Candidature e finanziamenti elettorali: forze politiche a confronto (sintesi dagli incontri per una Politica trasparente e democratica dicembre2015/gennaio 2016 ) di Paolo Gelsomini [con note sugli sviluppi successivi di Anna Maria Bianchi]
Il confronto con i rappresentanti delle forze politiche sui criteri di candidatura e sulle modalità di finanziamento della campagna elettorale ha portato gli interlocutori politici a misurarsi non solo sulle rispettive forme-partito/movimento ma anche sulle filosofie ispiratrici delle scelte, sui rapporti con la società civile, sui codici etici, sulla rappresentatività sociale.
In un certo senso il Laboratorio ha costretto i politici ad uscire fuori dal generico per entrare nel vivo delle questioni caratterizzanti delle proprie identità.
Nel dettaglio le questioni poste dal Laboratorio hanno riguardato la rappresentatività sociale e territoriale dei candidati, le modalità reali ed i criteri di scelta delle liste dei candidati, il controllo e la trasparenza dei finanziamenti di privati alle campagne elettorali dei candidati.
Il Partito Democratico ha ribadito che le candidature si propongono e si discutono nei circoli con una nuova capacità di rappresentare le realtà territoriali al di fuori di logiche correntizie e delle necessità di garantire equilibri interni a discapito di valori riconosciuti dai cittadini alle persone.
Secondo i rappresentanti del PD intervenuti al confronto i requisiti richiesti non dovranno essere più quelli di appartenenza e di fedeltà ai capibastone ma quelli legati alla competenza, alla reale rappresentatività all’interno delle dinamiche sociali del territorio, all’apertura alla società civile, alla capacità di assumersi impegni per l’attuazione di punti qualificanti del programma.
[in seguito le liste per il Partito Democratico ci risulta che siano state stilate dal Commissario Orfini in collaborazione con un “team” di 8 segretari di sezione (ma anche vicepresidenti del partito regionanle ed ex assessori municipali): Letizia Gallacci, Sabrina Giuseppetti, Federica Assanti, Caterina Rijllo, Federico Gaeta, Enrico Sabri, Stefano Cavini e Fabio Salamida . Secondo Orfini si tratta di “Giovani e tenteranno di ridare slancio al Partito democratico“, per stilare “liste sulla base delle specificità del territorio valorizzando innovazione, competenze e rinnovamento».
Va rilevato che rispetto agli eletti della precedente consiliatura – quelli che hanno dimissionato Ignazio Marino – molte sono le riconferme: Michela Di Biase, Valeria Baglio, Orlando Corsetti, Erica Battaglia, Giulia Tempesta, Daniela Tiburzi, Ilaria Piccolo, Marco Palumbo, Cecilia Fannunza. A cui si aggiungono Estella Marino, già eletta consigliera nel 2013 e poi nominata Assessore all’ambiente (la Marino e Govanni Caudo sono stati gli unici assessori a non dimettersi dalla Giunta Marino); premiati anche i due autodimessi della ex lista civica Marino, Franco Marino e Svetlana Celli, che ora corrono nella lista civica Giachetti. Riccardo Magi (voce autonoma della ex lista civica Marino) è invece capolista dei Radicali per Giachetti. In pratica degli ex consiglieri PD sono rimasti fuori solo i veterani Fabrizio Panecaldo (ex capogruppo, consigliere dal 2001), Athos De Luca (dall’89), Maurizio Policastro (dal 2006), Alfredo Ferrari (dal 2006), oltre ad Antonio Stampete, Giovanni Paris e Laura Pastore (entrata dopo l’inizio della consiliatura). Dario Nanni (consigliere dal 2006) corre come Presidente del VI Municipio (7). Inserito anche Giulio Pelonzi, consigliere PD durante al consliatura Alemanno. Quanto alla “innovazione, competenze e rinnovamento”, agli elettori l’ardua sentenza.]
Secondo i rappresentanti del Movimento5Stelle la scelta dei candidati è rimessa all’assemblea mediante votazione in rete. Alle votazioni in rete sono ammessi gli iscritti dalla data indicata nel sito del MoVimento 5 Stelle, aggiornata almeno una volta l’anno. Le votazioni sono valide indipendentemente dal numero dei votanti. Tra i requisiti richiesti per le candidature manca quello di rappresentatività perché, secondo il M5S spesso questo requisito coincide con il voto di scambio. Motivo di incandidabilità è l’essere già stati candidati o eletti in altri partiti o movimenti.
[Il M5S di Roma ha scelto i candidati attraverso le “Comunarie” svoltesi a novembre, in cui sono stati scelti 48 candidati per il Campidoglio, e ancora a febbraio, con la votazione on line del candidato Sindaco all’interno della rosa dei primi eletti, che ha decretato la candidatura di Virginia Raggi]
Per Sinistra Ecologia e Libertà/Sinistra Italiana (che si presenta oggi con la sigla Sinistra per Roma che comprende altri movimenti) le decisioni delle candidature debbono venire dalla base con consultazioni e referendum estendendo la platea all’intera città perché non debbono pronunciarsi solo gli iscritti. Ogni eletto dovrà rispondere ai propri elettori ed a coloro che l’hanno indicato ed appoggiato nel corso delle consultazioni per le candidature. La rappresentanza si basa su contatti reali con le persone, con settori di movimento che hanno sostenuto il candidato, con le realtà territoriali.
