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Piano casa Zingaretti: una mutevole (e tragica) verità

piano casa zingaretti una mutevole veritàAlla Regione Lazio riprende  al rallentatore l’iter delle modifiche al  “Piano Casa Polverini”, che in realtà riguardano solo il minimo indispensabile per non perdere la faccia. Faccia comunque ampiamente  persa, se si considera che, quando era all’opposizione,  il centrosinistra PD/SEL aveva eretto barricate contro la legge  “moltiplicacubature” che oggi, con un piccolo lifting, rimane praticamente tale e quale. Ma i motivi di indignazione di chi ha votato per l’attuale governo regionale aspettandosi  un cambio di rotta anche sul Piano Casa  sono parecchi…

In un paese normale, quello che stiamo per raccontare sarebbe da tempo sui giornali, e noi potremmo limitarci a pubblicare i link degli articoli. Invece nessun quotidiano  se n’ è finora occupato  nè  – possiamo scommetterci – se ne  occuperà, e il nostro grido d’allarme raggiungerà, se va bene,  quel  migliaio di  “soliti ambientalisti” che fanno sempre meno testo, mentre il nostro territorio continua a subire scempi irreversibili.

Questo l’antefatto.  IL cosiddetto “Piano Casa” nelle intenzioni iniziali doveva servire a rilanciare l’edilizia offrendo la possibilità ai proprietari di casette uni o bifamiliari di “allargarsi” di qualche metrocubo. E così avviene in tutta Italia, ma in Lazio, quando arriva la Polverini, la legge regionale subisce una “mutazione genetica”,  che consente, da un lato, di moltiplicare le cubature di qualunque edificio, compresi quelli non ancora esistenti, dall’altro, di modificare destinazioni d’uso di capannoni industriali ed uffici trasformandoli in appartamenti e persino  in centri commerciali, senza più sottostare ad alcuna pianificazione pubblica (1). Le possibilità  introdotte  sono talmente eccessive che ben due ministri – Galan e Ornaghi – impugnano il “Piano casa Polverini” davanti alla Corte Costituzionale.  Anche l’opposizione  insorge, formando  un fronte di lotta che va da Sinistra Ecologia e Libertà ai Radicali Italiani allo stesso Partito Democratico,  cosicchè quando Zingaretti diventa il nuovo Presidente del Lazio, tutti si aspettano che ponga velocemente fine al “vulnus”.

testata appello piano casa

Invece, non solo  a un anno e mezzo dall’insediamento del nuovo Consiglio  è ancora vigente il Piano Casa Polverini, ma,  grazie alla delibera di Giunta approvata a settembre,  il governo regionale ha convinto   il ministro Bray – erede del ricorso – a  chiedere, il 5 novembre scorso, il rinvio  dell’udienza davanti alla  Consulta.  E in questi  9 mesi a nessuno è più venuto in mente di rimettere la questione  nel calendario della Corte, nonostante il fatto che, se la legge fosse stata dichiarata incostituzionale, la retroattività della sentenza avrebbe garantito   la cancellazione di  molti efferati interventi in corso, compresi quelli che possono aggirare i vincoli delle aree protette.

Ma   le cose sono andate anche peggio: infatti la proposta di legge 76 – quella costruita per “sanare” i rischi incostituzionalità, che avrebbe dovuto avere una corsia preferenziale, si affaccia solo ora al voto del Consiglio,  mentre l’altra proposta, la 75, che contiene invece  le misure edilizie –  il “Piano casa Zingaretti”   che ricalca in buona parte quello Polverini –  non è stata ancora neanche calendarizzata.

Se poi a  tutto ciò si aggiunge che, dato  che la scadenza naturale del “Piano casa Polverini” è il 31 gennaio 2015, in molti sostengono che non  abbia senso introdurre un nuovo piano  per pochi mesi,  ed  è  altamente probabile che la normativa sarà prorogata di  un altro bel po’ (il centro destra ha già proposto in commissione di rinnovarla fino al 2018).

Ma che la legge regionale sia prorogata di poco o di tanto, la domanda è: cosa c’entra questo Piano casa con l’interesse pubblico?  Come si può coniugare una pianificazione attenta ai bisogni della città e dei cittadini e rispettosa dell’ambiente con una legge che permette “in automatico”  ai privati di moltiplicare cubature bypassando  completamente il  parere dei  Comuni e i piani regolatori ?  Se il problema era quello di introdurre incentivi per l’housing sociale (la solita striminzita foglia di fico) si potevano trovare molte altre strade da percorrere  sotto il controllo di un soggetto pubblico.

Per capire a cosa rischiamo di andare incontro: nel quartiere  Marconi, in un centro che comprende una multisala cinematografica,  la “Città del Gusto”, un parcheggio multipiano, un ambulatorio ASL e un supermercato, grazie al Piano casa i proprietari potranno abbattere  e ricostruire  gli  edifici con un premio di cubatura, trasformando in appartamenti e negozi le precedenti destinazioni al servizio della collettività (2). Lo stesso rischia di accadere negli ex stabilimenti Buffetti sulla Portuense, sempre nell’XI Municipio, dove  era previsto un  PRINT (Piano Integrato di Recupero), con cubature residenziali affiancate da strutture pubbliche quali una piazza e un auditorium (in una zona completamente sprovvista di teatri, e povera di spazi pubblici attrezzati): grazie al “Piano casa” della Regione  Lazio, anche quest’area potrà diventare un complesso di appartamenti e locali commerciali, senza alcun vantaggio per l’interesse pubblico (3)

Ci cheidiamo: che differenza c’è tra un’amministrazione di centro destra e una di centro sinistra? Se si dovesse giudicare da questa vicenda, praticamente nessuna…

Post scriptum: nei giorni scorsi l’Assemblea Capitolina ha approvato una delibera che concede ad alcuni privati che intendono avvalersi del Piano Casa ma che non hanno abbastanza superfici per gli obbligatori standard urbanistici (verde, servizi, parcheggi) di considerare come standard urbanistici aree   appartenenti alla collettività (4). UNA SOLA DOMANDA: DOV’E’ L’INTERESSE PUBBLICO?

AMBM

Per approfondire:

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(1) La sintesi risponde alla realtà, ma per approfondimenti vedere  Piano casa – cronologia materiali

(2) vedi nostra scheda: Piano Casa alla Città del Gusto

(3) vedi nostra scheda: Stabilmenti Ex Buffetti: Print o Piano casa?

(4) vedi nostro post “Accade in Aula” del 9 luglio 2014

 

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