http://www.municipioroma.it/piano-di-zona-b4-castelverde-picchetto-antisfratto-dei-residenti-foto/
Piano di zona Castelverde: il 19 aprile prossimo 30 famiglie saranno sgomberate dalle loro abitazioni e perderanno tutti i loro risparmi, nonostante la maggior parte di loro abbia quasi totalmente pagato l’appartamento. Per riaverlo saranno costretti a ricomprarlo all’asta e nel frattempo ad andare a vivere chissà dove. Il 19 ottobre 2015 l’allora Assessore Giovanni Caudo aveva espressamente richiesto al Direttore U.O. Edilizia sociale di dare avvio alla procedura di revoca, ma a tutt’oggi il Comune sta ancora a guardare: evidentemnente le sorti delle famiglie che avevano confidato nei controlli pubblici sull’iniziativa, espressamente previsti dalla convenzione, non interessano a nessuno. Un articolo dell’ avv. Claudio Giangiacomo (di CILD Centro di Iniziativa per la Legalità Democratica)
E le stelle stanno a guardare, ed anche il commissario straordinario
avv. Claudio Giangiacomo (CILD) marzo 18, 2016
Un bel romanzo di Cronin , raccontando le vicende di due famiglie, descriveva i problemi dei minatori inglesi degli anni venti. Problemi ed accadimenti che le stelle si limitavano a guardare impassibili e disinteressate delle miserie e sofferenze umane.
Trattandosi di stelle, oggetti inanimati lontani migliaia e migliaia di anni luce, il disinteresse è però comprensibile, mentre appare, a chi scrive, intollerabile che lo stesso atteggiamento sia tenuto da coloro che oggi reggono le sorti e l’amministrazione del Comune di Roma.
Eppure è ciò che sta accadendo e di cui ogni giorno nuovi e gravissimi episodi ci costringono a renderci conto.
Episodi in cui però, a nostro giudizio, l’amministrazione comunale, a differenza delle stelle, avrebbe l’obbligo di intervenire anche perché in buona parte frutto di propria responsabilità.
Uno dei casi in cui sicuramente l’Amministrazione dovrebbe intervenire è quello che riguarda 30 famiglie che il 19 aprile p.v. saranno sgomberate dalle abitazioni dove vivono e che hanno quasi completamente pagato.
Abitazioni costruite dalla Costruzioni Edilizie Europee (C.E.E.) nel piano di zona Castelverde nell’ambito di un programma di edilizia economica e popolare ex lege 167/62.
Le 30 famiglie, essendo nelle condizioni per l’accesso all’edilizia agevolata nel 2003, hanno sottoscritto i relativi preliminari ed hanno iniziato a pagare.
I lavori dovevano terminare nel 2005 ed il prezzo medio di ogni abitazione doveva essere poco sopra i 100.000,00 euro.
A causa di una serie di ritardi, la convenzione con la quale il Comune di Roma assegnava alla CEE il diritto di superficie per la realizzazione di una cubatura residenziale di mc 11.432 virtuali (mc 10.289 effettivi) veniva stipulata solo nel dicembre del 2005.
Il Comune di Roma aveva aderito alla richiesta di concessione della CEE, come si legge nella convenzione stessa, in quanto beneficiaria del finanziamento ai sensi della legge 118/85.
Nel corso dei lavori la società che a quanto appreso non è stata beneficiata di alcun finanziamento ai sensi della detta legge (nota prot. 6709 del 13.05.2014 del Ministero delle Infrastrutture) , invece del mutuo agevolato, stipula esclusivamente un mutuo ordinario con la Unipol ed inoltre modifica il progetto iniziale prevedendo la realizzazione di ben 30 tra posti auto e box in più, senza ovviamente che nessuno dei promittenti acquirenti lo abbia richiesto.
A causa del dissesto finanziario provocato, con molta probabilità, da tale modifica progettuale (si è quasi in aperta campagna – non c’è una strada asfaltata per raggiungere l’immobile e non c’è alcuna richiesta per i 30 tra posti auto e box), nel 2009, a lavori non ancora ultimati, la società viene sottoposta ad un pignoramento promosso dal proprio ex avvocato. Al pignoramento dell’avvocato segue l’intervento della Unipol.
Mentre accadeva tutto ciò le stelle continuavano a guardare ed anche il Comune di Roma.
Il 12.02.2010, dopo il pignoramento, il direttore dei lavori attesta l’ultimazione dei lavori ed il 5 aprile 2011 viene rilasciato dal Comune di Roma il relativo attestata.
Malgrado abbia attestato nel febbraio 2010 al Comune il termine dei lavori, il medesimo direttore dei lavori con una nota del giugno del 2010 comunicava sia al Consorzio Midicoop che alla CEE che per il completamento dei lavori erano necessari ulteriori 300.000,00 euro.
Da tale data, per quanto a nostra conoscenza, nulla è stato più realizzato ed i lavori di completamento non sono stati effettuati.
Le stelle continuavano a guardare ed anche il Comune di Roma che, pur dando atto della mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione non provvedeva nemmeno ad incassare la relativa fideiussione.
Nel frattempo la procedura esecutiva continua ed il G.E. la dott.ssa Sansa della IV sez. immobiliare del Tribunale di Roma con provvedimento del 10.07.2014 ordina lo sgombero di tutte le famiglie; sgombero che dopo vari rinvii è fissato per il 19 aprile 2016.
