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Porto Fiumicino, rassegna stampa 20 dicembre 2023

Pubblichiamo agenzie ed articoli pubblicati in seguito alla Conferenza stampa del 19 dicembre 2023 Grandi navi a Fiumicino, Giubileo della speranza o Giubileo della disillusione?

ANSA, 19 DICEMBRE 2023

Comitati, stop a grandi navi a Fiumicino in Decreto Giubileo Appello a Commissario Gualtieri:’Progetto impattante’ (ANSA) – ROMA, 19 DIC – Chiedono al Sindaco Commissario per il Giubileo, Roberto Gualtieri, ed al Governo, di togliere il progetto per il porto turistico crocieristico previsto a Fiumicino dall’elenco degli interventi essenziali per il Giubileo, “sottraendo alle scorciatoie procedurali ed ai poteri di deroga alle norme un’infrastruttura di questa portata, che non solo non è funzionale all’appuntamento 2025 ma non prefigura alcun interesse pubblico”. E’ l’appello lanciato oggi, in una conferenza stampa, dal Comitato I Tavoli del Porto, che racchiude una rete di oltre 30 associazioni, e Carteinregola per “rompere il silenzio sul progetto di Porto turistico Crocieristico, alla foce del Tevere ad Isola Sacra, con i poteri speciali del Giubileo, ma non per il Giubileo”. “Stanno andando avanti i progetti di due porti a Fiumicino Isola Sacra – hanno spiegato – il porto commerciale, pubblico, in corrispondenza della foce nord del Tevere, e il porto turistico, a pochi metri di distanza, alla foce sud, dove dal 2019 una società privata collegata alla Royal Caribbean ha presentato una proposta di variante per fare arrivare le navi da crociera di classe “Oasis”, le più grandi navi esistenti al mondo. Per permettere l’approdo è previsto un dragaggio, in fondali bassi e fangosi, fino alla profondità di 12,5 metri ed un lungo tratto di costa sarebbe cementificato per la costruzione”. “L’aspetto paradossale è che un’opera di questa portata con impatti sull’ambiente, sull’erosione, sul paesaggio, sulla mobilità, e nel Decreto Giubileo non sono previste opere per migliorare la viabilità già in sofferenza oggi, sulla qualità della vita dei cittadini, è stata inserita dal Commissario per il Giubileo della Chiesa cattolica 2025, nonchè Sindaco di Roma Gualtieri, tra gli interventi “essenziali” sottoposti ai “poteri speciali” per l’evento religioso. Eppure dai cronoprogrammi pubblicati per la Valutazione di Impatto Ambientale in corso, si evince che – anche se fossero rigorosamente rispettati i tempi indicati – le navi da crociera potranno approdare al Porto solo negli ultimi 2/3 mesi, oltretutto invernali, dell’anno giubilare, mentre le strutture per l’accoglienza sono programmate addirittura negli anni successivi”. (ANSA).

IL MANIFESTO 20 dicembre 2023

Le mega navi da crociera incombono su Fiumicino

Sul litorale romano. Le associazioni contro il progetto inserito nel decreto Giubileo: «Quel porto non s’ha da fare»

di Giansandro Merli

C’è uno spettro che si aggira davanti alle coste di Fiumicino: è quello delle navi da crociera classe Oasis, le più grandi mai concepite. Dal 2009 hanno inaugurato una nuova era nell’industria crocieristica. Sono lunghe 360 metri e alte più di 70. Possono imbarcare quasi 5.500 turisti, a cui va sommato l’equipaggio. Dei veri e propri giganti del mare. Cinque sono già attive e una in costruzione. Appartengono tutte alla Royal Caribbean International, compagnia con oltre 50 anni di attività turistiche di lusso alle spalle. Fatte le navi adesso punta ai porti.

