttura fondata sul riconoscimento di aree centrali (core areas), fasce di protezione (buffer zones) e fasce di connessione (corridoi) che consentano lo scambio di individui tra le aree precedenti, in modo da ridurre i rischi di estinzione delle singole popolazioni locali.(Vedi Reti Ecologiche e Pianificazione del Territorio e del Paesaggio ISPRA https://www.isprambiente.gov.it/it/progetti/cartella-progetti-in-corso/biodiversita-1/reti-ecologiche-e-pianificazione-territoriale)

[xxii] Legge regione Lazio 7/2017  Art. 6 (Interventi diretti)

  1. Per il perseguimento di una o più delle finalità di cui all’articolo 1, previa acquisizione di idoneo titolo abilitativo di cui al d.p.r. 380/2001, sono sempre consentiti interventi di ristrutturazione edilizia o interventi di demolizione e ricostruzione con incremento fino a un massimo del 20 per cento della volumetria o della superficie lorda esistente ad eccezione degli edifici produttivi per i quali l’incremento massimo consentito non può superare il 10 per cento della superficie coperta. (2a)
  2. Nell’ambito degli interventi di cui al comma 1, oltre al mantenimento della destinazione d’uso in essere, sono altresì consentiti i cambi di destinazione d’uso nel rispetto delle destinazioni d’uso previste dagli strumenti urbanistici generali vigenti indipendentemente dalle modalità di attuazione dirette o indirette e da altre prescrizioni previste dagli stessi. Sono, altresì, consentiti i cambi all’interno della stessa categoria funzionale di cui all’articolo 23 ter del d.p.r. 380/2001.
  3. In applicazione dell’articolo 28, comma 5, della legge 14 novembre 2016, n. 220 (Disciplina del cinema e dell’audiovisivo), previa acquisizione di idoneo titolo abilitativo di cui al d.p.r. 380/2001, al fine di tutelare la funzione degli immobili già destinati alle attività cinematografiche e a centri culturali polifunzionali, di agevolare le azioni finalizzate alla riattivazione e alla rifunzionalizzazione di sale cinematografiche e centri culturali polifunzionali chiusi o dismessi, di realizzare nuove sale per l’esercizio cinematografico e nuovi centri culturali polifunzionali e i servizi connessi, di realizzare interventi per la ristrutturazione e l’adeguamento strutturale e tecnologico delle sale, sono consentiti:
    1. a)    interventi di ristrutturazione edilizia o di demolizione e ricostruzione con un incremento della volumetria o della superficie lorda esistente fino a un massimo del 20 per cento degli edifici esistenti;
    2. b)    interventi per il recupero di volumi e delle superfici accessorie e pertinenziali degli edifici esistenti.
  4. All’interno degli edifici destinati a teatri, sale cinematografiche e centri culturali polifunzionali, ivi inclusi gli edifici riattivati o rifunzionalizzati ai sensi del comma 3, è consentito l’esercizio di attività commerciali, artigianali e di servizi, fino ad un massimo del 30 per cento della superficie complessiva, purché tali attività siano svolte unitamente all’attività prevalente, come definita dall’articolo 78, comma 1, lettera a), della legge regionale 6 novembre 2019, n. 22 (Testo unico del commercio). (2c)

4 bis. Per gli interventi degli enti gestori di edilizia residenziale pubblica volti a recuperare e rifunzionalizzare, per attività socio-culturali e sportive con finalità sociali, le pertinenze o gli altri locali tecnici dismessi e le altre parti comuni degli edifici di cui all’articolo 1117 del codice civile, il contributo straordinario relativo agli interventi su aree o immobili in variante urbanistica, in deroga o cambio di destinazione d’uso, è dovuto in misura non superiore al 10 per cento del maggior valore generato dagli interventi. (1.1)

5. Gli interventi di adeguamento delle strutture ricettive all’aria aperta di cui all’articolo 23, comma 1, lettera c), della legge regionale 6 agosto 2007, n. 13, concernente l’organizzazione del sistema turistico laziale, alle prescrizioni di cui al regolamento regionale 24 ottobre 2008, n. 18 (Disciplina delle strutture ricettive all’aria aperta) e successive modifiche, si attuano con modalità diretta, nel rispetto delle disposizioni di cui al presente articolo.

6. Le disposizioni di cui al presente articolo non possono riferirsi ad edifici siti nelle zone individuate come insediamenti urbani storici dal PTPR.

