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Presidio all’Assemblea Capitolina: non più di 6 mesi di proroga al vecchio schema di convenzione!

AGGIORNAMENTI:Al 23 novembre  non è stata votata, nè messa all’ODG dell’ Assemblea Capitolina, la proroga della Delibera 70, che scadeva il 22. Carteinregola approfondirà se questo significa che torna automaticamente vigente lo Schema di Convenzione precedente (scarica dcc-84-2009-schema-convenzione) oppure se valga  la data della Delibera di Giunta che rinnova per sei mesi  la Convenzione della Delibera 70 e quindi se la ratifica da parte dell’Assemblea possa essere calendarizzata anche nei prossimi giorni: in quest’ultimo caso resterebbe  il rischio emendamento “maxi proroga”… 

Martedì approderà in aula una delibera predisposta dalla Giunta per prorogare di 6 mesi lo Schema di convenzione dell’ex assessore all’urbanistica Corsini,  in attesa del varo del nuovo Schema, a cui da mesi lavora l’Assessorato alla Trasformazione Urbana.   Carteinregola torna  in Campidoglio per vigilare su possibili colpi di mano che mirino ad  allungare ulteriormente i tempi della proroga, rimandando alle calende greche la possibilità di ristabilire il giusto equilibrio tra le esigenze dei costruttori e quelle  dei cittadini romani.

campidoglio 4 aprile 1 light

Il presidio dei comitati contro le delibere urbanistiche nell’aprile scorso

Il 22 novembre 2011 l’Assemblea Capitolina, con un voto trasversale [1], approva la Proposta 116, poi diventata Delibera 70 [2], Misure anticrisi in materia di tempi di attuazione dell’edificazione privata; si tratta di modifiche  allo Schema Generale di Convenzione Urbanistica precedente, varato dalla stessa maggioranza nel 2009, che introduce diverse  agevolazioni per gli imprenditori edili, a notevole detrimento dell’interesse generale.

Infatti con la Delibera, in nome della crisi edilizia, con un”regime transitorio” si ridimensionano le garanzie  riguardanti non soltanto la realizzazione delle opere di urbanizzazione secondarie [3], cioè quelle opere pubbliche (scuole, servizi, verde pubblico, parcheggi) che consentono la vivibilità di un nuovo insediamento edilizio,  ma anche le stesse opere di urbanizzazione primarie (reti idriche, fognature, illuminazione pubblica, strade,  aree a verde)[4] che i privati devono realizzare prima dell’ultimazione delle costruzioni residenziali o di altre destinazioni di loro esclusivo interesse  (e Roma è già piena di quartieri dormitorio dove i servizi  pubblici  “da eseguire a cura dei privati” non sono mai stati realizzati..)

L’assessore Caudo ha detto da tempo  che è necessario  che Roma Capitale si doti di un nuovo schema di Convenzione e ha avviato il confronto con l’ ACER (Associazione Costruttori  Edili Romani) e con le altre associazioni di categoria per trovare una soluzione condivisa, ma evidentemente le difficoltà e le vicissitudini di questa maggioranza, a partire dall’approvazione del bilancio, pongono l’esigenza di una proroga, dato che la scadenza della Delibera 70 è il prossimo 22 Novembre.

L’assessore ha quindi preparato la Delibera per l’approvazione di una proroga di 6 mesi, che approderà in aula martedì prossimo.  Tale proroga non ha grandi controindicazioni, anche perché, in realtà, recentemente,  nelle convenzioni di  tutti i permessi di costruire rilasciati  dal Dipartimento Urbanistica  (che, contrariamente a quanto si sostiene, da luglio ha approvato decine di Pdc) è stata inserita una clausola che consente di adeguarsi al nuovo schema in elaborazione non appena diventerà vigente. Il rischio vero è invece che, nel momento del voto in aula, si profilino colpi di mano dell’opposizione di centrodestra (magari supportati anche da membri della maggioranza) per allungare ulteriormente i termini della proroga, fino a un anno o forse  di più, rimandando alle calende greche la possibilità di ristabilire il giusto equilibrio tra le esigenze dei costruttori e quelle  dei cittadini romani.

Per questo Carteinregola e i comitati cittadini di No a Roma Capitale del Cemento hanno deciso di ritornare nell’aula Giulio Cesare martedì prossimo  con un nuovo presidio, per ricordare l’impegno alla discontinuità con il governo precedente promessa dal programma elettorale del Sindaco Marino e dai partiti che l’hanno sostenuto. E anche per testimoniare  che intende continuare  l’opera di vigilanza e di  informazione  dei cittadini avviata ormai un anno fa, qualunque sia lo schieramento al governo della città.

Chiediamo all’assessore alla Trasformazione  Urbana Caudo l’impegno a finalizzare  al più presto – magari anche prima dei sei mesi richiesti  – un  nuovo Schema Generale di Convenzione Urbanistica, e chiediamo anche all’ACER e alle altre associazioni di categoria, in questa fase di crisi per le imprese ma anche per i cittadini e per le casse pubbliche, di impegnarsi   a trovare una soluzione condivisa rispettosa dei diritti e delle esigenze della collettività.

E soprattutto chiediamo  all’ Assemblea Capitolina   di non proporre e di non approvare  ulteriori proroghe, e di impegnarsi a votare  rapidamente il nuovo schema  di convenzione non appena sarà predisposto,  per  riportare  la città sui binari delle regole a tutela dell’interesse pubblico.