UNO VORREBBE SORGESSE sul litorale romano, nel paese già famoso per ospitare il principale scalo aereo capitolino. L’occasione è ghiotta perché l’8 giugno scorso il mega progetto, che ha una lunga e controversa genesi, è stato incluso tra gli interventi previsti per le celebrazioni del Giubileo. Segnato nell’allegato 1 del relativo decreto potrà contare su procedure accelerate per cui valgono poteri speciali.

Di un porto turistico sull’Isola Sacra situata alla foce del Tevere si inizia a parlare già nel 1990. Dopo una serie di complicate vicende, ricche di colpi di scena e battaglie legali, nel 2010 viene stipulata la Convenzione urbanistica del comparto «Porto turistico di Fiumicino» e cominciano i lavori. Dopo pochi mesi, però, si interrompono a causa delle vicende giudiziarie in cui rimane coinvolto uno dei soggetti legati alla società Iniziative portuali (Ip) che ha presentato il progetto. Così l’area cade nell’abbandono e nel degrado.

NEL 2017 IP è in difficoltà economiche, fa domanda di concordato preventivo e mette in vendita un ramo dell’azienda. L’anno seguente Invitalia Spa, socio di minoranza di Ip, riesce a far dichiarare ammissibile una variante che introduce nel progetto di Fiumicino la funzione crocieristica per le grandi navi di classe Oasis. Le cose vanno avanti fino alla rampa di lancio delle norme sulle opere relative al Giubileo.

Oggi sull’Isola Sacra incombono due porti: «quello commerciale, che dovrebbe sorgere a nord del Porto Canale, alla foce Micina del Tevere, e quello crocieristico della Concordia, previsto nell’area del Faro a ridosso di Fiumara Grande». Così si legge nella dettagliata ricostruzione sul sito dell’associazione Carte in regola che insieme al comitato Tavoli del porto, nato nel 2019, si oppone alla realizzazione della grande opera.

Le preoccupazioni dei cittadini sono principalmente di natura ambientale per «l’impatto devastante» che il compimento del piano e il transito dei giganti del mare avrebbero sulla foce del fiume capitolino e su tutto quel tratto di costa tirrenica. Area già colpita da pesanti opere antropiche, a partire dai sistemi per il trasporto a terra degli idrocarburi, oltre che dal passaggio degli aerei.

«LÌ I FONDALI sono bassi e fangosi. Serviranno dragaggi imponenti, di tre-quattro milioni di metri cubi di sabbie, per costruire i canali di transito delle navi», ha denunciato ieri David Di Bianco del comitato Tavoli del Porto in una conferenza stampa. Di Bianco ha anche sottolineato l’inquinamento che deriverebbe da attracco e sosta di colossi che riversano nell’aria scarichi pari a quelli di 14mila automobili.

Altro problema è il congestionamento del traffico: per uscire dall’isola ci sono solo tre ponti che già oggi, senza i 5mila turisti a colpo, si intasano continuamente. Secondo le associazioni su questo fronte non sono previste nuove infrastrutture probabilmente perché non sono fattibili.

IL PORTO, che non è incluso nel piano nazionale relativo a tali infrastrutture, è un’opera privata che entrerebbe inevitabilmente in concorrenza con lo scalo turistico di Civitavecchia: il primo a livello nazionale e il secondo nell’Ue. I cittadini denunciano quindi un danno inevitabile per la struttura pubblica che solo il mese scorso veniva celebrata da politici locali e nazionali per aver accolto tre milioni di visitatori al 31 ottobre di quest’anno.

«Non siamo quelli del No, né ci opponiamo allo sviluppo. Ma questo è tale solo se avviene nel rispetto di ambiente, qualità della vita delle persone e interesse pubblico, che in questo caso non c’è», afferma Anna Maria Bianchi, presidente di Carte in Regola. Per questo le associazioni chiedono di fermare il progetto in modo da poter realizzare valutazioni ambientali ed economiche più accurate.