[xxiii] Nella precedente versione del dossier avevamo indicato alcune richieste collegate alle modifiche contenute nell’art. 10, comma 1, lettera a), della legge n. 120 del 2020 “Decreto Semplicazioni” al D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, in particolare all’art. 2 bis  comma 1 ter Deroghe in materia di limiti di distanza tra fabbricati e all’articolo 3, Definizioni degli interventi edilizi, comma 1, lettera d). Tuttavia ad un’attenta lettura, anche sulla base della Circolare congiunta Mit-Funzione Pubblica su edilizia  pubblicata tre mesi dopo la conversione, si tratta di modifiche che, da un lato ampliano e facilitano, in nome della “semplificazione”, le possibilità di trasformazione offerte agli interventi edilizi, dall’altra garantiscono ben poche tutele alle “zone omogenee A”, pur tirandole in ballo. Una delle modifiche, all’art. 2 comma 1ter del DPR 380/2001 è sicuramente poco utile ai fini della tutela della città storica, sse non per quanto riguarda, nel caso di demolizione e ricostruzione con cambio di sagoma, altezze, ecc il mancato rispetto delle distanze tra gli edifici  con conferma di quelle preesistenti, l’unica fattispecie per la quale in caso di deroga la legge impone   l’obbligo di “piani urbanistici di recupero e di riqualificazione particolareggiati  di competenza comunale”. Quanto alla modifica all’articolo 3, Definizioni degli interventi edilizi, comma 1, lettera d), che riguarda alcune restrizioni per la categoria degli interventi che rientrano nella “ristrutturazione edilizia”, occorre comunque tenere presente che è sempre possibile operare con modalità più invasive con il permesso di costruire. (> Vedi il nostro articolo Il decreto semplificazioni del 2020 e l’ennesima mancata tutela della Città storica del 16 gennaio 2023)

[xxiv] rispettivamente il 14 agosto 2017 e il 27 febbraio 2020

[xxv]  Vedi  https://www.carteinregola.it/index.php/legge-regionale-della-rigenerazione-urbana-quelle-modifiche-che-ne-possono-cambiare-il-senso-e-che-i-piu-ignorano/

[xxvi] art. 44 delle NTA del PTPR scarica le NTA https://www.carteinregola.it/wp-content/uploads/2021/12/NTA-Norme-PTPR-Lazio-approvato-aprile-2021.pdfIl centro storico (e la città storica di Roma) sono esclusi dalle tutele degli altri centri storici e dall’obbligo di autorizzazione paesaggistica degli interventi: Articolo 44 Insediamenti urbani storici e relativa fascia di rispetto comma 19. Non si applicano le disposizioni di cui al presente articolo all’insediamento urbano storico sito Unesco – centro storico di Roma. L’applicazione di specifiche prescrizioni di tutela da definirsi, in relazione alla particolarità del sito, congiuntamente da Regione e Ministero, decorre dalla loro individuazione con le relative forme di pubblicità. Nelle more della definizione di tali specifiche prescrizioni, il controllo degli interventi è comunque garantito dalla Soprintendenza competente nel rispetto di quanto stabilito dal Protocollo d’Intesa tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il Comune di Roma (QI/57701 dell’8 settembre 2009) [che fin dalla copertina prevede un parere consultivo vedi nota successiva].

[xxvii] Protocollo di intesa tra Ministero per i Beni e le attività culturali ed il Comune di Roma”, siglato nel 2009 ha per oggetto “La definizione delle modalità di collaborazione  relativa all’acquisizione del parere consultivo  di cui all’art. 24 comma 19 delle Norme tecniche di attuazione del Nuovo Piano Regolatore di Roma ai sensi dell’art. 24 comma 20  delle stesse NTA“E a scorrere il protocollo, la parola “parere consultivo” ricorre continuamente  (con la sola esclusione degli immobili  vincolati) e balza agli occhi il punto c): “Progetti relativi a immobili non vincolati ai sensi del DL 42/2004 (il Codice) ricadenti nella parte di Città Storica dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’Umanità“: “i progetti relativi a tali immobili ove riguardino interventi di categoria DR [demolizione ricostruzione]; AMP [ampliamento] , NE  [Nuove edificazioni su aree libere] devono essere sottoposti al parere consultivo della Soprintendenza per i Beni Architettonici  e Paesaggistici del Comune di Roma“.