SCARICA  la delibera 70 dell’el 22 novembre 2011 2011-70

SACRICA la delibera dcc-84-2009-schema-convenzione

> vai al diario del Presidio in Campidoglio dal 1 dicembre 2012 al 10 aprile 2013

Boccea 30 maggio 2013

[1] Consiglieri di opposizione che hanno votato a favore della Proposta 116 (Delibera 70)Marroni, Panecaldo, Policastro, Stampete, Pelonzi (PD) Fioretti (La destra) Consiglieri che hanno votato contro: Azuni (SEL) Astenuti: Belfronte, Smedile, Voltaggio. Consiglieri  che non hanno partecipato al voto: Coratti Mirko , Todini Ludovico Maria, Zambelli Gianfranco, Alzetta Andrea, Cantiani Roberto, Ferrari Alfredo, Gazzellone Antonio,La Fortuna Giuseppe, Masini Paolo, Nanni Dario, Onorato Alessandro, Ozzimo Daniele, Quadrana Gianluca, Rocca Federico, Valeriani Massimiliano, Vigna Salvatore. Consiglieri assenti: Alemanno Giovanni,Piccolo Samuele,Aiuti Fernando,Cirinnà Monica, Cassone Ugo, De Luca Athos, De Luca Pasquale, Mollicone Federico, Naccari Domenico, Quarzo Giovanni ,Rossin Dario, Rutelli Francesco, Storace Francesco

[2] Proposta 116 (Dec. G.C. del 21 settembre 2011 n. 95) Misure anticrisi in materia di tempi di attuazione dell’edificazione privata – Modifiche alla deliberazione di Consiglio Comunale n. 84 del 1° ottobre 2009 – Regime transitorio.

[3]  Dalla Deliberazione 70 del 22 novembre 2011 “…il particolare momento di crisi economica internazionale… condiziona  pesantemente lo sviluppo e la crescita
della Città, proprio nei settori maggiormente esposti alla crisi come quello dell’edilizia…gli operatori del settore  hanno a più riprese segnalato ed evidenziato le gravi difficoltà emerse nei rapporti con gli Istituti di Credito rispetto alle richieste di finanziamento al fine di realizzare i propri programmi edificatori …misure anticrisi in grado di rimettere in moto il sistema economico, anche attraverso una diversa modulazione dei tempi per la realizzazione dell’edificazione privata, rispetto alla realizzazione delle opere pubbliche eseguite a scomputo degli oneri  dovuti ai sensi delle vigenti disposizioni normative…è necessario, da una parte, apportare delle modifiche strutturali agli articoli 13 – Progettazione e quadro economico delle opere pubbliche da eseguire a cura dei privati, 16 – Esecuzione delle opere pubbliche assunte dalla comparente privata e 19 – Tempi di attuazione della edificazione, dall’altra, sospendere le disposizioni contenute nel medesimo articolo 19 e nell’articolo 22 – Garanzie, sostituendole con un regime transitorio temporalmente
circoscritto [ 2 anni, dopodichè torna in vigore la precedente disciplina]nell’ottica della semplificazione e snellimento delle procedure, l’avanzamento delle opere di urbanizzazione, finalizzato al rilascio dei titoli abilitativi, sarà certificato dal Responsabile del procedimento nominato dal contraente privato; Che tale disposizione manterrà i suoi effetti anche successivamente al periodo di sospensione oggetto del presente provvedimento…”

[4] da http://wiki.professionearchitetto.it/w/Le_opere_di_urbanizzazione_primarie_e_secondarie

Sono opere d’urbanizzazione primaria (art. 4, legge 29 settembre 1964, n. 847):

  • le strade a servizio degli insediamenti, compresi gli allacciamenti alla viabilità principale dei lotti edificabili;
  • gli spazi necessari per la sosta e il parcheggio degli autoveicoli, in relazione alle caratteristiche degli insediamenti;
  • i condotti idonei alla raccolta ed allo scarico delle acque luride (nere) ed i relativi allacciamenti alla rete principale urbana, compresi gli impianti di depurazione;
  • la rete idrica, costituita dalle condotte per l’erogazione dell’acqua potabile e relative opere per la captazione, il sollevamento ed accessorio, nonché dai necessari condotti d’allacciamento alla rete principale urbana;
  • la rete per l’erogazione e la distribuzione dell’energia elettrica per usi domestici e industriali comprese le cabine secondarie;
  • la rete del gas combustibile per uso domestico ed i relativi condotti d’allacciamento;
  • la rete telefonica, comprese le centraline telefoniche a servizio degli edifici;
  • la pubblica illuminazione comprendente le reti e gli impianti per l’illuminazione delle aree e delle strade pubbliche e d’uso pubblico;
  • gli spazi di verde attrezzato, le aree a servizio dei singoli edifici mantenute a verde con alberature ed eventuali attrezzature.

Alle opere d’urbanizzazione primaria sono equiparati: gli impianti cimiteriali, cioè gli ampliamenti e le costruzioni dei cimiteri, compresi le vie d’accesso, le zone di parcheggio, gli spazi e i viali destinati al traffico interno e le costruzioni accessorie (art. 26-bis, D.L. n. 415/1989 convertito dalla legge n. 38/1990);
i parcheggi realizzati nel sottosuolo o nei locali siti al piano terreno dei fabbricati esistenti (art. 11, legge n. 122/1989).
Opere di urbanizzazione secondaria

Sono opere d’urbanizzazione secondaria (art. 44, legge n. 865/1971 e successive modifiche):

  • gli asili nido;
  • le scuole materne;
  • le scuole dell’obbligo;
  • i mercati di quartiere;
  • le delegazioni comunali;
  • le chiese ed altri edifici religiosi;
  • gli impianti sportivi di quartiere;
  • i centri sociali e le attrezzature culturali e sanitarie;
  • le aree verdi di quartiere.

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