Il primo passo è eliminarlo dalle opere previste per il Giubileo. Anche perché l’ultimo cronoprogramma dei lavori, pubblicato con la documentazione che certifica come i costi siano già lievitati da 350 a 589,4 milioni di euro, dice chiaramente che non sarà pronto prima di ottobre 2025. Se tutto dovesse procedere senza il minimo intoppo.

«Amarcord» a Fiumicino, sindaco Gualtieri ci pensi bene

di Enzo Scandurra


Fiumicino era, negli anni Sessanta, il battesimo di mare dei borgatari romani, prima della motorizzazione di massa, quando il treno da Roma faceva capolinea in questa cittadina ancora appartenente al Comune di Roma. Pochi interventi hanno modificato quel paesaggio che, passato il ponte levatoio, si snoda fino al Faro militare in disuso attraverso una spiaggia desolata sulla quale i pochi stabilimenti hanno conservato l’aspetto di quei tempi. All’inizio degli anni Sessanta non era raro incontrare Pasolini che ballava sulle piste di cemento che circondavano gli stabilimenti: rock and roll e cha cha cha.
In prossimità del Faro si poteva assistere (e ancora oggi) all’incontro del Tevere con il mare e allo spettacolo delle bilance (baracche costruite sugli scogli per la pesca); sulla riva opposta l’Idroscalo (smantellato qualche anno fa) con le sue baracche di legno colorate di azzurro e bianco con tanto di nanetti e tetti di lamiere. Oltre, il luogo in cui fu ucciso Pasolini il 2 novembre 1975, che lo ricorda attraverso la scultura di Mario Rosati e un piccolo parco con pietre inciampo sulle quali sono leggibili frasi del poeta. Un luogo quasi sacro per chi viene dalla città tumultuosa e violenta.
Ora c’è il progetto, in via di realizzazione, di farne un porto per le grandi navi dei crocieristi; quegli orribili palazzi galleggianti che già hanno profanato la piazza di San Marco a Venezia. L’idro-mostro è collocato a circa 60 km dal porto di Civitavecchia, attrezzato da tempo per l’attracco delle grandi navi. Di certo non c’era alcun bisogno di questa imponente infrastruttura che sconvolgerà per sempre il paesaggio di quel vecchio borgo e, probabilmente, di Roma.
Il progetto è della Fiumicino waterfront srl, società al 100% partecipata dal groppo Royal Caribbean per un costo complessivo di circa 440milioni di euro. L’opera è stata inserita nei Progetti del Giubileo anche se si fa fatica capirne a che titolo; forse che i turisti arriveranno via mare? E per l’anno Giubilare 2025, forse i lavori saranno terminati? Le criticità del progetto sono moltissime e già denunciate dalle oltre trenta associazioni di residenti che contestano il progetto. Prime tra tutte le infrastrutture inadeguate, i fondali bassi e limacciosi e il vicino aeroporto che non consente un traffico marino con altezze superiori ai 48 metri.
Inoltre è previsto un dragaggio fino alla profondità di 12,5 metri così che un lungo tratto di costa sarebbe cementificato per la costruzione, nuove edificazioni costruite in parte sulla fascia costiera originaria e in parte su una fascia costiera creata artificialmente con la colmata prodotta dal dragaggio. L’impatto sulla città di Roma potrebbe essere drammatico considerato che i turisti crocieristici appartengono alla categoria mordi e fuggi che non ha mai apportato alcun benessere alla città, anzi.
C’è della ragionevole follia in questo progetto. Di “ragionevole” c’è la ricerca del solito massimo profitto da parte di società private; di follia c’è quasi tutto, non ultimo la concorrenza con il vicino porto di Civitavecchia con già cinque grandi navi ormeggiate ogni giorno, 820 l’anno e 2,7 milioni di croceristi ogni 12 mesi.
Si continua così con la Roma dei grandi eventi che non porteranno alcun benessere alla città ma anzi ne stravolgeranno ancora di più l’immagine. Come in Amarcord di Fellini, se l’opera si realizzerà, i romani andranno sulla strada che costeggia il mare ad assistere al fantasmagorico spettacolo dei palazzi galleggianti e luminosi che sostituiranno un paesaggio storicamente affascinante che non vedremo mai più.
Caro Gualtieri non è di questo che ha bisogno la città. La presidente Meloni ha dichiarato guerra ai poveri, Salvini è interamente schierato per la costruzione di quell’inutile ponte sullo Stretto e il sindaco della Capitale inserisce tra le opere giubilari il Grande Porto in uno dei luoghi più critici della costa, inutilmente concorrenziale a quello di Civitavecchia, con tanto di megastrutture alberghiere e luminarie. Possibile che a sinistra non ci sia un’idea diversa di città da quelle tanto pubblicizzate dei paesi arabi o del fallimentare Progetto Milano?

