Piano bus: cronaca di un massacro annunciato…
Autore : Redazione
Via della Conciliazione nel 2012 (foto AMBM)
…e di un’altra occasione perduta
Tra urla e schiamazzi si è svolta il 5 ottobre un’assemblea pubblica sulla bozza di delibera “Piano bus turistici per il Giubileo”, alla presenza dell’Assessore alla mobilità Stefano Esposito e dei Presidenti del I Municipio Sabrina Alfonsi e del XIII Valentino Mancinelli. Un’assemblea che ha presentato aspetti inquietanti ed ha sollevato parecchi interrogativi, a partire dalla scelta di affrontare il previsto aumento del 160% di bus turistici, con provvedimenti che incidono solo sul piano quantitativo (aumento degli stalli di sosta ed aumento delle tariffe con finalità di deterrente), in contraddizione con il nuovo Piano Generale del Traffico Urbano, che nelle sue linee parla di una progressiva pedonalizzazione del centro storico.
di Paolo Gelsomini*
L’aspetto inquietante era rappresentato dalla presenza massiccia e aggressiva dei rappresentanti della categoria dei bus turistici che hanno più volte interrotto amministratori e cittadini che non la pensavano come loro. Ma la partecipazione non può essere un’affermazione di una lobby sui diritti di altri cittadini né coercizione né impossibilità di arrivare a qualsiasi compromesso o forma di mediazione politica; né la democrazia può ridursi ad urla ed ingiurie aldilà di ogni civile confronto nell’esposizione dei propri legittimi interessi.
La prima riflessione verte quindi sulla cultura della partecipazione, cultura che presuppone volontà politica di aprire veri processi partecipativi capaci di rispettare regole condivise e di pervenire a risultati con la più alta mediazione possibile. Finora questa cultura della partecipazione a Roma è mancata e la baraonda di ieri sera è la conseguenza di una degenerazione assemblearistica del confronto con i cittadini siano essi residenti o rappresentanti di categorie economiche.
Gli interrogativi sollevati vertono invece nel merito della bozza di delibera (1) e della sua gestione politica.
In estrema sintesi si può dire che a fronte di un aumento previsto del 160% di bus turistici nell’anno del Giubileo, la risposta è stata semplicemente quantitativa (aumento degli stalli di sosta ed aumento delle tariffe con finalità di deterrente). Ma questo è in aperta contraddizione con il nuovo PGTU (Piano Generale del Traffico Urbano), che nelle sue linee parla di una progressiva pedonalizzazione del centro storico.
Ai 101 stalli di sosta breve (in grandissima parte nel I Municipio) , ai 230 di sosta oraria (max 2 ore) e ai 262 di sosta lunga, sono stati aggiunti 330 nuovi stalli in aree di lunga sosta per i bus turistici, oltre quelli definiti dalla delibera comunale n.66/2014.
La filosofia dichiarata dall’assessore Esposito è quella di dissuadere con una tariffa alta nelle zone centrali ad entrare nella ZTL1 e di fermarsi nelle aree periferiche e semiperiferiche della sosta lunga, aree vicine a linee del ferro in modo da costituire scambi intermodali bus-treni-metropolitane.
Non serve fare calcoli complicati per capire che queste tariffe, che molto probabilmente verranno scontate rispettando alcuni requisiti, difficilmente scoraggeranno gli imprenditori dall’entrare nel cuore di Roma e dall’offrire un pacchetto turistico più completo e più costoso ai propri clienti che di fatto pagheranno il costo tariffario imposto dal Comune che a questo punto farà solo cassa ma peggiorerà la mobilità soprattutto nelle aree centrali.
Ed ammesso che 330 stalli nuovi più i 262 vecchi siano riempiti a Saxa Rubra, a Tiburtina, a Tor di Valle, alla Fiera di Roma, all’Aurelia, all’Osteria del Curato, a Ponte Mammolo, a Laurentina, a Tor di Quinto, a Monte Mario, siamo sicuri che i treni dei pendolari, che la mattina sono già in sofferenza, e le affollate metro A e B riusciranno ad assorbire il nuovo flusso senza andare in tilt o provocare collassi (compresi quelli dei passeggeri)?
L’assessore Esposito ha giurato che farà un emendamento alla bozza di delibera, che deve ancora passare in commissione, in giunta ed in assemblea capitolina, proprio per mantenere intere le tariffe senza riduzioni per veicoli non inquinanti, o dotati di pedana per disabili, o per altri astrusi requisiti “di qualità”.