Per tentare di far sospendere la procedura, l’associazione CILD ha promosso un’azione popolare ex art.9 dlgs 18.08.2000 n. 267 sostenendo in sintesi che la procedura prevista dalla legge 865 del 1972 e quindi la concessione alla CEE del diritto di superficie era espressamente connesso alla realizzazione della finalità pubblica di dare attuazione al diritto all’abitazione garantito dalla stessa Costituzione e che quindi il bene stante il preciso vincolo di destinazione e la natura di bene indisponibile del terreno non potesse essere sottoposto a pignoramento.
La banca, peraltro, godeva della garanzia sussidiaria prevista dall’art. 44 delle legge 457/78.
La dott.ssa Sansa ha però respinta l’opposizione e condannata l’associazione anche alla refusione delle spese legali.
Il 19 aprile 2016 quindi le famiglie saranno sgomberate e perderanno tutti i loro risparmi. La maggior parte di loro ha infatti quasi totalmente pagato l’appartamento ma oggi se vuole ottenerlo sarà costretta a ricomprarlo all’asta e nel frattempo andare a vivere sulla strada.
Ed il Comune di Roma? Sebbene il 19 ottobre 2015 l’allora Assessore Caudo avesse espressamente richiesto al Direttore U.O. Edilizia sociale di dare avvio alla procedura di revoca, a tutt’oggi il Comune sta ancora a guardare e le sorti delle famiglie che avevano confidato nei controlli pubblici sull’iniziativa, espressamente previsti dalla convenzione, sembra non interessare a nessuno.
Visto che il Comune di Roma continua a guardare inerte, chi dovrà farsi carico il 19 aprile 2016 delle famiglie che verranno messe sulla strada ?
MATERIALI
(DAL SITO DEL DIP. URBANISTICA) P.d.Z. B4 Castelverde Variante Quater
articoli
Piano di zona B4 Castelverde, picchetto antisfratto dei residenti – 4 dicembre 2015
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Tensione stamattina in via Madre Teresa Napoli a Castelverde, dove gli ufficiali giudiziari sono arrivati per avviare l’esecuzione dello sfratto di 27 famiglie dagli immobili costruiti nel piano di zona B4 Castelverde. I residenti – supportati da Asia Usb – sono scesi in strada e hanno inscenato un picchetto antisfratto per impedire l’accesso allo stabile degli ufficiali giudiziari presenti senza le forze dell’ordine. Al termine di una lunga mattinata di tensione e di trattative, gli ufficiali giudiziari sono andati via e hanno rinviato lo sfratto al 23 dicembre. Una nuova, temporanea, boccata d’ossigeno, dunque, per i residenti del piano di zona B4 Castelverde che si ritrovano le case pignorate a causa dell’inadempienza della società costruttrice nel pagamento delle rate del mutuo alla banca e della successiva procedura di fallimento intentata dalla banca ai danni della società. “Una truffa, non abbiamo pagato per poi essere sfrattati“, denunciano i cittadini, esasperati da una vicenda lunga e annosa, quella dei piani di zona, sulla quale il prefetto Gabrielli non meno di qualche giorno fa in visita al Municipio V ha promesso di intervenire presso il Governo sollecitando una moratoria. In via Madre Teresa da Napoli al fianco dei cittadini sono arrivati anche numerosi consiglieri del Municipio VI: Fabio Tranchina e Veronica Mammì (M5S), Massimiliano Lorenzotti e Giuseppe Sardone (Gruppo Misto), Danilo Reali (Psi), Rosario Onorati (Pd). Momenti di tensione si sono registrati quando i residenti – dietro lo striscione “Castelverde basta con la truffa dei Pdz e con gli sfratti: le case le abbiamo già pagate! – hanno “fatto muro” per impedire l’accesso all’ufficiale giudiziario. Appuntamento rinviato al 23 dicembre, ma nel frattempo tra qualche giorno partirà la vendita all’asta delle case.
Fabio Tranchina e Veronica Mammì, consiglieri del M5S del Municipio VI, da tempo denunciano quella che hanno definito “la drammatica situazione dei piani di zona”. “In tutta Roma hanno provocato disagi e sofferenze a tanti cittadini – spiega Fabio Tranchina, capogruppo M5S in Municipio VI -. Regione Lazio e Comune di Roma dove sono stati in tutti questi anni? Dopo la nostra denuncia del 2012 siamo arrivati, oggi, a constatare che lo sgombero dei cittadini di Castelverde B4 è imminente. L’ufficiale giudiziario ha rinviato l’accesso con la forza pubblica al 23 dicembre. Noi come Movimento 5 Stelle – concludono i consiglieri pentastellati – seguiremo, come sempre, con molta attenzione la vicenda a tutti i livelli istituzionali evitando e denunciando qualsiasi forma di strumentalizzazione politica”.
“E’ una vicenda sulla quale c’è stata una dormita generale – ha aggiunto, infine, Massimiliano Lorenzotti, consigliere del Gruppo Misto ed ex presidente del Municipio VI -. Ci sono una serie di situazioni poco chiare, abbiamo inviato documenti e atti al procuratore Pignatone”.