Primarie centrosinistra: ma gli elettori sono una cosa seria
Autore : Redazione
Un primo bilancio delle adesioni alla carta del Candidato trasparente con delle scoperte surreali e una rimozione collettiva.
Mesto bilancio, almeno rispetto ai candidati Sindaco alle primarie, della nostra richiesta di adesione alla Carta del candidato trasparente: solo Gianfranco Mascia (Verdi) [anche Stefano Fassina , SEL/SI, che però non partecipa alle primarie]. Tutti gli altri non ci hanno nemmeno risposto, nonostante le mail, gli sms e le telefonate alle segreterie e ai comitati elettorali. Ma il punto non è la sottoscrizione della nostra Carta, perchè ci basterebbe che si presentassero in maniera trasparente agli elettori. Che poi era anche l’intenzione di una commissione del PD Lazio, che ha stilato il vademecum del candidato PD, di cui non si trova traccia sul sito delle primarie, come non si trova traccia dei nomi dei candidati alle primarie per i Presidenti di ben 4 Municipi: nè i profili, nè i riferimenti a blog o pagine Facebook dove trovare informazioni. Su cosa si baserà la scelta degli elettori è difficile a dirsi. Ma almeno su questo fronte la nostra Carta ha avuto più adesioni: entrambi i candidati del II municipio – ANDREA ALEMANNI (PD) e FRANCESCA DEL BELLO (PD) (che però non ha pubblicato sul sito nè l’adesione alla carta nè tutti i dati previsti ) – del VI – FRANCO LA TORRE (PD) e anche GUGLIELMO CALCERANO (Verdi) candidato al VII e Danilo Amelina candidato civico al XIII *.
Ma l’aspetto più impressionante è la rimozione collettiva – in questo scialbo inizio di campagna elettorale – dei tanti problemi della politica e della città scoperchiati dalle vicende di Mafia capitale e dell’annesso verminaio di corruzione. A scorrere la pagina Facebook delle primarie PD, sembra di essere in un altro mondo, o in un’altra epoca. Una dimensione parallela dove quello che è successo non è mai successo. Candidati Sindaco che si presentano in video come fossero i protagonisti di uno spot della Barilla, che fanno i simpatici come per vendere un prodotto ai clienti elettori piuttosto che parlare a dei cittadini consapevoli e raziocinanti. Con il cascame folkloristico del “più romano non si può”, sciaguratamente inaugurato da Marino con il “Daje” e evocato anche dal Movimento Cinque Stelle con l’hashtag #RomaAiRomani, e anche – volendo – da Fassina, che convoca la “Meglio Roma” versione italianizzata del romanesco er mejo”. Come se la Capitale non fosse una comunità di persone provenienti da tutta Italia e da tutto il mondo. E così, grazie a qualche genio della comunicazione, ai candidati Sindaco di Roma del centro sinistra gli tocca rispondere se “nella pasta alla carbonara va la pancetta o il guanciale“. E tutti, simpaticamente, rispondono. E anche esprimersi su “Mamma Roma o Roma Capoccia?”. E tutti, simpaticamente, rispondono. E – NON CI CREDERETE – gli tocca anche cantare “la società dei magnaccioni” per “misurare il grado di romanità” . E tutti, simpaticamente, cantano. Forse senza rendersi neanche conto dell’umorismo involontario (ma non sarà che il genio della comunicazione è un cinquestelle infiltrato?)
Certo, comunicano anche per quali motivi secondo loro dovrebbero essere votati (l’unico che cita la lotta alla corruzione è Roberto Morassut e indirettamente Gianfranco Mascia, il più sincero è Roberto Giachetti, con un lapidario: “voterei Giachetti perchè è l’unico che può vincere le elezioni“)
Resoconto da La Repubblica dei voti delle liste europee del 2014
Il generale Domenico Rossi mette al primo posto l’aver servito il suo paese per 44 anni “con trasparenza“. Però nel suo curriculum ha scelto di citare solo la sua carriera militare, omettendo la sua carriera politica. E interrogato in proposito su Facebook, spiega che “la parte militare riguarda 45 anni della mia vita mentre quella politica solo tre“. Un curioso concetto di curriculum vitae, per uno che si candida come politico. E aggiunge che “da Scelta civica sono andato in scelta civica per poi transitare nel gruppo per l’Italia che ha di recente cambiato denominazione in centro democratico- democrazia solidale. Mai appartenuto al nuovo centro destra” . Però (stando ai resoconti di Repubblica e altri giornali) alle europee del 2014 si è candidato con Nuovo Centro Destra – Unione di Centro (UDC di Casini). Forse, questo, gli elettori delle primarie del centro sinistra dovrebbero saperlo.
Perchè i cittadini sono una cosa seria. E’ finito il tempo in cui si accontentavano di un sorriso accattivante e di una battuta azzeccata in TV. Basta, Mulino bianco e goliardia da gita del liceo.
Siamo a Roma, la Capitale infetta.
Anna Maria Bianchi Missaglia
POST SCRIPTUM : C’è un altro candidato Sindaco, che non corre alle primarie del centrosinistra, a cui da tempo abbiamo indirizzato richieste di maggiore trasparenza, e inviato la nostra Carta, senza aver mai avuto risposte: Alfio Marchini. In questi giorni abbiamo letto sui giornali articoli che lo tirano in ballo per indagini su operazioni bancarie di alcune società del suo gruppo. Non ci occupiamo delle fattispecie giudiziarie, ma registriamo la miriade impressionante di sigle legate al Gruppo Marchini di cui non c’è traccia nel profilo del candidato imprenditore. Che, proprio perchè a capo di un gruppo con partecipazioni e interessi in una serie consistente di società in Italia e nel mondo, per dimostrare ai suoi elettori di essere lontano da qualunque tipo di conflitto di interessi, dovrebbe lui stesso mettere in chiaro la mappa delle sue holding, anzichè omettere nella sua biografia tutta la parte “aziendale”.
Per repliche e osservazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
scarica la Carta del Candidato trasparente Carta della candidata e del candidato trasparente 23 febbraio 2016
* vai alla pagina con tutte le adesioni, in continuo aggiornamento.- ultimo aggiornamento 5 marzo alle 22
** VAI AI VIDEO DEI CANDIDATI SULLA PAGINA FB DELLE PRIMARIE