Il contingentamento dei permessi giornalieri è stato esteso a tutti i giorni della settimana, ma solo per l’area vaticana. E così non va. Il contingentamento deve essere esteso a tutti i giorni della settimana ma per tutta la città dentro le Mura Aureliane, dove ,in mancanza di un limite numerico, assisteremo allo scorrazzamento di migliaia di bus alla ricerca degli stalli di sosta breve o alla ricerca del ristorante o della chiesa per scaricare la massa di turisti.
Lo scambio intermodale è a rischio se i treni e le metropolitane viaggiano come sappiamo. E poi c’è un semplice problema trasportistico da risolvere: a quanto ammontano i flussi dei passeggeri delle ore di punta che comprenderebbero pendolari e turisti?
Non era proprio possibile intervenire su nodi tecnici per ammodernare (anche se parzialmente dati i tempi ristretti) linee ferroviarie e metropolitane a ridosso degli scambi intermodali delle aree di sosta?
Ma soprattutto non era proprio possibile concepire altri punti di scambio con i treni nell’area metropolitana ben al di fuori del GRA e dello stesso Comune di Roma? E non si sarebbe potuto addirittura arrivare a Roma con il treno come fanno in Europa molte Opere di pellegrinaggio?
Non si poteva mettere in campo un accordo con RFI, una convenzione con gli alberghi, un protocollo d’intesa con gli operatori del settore al fine di fronteggiare una situazione straordinaria?
Si sarebbe potuto studiare un sistema di navette all’interno dell’area comunale per trasportare le persone con difficoltà motorie o per collegare i pellegrini agli alberghi. E questa avrebbe potuto essere l’occasione per inventare nuove forme di offerta, a fronte di una domanda di accoglienza turistica cresciuta in modo esponenziale.
E invece no: ad una maggiore quantità di domanda si risponde con una maggiore quantità di offerta. Ci domandiamo solo fino a dove potrò spingersi questa offerta a fronte di un evidente aumento di domanda.
I nostri tecnici mancano di fantasia ed i nostri politici mancano di coraggio. Questa è la dura realtà anche se dobbiamo positivamente registrare la posizione del primo Municipio, che fin dall’inizio si è opposto all’ingresso dei bus in centro storico, votando anche una mozione. Anche se alla fine si arriva inevitabilmente alle mediazioni al ribasso. Si parla di primato della politica. Ma la politica, che è capacità di mediazione ed arte del possibile, deve partire dalle esigenze di tutta la città e deve essere molto attenta agli equilibri di un centro storico complesso e delicato, più che agli equilibri delle maggioranze.
A Roma ci sono troppe lobbies che tentano di dettare legge alla politica, di appropriarsi di spazi pubblici, di gestire i destini di beni comuni. Qualche volta ci riescono. Temiamo che anche in questo caso della delibera dei bus del Giubileo queste lobbies finiranno per prevalere.
Paolo Gelsomini (Coordinamento Residenti Città Storica)
(1) scarica la bozza di Delibera BusTuristici-DeliberaGiubileo2015_Bozza5.0 BusTuristici-DeliberaGiubileo2015_Bozza5.0(All.1-NuoveAreeDiSosta) BusTuristici-DeliberaGiubileo2015_Bozza5.0(All.2-TariffePermessi)
MATERIALI
Pubblichiamo il comunicato del consigliere Jacopo Argilli, vicepresidente della Commissione mobilità del I Municipio: ” Bene il Piano di Settore Bus turistici per il Giubileo della Misericordia proposto dall’assessore Esposito ma sono necessari gli investimenti sulle infrastrutture ferroviarie altrimenti sarà un nuovo caos.”
La bozza di delibera proposta dall’assessore alla mobilità Esposito va nella giusta direzione perché incentiva con tariffazioni agevolate la sosta dei bus turistici fuori dal centro della città, in prossimità di alcune stazioni delle linee ferroviarie. Al contempo il provvedimento prevede un aumento significativo delle tariffe per i permessi che consentono l’ingresso e la sosta dei pullman all’interno anello ferroviario
Finalmente l’assessore riconosce quello che il I Municipio con numerosi atti denuncia da tempo ovvero l’insostenibilità del sistema attuale che prevede l’ingresso, la sosta e il transito di un numero considerevole di pullman turistici nel centro della città.
Il nostro intento è quindi quello di sostenere il provvedimento, ma è necessario un impegno concreto dell’assessore Esposito e del Sindaco Marino per migliorare il servizio delle linee e delle stazioni ferroviarie che dovranno sopportare l’arrivo dei pellegrini e dei turisti. Siamo convinti che la strada imboccata sui bus turistici sia finalmente quella giusta, ma è necessario tutelare i cittadini che ogni giorno si spostano su queste linee migliorando il servizio e riqualificando le stazioni interessate dall’interscambio con i bus turistici.
Jacopo Maria Argilli Consigliere Municipio I Roma Centro
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