[xxviii] Art. 44 PTPR cit.

[xxix] Il 16 gennaio 2019  con una conferenza stampa indetta dal Ministero per i Beni e le attività culturali  Soprintendenza speciale di Roma Archeologia Belle Arti e Paesaggio Strategie di salvaguardia del Paesaggio urbano si illustra la proposta della Soprintendenza  per il Tavolo per la salvaguardia,  istituito con l’Assessorato all’Urbanistica di Roma Capitale, la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e la Regione Lazio,   che consiste in  “una nuova tipologia di vincolo per armonizzare le trasformazioni urbane, lo sviluppo sostenibile, la tutela dell’identità culturale dei quartieri storici di Roma“. La novità “risiede nella natura strategica del vincolo, di medio e lungo periodo:  governare e non bloccare le trasformazioni, attraverso una tutela graduata, rispetti le caratteristiche storiche e tipologiche dei quartieri della città.https://www.carteinregola.it/index.php/63306/

[xxx] Vedi Piano Casa e Legge Rigenerazione Urbana Cronologia materiali https://www.carteinregola.it/index.php/piano-casa/

[xxxi] Vedi Corriere della Sera, 25 9 22 Casa, così le città europee hanno posto un limite agli affitti brevi di Manuel Colosio  Londra, Berlino, ma anche Parigi e Barcellona: all’estero si corre ai ripari contro gli affitti brevi, una delle cause principali nello svuotamento di identità delle città https://brescia.corriere.it/notizie/economia/22_settembre_25/casa-cosi-citta-europee-hanno-posto-limite-affitti-brevi-9237aaf8-3cad-11ed-823a-d6cc1a3a6eda.shtml

[xxxii] Attività tutelate nella Città Storica del.AC 49/2019 (cit.) Art.8 comma 1

– Vendita prodotti alimentari a condizione che non venga effettuato il consumo sul posto;

– Laboratori artigiani ad eccezione delle autofficine e autocarrozzerie e delle attività di artigianato di tipo alimentare che effettuano il consumo sul posto con arredi secondo l’art.5;

– Erboristeria, librerie, audiovisivi, strumenti musicali, cartolibreria, articoli religiosi, souvenir solo di carattere religioso, antiquariato, gallerie d’arte esercitata con finalità commerciali su una superficie di vendita non inferiore a 150 mq, filatelia e numismatica, articoli per disegno e belle arti, giocattoli con marchio CEE e giochi d’epoca, fiori e piante, gioielleria, negozi storici di cui alle deliberazioni del Consiglio Comunale n.130/2005  e n.10/2010, alta moda e prêt a porter di marchi a diffusione nazionale e internazionale, articoli di arredamento e di articoli da regalo di marchi a diffusione nazionale e internazionale, tessuti e filati, ferramenta, profumeria, prodotti esclusivi commercio equo e solidale, ciclofficina riparazioni e vendita biciclette, vendita prodotti ecologici e biologici, parafarmacia.

[xxxiii] come già allo studio da parte di ATER Roma

[xxxiv] Vedi Art. 5. La Casa della Città e le Case dei Municipi Delibera di C.C. n. 57 del 2 marzo 2006 Regolamento per l’attivazione del processo di partecipazione dei cittadini alle scelte di trasformazione urbana (Allegato A di Delibera di CC. n. 57 del 2 marzo 2006

[xxxv] VediZingaretti, nelle periferie apriamo i negozi, oltre ai circoli del PD20 Maggio2019Continua# – vedi anche Roma Today 15 1 2021 San Basilio: Ater mette a bando locali commerciali ma sono fatiscenti Sono 17 i locali oggetto dell’avviso sul territorio del IV Municipio. Dalla Rete Popolare Tiburtina: “Di questi solo 2 o 3 possono ospitare attività” https://www.romatoday.it/zone/tiburtino/san-basilio/riaccendi-il-tuo-quartiere-locali-fatiscenti.html

[xxxvi] Come ad esempio il  sito Gabi nel VI Municipio o Parco Agricolo di Casal del Marmo nel XIV Municipio e altri 

[xxxvii] L.R. 05 Agosto 2013, n. 5 Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico (GAP) https://www.consiglio.regione.lazio.it/consiglio-regionale/?vw=leggiregionalidettaglio&id=9227&sv=vigente

[xxxviii] vedi Regione Lazio e distanziamento slot, un’amara sconfitta 29 luglio 2022