IL FATTO QUOTIDIANO 20 dicembre 2023

Il porto privato va nella legge per il Giubileo

I comitati – “Zero interesse pubblico: precedente pericoloso” Di Vincenzo Bisbiglia 20 Dicembre 2023

“Il governo stralci il porto privato di Fiumicino dagli interventi essenziali in deroga per il Giubileo”. È la richiesta unanime arrivata ieri pomeriggio dai comitati ambientalisti e territoriali che, da settimane, si oppongono al progetto del nuovo scalo turistico-crocieristico. Un investimento con fondi totalmente privati, del valore di 440 milioni, proposto dal colosso norvegese-statunitense Royal Caribbean e che dovrebbe sorgere entro il 2026 nella cittadina sul litorale romano. L’opera fa parte dell’elenco in allegato al Dpcm dell’8 giugno 2023, una lista che andava a integrare le realizzazioni definite strategiche in vista del Giubileo 2025 e che potranno godere di deroghe autorizzative previste dai poteri commissariali assegnati al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, con il decreto legge del 24 febbraio 2023. Si tratta dello stesso provvedimento che, per intenderci, ha permesso al primo cittadino di pianificare la realizzazione di un inceneritore nell’estrema periferia della Capitale. L’obiettivo è quello di far arrivare entro l’inizio del 2027 le grandi navi sulla foce del Tevere e alle spalle dell’aeroporto Leonardo da Vinci, uno dei principali hub europei.

Secondo i comitati – da “I Tavoli del Porto” a Carteinregola – l’opera però “non riveste alcun interesse pubblico e avrà impatti devastanti sulla costa e il mare laziale”. A spiegare nel dettaglio i motivi della contestazione ci pensa Pietro Spirito, ex presidente dell’Autorità portuale del Tirreno centrale. “Si tratta di un porto privato che farà concorrenza a quelli pubblici, a iniziare da Civitavecchia – ha spiegato Spirito –. Noi dovremmo fare concorrenza ai porti europei, non in casa. Questo progetto è pericoloso perché rappresenta un procedente, a iniziare dal fatto che si lede il principio di assegnare concessioni in Italia attraverso un confronto competitivo”. Non solo. Secondo Spirito, “né a livello nazionale né su quello regionale è stato pianificato un porto crocieristico a Fiumicino: in questo modo rendiamo il Paese ostaggio degli interessi privati e di chi si alza la mattina e propone un progetto”. Stando agli allegati del Dpcm, Royal Caribbean realizzerà il porto (oltre a opere di urbanizzazione per circa 30 milioni di euro) attraverso la sua controllata Fiumicino Waterfront srl, a sua volta guidata dall’Ad Galliano Di Marco e dal presidente, il manager libanese Khaled Naja. Il nuovo progetto del porto crocieristico supera quello del porto turistico, naufragato negli anni scorsi per il fallimento del concessionario. I documenti di Royal Caribbean spiegano che il Masterplan 2022 ha recepito le raccomandazioni dello Scoping Via (Valutazione d’Impatto ambientale), ma il timore dei comitati è che i poteri commissariali possano permettere al proponente di saltare qualche passaggio autorizzativo.

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

21 dicembre 2023 (ultima modifica 5 gennaio 2024)

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