Secondo gli intervenuti della Lista Marchini i candidati sono scelti tra le persone che hanno lavorato con la Lista Marchini condividendone il percorso (circa l’80%) ma anche tra altri cittadini (circa il 20%) che hanno accettato il programma aderendo alla lista ed adottando il codice etico e la carta dei valori coordinandosi con il movimento e condividendone il programma, gli obiettivi, l’idea di città. Unica discriminante è quella verso persone che in passato abbiano rivestito incarichi istituzionali rilevanti su programmi lontani da quelli della Lista Marchini.La rappresentatività di un candidato si identifica con l’adesione al programma del movimento ed alla condivisione dei suoi obiettivi.I luoghi della discussione e delle scelte delle candidature sono i Coordinamenti municipali e l’Assemblea cittadina ognuno per il livello istituzionale di competenza.
[La lista Marchini a fine aprile ha poi ottenuto l’appoggio di Forza Italia e di Berlusconi, con il ritiro dell’iniziale candidato Guido Bertolaso e con una lista capitanata da Alessandra Mussolini, nonchè di Francesco Storace di La Destra, che guida un’altra lista a sostegno del candidato imprenditore. Così i curricula di alcuni candidati della lista Marchini elencati dal giornalista Alessandro Gilioli sul blog “Piovono rane” dell’Espresso, in cui rivolge a Marchini varie domande che non ha avuto modo di porre in un’intervista (e che, inviate via email, non hanno avuto risposta): “Ecco il curriculum di alcuni candidati della sua lista, mi corregga se ci sono errori: Maria Beatrice Scibetta era legatissima a Gianfranco Fini e tra i fondatori di Futuro e Libertà; Cinzia Renzi era candidata alle europee con Scelta Europea; Maria Marchionni è stata candidata nel 2013 con il Pd; Ignazio Cozzoli era consigliere comunale di Forza Italia poi è diventato coordinatore del partito di Fitto, Conservatori e riformisti; Andrea Aquilini è stato candidato nel Movimento 5 Stelle alla regione Lazio; Laura Claudicante era consigliere municipale nell’Italia dei Valori; Alessandra Consorti era consigliere municipale del Ccd, poi è passata al Pdl e poi all’Ncd; Francesca Barbato era consigliera comunale eletta nella lista Cittadini per Alemanno; Jessica De Napoli era consigliera municipale prima del Pdl poi del Nuovo Centro Destra; Stefano Erbaggi è stato consigliere municipale prima di Alleanza Nazionale poi, dopo il Pdl, è passato al Ncd di Alfano; Gianfranco Bafundi è stato vicepresidente della Provincia di Roma per Forza Italia, consigliere regionale dell’Udc, poi consigliere regionale del Pd. Scusi, ma “liberi dai partiti” o riciclati dei partiti?
Riguardo al tema dei finanziamenti per la campagna elettorale, secondo i rappresentanti del PD il problema dei finanziamenti anomali è molto grave ma anche molto difficile da fronteggiare. Occorre trovare soluzioni ed introdurre nuove norme di limitazione e di controllo dei finanziamenti privati aldilà del Codice etico che può essere violato.Occorre promuovere un metodo che favorisca le indicazioni dei cittadini non solo sulla selezione dei candidati ma anche sul controllo e gestione dei finanziamenti privati.
Per il M5S le risorse provengono da grandi eventi organizzati dal Movimento.
Per SEL/Sinistra per Roma I principi di una rinnovata questione morale ed un codice etico debbono essere sottoscritti dai candidati anche in caso di coalizione nel quadro di un nuovo sistema di regole etiche.
Infine i rappresentanti della Lista Marchini affermano che le risorse per la campagna elettorale provengono al 90% da Alfio Marchini e le restanti sono a carico dei singoli candidati dell’ordine di poche migliaia di euro. Si prevede di redigere un regolamento specifico sui finanziamenti e di renderlo pubblico.
Non ci sono finanziamenti esterni.
I rappresentanti di Fratelli d’Italia intervenuti al confronto hanno dato molta importanza ai livelli di organizzazione e di radicamento sul territorio, specie dopo la dispersiva esperienza del Pdl. L’esistenza di una struttura e di una dialettica interna garantiscono una presenza sul territorio che pesa nella scelta delle candidature.
i circoli si sono costituiti in aderenza ad esigenze territoriali e, per evitare che si creassero gruppi di interessi locali, sono stati creati dei coordinatori municipali.
A seconda del livello territoriale interessato (municipale, comunale, regionale), le liste delle candidature – formate da quadri e funzionari del Movimento e da cittadini aderenti al Movimento o simpatizzanti – vengono proposte al Coordinatore di riferimento, successivamente verificate e ratificate dal Coordinamento Regionale.
Oltre a quanto prevede la legge sul finanziamento dei partiti gli eletti contribuiscono alla vita del Movimento con contributi obbligatori per deputati e consiglieri regionali e con contributi volontari per consiglieri comunali e municipali. Altra fonte di finanziamento è costituita dal 2Xmille.